Reincarnare l'impianto...
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Reincarnare l'impianto...
Nello specifico, si tratta del progetto di riconversione dell'impianto attuale (quasi completo e mai attivato) da un classico tracciato ovale su una struttura unica, ad un tracciato a "d" su struttura modulare.
La mia idea è quella di descrivere progressivamente lo stato di avanzamento dei lavori; la speranza è che serva di ispirazione e stimoli la discussione, anche se è in H0.
Come primo intervento, è necessario spiegare le motivazioni che mi hanno portato a questo "nuovo" progetto...
Motivazioni
L'unica possibilità - a suo tempo - per costruire un impianto, fu realizzare una struttura unica, sospesa al soffitto e concepita come ovale gestito come PAP ricorrendo ad una stazione nascosta. Il "tema" era: stazione su linea a singolo binario di notevole importanza, con diramazione secondaria. Ero (e sono) convinto, infatti, che tale tema sia ottimale per generare un sufficiente volume di traffico e di manovre in un impianto domestico. Le misure (240x180 cm) erano tali da consentire una trasportabilità relativamente facile attraverso le normali porte di casa e la manovrabilità. La scelta si è rivelata vincente perché dopo qualche anno sono stato costretto a trasferirmi, ma mi ha vincolato nella scelta del tipo di tracciato e mi ha obbligato a curve con r=420/430 mm…
Con il passar del tempo, però, più vedevo plastici allo stato dell'arte, più la soluzione mi pareva del tutto incompatibile con un reale approccio modellistico...
Alla base della decisione di "riaprire il cantiere" - oggettivamente piuttosto "pazza" - ci sono dunque i seguenti elementi:
- l'ovale - sia pure gestito come PaP - non mi è mai andato del tutto a genio ed ero stato costretto a questa soluzione da meri vincoli di spazio
- parimenti, non sono mai riuscito a mandar giù la conseguente impostazione scenografica (del tutto irrealistica)
- il 50% del mio parco-locomotive è costituito da macchine a bielle (TV, TE, TD) che decisamente traggono notevoli benefici dal poter circolare su raggi più ampi dei 420 mm
Alla fine, dopo un lungo processo di maturazione, stimolato da una ristrutturazione della casa, ed un anno abbondante di riflessioni, disegni, simulazioni CAD e quant'altro, ho trovato una soluzione percorribile…
L'idea
Ovviamente ho prima sondato la consorte (la santa donna sopporta scatole di treni un po' dappertutto - anche se ben celate) sulla possibilità di realizzare l'idea. Si è detta d'accordo, a condizione che finisca - rapidamente - il lavoro, visto che in 12 anni non ha mai visto circolare un treno…
Dopodiché, ho cominciato a stabilire i criteri fondamentali:
- mantenimento del tema
- riciclaggio di quanto esistente (stima: almeno il 70%)
- aumento dei raggi di curvatura a 600 mm, compatibilmente con il progetto finale, per facilitare la circolabilità dei veicoli (raggio minimo non inferiore ai 500 mm)
- PaP effettivo (tracciato a "d")
- struttura modulare
- realismo scenografico
A tal fine, ho dovuto tenere conto dei seguenti vincoli:
- riutilizzo dell'attuale controtelaio utilizzato per sospendere l'impianto al soffitto
- riutilizzo al massimo della “scenografia” già realizzata
- concentrare l'attenzione di un eventuale spettatore sulla stazione
- tracciato che facesse coincidere il più possibile le giunzioni tra moduli con tratti rettilinei
Necessariamente, numero e dimensioni dei moduli sono stati stabiliti in modo da consentirne lo sviluppo del nuovo tracciato, e lo stivaggio sul controtelaio sopracitato, mantenendo quindi il vincolo di un ingombro massimo di 240x180 cm.
Nel prossimo intervento descriverò il "punto di partenza", cioè l'impianto pre-esistente. Al punto di arrivo giungeremo insieme, se avrete l'interesse e la pazienza di seguirmi...
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Re: Reincarnare l'impianto...
Discussione stimolante, tutta da seguire.
Ciao
Adolfo
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Re: Reincarnare l'impianto...
Considerazione giustissima quella dei raggi curva. Purtroppo gli spazi a nostra disposizione non vanno mai d'accordo con ciò che ci piacerebbe costruire. Ma, nel tuo caso, come nel mio, le "ancheggianti biellate" hanno bisogno di curve larghe. Molte non hanno problemi, ma molte altre, al di sotto di 480 mm di raggio, deragliano.
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Re: Reincarnare l'impianto...
Buon lavoro!
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Re: Reincarnare l'impianto...


