 . Il locomotore in questione, lo possiamo considerare un vero fantasma della rotaia di LFI, tant'è che le foto reperibili nel web sono rarissime, due, ne posso pubblicare sfortunatamente solo una per motivi di copyright e non le altre due essenziali reperite su libri, ovviamente nemmeno il disegno . Il N°28 di Tutto treno storia, fotoalbum, ne contiene una molto significativa e che mi ha permesso di completare il modello , sono riuscito poi a trovare un validissimo disegno con le misure nel libro di Piero Muscolino, " Le ferrovie secondarie di Arezzo " con notizie molto interessanti . Era un piccolo locomotore della lunghezza fuori tutto di 6400 mm, inizialmente classificato ( negli anni 50 " ) come 003 ed attualmente pare ancora esistente come riclassificato E6 ma ridipinto in nero, foto non ne ho trovate . Fu costruito sulla base di un carrello poi modificato, di avanzo delle Officine Sociali di Pescaiola e veniva impiegato per le manovre in deposito . Montava due motori TIBB GDTM 2454 con una potenza oraria di 270 kW . Il passo rigido fu portato a 4,5 m. e prestazione di 65 tonn. Singolare , tozzo nella sua forma , è questa la particolarità che in me ha attirato l'attenzione, per un modesto locomotore sconosciuto a molti, ma proprio per questo merita indubbiamente un posto come ricordo storico e nel fermodellismo ; non mi risulta nessuna riproduzione artigianale H0 in merito, quindi presumo il mio, sia il solo modello esistente, se avete notizie ulteriori , ben vengano !
  . Il locomotore in questione, lo possiamo considerare un vero fantasma della rotaia di LFI, tant'è che le foto reperibili nel web sono rarissime, due, ne posso pubblicare sfortunatamente solo una per motivi di copyright e non le altre due essenziali reperite su libri, ovviamente nemmeno il disegno . Il N°28 di Tutto treno storia, fotoalbum, ne contiene una molto significativa e che mi ha permesso di completare il modello , sono riuscito poi a trovare un validissimo disegno con le misure nel libro di Piero Muscolino, " Le ferrovie secondarie di Arezzo " con notizie molto interessanti . Era un piccolo locomotore della lunghezza fuori tutto di 6400 mm, inizialmente classificato ( negli anni 50 " ) come 003 ed attualmente pare ancora esistente come riclassificato E6 ma ridipinto in nero, foto non ne ho trovate . Fu costruito sulla base di un carrello poi modificato, di avanzo delle Officine Sociali di Pescaiola e veniva impiegato per le manovre in deposito . Montava due motori TIBB GDTM 2454 con una potenza oraria di 270 kW . Il passo rigido fu portato a 4,5 m. e prestazione di 65 tonn. Singolare , tozzo nella sua forma , è questa la particolarità che in me ha attirato l'attenzione, per un modesto locomotore sconosciuto a molti, ma proprio per questo merita indubbiamente un posto come ricordo storico e nel fermodellismo ; non mi risulta nessuna riproduzione artigianale H0 in merito, quindi presumo il mio, sia il solo modello esistente, se avete notizie ulteriori , ben vengano !  Solita tecnica mia che ben conoscete nella realizzazione, riduzione in esatta scala H0 del disegno, ruote in ottone al tornio, carrelli autocostruiti più gli altri dettagli vari, come sempre modello 100% in metallo. Il pantografo deriva da un Lima molto rielaborato , in particolare lo strisciante che era mono componente da quanto risulta nelle foto . Noterete le giunture, l'unica soluzione possibile, la più fine, è stata utilizzando i terminali dei finissimi seghetti di risulta spezzati e che con estrema pazienza ho incollato, al vero le giunzioni erano di media evidenza, ma in scala non è facile riprodurle . Per le decals ho dovuto scervellarmi tra trasferibili a secco e decals di risulta, per fortuna complessivamente poca cosa , mancherebbero due piccole scritte LFI sulle fiancate presso i frontali, se riesco a recuperare qualcosa, senz'altro le applicherò .I ceppi dei freni esistono ma sono nascosti . Questo secondo me è un modello motorizzabile, sempre facendo attenzione alle tolleranze in altezza dei carrelli, potrebbero risultare sensibilmente più alti per avere una maggior escursione nelle curve, sebbene il passo risulti corto e non necessiti più di tanto . Per quanto riguarda la livrea , una precisazione è necessaria : Piero Muscolino, negli anni 50, lo descriveva in " castano - isabella " ma foto a colori ovviamente non ne esistono, le due sole trovate , naturalmente hanno subito le variazioni di degrado del tempo ma evidenziano che il locomotore era molto sbiadito o fortemente schiarito tanto da sembrare beige; io ho accettato la descrizione di Muscolino, non esistono riferimenti di tonalità RAL precisi , ma va tenuto conto che non era di certo un locomotore da dedicare amorevoli cure estetiche , anzi era parecchio sporco..A voi le immagini ed il giudizio..per quanto mi riguarda, come autocritica, ne sono molto soddisfatto, posso dire di essere riuscito a catturarlo bene in scala, dico questo perchè se un mio modello ha qualcosa che non va , lo scarto subito e questo succede specialmente all'inizio, me ne accorgo subito se le cose non collimano durante l'assemblaggio e gli spazi mal calcolati ben presto saltano fuori ...A presto con un altro LFI....






