L'accoppiata E321 E322 realizzata da Rivarossi (Como) nei primi anni 90 è abbastanza rara e realizzata discretamente bene.
Il modello motorizzato potrebbe necessitare di manutenzione, così come necessitava il modello di cui sono recentemente entrato in possesso. Fermo ormai da anni, nel funzionamento analogico, presentava vistosi scatti e un andamento decisamente irregolare.
Il modello nella scatola si presenta così:
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Per alzare la cassa separandola dal telaio devono essere allargate, cautamente, una serie di denti di trattenuta (colorati di verde come l'esterno). Una volta allentati i dentelli sui fianchi del modello (2 per lato), la cassa si apre facilmente, presentando così l'interno:
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Allentando le due viti che trattengono il PCB si può estrarre il tutto con notevole facilità: osservare molto bene come sono fissati i contatti del motore. Le due lamelle prendono corrente da delle lamelle più grandi che provengono dal ciurcuito stampato. Cercare di annotarsi mentalmente come si può fare per reinfilare il pcb nella sua sede (prima si infila la parte in vetroresina, poi una delle due lamelle, tenendo leggermente ruotata la pcb, dunque l'altra lamella orientando il tutto nell'altro senso; un cacciavitino può aiutare a muovere le lamelle più grandi, sempre senza esagerare).
Una volta estratto il pcb si può procedere alla rimozione delle zavorre, previa rimozione dei prismi riflettori delle luci.
Le zavorre sono avvitate con una vite ciascuna che si trova sul fondo del modello: rovesciate il modello, esponendo le ruote e individuate le due viti con testa a taglio. Svitarle completamente e recuperare la mezza zavorra.
Una volta separate le due semizavorre il modello si presenta così:
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Il rimanente è evidenziato nella foto a seguire:
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Ecco l'interno del modello:
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Si possono notare tutti gli ingranaggi in ottone.
La vite senza fine che porta il moto agli assali posteriori è asportabile: quattro dentelli (2 per parte) trattengono il seguente elemento:
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che una volta asportato agevola la pulizia di tutte le parti in gioco.
Anche il castello motore è asportabile: due denti più grandi degli altri trattengono tutto il supporto motore, allentandoli è possibile distaccare anche questa parte (vedi foto sotto).
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Una volta separato il tutto, ho asportato grossolanamente tutto il grasso rappreso che mi è stato possibile, successivamente ho lavato via il residuo usando un pennello a setole semirigide e benzina avio.
La benzina scioglie agevolmente il tipo di grasso che ha usato RR in fabbrica.
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Passo successivo l'ingrassaggio. Ognuno scelga il grasso più opportuno. Io ho usato quello in tubetto di Roco, dato con molta parsimonia in quanto è un grasso che col calore estivo tende a colare diventando olio.
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Procedendo a ritroso, e osservando la particolarità nel rimontare il pcb correttamente, il modello può essere riassemblato. Porre un minimo di attenzione nel riposizionare le zavorre: esse trasmettono il contatto elettrico proveniente dalle ruote. La lamella in rame deve toccare correttamente la zavorra, senza deformarsi.
Se non si forzano eccessivamente i denti di serraggio delle parti in plastica, lo smontaggio e il rimontaggio è uno dei più facili che abbia mai affrontato.
La cosa incredibile riguarda gli anelli di aderenza: nonostante il lato esposto sia pieno di grinze, ho girato (a calzino) lo stesso anello esponendo il lato che si è conservato discretamente bene. Ebbene la gomma ha retto senza spezzarsi, e mi ha evitato di correre ad acquistarne di nuova !!
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E brava la vecchia Rivarossi!