La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
La galleria del Borgallo è semplicemente il tunnel ferroviario che passa sotto il passo del Brattello e monte Borgallo collegando, in poco meno di 8 Km (7972 mt), Borgo val di Taro (Pr) e Grondola (Ms), a 10 Km da Pontremoli, sulla ferrovia Parma – La Spezia.
Vi regalo un brevissimo riassunto della sua storia.
Buona lettura.
Dopo la fine della II guerra d’indipendenza esistevano già due valici appenninici che collegavano, tramite ferrovia, la pianura padana con il sud dell’appennino. La ferrovia dei Giovi che collegava Torino a Genova, via Alessandria, completata nel 1863 e la ferrovia Porrettana che collegava Bologna a Pistoia, completata nel 1864. Mancava però un collegamento “strategico” a metà strada fra Torino e Bologna che mettesse in connessione anche il porto militare ed arsenale di La Spezia con le caserme di Piacenza, il tutto per liberare anche il veneto dagli austriaci. Fu nel 1863 che il Regno d’Italia decretò la costruzione della ferrovia Parma-La Spezia, a binario unico, correndo lungo le valli del Taro e del Magra, attraversando gli appennini con la galleria del Borgallo. Fu con l’atto C.165 del 21/12/1872, sottoscritto dai ministri Giuseppe Devincenzi e Quintino Sella, che si approvò l’inizio dei lavori
L’inizio dei lavori di scavo del tunnel iniziarono il 1 marzo 1883, dal versante pontremolese ed il 17 maggio dello stesso anno dal versante borgotarese. Centinaia di uomini operarono armati di piccone, martello e scalpello, i materiali di scavo vennero asportati a mano, con ceste di vimini. Si ricorse anche alla dinamite per far saltare duri blocchi rocciosi. Alcuni mesi dopo l’inizio dei lavori l’ingresso nord venne invaso dallo straripamento del torrente Tarodine, creando gravi danni, facendo sospendere per 2 anni i lavori di scavo.
Nel 1886 ci si rese conto che la ferrovia a binario unico avrebbe creato problemi di precedenze nei tratti acclivi, con pendenze del 20x1000 in galleria e 25x1000 nei tratti scoperti fra Borgotaro e Pontremoli. I 1500 mt di tunnel già scavato dovettero essere modificati al profilo per doppio binario, guastando anche il rivestimento della volta già terminato, così fu anche per tutta la tratta fra Pontremoli e Borgotaro, creando altri ritardi sul termine dei lavori.
Il 7/4/1893 espose una “bolla di gas”, incendiata dalle lampade ad olio per l’illuminazione interna, esplosione che, oltre ad aver causato decine di vittime e feriti, danneggiò oltre 350 mt di galleria.
Servirono 11 anni di lavori per completarla, venne terminata ed inaugurata il 1 agosto del 1894, già a doppio binario (come oggi) da Pontremoli a Borgo val di Taro. Al centro del tunnel è stata creata una camera di raccolta fumi e sfogati all’esterno da una ciminiera, ancora oggi presente nei pressi del paese di Valdena.
Già. I treni dell’epoca erano a vapore ed i fumi di combustione dovevano essere espulsi dal centro del tunnel per non che le caldaie delle locomotive si spegnessero per mancanza d’aria e per non asfissiare i passeggeri del treno.
A lato della ciminiera di sfogo è ancora presente (anche se chiusa per motivi di sicurezza) un pozzetto con la scala d’accesso costruita per gli operai che dovevano recarsi o uscire dal posto di lavoro.
La galleria sbocca, dalla parte sud, a poche centinaia di metri dalla stazione di Grondola-Guinadi, oggi utilizzata solo come stazione di manovra per locomotive in spinta.
Ancora oggi si possono notare i mattoni pieni che costituiscono la volta e le pietre di roccia arenaria nera, tipiche della zona.
La stazione di Grondola-Guinadi è oggi dismessa, utilizzata solo per eventuali manovre per locomotive di spinta per il valico, ma sono ancora presenti artefatti storici, come la torre idrica.
Le modifiche decise nel 1886 comportarono anche altri lavori. Infatti a poche centinaia di metri dalla stazione di Pontremoli erano già iniziati i lavori di scavo di una piccola galleria e del ponte sul fiume Magra, il raddoppio della linea non solo rese insufficienti le infrastrutture del ponte già completate ma creava anche un raggio curva, per il secondo binario, troppo stretto. Si decise quindi di abbandonare tutto e spostare di poche decine di metri la ferrovia, scavando un nuovo tunnel e ricostruire nuovi pilastri per il ponte.
Al Km 77.485 è stata scavata la nuova galleria, di poche centinaia di metri, a lato di quella incompiuta e abbandonata.
Oggi il comune di Pontremoli ha recuperato la galleria incompiuta costruendovi un sottopasso con ascensori pedonali per recarsi al castello.
All’epoca la galleria del Borgallo fu una delle gallerie ferroviarie più lunghe d’Italia.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Grazie.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Grazie Roberto per la condivisione.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Grazie Roy.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Fabrizio: Non saprei dire che lavori si stiano facendo. La stazione di Grondola è abbandonata, anche in fatto di rotabili. Raggiungerla serve un SUV, in quanto l'unica strada che la raggiunge è lo sterrato di un paio di Km che si vede a fianco della torre idrica (e in quel tratto è anche "bello").
Dal lato Borgotaro sono in sosta tanti rotabili di manutenzione. Se ne intravede qualcuno nella prima foto, quella dell'ingresso nord.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
In rosso tratteggiato: la galleria.
