Viaggio: Lomellina
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Viaggio: Lomellina
L'itinerario prevede la partenza a metà mattinata da Torino, quindi raggiungerò Alessandria, dove inizierà il viaggio sulla linea Alessandria-Pavia via Valenza. Da Pavia viaggerò poi sulla linea per Vercelli, quindi rientrerò a Torino con un treno Regionale Veloce della relazione Milano-Torino. Prevedo di percorrere 302 km in 4 ore e 26 minuti al netto dei tempi di coincidenza.
Il primo step del viaggio prevede di raggiungere Alessandria e per farlo utilizzo il treno Regionale Veloce 2509 di Trenitalia, previsto in partenza alle ore 9:30 da Torino Porta Nuova. La giornata è soleggiata e ventilata, con una temperatura che raggiunge i 12°C alle 8:30 del mattino. Nonostante sia un Lunedì la giornata è tranquilla e il traffico scarso, poiché questa giornata si trova a cavallo tra una Domenica e la successiva festività del Primo Maggio.
Giungo in stazione alle 9:25 circa, quindi cerco sui tabelloni il treno che devo utilizzare, che trovo pronto alla partenza al binario 9. Il treno è una composizione di vetture Vivalto di seconda serie, trainate da una locomotiva elettrica E 464 che si trova in testa al convoglio. In coda troviamo la vettura semipilota. Il treno si presenta in ordine e pulito, anche se a tratti sono disperse briciole e macchie sul pavimento. A bordo la temperatura è adeguata, è presente il sistema di videosorveglianza, annunci sonori e pannelli informativi riguardo la velocità, itinerario del treno e temperature interna ed esterna. Partiamo in orario alle 9:30, quindi ci dirigiamo verso Torino Lingotto, prima fermata delle due previste. Il mezzo è stabile e silenzioso, gli annunci udibili e i pannelli informativi tutti funzionanti.
Il treno è composto da vetture a due piani, concepito per aree ad alta densità di spostamenti. I sedili sono comodi, gli ambienti gradevoli anche se non molto ampi, funzionali e sono presenti prese elettriche ai posti. Lo spazio per i bagagli è limitato, soprattutto al piano superiore, dove le rastrelliere sopra i sedili non possono contenere bagagli più grandi di un 24 ore.
Lasciamo la stazione di Torino Lingotto e quindi ci dirigiamo verso Moncalieri, che attraversiamo a velocità sostenuta senza fermare. Il treno inizia poi a rallentare nei pressi di Trofarello, quindi veniamo ricevuti in deviata e a velocità limitata, poiché i binari di corretto tracciato sono interessati da lavori. Transitiamo nella stazione a bassa velocità e riprendiamo la marcia verso Cambiano, Pessione e Villanova D'Asti, dopo la quale inizia un tratto più tortuoso che ci conduce ad Asti.
Asti è l'unica fermata intermedia prevista, da dove ripartiamo in orario alle 10:07. Ripartiamo da Asti e lasciamo a destra la linea per Acqui Terme, già oggetto di un'altra escursione qui documentata.
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La marcia prosegue e lasciamo le colline dell'astigiano per inoltrarci nella bassa valle del Tanaro e quindi nella pianura alessandrina, per giungere poi ad Alessandria alle 10:30, un ora dopo la partenza da Torino Porta Nuova. Il treno ha percorso 91 km ed effettuato fermate a Torino Lingotto ed Asti, per un prezzo del biglietto di 7,80 euro.
La stazione di Alessandria è abbastanza ampia e ha qui sede anche un impianto di manutenzione per le carrozze, nonché vi trova sede un grosso scalo merci, che tuttavia oggi è utilizzato prevalentemente per l'accantonamento di rotabili destinati alla demolizione. In stazione si notano numerose vetture destinate alle officine, in prevalenza vetture Medie Distanze, Vivalto e semipilota tipo X. Mentre attendo in stazione, un automotore 245 manovra una E 464, che viene portata in composizione ad un treno di vetture tipo Medie Distanze e X revamping.
Ad Alessandria inizia la prima parte della escursione in Lomellina, che prevede la percorrenza della linea Alessandria-Pavia via Valenza. La ferrovia Alessandria-Pavia è una linea esercita in trazione termica a singolo binario, che da Alessandria giunge a Pavia attraversando il territorio della bassa Lomellina. Pavia è raggiungibile da Alessandria anche tramite Voghera, itinerario più veloce ed utilizzato dai treni Regio Express di Trenord che collegano Milano con Alessandria.
