Non discuto il progetto che anzi ammiro e crea molto interesse.
Ho qualche perplessità sulla collocazione di questo come di qualsiasi altro modulo terminale. Non vorrei passare per conservatore dello status quo, ma ho fatto anch'io dei moduli terminali per altro plastico, che rimangono poi sempre ai margini della scena e delle manovre.
Immaginate per un attimo di collocare i moduli di questo progetto in un layout come quello di Novegro della scorsa settimana.
Trattandosi di oltre due metri (moduli più una diramazione) dovrebbero protendersi verso il pubblico da un tratto rientrante del tracciato formando una penisola esposta al pubblico per tutta la sua estensione. Anche perchè sarebbe infelice farli rientrare lato operatori. Immaginate ad esempio, sempre a Novegro, che al posto del modulo di Carlo Cararci, il guizzo della trota, ci fosse un bivio con accesso ai moduli terminali. In questo modo questi moduli avrebbero completato l'occupazione del lato corto dell'area espositiva a nostra disposizione.
Ecco, il mio intervento vorrebbe proprio far discutere sulle condizioni che si creerebbero con questo come con altri moduli terminali. Perchè, sempre a mio avviso, rischierebbero di diventare moduli pseudostatici, dove cioè è difficile fare manovre (si è circondati dal pubblico) e richiederebbero spazi espositivi importanti.
Per fortuna siamo sempre abbastanza numerosi nel presidiare il plastico in funzione ma con moduli terminali almeno una o due persone dovrebbero essere dedicate alla loro gestione e sorveglianza.
Se ci chiariamo le idee su questi aspetti ben vengano i moduli terminali (che io tra l'altro preferisco e ammiro) che rompono schemi ripetitivi e rendono più variegato e realistico un tracciato ferroviario.
Ripeto, il mio intervento vorrebbe solo aprire una discussione in modo da evitare che si creino poi frizioni e incomprensioni come avvenuto con l'ipotesi della lunga stazione di testa di un'altro frequentatore del forum.