
- Finalmente dopo molto tempo e molte ricerche, sono riuscito a ricostruire questa locomotiva particolare , praticamente ancora sconosciuta nel modellismo e che desta a chiunque molta curiosità per chi per la prima volta scopre le uniche immagini, nel web in Photorail ; immediatamente si pensa : " e' una quattrovent...No !...una seitress...nemmeno !...ma che macchina è ? " Spontaneamente viene da dire così , a causa dei somiglianti frontali, vero ?
Vi svelo allora com'era questa piccola e strana diesel , e ciò lo devo grazie ad un'amico che con immenso mio stupore un giorno, e sapendo che ne stavo cercando assiduamente la documentazione , mi ha mostrato i piani originali in grande scala ! Rimasi esterrefatto e letteralmente con la bocca aperta, non sapevo che dire !!

Se la documentazione è assai scarsa a riguardo, non ho trovato molto di più di ciò che già esiste nel web per le notizie di questa ferrovia, sarebbe superfluo da parte mia aggiugere qui ripetizioni ; solo in un vecchio numero della scomparsa rivista " Ferrovie Italmodel " N° 204, grazie ad Alessandro Muratori e C. Gasparini è stato pubbblicato qualcosa , testimonianze davvero preziose , altrimenti, sono convinto che senza le loro foto nulla si saprebbe .
Ho scoperto però un video interessante, che vale la pena di vedere :

- Volendo c'è anche questo :http://www.associazionefmp.it/docs/2-storiaFMP.pdf
- Al vero :
Si sa che anche originariamente la locomotiva era articolata ma con un aspetto ben diverso e che a causa di un incidente nel 1957, ne fu deciso il recupero e la ricostruzione, sicuramente anche con un guadagno nel comfort del personale
anche se sicuramente si trattava di una macchina rumorosa , ma qui non ho notizie di quali motori montasse, ho letto da qualche parte che fossero della General Motors di carro armato, ma sospetto vi sia una imprecisione a riguardo,scambiata con altro tipo di locomotiva . La macchina era lunga, fuori tutto, 10040 mm . Altra caratteristica , i due carrelli erano direttamente saldati sulle semicasse , vedremo anche quali inconvenienti comporta nel modello ; solo una fotografia a colori esiste nel web , tuttavia sono riuscito lo stesso a risalire a quale livrea avesse, il castano isabella, ciò è dovuto ad una che ho visto dal mio amico che discutendo assieme e confrontando con le due carrozze al traino, ne rilevava le differenze, infatti va ricordato che i colori dei rotabili F.M.P. erano tutti in crema ed azzurro .


La locomotiva quindi non ebbe una lunga carriera operativa, nel 1971 fu acquistata dall'impresa Decandia di Giovinazzo, in provincia di Bari, per l'impiego di treni cantieer per la posa dei binari o l'inghiaiamento, assunse così
questa nuova livrea, la vediamo qui in questa rarissima immagine a Bari :

Il Modello e la scena finale :
..Finalmente direte...

Proprio in previsione della costruzione di questo modello , avevo aquistato , appunto, un modello di 424 Lima, non funzionante a prezzo irrisorio ; qui ho dovuto asportare le fiancate , respingenti, i fanali frontali ( troppo grandi ) e la parte del tetto con gli sfogatoi superiori, stuccando anche i fori dei pantografi ; il tetto del modello era piuttosto danneggiato, per cui un ulteriore lavoro di ripristino e lisciatura ; la cosa peggiore delle fiancate è stata quella di riprodurre le prese d'aria ad orecchietta...un lavoro di pazienza terribile, costituito da minuti spezzoni fissati a cianoacrilato, da modificarsi in corretta forma e dimensioni una volta applicati, tramite fresette varie e carte abrasive,praticamente più di una giornata intera di lavoro !!



Già qui possiamo notare il lavoro iniziale..parecchio direi..