Per raggiungere Pavia utilizzo il treno Regionale 4582 di Trenord, previsto in partenza da Alessandria alle 11:40. Il treno è un autotreno diesel Stadler GTW 4/12, classificato in Italia ETR 125. Il mezzo, a quattro casse, è dotato di quattro motori diesel MAN da 382 kW cadauno, installati in due apposite unità denominate "powerpack". La trasmissione è del tipo elettrico e il rodiggio, abbastanza particolare, è 2'Bo'2' + 2'Bo'2'. Ciascun autotreno ATR 125 dispone di 231 posti a sedere ed è capace di raggiungere i 140 km/h, erogando una potenza massima di 1160 kW.
Salgo a bordo e il treno si presenta in ordine e pulito. Sono disponibili prese elettriche ai posti, climatizzazione, servizi igienici attrezzati per diversamente abili, accesso a raso, monitor indicatori, annunci audio e videosorveglianza. Il treno presenta delle ampie finestrature, a specchio dell'esterno, che rendono l'interno molto luminoso. Nel complesso l'arredamento è semplice e funzionale, i sedili sono sospesi alle pareti laterali e disposti su moduli vis-a-vis, ma mancano le tendine ai finestrini e le rastrelliere portabagagli non sono molto capienti. L'ambiente è suddiviso in compartimenti abbastanza ampi, comunicanti fra di loco con dei gradini, alcuni dei quali un po' ostici da praticare. Tra le unità di un semitreno è interposto il modulo motori, che viene attraversato tramite un corridoio centrale. All'interno dell'unità motori il livello di rumore è fastidioso, ma due porte automatiche isolano in maniera efficace l'ambiente viaggiatori.
Il treno parte in orario alle 11:40, quindi ci dirigiamo verso Valenza, sulla linea elettrificata a doppio binario che in questa tratta serve anche le relazioni verso Chivasso e Mortara. Fermiamo a Valmadonna, quindi ci immettiamo in una galleria di discreta lunghezza che ci conduce a Valenza, dove giungiamo in orario. Dopo Valenza le linee per Casale Monferrato e Mortara si separano e noi ci immettiamo a destra verso Mortara, quindi attraversiamo il ponte sul fiume Po e giungiamo a Torreberetti. Dopo questa località lasciamo definitivamente la linea elettrificata e ci immettiamo sulla linea a binario unico ed in trazione termica verso Pavia. La ferrovia è dotata di blocco conta assi , sistema di sicurezza Sistema Supporto Condotta (SSC) ed ammette la circolazione nei ranghi A e B fino ad una velocità massima di 135 km/h.
Superata Torreberetti, dove fermiamo, ci inoltriamo verso Mede e Lomello, attraversando il territorio meridionale della regione della Lomellina. La frequentazione a bordo è discreta e il treno effettua fermata in tutte le stazioni, in alcune delle quali incrociamo altri treni. L'incrocio fra i treni non avviene mai con ingressi contemporanei in stazione, ma attendiamo sembre il nostro turno al segnale di protezione della stazione. Una volta che il treno in senso opposto è giunto in stazione, siamo autorizzati ad entrare ed effettuare fermata nella stessa. Gli altri treni che incrociamo, tutti di Trenord, sono espletati con automotrici ALn 668. Fermiamo e Mede e Lomello, quindi superiamo il torrente Agogna e ci dirigiamo verso Sannazzaro de' Burgondi, dove ha sede una grossa raffineria pertrolifera che movimenta un discreto numero di carri cisterna. All'interno dell'impianto si notano numerosi carri cisterna destinati al trasporto di prodotti finiti e semilavorati prodotti in questa raffineria, che giungono qui alla trazione di treni diesel da Alessandria e Pavia.
Il treno procede verso Pieve Albignola, Zinasco Nuovo e Sairano, transitando in un ambiente prevalentemente rurale e dominato dalle coltivazioni di riso, cui si intervallano prati e pioppeti. La ferrovia ha un andamento prevalentemente rettilineo, senza significative livellette e tocca diversi centri tutti di piccole dimensioni. Numerosi sono i passaggi a livello e le velocità sono sempre comprese tra gli 80 e i 110 km/h.
Dopo circa un ora di viaggio giungiamo nei pressi di Cava Carbonara, dove ci affianchiamo alla linea da Vercelli e procediamo verso Pavia.