In giallo: la strada provinciale che da Borgotaro porta a Pontremoli
In arancio: la stradina che scende da Grondola fino al portale sud
In azzurro: lo sterrato che arriva alla stazione di Grondola-Guinadi
Aggiungo:
Partendo alle 9:00 del mattino si arriva a Grondola e poi Pontremoli per le 11:30, fermandosi a visitare i luoghi convenuti.
Rimane giusto il tempo per....
Arrivare a La Spezia per una buona scorpacciata di pesce
Oppure a Berceto per una scorpacciata di tigelle e affettati.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Dopo una simile escursione... un "appostamento" tipo "gambe sotto al tavolo" è strategico a complemento della missione esplorativa.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Beh, io, domenica prossima (11-luglio 2021) lo rifarò, andando a "distruggere" le tigelle del passo della cisa (Berceto)
- lorelay49
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Ovviamente il giro è "ricominciato" da Borgo val di taro, ove, strada facendo, non sono mancati scatti dell'appennino parmense. Foto che fanno capire la natura del "cuore" dell'appennino. Tanto argilla, ma tanta roccia dura.
Arrivato a Borgo val di Taro non potevo mancare ad un caffè in stazione, ove anche qualche scatto è "scappato". I mezi di manutenzione della galleria del Borgallo sono in sosta. Ma ne mancano tanti, rispetto l'altro giorno. Sono, infatti, in sosta al "posto manutenzione" di Citerna Taro.
Qualche "chicca storica", però non manca.
La colonna idrica del binario 1 è stata verniciata e resa "piacevole"
Poi si riparte per il passo del Brattello, fermandosi sopra al portale nord.
Si prosegue, arrivando quasi all'apice. La vista, per quanto la vegetazione lo permetta, è fantastica.
I pali della luce sono la dorsale di alimentazione FS, la, in fondo, c'è Borgo val di taro. Attivato a Grondola, svolto per Guinadi, scendendo verso il portale sud del tunnel
Scendendo ancora si arriva a lato del portale
Poi sui costeggia, dal lato opposto del fiume Magra, il terrapieno della stazione di Grondola.
Tornando indietro si arriva, ma bisogna saperlo, alla devuiazione che scende alla stazione. Come ho già detto è un lungo sterrato infame, in mezzo alla boscaglia, soggetto ad incuria ed abbandono. Ma si arriva, finalmente alla stazione di Grondola-Guinadi.
L'incuria e l'abbandono permangono. Ma si trovano chicche storiche di rilievo. Anche la fontanella e la pompa della torre idrica sono ancora presenti
Ora mi permetto una mia interpretazione sui lavori nel tunnel.
Guardando questa foto.........
Considerando, quindi che il binario direzione sud (Borgotaro-Grondola) è interrotto dalla bandiera, considerando i mezzi in sosta a Borgotaro, penso si lavori alle fondamenta, massicciata e rotaie di tale binario.
Il transito è banalizzato al solo binario di sx (nella foto).
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Ad esempio gli alti muraglioni della stazione di Grondola...
Grazie Roberto...
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Oggi, la ferrovia è cambiata molto dalla sua originaria costruzione, innaugurata nel 1889.
La tratta da Parma a fornovo è ancora la stessa, identica (con tutte le modifiche e migliorie tecnologiche del caso), ma da Fornovo a Berceto (Ghiare di Berceto) la tratta è statta raddoppiata. E' ora a doppio binario, come si evince dalla foto seguente, scattata alla stazione di Solignano. Ma proprio in questa stazione troviamo un "reperto storico" che l'amministrazione comunale ha lasciato in ricordo. Non commento, il cartello posto spiega tutto. ...Continua.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
Anzi, 2 Km dopo Fornovo inizia il raddoppio, seguendo un altra strada rispetto a quella originaria, fino alla stazione di Berceto (in realtà la località è Ghiare di Berceto, a 12 Km da questo, in quanto Il paese di Berceto si trova a 10 km circa dal valico della Cisa, sulla SS62 della Cisa. Troppo a "monte" per farci passare la ferrovia)
Il vecchio tracciato è oggi stato, in parte, modificato a pista ciclabile lungo la proviciale fondovalle (SP 308 Parma-Borgo Taro) che si dirama dalla SS 62 all'altezza di Fornovo in direzione Borgotaro.
Molte vecchie stazioni sono state abbandonate, come quella di Selva del Bocchetto Proseguendo verso Borgotaro, dopo il comune di Solignano (ho postato la foto in precedenza) inizia la pista ciclabile ove rimane ancora tangibile la presenza della storica ferrovia. Arrivando all'abitato Valmozzola. Il "Bar stazione" c'è ancora ed ha occupato anche i marciapiedi di attesa del dismesso vecchio tracciato.
E' stato lasciato un troncone di binario, davanti alla stazione, di poche decine di metri, mentre il binario 2 è trasformato in pista ciclabile. Da qui in poi è stato tutto smantellato fino a Berceto.
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Re: La galleria del Borgallo e la ferrovia pontremolese
I lavori sono relativi alla sostituzione massicciata, traversine e rotaie, come si nota dalle seguenti foto. Gli spunti modellistici, comunque non mancano, sono sempre d'effetto le gallerie del 1889 scavate nel cuore dell'arenaria nera. I mezzi di manutenzione sono in sosta alla stazione di Berceto (e non Citerna Taro come erroneamente ho scritto in precedenza).