Un po di fumo...
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Un po di fumo...
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Re: Un po di fumo...
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Re: Un po di fumo...
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Re: Un po di fumo...
Se non fosse stato per l'intervento del compianto Francesco Ogliari, oggi nel nostro bel paese non ci sarebbero tanti mezzi ferroviari di un'epoca mirabile dei trasporti.
Nonostante Fondazione FS e tante altre meritevoli associazioni comunque questo genere di interesse non colpisce l'interesse del pubblico nostrano.
Quante volte nelle scuole si parla di trasporti pubblici, tra storia e geografia?
I giovani quante volte vengono coinvolti nel modellismo ferroviario.
Basta vedere le iscrizioni al forum di questi ultimi mesi, oltre una certa età, non si scende.
Le nostre ferrovie, oggi sono ridotte a "metropolitane" da città a città, sono sparite stazioni, scali merci, passaggi a livello... tutto quel tessuto umano che circondava la ferrovia (e non entro nel merito della gestione dei trasporti).
Alta Velocità... treni suburbani... e su questi convogli gente che stà davanti ad un piccolo schermo, invece di guardare il paesaggio che scorre dai finestrini (ahimè bloccati).
Abbiamo ferrovie dimenticate, trasformate in ciclopedonali (sigh) e quando si tratta di chiudere un chilometro di binari, non si fa a tempo a capirne le ragioni che già tutto è sparito.
Se poi si decide di fare una nuova tratta, questa inesorabilmente, nel caso sfiori degli abitati, viene fatta sparire nelle viscere della terra.
E poi che dire quando saltano fuori i problemi dei tratti che attraversano un'abitato, laddove prima fu costruita la strada ferrata e poi interi isolati si sono arroccati ad essa, impedendo oggi di fatto una coesistenza treno-uomo.
Ben venga uno sbuffo di vapore... come quello che tu ci hai segnalato... il fascino di un mestiere duro, ma che ha reso possibile un futuro, una diffusione più veloce di idee ed esperienze, di esseri umani, di merci, di cultura.
Grazie Andrea, per questa tua riflessione...
IpGio
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Re: Un po di fumo...
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Re: Un po di fumo...
Scherzi a parte filmato bellissimo. Grazie Andrea per averlo condiviso. Saluti. Egidio.
- Egidio
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Re: Un po di fumo...
parere da te espresso.... Saluti. Egidio.
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Re: Un po di fumo...
E l'ululato delle locomotiva ... pelle d'pca assicurata!
Marione
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Re: Un po di fumo...
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Re: Un po di fumo...
Giacomo ha scritto: ↑sabato 30 maggio 2020, 2:16 caro Andrea, la tua analisi è ben definita e precisa.... purtroppo noi Italiani scontiamo il fatto di provenire da una miriade di staterelli indipendenti (parlo ovviamente dell'Italia preunitaria) che le grandi potenze del tempo tenevano accuratamente in uno stato di "competizione" tra loro, per evitare qualsiasi problema... se ci pensi bene l'unità d'Italia (checchè ne dicano i libri di storia) fù voluta da una minoranza di persone (di solito intellettuali) e la stragrande maggioranza del popolino in pratica la subì (non sempre e ovunque ovvio) e spesso con una modifica anche sostanziale delle abitudini e del modo di vivere, imposta (spesso) più che proposta... il fenomeno del brigantaggio per esempio fù in massima parte dovuto ai sistemi sbrigativi dei nuovi governanti verso certi strati della popolazione... il campanilismo italico è dovuto a queste radici storico-culturali degli Italiani (e io di campanilismo ne capisco... come saprai qui a Siena siamo divisi in Contrade piuttosto gelose della propria identità...), se poi ci aggiungi che i nostri governanti non è che brillino per adeguatezza e interesse nazionale... ogni volta che si entra in queste discussioni mi viene in mente quella sentenza di uno statista dell'Impero Asburgico (che francamente non ricordo chi fosse...) che diceva, senza mezzi termini "L'Italia non è una Nazione, è solo un'entità geografica"... ora forse siamo un pochino più Nazione ma restiamo, per molti versi (purtroppo) un'entità geografica....
Non c'e' null' altro da aggiungere........ Saluti. Egidio.
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Re: Un po di fumo...
La frase citata è stata pronunciata da Metternich ma in un contesto totalmente diverso da quello comunemente tramandato e con un significato altrettanto diverso, non al "Congresso di Vienna" ma addirittura trent'anni dopo (1847 o giù di li), inoltre fu ampiamente travisata dalla propaganda "patriottica" (le fake news sono sempre esistite) perchè diceva "Italia è un nome geografico come Germania" (vado a memoria ma mi sbaglio di poco).Giacomo ha scritto: ↑sabato 30 maggio 2020, 2:16 caro Andrea, la tua analisi è ben definita e precisa.... purtroppo noi Italiani scontiamo il fatto di provenire da una miriade di staterelli indipendenti (parlo ovviamente dell'Italia preunitaria) che le grandi potenze del tempo tenevano accuratamente in uno stato di "competizione" tra loro, per evitare qualsiasi problema... se ci pensi bene l'unità d'Italia (checchè ne dicano i libri di storia) fù voluta da una minoranza di persone (di solito intellettuali) e la stragrande maggioranza del popolino in pratica la subì (non sempre e ovunque ovvio) e spesso con una modifica anche sostanziale delle abitudini e del modo di vivere, imposta (spesso) più che proposta... il fenomeno del brigantaggio per esempio fù in massima parte dovuto ai sistemi sbrigativi dei nuovi governanti verso certi strati della popolazione... il campanilismo italico è dovuto a queste radici storico-culturali degli Italiani (e io di campanilismo ne capisco... come saprai qui a Siena siamo divisi in Contrade piuttosto gelose della propria identità...), se poi ci aggiungi che i nostri governanti non è che brillino per adeguatezza e interesse nazionale... ogni volta che si entra in queste discussioni mi viene in mente quella sentenza di uno statista dell'Impero Asburgico (che francamente non ricordo chi fosse...) che diceva, senza mezzi termini "L'Italia non è una Nazione, è solo un'entità geografica"... ora forse siamo un pochino più Nazione ma restiamo, per molti versi (purtroppo) un'entità geografica....
Ciò detto, pur non avendo le competenze e le esperienze di un diplomatico posso garantirti che in quanto a campanilismo non siamo messi meglio ma nemmeno peggio degli altri, prova a parlare dei provenzali a uno del Pas de Calais e ti dirà che sono tutti sfaticati (per non parlare dei Corsi), per uno di Amburgo quello parlato in Baviera non è tedesco e prova a dire a un Catalano che è spagnolo e ti correrà dietro col forcone. La Germania si unificò (sotto la spinta Prussiana) più o meno negli stessi anni nostri (1870) l'unica differenza è che la Germania aveva quelle materie prime (carbone e ferro) che all'epoca erano il motore dello sviluppo (la guerra contro Napoleone III per conquistare Alsazia e Lorena mica l'hanno fatta per altro) e quindi potè sviluppare l'economia che sappiamo; a mio modesto parere non vanno dimenticati i tre secoli di protestantesimo che sicuramente male non hanno fatto.
- Giacomo
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Re: Un po di fumo...
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Re: Un po di fumo...
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