Il treno è silenzioso e dotato di una accelerazione intensa e progressiva, anche in fase di frenatura. Rispetto ai mezzi a trasmissione idraulica, Minuetto diesel e ATR 220, lo Stadler GTW è più stabile, ma quel che si nota di più è la marcia fluida e senza scossoni che invece si riscontrano sugli altri mezzi. La differenza nella differente dinamica di marcia è da attribuirsi al tipo di trasmissione, che per il treno ATR 125 è elettrica. La trasmissione elettrica garantisce una migliore erogazione di potenza, che permette al mezzo di avere una accelerazione progressiva e una fluidità di marcia non raggiungibile con la trasmissione idraulica. Nel complesso i treni GTW risultano i migliori mezzi diesel che finora ho utilizzato, anche se ho provato gli altri mezzi a trasmissione idraulica su linee di montagna nettamente più impegnative di questa linea di pianura. Ciò che maggiormente differenzia questi mezzi dai Minuetto diesel e ATR 220 è la fluidità di marcia garantita dalla trasmissione elettrica, mentre non c'è paragone rispetto alle ormai vetuste ALn 668 e ALn 663. La disposizione dei motori in un apposito comparto separato dagli ambienti viaggiatori garantisce poi un ottimo livello di isolamento acustico, anche se per contro si ha un peso assiale maggiore rispetto a tutti gli altri mezzi, che rende impossibile l'impiego dei GTW su alcune linee secondarie in trazione diesel. Un ulteriore prova, volta a percepire il comportamento di questi mezzi, andrebbe fatta su una impegnativa linea di montagna com'è stato per i Minuetto diesel, provati tra Firenze e Faenza, gli ATR 220, provati tra Macerata e Fabriano e le ALn 663 provate tra Aosta e Pré Saint Didier.
Circa un ora e 10 minuti dopo la partenza da Alessandria ci approssimiamo ad entrare a Pavia, quindi ci affianchiamo alla linea Milano-Genova e ci arrestiamo al segnale di protezione. Il nodo di Pavia è interessato da importanti lavori di riqualificazione, primo dei quali la realizzazione dell' Apparato Centrale Computerizzato (ACC), che gestirà tutto il nodo. Lungo i binari sono molte le canalizzazioni degli impianti elettrici in realizzazione, così come tutti i segnali sono di nuova installazione ma non ancora attivi.
Giungiamo a Pavia alle 12:57, con due minuti di ritardo. Il treno ha effettuato fermata a Valmadonna, Valenza, Torreberetti, Mede, Lomello, Ferrera Lomellina, Sannazzaro, Pieve Albignola, Zinasco Nuovo, Sairano Zinasco e Sairano.
La stazione di Pavia si trova sulla linea MIlano-Genova, ma fanno capo a questa città anche le linee da Alessandria, Vercelli e Castelpusterlengo. La stazione è interessata da traffico di treni Regionali e Suburbani, tutti di Trenord, treni a lunga percorrenza e i treni Thellò per Marsiglia-Nizza. Discreto anche il traffico merci.
A Pavia inizia l'escursione su un'altra linea della Lomellina, ovvero la Pavia-Vercelli, che attraversa il cuore di questa regione agricola italiana. Per raggiungere Vercelli utilizzo il treno Regionale 4874 di Trenord, previsto in partenza alle ore 13:38. Acquisto il biglietto, per 6,55 euro, attraverso la applicazione "Trenitalia" per smartphone, quindi mi reco al binario 5 della stazione di Pavia e salgo a bordo. Il mezzo è un ATR 125 Stadler GTW 4/12, che si presenta in ordine e pulito. A bordo la frequentazione è buona, quindi il treno parte in orario alle 13:38 e si dirige verso Cava Carbonara, dove le linee per Alessandria e Vercelli si separano. Le ferrovia è a singolo binario in trazione termica, dotata di Blocco Automatico Conta Assi (BCA) e Sistema Supporto Condotta.
Superata Cava Carbonara il treno di dirige verso Groppello Cairoli e Garlasco, inoltrandosi nel territorio della Lomellina. La Lomellina è una regione agricola e storica della Lombardia, compresa tra il fiume Sesia, il Po ed il Ticino, bagnata da numerosi corsi d'acqua e canali artificiali, che rendono il territorio famoso per la produzione del riso. E' una zona rurale pianeggiante dove la natura regna quasi incontrastata, anche se si tratta di un ambiente fortemente antropizzato, poiché quasi tutto il territorio è coltivato a riso, prato o pioppeto, ma non esistono comunque grosse infrastrutture o città. L'ambiente è caratterizzato da una moltitudine di canali irrigui, risaie e zone palustri, nel quale sorgono piccoli centri rurali e cascine. In questo periodo le risaie vengono allagate e tutti i canali e i corsi d'acqua della zona sono percorsi da una grande quantità d'acqua, quest'anno abbastanza abbondante visto l'inverno nevoso e la primavera piovosa. La grande quantità d'acqua disponibile in queste zone, che deriva dai fiumi e torrenti che scendono dalle Alpi, fa di questa zona una delle aree agricole a più forte vocazione per la produzione del riso e contribuisce a dare un aspetto unico a questo ambiente. Nella zona tra Pavia e Mortara, ovvero tra Gropello Cairoli, Garlasco e Tromello si possono notare moltissime risaie ancora all'asciutto e in preparazione, dove sono in azione anche molti mezzi agricoli per la preparazione delle stesse. L'acqua fluisce invece nei canali verso le risaie delle zone più meridionali che abbiamo attraversato in precedenza, ovvero tra Mede, Lomello e Zinasco, dove invece molte risaie erano già allagate o in allagamento.
