I convogli ALe 801 sono composti da quattro elementi: una testata ALe 801, due rimorchi Le108 e una testata ALe 940. La differenza tra le due testate sta nel bagagliaio da 8 metri quadrati, con portello di carico a serrandina, che sottrae 14 posti alla ALe 801. Il convoglio standard è lungo 109,7 metri.
I complessi di elettromotrici e rimorchiate furono costruiti tra il 1975 e il 1979 ed entrarono in servizio dapprima in Liguria, Veneto, Lombardia e Lazio. Nel Lazio operarono da subito nell'area della Capitale, dove rimpiazzarono le ALe 803 spostate a Napoli.
Inizialmente più unità rimorchiate che elettromotrici erano disponibili, così che le rimorchiate furono usate in composizione con locomotive del tipo E 424.
Rispetto alle precedenti ALe 803, con cui condividevano molte delle scelte progettuali, avevano un vestibolo in meno e una diversa forma delle testate. Con l'eliminazione di un vestibolo fu aumentata la capienza e le porte di accesso furono sostituite con un tipo più moderno. Diversamente dalle composizioni con ALe 803, non erano previsti rimorchi semipilota, le unità di estermità erano entrambe motorizzate.
La più grossa novità era la possibilità di accoppiare fino a tre complessi ALe 801/940 per formare treni di 12 carrozze, possibilità tuttavia mai sfruttata.
Furono costruiti un totale di 65 convogli, suddivisi su due serie, composti da ALe 801-Le 108-Le108-ALe940 per un totale di 260 pezzi.
I convogli di prima serie furono costruiti tra il 1975 e il 1977, quelli di seconda serie tra il 1977 e il 1979 e disponevano di accoppiatori automatici Scharfenberg Schaku per velocizzare le operazioni di accoppiamento fra più convogli.
Ogni treno dispone di 390 posti a sedere di sola seconda classe. Ogni elettromotrice ha 4 motori in corrente continua da 262 kW, per un totale di 2096 kW disponibili complessivamente su ciascun treno. La regolazione è di tipo reostatico. Tutti i treni dispongono di frenatura elettrica reostatica e raggiungono i 140 km/h.
Questi complessi di elettromotrici entrarono in servizio con una particolare livrea caratterizzata da accesi toni di giallo e arancio, da qui presero il soprannome di "fanta", in virtù del fatto che questi colori erano molti simili a quelli delle lattine e bottiglie della rinomata bibita.
ALe 801 "fanta" di seconda serie con porte intercomunicanti e in livrea di origine a Genova Brignole. Questi complessi erano largamente diffusi sulle linee del levante e ponente ligure afferenti a Genova.

Foto:http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... 165&pos=13
Un complesso di ALe 801/940 a Roma Termini

Foto:http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... 239&pos=36
Nel tempo si dimostrarono macchine robuste ad affidabili, caratterizzate da bassi costi di esercizio e manutenzione. Gli interni erano minimi ed essenziali, costruiti in modo da massimizzare la capienza e ridurre al minimo i costi di manutenzione. L'accesso prevede ripidi scalini per accedere alle vetture, cosa che ha sempre creato problemi sia a persone con difficoltà di movimento che anche ai normali passeggeri.
La possibilità di accoppiamento multiplo non è mai stata utilizzata e le porte frontali furono abolite su molte unità già poco dopo l'entrata in servizio. Questo rese possibile aumentare lo spazio in cabina di guida e ridurre gli spifferi di aria all'interno della stessa.
Un complesso con porte frontali soppresse a Roma Termini. Fino a pochi anni fa le ALe 801/940 erano largamente diffuse sulle linee vicinali afferenti alla Capitale. Oggi risulta ancora possibile vedere in queste zone le ultime composizioni ancora operanti

Foto:http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... 65&pos=111
Questi complessi furono sempre usati nelle aree metropolitane e in zone ad alta densità di traffico pendolare. Molto diffuse in Liguria sulle linee afferenti a Genova da levante e ponente, nell'area di Roma e sulle linee del basso Veneto.
Con l'avvento della livrea XMPR le elettromotrici e rimorchiate furono ricolorate nella nuova livrea e subirono piccoli interventi di riqualificazione, quali la sostituzione dei sedili e l'installazione di impianti di climatizzazione. Tuttavia queste macchine cominciarono a manifestare i propri limiti, sopratutto dovuti al difficile accesso, al basso livello di comfort offerto e a un generale decadimento dovuto all'anzianità dei mezzi.
I complessi iniziarono ad essere accantonati o spostati su relazioni minori, sia nelle stesse realtà ove erano tipicamente impiegati sia dirottandoli in altre regioni ed aree dove non avevano mai prestato servizio. Tuttavia la maggior parte dei convogli terminò la loro carriera sempre nell'ambito delle aree metropolitane di Genova, Roma o nel Veneto, ove erano sempre stati impiegati.
Ale 801 in livrea XMPR e ancora con porte frontali a Terme Euganee Abano-Montegrotto. Anche sulle linee del basso Veneto queste composizioni di elettromotrici erano abbastanza diffuse.
Foto:http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... 165&pos=95
Oggi rimangono solo più pochi di questi convogli, tutti concentrati tra le aree di Roma, la riviera del ponente ligure e in alcuni servizi nei dintorni di Verona.
Una delle zone dove circolano ancora gli ultimi complessi è la riviera del ponente ligure, qui in convoglio a Cervo.

Foto:http://www.trainzitaliafoto.com/showful ... hoto=65461