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Re: Reincarnare l'impianto...
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Re: Reincarnare l'impianto...
Mi farà molto piacere seguire gli sviluppi del tuo nuovo lavoro.
Ti seguirò con molto interesse.
Saluti Andrea
P.s. Credo sia una domanda inutile, ma l'impianto sarà in stile DB?
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Re: Reincarnare l'impianto...
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Re: Reincarnare l'impianto...

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Re: Reincarnare l'impianto...
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Re: Reincarnare l'impianto...

@ Andrea "Tomcat" (gran bell'aereo!): sì lo stile è tedesco. Più avanti spiegherò come è successo perché è il frutto di un processo e magari può essere interessante.
Ma ora andiamo a vedere...
Il "punto di partenza" (ovvero l'impianto precedente)
Poiché l'avevo concepito intorno al 1998, ispirandomi ad un tracciato descritto su un Manuale, non ho un tracciato in formato elettronico da inserire come immagine. Comunque il tracciato è facile da descrivere, se consideriamo quanto segue:
- la struttura è a scatolato di listelli
- il "livello 0" è quello inferiore dello scatolato, dove c'era una stazione nascosta
- il "livello 1" è quello superiore dello scatolato, dove c'era la stazione principale
- il "livello 2" è quello dove c'è una stazione secondaria.
(alcuni tempi sono al passato perché le relative parti sono già state smantellate...)
La stazione nascosta era collocata esattamente sotto quella principale e collegata a quest'ultima tramite due rampe:
- una che dalla radice sinistra della stazione nascosta saliva al livello 1 arrivando alla radice destra della stazione principale
- un'altra, che dalla radice destra della stazione nascosta saliva alla radice sinistra di quella principale.
Come si vede, si trattava di un ovale che univa 2 stazioni su 2 livelli.
Invece, la diramazione partiva dalla radice destra della stazione principale e saliva pressoché costantemente al livello 2 descrivendo una "S".
Dopo questa breve descrizione, un po' di immagini aiuteranno a capire meglio:
Struttura a scatolato di listelli (tratto da un manuale di modellismo ferroviario)

Questa struttura è molto leggera (requisito essenziale per un impianto sospeso al soffitto) e sufficientemente robusta. Inoltre, come si può immaginare, è anche relativamente facile "smontarla"!
Questa è invece la situazione dell'impianto nel 2007, ancora essenzialmente "nudo"…
Radice sinistra della stazione

La stazione di scorcio

Radice destra della stazione

Deposito locomotive

Impianto industriale

Vista d'insieme con la stazione al livello superiore

Ora che forse è più chiara la struttura, ecco la situazione prima della reincarnazione (con quasi 3 anni di interruzione dei lavori che hanno determinato il velo di polvere…)
Area sinistra (la foto è mossa, ma l'iPhone era al limite delle sue capacità)

Area della stazione al livello superiore

Area destra

Dettaglio della stazione al livello superiore

Dettaglio dell'area della stazione al livello superiore

Dettaglio del breve tratto di piena linea

Penso che ora siano più chiare le motivazioni esposte nel mio precedente intervento. Nel prossimo intervento spiegherò le ragioni che hanno determinato lo stile dell'impianto...
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Re: Reincarnare l'impianto...

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Re: Reincarnare l'impianto...


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Re: Reincarnare l'impianto...



Ti seguo come un'ombra

Ciaooo
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Re: Reincarnare l'impianto...
@ Pierluigi: ottenere le "licenze edilizie" è sempre una faccenda lunga e complicata!

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Re: Reincarnare l'impianto...
Ora provo a spiegare le origini di questa "follia". Mi scuso in anticipo per la lunghezza, ma non è facile sintetizzare un processo che è durato anni e in cui sono entrati in gioco numerosi fattori. Lo pubblico perché è un percorso che può essere familiare a molti e magari può aiutare qualcuno ad evitare gli errori che ho commesso.
Alla base di tutto...
Allora, per provare a capire, bisogna partire dalle origini, ovvero dal fatto che il mio imprinting ferroviario è stato determinato dai cataloghi RR, Märklin e Fleischmann dei primissimi anni '60. La conseguenza è che a me piacciono i treni senza particolari distinzioni ed ho un debole particolare (se non si fosse ancora capito) per tutto ciò che è a bielle...