Da Garlasco procediamo verso Tromello e Gambolò, quindi giungiamo nei pressi di Mortara, che è il più grande centro che tocchiamo nel tragitto tra Pavia e Vercelli. Mortara è uno snodo ferroviario e giungono qui le linee da Alessandria, Novara e Vigevano, tutte elettrificate. Giungiamo in stazione con 6 minuti di anticipo, ai quali di aggiunge una lunga sosta di 10 minuti prevista da orario. La stazione è abbastanza movimentata ed è interessata anche da un discreto traffico merci di treni provenienti dal porto di Genova e diretti nel nord Europa, che percorrono l'itinerario tra Alessandria, Novara e il Sempione.
Dopo una sosta di oltre 15 minuti, ripartiamo in orario verso Vercelli, quindi usciamo da Mortara e ci dirigiamo verso Nicorvo e Robbio, sempre attraversando l'ambiente tipico della Lomellina. In questa zona si sta procedendo all'allagamento delle risaie, molte delle quali sono già totalmente o parzialmente sommerse, mentre in alcuni appezzamenti di terreno si coltiva il prato o il pioppo. Le coltivazioni a prato presentano già l'erba molto alta, pronti per la prima falciatura del mese di maggio, mentre i pioppi hanno il fogliame di colore verde intenso della primavera. Nei canali della zona scorre sempre acqua in abbondanza, che viene indirizzata e deviata tramite vari sistemi di chiuse più o meno complessi. Tra le acque delle risaie sono presenti anche diverse specie di volatili, come gli aironi e le garzette.
Procediamo quindi attraversando Robbio e Palestro, quindi giungiamo nei pressi di Bivio Sesia, dove la linea Pavia-Vercelli confluisce sulla Torino-Milano e ci immettiamo nella stazione di Vercelli, dove giungiamo in orario alle 15:05, un ora e 26 minuti dopo la partenza da Pavia. Il treno ha fermato a Cava Carbonara, Villanova D'Ardenghi, Gropello Cairoli, Garlasco, Tromello, Gambolò-Remondò, Mortara, Nicorvo, Robbio e Palestro.
La stazione di Vercelli è posta sulla linea storica Torino-Milano ed ha subito recenti interventi di riqualificazione che ne hanno migliorato l'aspetto. Fermano qui tutti i treni Regionali della direttrice Torino-Milano, Novara-Ivrea e vi fanno capolinea i treni della relazione Pavia-Vercelli. Fermano a Vercelli anche alcuni treni notturni a lunga percorrenza verso il sud Italia e i servizi TGV verso Parigi.
Per rientrare a Torino utilizzo il treno Regionale Veloce 2022 Milano Centrale - Torino Porta Nuova, previsto in partenza da Vercelli alle 16:12. Il treno giunge in orario al binario 2 ed è una composizione di vetture Medie Distanze ristrutturate con semipilota tipo X in testa e locomotiva E 464 in coda in spinta. Il treno riparte in orario, quindi si dirige verso San Germano Vercellese e Santhià, dove effettuiamo fermata. Procediamo quindi verso Torino a velocità prossime ai 160 km/h, quindi iniziamo a rallentare e ci immettiamo nel passante ferroviario di Torino. Il treno giunge a Torino Porta Susa alle 17:02, con 4 minuti di ritardo. La tratta tra Vercelli e Torino Porta Susa, lunga 79 km, è stata percorsa in 46 minuti comprese le fermate a Santhià e Chivasso.
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Re: Viaggio: Lomellina
Bel reportage, preciso come sempre!
ciao
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Re: Viaggio: Lomellina
@Adolfo: quel carro non l'ho collaudato
@Mario: uno dei prossimi giri è previsto proprio da quelle parti, solo che in giornata comincia a diventare un po' lunga. Ma con la bella stagione, si può anche fare.
Mi piacerebbe saperne di più sugli Stadler GTW. La dinamica di marcia mi ha convinto molto, buone doti di accelerazione ma sopratutto accelerazione fluida e progressiva, molto meglio rispetto ai diesel idraulici (almeno quelli che ho provato io). Come dicevo, credo che il fatto sia da attribuirsi alla trasmissione elettrica. Buona la soluzione del powerpack separato che garantisce ottime prestazioni di isolamento acustico. Sarebbe da provare in salita, perché è li che si vede se il mezzo va davvero bene.
Avete qualche notizia tecnica in più (pregi, difetti, manutenzione ecc) anche relativa ad eventuali costi di acquisto e gestione?