archiviata la prima esperienza modellistica che mi ha visto impegnato nella realizzazione del diorama “Birkenwald”, ho dato avvio alla realizzazione di un modulo operativo che chiamerò “Kreuzberg-1”.
E’ il primo passo che, spero, mi porterà alla realizzazione di un piccolo plastico modulare, la cui “storia” si rifà integralmente alle vicende narrate nel suddetto diorama.
Se con il mio primo lavoro ho potuto prendere confidenza con le tecniche basilari per la realizzazione di scenari credibili e verosimili, in questa nuova avventura mi cimenterò in qualcosa di più ambizioso, dovendo rendere il tutto anche funzionante.
Lo spirito è anche quello di condividere con tutti (in particolare con i principianti come me) le esperienze maturate strada facendo, con l’obiettivo di mettere a disposizione quelle informazioni che, seppur dovessero risultare banali, hanno portato comunque a risultati apprezzabili.
Per iniziare, le caratteristiche principali del modulo:
- scala: 1/87 (H0);
- armamento: Tillig Elite;
- struttura del piano di base: in legno multistrato dello spessore di 1 cm;
- le dimensioni: BxL=200x35 cm;
- alimentazione: il sistema (materiale rotabile e segnali) è progettato per funzionare in digitale attraverso la centralina Multimaus di Roco, mentre la movimentazione degli scambi avviene con motori sottoplancia alimentati da una linea indipendente a 16 V AC e comandati attraverso un piccolo quadro sinottico dove, tra l’altro, trovano posto gli interruttori dei sezionamenti e gli interruttori per l’attivazione del futuro impianto di illuminazione;
- scenario: trattasi del nodo ferroviario nel quale ha origine la linea secondaria di montagna per la stazione di Kreuzberg. Il traffico è regolato da una cabina di blocco che, oltre al traffico regolare di linea, gestisce anche le manovre in ingresso ed uscita dal piccolo scalo merci.
- l'epoca: II
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Ad oggi risultano ultimati tutti i collegamenti elettrici di alimentazione del tracciato e quelli relativi alla gestione dei deviatoi sottoplancia. Per il segnalamento darò corso ad alcuni test sui prodotti Viessmann appena acquistati che, come da progetto, dovranno essere gestiti in DCC. Per i dettagli rimando alla sezione aperta a questo indirizzo http://www.scalatt.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=10747 ringraziando fin da subito Roberto Alinovi per i preziosi consigli.
I test sul modulo, per ora, sono stati effettuati in analogico ricorrendo ad un coppia di vecchi trasformatori Rivarossi modelli 4009 e 4011 che mantengono inalterata, a dire il vero, oltre alla piena funzionalità anche il fascino di un mondo ormai lontano.
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Il test ha avuto come obiettivo quello di verificare, prima dell’incollaggio definitivo dei binari, la corretta alimentazione delle sezioni del tracciato ed il funzionamento dei deviatoi. Per l’occasione ho utilizzato l’unico locomotore in mio possesso, un 361 delle DB di produzione Roco funzionante in CC, regalatomi dai miei genitori più di vent’anni fa… E’ però risultato particolarmente utile dal momento che il passo corto che lo caratterizza mi ha consentito di verificare il corretto passaggio sui cuori dei deviatoi a bassissima velocità.
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In merito alla movimentazione dei deviatoi ho optato per l’installazione di motori sottoplancia di Hoffmann (http://www.hoffmann-antrieb.de/).
Al primo utilizzo sono sembrati robusti, efficienti e silenziosi. Sono dotati di fine corsa, dello switch automatico per la polarizzazione del cuore e di un regolatore per la velocità di movimentazione degli aghi. A corredo due astine in acciao di differente diametro, le viti di fissaggio ed un kit di diversi adattatori per l'utilizzo del motore in abbinamento ad altri dispositivi meccanci come ad esempio i segnali ad ala; optional il decoder per digitalizzarne la gestione.
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Sono alimentati, come già indicato, con linea dedicata in CA a 16 V e comandati da interruttori che, a seconda della posizione assunta sul quadro sinottico, forniscono un “rudimentale” feedback sulla posizione degli aghi del deviatoio.
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La confezione dei motori di Hoffmann comprende anche un’utile mascherina per la corretta messa in opera dei dispositivi (comunque scaricabile in formato .pdf dal sito del produttore), per la quale ho operato come segue: disposti i binari nella loro corretta posizione definitiva, ho inserito un riquadro di carta bianca sotto la barra mobile di movimentazione degli aghi. Con una sottile mina per matite inserita alternativamente nei due fori presenti sulla traversa mobile del deviatoio ho tracciato sul foglio due corti segmenti di lunghezza pari all’escursione massima degli aghi. Dopo aver rimosso lo scambio ho unito i suddetti segmenti ottenendo la direzione precisa lungo la quale dovrà muoversi l’astina in acciaio armonico di comando degli aghi.
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Una volta rimosso lo scambio ho praticato il foro di circa 12 mm nel quale dovrà potersi muovere liberamente l'astina metallica. Un secondo foro di pochi millimetri praticato in un punto a piacere lungo la retta tracciata sul foglietto mi ha permesso di ritrovare, anche al di sotto del piano in multistrato, l’esatta direzione di riferimento per l’orientamento corretto del motore.
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E’ infatti sufficiente tracciare con un righello la retta che collega l’asse dei due fori per ritrovare, “in proiezione”, la stessa retta tracciata sul foglietto. Lungo tale direzione sarà infine sufficiente allineare l’asse riportato sulla mascherina di installazione fornita dal produttore per individuare con precisione i punti in cui dovranno essere praticati i fori per le viti di fissaggio del motore sottoplancia.
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Infine, per assicurare ad entrambi gli aghi la corretta spinta in corrispondenza del "fine corsa", si pratica un’ultima regolazione agendo sulla vite che rende solidale l’astina in acciaio armonico alla barra mobile del motore.
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Vi lascio con alcuni scatti d'insieme.
A presto!
Alessandro
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