La logica conseguenza è che già nel plastichetto precedente (4 pannelli in compensato messi insieme nei primi anni '80) l'ambientazione era italiana, ma faceva capolino pure qualche veicolo tedesco...
Quando ho deciso di riprendere seriamente a fare modellismo ferroviario (intorno al 1992/93) ho cominciato a ragionare su un impianto in stile FS di Ep. IV (a quell'epoca risale il FV della stazione superiore) su cui poter far circolare senza eccessivi contrasti anche veicoli tedeschi. Infatti, la cronica carenza di vaporiere FS in scala esatta (nel frattempo la fedeltà riproduttiva era evoluta parecchio) mi portò a comprare una BR 57 Roco. E quello è stato l'inizio della fine: i veicoli ferroviari tedeschi (e poi altri) hanno preso sempre più piede e sono rapidamente diventati preponderanti. Tanto per dare un'idea, attualmente le macchine tedesche delle varie Epoche sono il 60% del mio parco locomotive, quelle FS sono il 18%, quelle svizzere ed austriache il 15% ed il restante 17% è costituito da macchine di altre Amministrazioni (prevalentemente francesi). Per carri e carrozze la situazione non cambia molto.
Le decisioni...
Con una situazione del genere mi dovevo inventare qualcosa che non stridesse troppo, visto che non potevo realizzare (all'epoca) 4 o 5 impianti con ambientazioni diverse! Mi sono così inventato un contesto simil-Pusteria per la linea principale, con la diramazione in area più tipicamente italiana. Questo spiega la diversità di stile degli edifici. Ma questo era il meno, visto che gli elementi più nettamente caratterizzanti un impianto sono linea aerea (se prevista) e segnalamento.
Per la linea aerea, si deve tener conto di un fattore oggettivo: quella FS al vero presenta una soluzione per la sospensione della catenaria che in scala 1/87 non è possibile riprodurre fedelmente. Le conseguenze sono:
- gli elementi della sospensione, per avere un minimo di robustezza devono necessariamente essere sovradimensionati (anche nelle migliori realizzazioni)
- nonostante ciò tali elementi sono molto delicati
- è virtualmente impossibile realizzare un sistema di montaggio "meccanico" e quindi si deve necessariamente ricorrere alle saldature (facendo pure estrema attenzione).
Ora, l'esperienza con il plastichetto citato (dove avevo riutilizzato la catenaria Märklin ereditata da mio padre ed integrata con qualche nuovo elemento) mi aveva insegnato (a mie spese) che una linea aerea dev'essere robusta. Per cui stabilii che linea e stazione sarebbero state attrezzate riciclando il materiale Märklin, ipotizzando una sperimentazione (al vero le FS hanno sperimentato palificazione "MEC" su varie linee). Fantasioso, ma non troppo...
Per il segnalamento (nel frattempo erano trascorsi alcuni anni) mi sono rivolto ai kit di Fermodellismo.it. Ho dovuto combattere non poco con le saldature dei fili ai LED SMD, ma il risultato è stato esteticamente eccellente ed ho anche autocostruito un segnale a portale. Grande soddisfazione, alla fine, ma sorpresa (amara) quando, dopo averli installati (con molta attenzione, perché sono un po' delicati) ho constatato che:
- a parte il portale, i segnali erano "piccoli" rispetto ai veicoli (colpa della percezione che abbiamo al vero dei segnali, non perché siano fuori scala)
- erano assolutamente non scenografici, perché non c'era verso di vedere l'aspetto del segnale se non collocandosi quasi esattamente sulla linea di vista.
Un po' demoralizzato, decisi di lasciar decantare un po' la faccenda, provando anche ad autocostruire un segnale ad ala mobile (che è venuto discretamente) e capendo che realizzarli nel numero richiesto avrebbe significato un sacco di lavoro per risultati non del tutto adeguati. Così, considerando che la preponderanza d'Oltralpe nel parco veicoli era già significativa, decisi di passare al segnalamento tedesco ad ala mobile (con un occhio ai costi).
Se ci pensate, è molto più facile ipotizzare una stazione di confine tedesca, dove non ci sono particolati problemi ad ambientare macchine delle principali Amministrazioni europee, a parte BR, FS, NSB, SJ. In pratica quasi l'80% del mio parco veicoli!
Bene, penso di avere completato le premesse. Ovviamente se qualcuno ha curiosità particolari sarò lieto di rispondere.
Nel prossimo intervento comincerò ad illustrare la reincarnazione vera e propria...
- Docdelburg
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Re: Reincarnare l'impianto...
Rimango quindi interessatamente sintonizzato.

