
Plastico Ferrovie argentine
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- matteob
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Azz.. non è una bella cosa il "non standardizzare". A quei tempi si usava materiale fatto in casa e di conseguenza le infrastrutture sono state fatte ad-hoc. In Europa abbiamo avuto l'Inghlterra che per prima ha creato una rete ferroviaria funzionante, di conseguenza gli altri stati europei si sono adeguati (bene o male) a quei standard. In America latina le cose saranno andate diversamente...
Matteo
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Bellissimi scorci, oltre al bel lavoro lo hai valorizzato con buone inquadrature :geek:
Davide - https://www.facebook.com/kittyngen/
- Mauricio
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Infatti Matteo, è stata una vergogna: prima hanno preso locomotive e vagoni cinesi standard e hanno incominciato ad adattare le banchine (da noi molto più basse). Poi hanno cambiato idea e hanno deciso di ripristinarle e quindi farsi fare rotabili ad hoc. Una barzelletta. Era molto bello tra gli anni 1970 e 2000 quando si producevano in casa rotabili locali. C'era anche la ditta Materfer (la FIAT istallata in Argentina) che fabbricava i vagoni treno e metro. Ora è tutto cinese, si critica molto la poca robustezza dei rotabili e che si guastano spesso, addirittura prima del primo utilizzo! Certo che i binari non aiutano molto, ci sono rettilinei che sembrano sinusoidi, cosa che io per rispetto e praticità non ho riprodotto nel plastico. Mi sono limitato a riprodurre le caratteristiche del terreno e le insolite composizioni urbanistiche...
Mauricio di Buenos Aires
- Mauricio
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Grazie Roby.
Il problema è che è un argomento triste. Le ferrovie argentine erano arrivate a una situazione di degrado (specialmente le linee di lunga distanza) e creavano un deficit di un milione di dollari al giorno, quindi dopo il 1990 hanno sospeso il servizio in moltissime tratte lasciando i paesi senza comunicazione né futuro. In tutto il nord è stata impiegato lo scartamento ridotto (detto "metrico" perché è di 1 metro) che è più economico (ti permette curve più strette, ottimo per le zone dove il terreno non è piatto) ma ha il grande problema che il treno è meno stabile e quindi poco adatto per il trasporto merci. Ad esempio, i containers non possono essere caricati. Quindi al nord, che passava un treno ogni tanto hanno dovuto sospendere il servizio, ma questo governo vuole ripristinarlo.
Lo scartamento ridotto è stato molto utile nella capitale verso la periferia perché era (visto la struttura dei vagoni) l'unico che permetteva sicurezza tra i respingenti dei vagoni quando nel sistema push and pull, cioè il treno diesel che arrivato alla stazione di testa, senza invertire la locomotiva ripartiva spingendo i 6 vagoni, dove l'ultimo, che poi diventava il primo aveva cabina pilota (ovviamente non uscita di fabbrica ma adattata). Il comando dei freni e motore della locomotiva venivano fatti passare con dei fili lungo i vagoni. Il sistema di frenatura era particolare: prima la locomotiva e poi anche i vagoni per evitare che la loco investa i vagoni, ma era sicuro. Questo sistema faceva risparmiare manovre, tempo, soldi, ma i conducenti non si sentivano sicuri di pilotare da un vagone, molto meno robusto che una locomotiva, quindi nel 1990 sparì, e oggi anche in viaggi brevi si fa l'inversione di locomotiva creando disagi tra i viaggiatori visto che la locomotiva deve fermarsi a cento metri del paraurti del binario per lasciar spazio alla manovra (c'è uno scambio vicino il paraurti). Si potrebbe anche far arrivare un'altra locomotiva, ma non sono disponibili, quindi bisogna rimettere la stessa creando anche problemi di smog nelle stazioni coperte con le loco diesel. La locomotiva G22 che ho nel plastico è adatta per il push and pull, farò un video..
Il problema è che è un argomento triste. Le ferrovie argentine erano arrivate a una situazione di degrado (specialmente le linee di lunga distanza) e creavano un deficit di un milione di dollari al giorno, quindi dopo il 1990 hanno sospeso il servizio in moltissime tratte lasciando i paesi senza comunicazione né futuro. In tutto il nord è stata impiegato lo scartamento ridotto (detto "metrico" perché è di 1 metro) che è più economico (ti permette curve più strette, ottimo per le zone dove il terreno non è piatto) ma ha il grande problema che il treno è meno stabile e quindi poco adatto per il trasporto merci. Ad esempio, i containers non possono essere caricati. Quindi al nord, che passava un treno ogni tanto hanno dovuto sospendere il servizio, ma questo governo vuole ripristinarlo.
Lo scartamento ridotto è stato molto utile nella capitale verso la periferia perché era (visto la struttura dei vagoni) l'unico che permetteva sicurezza tra i respingenti dei vagoni quando nel sistema push and pull, cioè il treno diesel che arrivato alla stazione di testa, senza invertire la locomotiva ripartiva spingendo i 6 vagoni, dove l'ultimo, che poi diventava il primo aveva cabina pilota (ovviamente non uscita di fabbrica ma adattata). Il comando dei freni e motore della locomotiva venivano fatti passare con dei fili lungo i vagoni. Il sistema di frenatura era particolare: prima la locomotiva e poi anche i vagoni per evitare che la loco investa i vagoni, ma era sicuro. Questo sistema faceva risparmiare manovre, tempo, soldi, ma i conducenti non si sentivano sicuri di pilotare da un vagone, molto meno robusto che una locomotiva, quindi nel 1990 sparì, e oggi anche in viaggi brevi si fa l'inversione di locomotiva creando disagi tra i viaggiatori visto che la locomotiva deve fermarsi a cento metri del paraurti del binario per lasciar spazio alla manovra (c'è uno scambio vicino il paraurti). Si potrebbe anche far arrivare un'altra locomotiva, ma non sono disponibili, quindi bisogna rimettere la stessa creando anche problemi di smog nelle stazioni coperte con le loco diesel. La locomotiva G22 che ho nel plastico è adatta per il push and pull, farò un video..
Mauricio di Buenos Aires
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Roby, il problema del formodellismo in America Latina è principalmente economico perché al cambio costa troppo. Storicamente i paesi dove più si pratica sono in ordine Argentina, Brasile, Messico. Oggi è Brasile, Messico, Argentina. Gli anni '80 erano il boom. Poi considerando che fino a l'anno scorso era vietato comprare dall'estero per internet (per la ridicola politica di fomentare l'industria locale) era molto deprimente avere un articolo. Dovevi recarti nei negozi specializzati, che oggi cene sono una decina nella capitale, ma i prezzi sono impossibili.
Visto la situazione economica e non esistono prodotti commerciali locali, ci sono molti fermodellisti che fabbricano i propri rotabili e privati che si dedicano alla produzione artigianale e vendita. Ovviamente sono fatti a mano ed il risultato non è sempre molto soddisfattorio (anche la Marklin dice di fare tutto a mano ma sappiamo che non è vero...).
Rispetto alla scenografia molti scelgono di farla europea perché il materiale rotabile ti condiziona, quasi tutti Lima.
Fare un plastico diesel ti libera di tutti i problemi della catenaria, compresa la grande spesa.
Io ho acquistato i treni FIAT ALN 668 perché furono anche fabbricati in Argentina con leggere differenze...
Visto la situazione economica e non esistono prodotti commerciali locali, ci sono molti fermodellisti che fabbricano i propri rotabili e privati che si dedicano alla produzione artigianale e vendita. Ovviamente sono fatti a mano ed il risultato non è sempre molto soddisfattorio (anche la Marklin dice di fare tutto a mano ma sappiamo che non è vero...).
Rispetto alla scenografia molti scelgono di farla europea perché il materiale rotabile ti condiziona, quasi tutti Lima.
Fare un plastico diesel ti libera di tutti i problemi della catenaria, compresa la grande spesa.
Io ho acquistato i treni FIAT ALN 668 perché furono anche fabbricati in Argentina con leggere differenze...
Mauricio di Buenos Aires
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Ottimi particolari Maurizio
Per espandere il plastico dipende dallo spazio che hai in più, devi partire rivedendo il progetto iniziale e da li vedere dove si può intervenire per modificare ed aumentare il tracciato, considerato lo stato avanzato dei lavori devi considerare che dovrai comunque smantellare una parte scenografica per costruire l'allungamento, visto il bel risultato valuterei attentamente se conviene o no [:I]
Massimiliano