Respingenti come al solito in ottone realizzati al tornio di correttissima fattura, i migliori mai realizzati, con la caratteristica singolare che al vero i piatti erano bianchi , probabilmente per disposizione di regolamento ferroviario locale .
-I carrelli sono stati anch'essi un noioso scoglio da superare, anche perchè dovevo riuscire a centrarli e rispettare i fori ovali delle fiancate ( unico modo per realizzarli, tramite la fresatrice ) e rispetto alle boccole e balestre che avevo ricuperato dai carrelli del 424 ( di perfetta e corretta fattura rispetto al vero ) ; sicchè le prove sono state parecchie , più bisognava pensare ai tiranti delle sospensioni e naturalmente rispettare il passo degli assi :

Ne sono risultati due carrelli ben solidi e di ottima scorrevolezza, ma fissarli alle semicasse ....che tedio !!
Esse sono state unite con un uno spezzone di forex, fortunatamente per simulare il soffietto centrale , disponevo di una finissima strisciolina in gomma zigrinata , in questo modo alla fine , ho corretto meglio la separazione centrale
delle semicasse e riprodurre più realisticamente il soffietto , peccato che nelle foto sia scarsamente visibile, a tal proposito e come sempre : tenete conto della scarsa qualità di tute le foto, ho sempre grossi problemi in casa per scattarle !!



Notate anche come erano i sotto panconi frontali, avevano una traversa con due grossi fori , più i cacciapietre che in seguito verranno applicati :

Naturalmente sono stato costretto a modificare l'angolo di attacco del basso cassa, subito a retro dei panconi frontali, ben diverso a quello di una E 424, ecco una foto dettaglio di un esemplare reale :

Quindi anche tutti i predellini sono stati ricostruiti, mentre i fanali sono microghiere in acciaio di provenienti da mecaniche di orologio.
Prime prove e contemporanea costruzione di un carro serbatoio , kit dell'Italeri per accompagnare il modello, infatti la destinazione d'uso della D.12 era prevalentemete al traino di brevi convogli merci di questa ferrovia , anche perchè il servizio passeggeri era stato migliorato con l'impiego delle aln 64.402 e 72.403 o 68. 401 0 altro , anzichè al traino di due carrozze che poi terminarono la loro carriera a Bari :



Notate una particolarità : presso il predellino, vi erano da entrambi i lati un tubo il acciaio curvato a gomito, proveniva dal sottocassa e fuoriuscivano sul tetto, erano infatti i due tubi scappamento che poi ho riprodotto anche con i rispettivi coperchietti...

In un solo frontale era presente un faro di profondità .
-Diorama finale :
La scena che ho pensato ( ho la tendenza per le scenette drammatiche..






Oltre al segnale , anche i due lampioni erano stati progettai ai tempi in cui disponevo del mio grande diorama di stazione, un recupero che ho riutilizzato, furono realizzati , non funzinanti, con pezzi di kit di aereo, ( bombe divise a metà per ottenere le calotte , più alcuni spilli dalla testa bianca per le lampadine )

- Che strazio ste' foto, ragazzi..


- No al plastico :
Che cosa intendo con questo : nel corso della realizzazione del modello , mi resi conto che sarebbe un soggetto poco adatto o per nulla, al plastico, di impossibile realizzazione, a meno che non si ricorrano a modifiche notevoli che immediatamente stravolgerebbero anche l'estetica del modello; il punto è che in primis i carrelli, ed anche al vero, erano molto ravvicinati nella parte centrale, bisognerebbe troncarne almeno 2 -3 mm per parte per permetterne la rotazione
in curva, con un effetto poco realistico, inoltre difficilissimo sarebbe realizzare un apposito e corretto soffietto ed il suo collegamento tra le semicasse , contando anche di dover calcolare le meccaniche interne per un eventuale motorizzazione, rispettando poi il passo tra gli assi dei carrelli ...un conto è una classica locomotiva articolata F.S, questa invece è ben altro, tutto si può costruire o è stato fatto, ma ahimè, questa ritengo sia un raro caso di un modello adatto solo alla rappresentazione statica..
-Grazie a tutti dell'attenzione, spero con questo modello di essere riuscito (o in parte per quanto da me possibile ) a dimostrare l'aspetto globale e le particolarità di questa sconosciuta locomotiva , non pretendendo di dare la risposta definitiva, ulteriori notizie , documentazioni, in futuro possono essere sempre possibili, mi auguro che la ricerca continui e magari che la Ferrovia Mantova Peschiera , venga riaperta, esiste una petizione a riguardo..un sogno....speriamo bene..