- Massimo Salvadori
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Re: Reincarnare l'impianto...
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Re: Reincarnare l'impianto...
Seguirò con interesse l'evoluzione del tuo progetto!

L'uomo è ciò che sceglie di essere. (Soeren Kierkegaard)
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Re: Reincarnare l'impianto...
Dai, che sta per finire la premessa concettuale e poi si passa a qualcosa di concreto...
Ricapitolando: per le ragioni sinora descritte, l'impianto precedente alla fine era diventato un'ibrido, anche simpatico, ma ormai per me insoddisfacente. Tre anni di sospensione dei lavori (per dedicarmi a lavori in scala 1:1 = ristrutturazione di casa) mi hanno aiutato a maturare la decisione di "reincarnare" l'esistente secondo i criteri che ho illustrato nel mio intervento di apertura, mantenendo il tema, ma abolendo la stazione secondaria "a vista", secondo criteri scenografici più moderni e più corretti.
Pertanto il "nuovo" impianto prevede:
- struttura a scatolato di listelli, ma suddivisa in moduli e non più unitaria
- stesso tema (linea "importante" a binario singolo con diramazione)
- stesso piano di stazione del precedente
- stessa impostazione a 3 livelli
Andiamo a vedere ciascuno dei 3 livelli!
Livello 0
A questo livello si trovano due stazioni nascoste, ciascuna con 4 binari di ricovero, di cui il più lungo in grado di accogliere una composizione lunga ca. 190 cm. Da ciascuna di queste, un "ramo" sale al livello 1. Qui la stazione "a destra"...
Livello 0 - radice destra

... e qui l'altra stazione.
Livello 0 - radice sinistra

Notate che la necessità di contenere le pendenze, sempre per favorire la circolabilità e ridurre gli sforzi cui sottoporre le macchine, ha determinato l'andamento "a spirale" dei due rami ed anche la peculiare forma a "d" dell'impianto. Notate, altresì, che:
- i binari in colore scuro sono quelli in piano
- quelli in colore più chiaro sono le livellette.
- i rettangoli colorati indicano i vari moduli
Livello 1

A questo livello si trova la stazione "a vista", con gli "annessi" (DL, area merci, raccordo/impianto industriale, diramazione). Come la precedente, prevede un binario di corsa (adiacente al FV), un binario di precedenza/incrocio, un binario al servizio della diramazione. Per semplicità di visualizzazione ho omesso l'area merci, che è collocata nell'angolo in basso a destra. L'intero livello è totalmente in piano.
Il tracciato che si dipana tra questi due livelli è, come si vede, un vero e proprio PaP, che intendo esercire ad orario.
Livello 2

A questo livello si trova la terza stazione nascosta, con tre binari di ricovero, di cui uno passante per consentire l'operabilità dei moduli degli amici, ricorrendo a testate a norma FREMO B96...

Come si vede, anche in questo caso la diramazione, per le stesse ragioni descritte al livello 0, sale al livello 2 con un andamento "a spirale".
Nel prossimo intervento qualche foto del "cantiere"...

- Josefloco61
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Re: Reincarnare l'impianto...
Saluti
Josef
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Re: Reincarnare l'impianto...
Josefloco61 ha scritto:
...... io nel mio plastico attuale...... ci ho pensato troppo tardi.
Saluti
Josef
Non è detta l'ultima parola e non è mai troppo tardi!

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Re: Reincarnare l'impianto...
Resterà relativamente affollato, temo, ma dovrebbe risultare decisamente più credibile.
Mi saprete dire via via che i lavori procedono...

- cararci
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