Spero che tutti stiate trascorrendo delle serene giornate. Io sì e ne approfitto per mandare avanti il modulo 1, di cui - finalmente - vi illustro lo stato di avanzamento.
Il titolo della “puntata” è:
“Tra il progetto e il fare, serve provare!”
Vedrete alcune soluzioni che ho dovuto adottare e ricordate che ho cercato di riciclare quanto più possibile…
Dimensioni del modulo
Ho sperimentato la possibilità di limitarmi ad un 120x60 cm, per renderlo più maneggevole, ma ho dovuto attenermi alle previste dimensioni di 120x90 cm (come potete vedere), per evitare che un deviatoio in curva dovesse essere “affettato” e poter collocare il DL riciclando la scenografia pre-esistente.
La ricostruzione della struttura è stata piuttosto facile. Per garantire maggior solidità ho scelto, però, di utilizzare un nuovo listello
continuo sui lati di 120 cm.
Qui un'immagine della "bestiola", ripresa dalla testata di accoppiamento con il modulo 1 (90 cm)...
...ed un dettaglio della struttura
Di seguito, altre due immagini relative alle testate di accoppiamento con il modulo 3 (larghe 30 cm) per evidenziare il sistema di aggancio: riscontri metallici (acquistati in Austria) e normalissimi magneti da sportello di mobile...
Testate accoppiate
Testate sovrapposte
Tracciato
Alcune verifiche di ingombro in relazione alla struttura a scatolato mi hanno consentito di incrementare il raggio a 600 mm con evidenti benefici sulla circolabilità delle locomotive con passi rigidi superiori ai 3 assi. Devo dire che le prove hanno evidenziato una netta differenza (e che le macchine hanno bisogno di una RG prima di essere poste seriamente in attività)!
Linea aerea
E’ l’elemento che mi ha fatto tribolare di più! Purtroppo, è anche un elemento di cui non posso fare a meno: le macchine elettriche sono circa 1/3 del parco locomotive e fra queste un certo numero è a bielle…

Si tratta quindi di trovare una soluzione che deve considerare i seguenti fattori:
- rispetto del vincolo di altezza dello scatolato nel caso del tracciato al livello 0
- rispetto del vincolo di lunghezza dello scatolato (quadrati da 30 cm di lato)
- differenti altezze della linea aerea tra livello 0 e livello 1 (dove il vincolo è costituito dall’altezza dei pali)
- sbalzo dei veicoli più lunghi in curva che (nonostante il raggio relativamente ampio) rende problematico un montaggio dei pali che mantenga la linea aerea entro i limiti di contatto degli striscianti
- larghezze diverse degli striscianti
- facile aggancio della linea tra moduli diversi (!!)
E’ da escludere il trucco del filo da pesca, per il semplice motivo che la differenza di quota tra linea al livello 0 (più bassa) e linea al livello 1 (più alta) è superiore ai 5/10 che possono ingannare l’occhio nascondendo il fatto che il pantografo non è in presa. Inoltre, riuscire a tarare
esattamente alla stessa altezza un centinaio di pantografi porta via un bel po’ di tempo e pazienza…
Ovviamente, la parte più complessa è quella a livello 0 e per trovare soluzioni “veloci” ed economiche ho prima provato ad utilizzare la catenaria Märklin già in mio possesso sperimentando le seguenti soluzioni:
1) “invito” a forma di S schiacciata e molto aperta, così che il pantografo dalla massima estensione possa passare gradualmente all’altezza della catenaria
2) catenaria continua sfruttando i listelli superiori dello scatolato per fissare i singoli elementi di catenaria
Purtroppo, la soluzione 1) ha evidenziato che gli “inviti”, per tenere conto delle diverse estensioni massime dei pantografi e della differente robustezza devono essere lunghi e molto, molto graduali, altrimenti lo
stress meccanico sul pantografo è elevato. A quel punto, visto che, per via della vincolo di lunghezza dello scatolato gli intervalli tra un invito e l’altro sarebbero ridotti, tanto vale passare alla soluzione 2). Questa si è però dimostrata insoddisfacente, sia perché la “taratura” dei punti di aggancio della catenaria ai listelli è piuttosto laboriosa, sia perché le prove pratiche condotte con una E 428, una E 526 P.O. (2D2 ad avancorpi), una Ale 601 ed una E 44 hanno dimostrato che è molto difficile centrare la catenaria in modo che tutti gli striscianti rimangano sotto la stessa…
Dopo un confronto con i fraterni amici Diego e Giovanni sono approdato alla soluzione mista: catenaria e pali Märklin nei tratti rettilinei (che coincidono con le estremità di aggancio tra moduli) e doppia rotaia montata con il fungo capovolto nei tratti in curva.
Nell'immagine si vede il punto di connessione tra catenaria e doppia rotaia:
Vi descrivo quest'ultimo procedimento, perché potrebbe interessare qualcuno:
- si prende un binario flessibile cod. 100
- si sfilano le rotaie dal binario
- si piegano le rotaie secondo un arco corrispondente ad un raggio di 600 mm (nel mio caso uso come riferimento un arco di curva di binari RR da 600 mm)
- con una dima (nel mio caso in cartone) si riporta la mezzeria del binario sulla faccia inferiore del listello superiore
- si fa un piccolo foro di invito
- si avvita una micro-vite a testa svasata (può andar bene anche un chiodino che abbia la testa sufficientemente larga) presentando la rotaia capovolta (cioè dalla parte della suola)
- si segna (sul lato “esterno” della rotaia rispetto alla vite precedente) il punto in cui effettuare un secondo foro
- si avvita un’altra micro-vite a testa svasata
- si ripete con una seconda rotaia sul lato opposto della vite “centrale”
- si serrano le micro-viti
- si lavora la catenaria e la si inserisce
tra le due rotaie, incastrandola opportunamente nel listello
- si effettuano le necessarie prove con le locomotive per verificare che gli striscianti restino sotto la linea aerea e che il punto di connessione non crei problemi.
Il lavoro, potendo operare sia da sotto, sia di lato, visto che il modulo può essere maneggiato come si vuole, procede in maniera piuttosto agevole. La scelta di montare due rotaie parallele deriva dalle seguenti considerazioni:
- non è pensabile una prova con tutte le locomotive del parco
- due rotaie riducono lo sforzo meccanico sugli striscianti
Preciso che, non essendo la line aerea alimentata, quando l’impianto sarà operativo, sugli striscianti applicherò, come al vero, del grasso per ridurre l’attrito…
Installazione dell'armamento
Benché non sia un seguace del “silenzio”, ho deciso di interporre un materiale che attutisse il trasferimento del rumore: ho scelto del normalissimo (e a costo 0) cartone da imballaggi. Visto che l’impianto è in casa non corro rischi di muffe e simili…
Il procedimento è il seguente:
- preparazione delle strisce di cartone
- incollaggio (colla vinilica Henkel) delle strisce alle traversine
- una volta asciugata bene la colla, incollaggio del tutto al supporto in compensato
Ecco un'immagine del binario già messo in opera
Per i binari a vista,
prima dell’incollaggio alla striscia di cartone effettuo un trattamento di brunitura, propedeutico al successivo trattamento con aerografo dei binari messi in opera e decisamente più veloce rispetto ad un pre-trattamento con vernice.
Nell'immagine che segue si vede un binario pronto per la messa in opera sul supporto. Si notano: la differenza con il binario non trattato dell'immagine precedente e quella tra brunitura (a sinistra) e binario "riciclato" dal precedente impianto (dove era stato sottoposto a verniciatura):
Il procedimento è il seguente:
- lavaggio del binario con VIM e vecchio spazzolino (setole dure) da denti
- asciugatura con phon
- fresatura dei fianchi delle rotaie con micro-fresa (per favorire il successivo aggrappaggio della vernice)
- applicazione di un brunitore (comprato dall'armaiolo)
Sempre in tema di armamento, volendo riciclare dei deviatoi Lima, ecco come si può cambiarne l'aspetto in modo che, opportunamente lavorati, possano non sfigurare. Nella prima immagine, in alto si vede il deviatoio elaborato (rimozione di "traversine" in eccesso e dell'azionamento elettromagnetico, fresatura delle traversine con una micro-punta per simulare l'effetto legno) e sotto un analogo deviatoio allo stato d'origine...
... mentre in questa immagine il deviatoio è pronto per la messa in opera:
Sono sicuro che qualcuno si sarà stupito della rimozione dell'azionamento elettromagnetico: la ragione è che questi deviatoi sono destinati all'area merci e saranno azionati (come al vero!) tramite macachi (produzione RR direttamente dagli anni '60)...
Nella prossima puntata illustrerò l'installazione dell'armamento al livello 0 del modulo 2...