Per espandere il plastico dipende dallo spazio che hai in più, devi partire rivedendo il progetto iniziale e da li vedere dove si può intervenire per modificare ed aumentare il tracciato, considerato lo stato avanzato dei lavori devi considerare che dovrai comunque smantellare una parte scenografica per costruire l'allungamento, visto il bel risultato valuterei attentamente se conviene o no [:I]
Massimiliano

Massimiliano Paolinelli - il mio canale YouTube – Viaggio in quel di Verni -Il Ponte dei Pescatori - C.L.A.F. Lucca
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Grazie Massy...L'unica soluzione che credo fattibile per ingrandire il plastico è quella i fare un piccolo intervento sul bordo inserendo uno scambio per agganciare un modulo con una stazione nascosta per alloggiare i convogli, o far partire un'altra linea ma quest'ultima non lo so quando possa essere estetica...
Mauricio di Buenos Aires
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Maurizio dipende molto da te, alle locomotive non succede niente anche se le lasci sul plastico, magari se la sosta è più consistente di qualche giorno conviene riporle nelle loro scatole o se c'è metterle in una vetrina, più che altro per evitare la polvere, agli anelli di aderenza a me non è mai successo nulla
Massimiliano

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Massimiliano Paolinelli - il mio canale YouTube – Viaggio in quel di Verni -Il Ponte dei Pescatori - C.L.A.F. Lucca
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Ho beccato mio figlio di sei anni sporcando i muri veri di casa, dice che fa pratica per aiutarmi nel plastico...
Qualche scatto del primo muro che ho invecchiato, mi interessa molto l'opinione degli amici esperti. Tra qualche anno farò un plastico cone si deve e vorrei essere allenato... cari saluti
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Qualche scatto del primo muro che ho invecchiato, mi interessa molto l'opinione degli amici esperti. Tra qualche anno farò un plastico cone si deve e vorrei essere allenato... cari saluti
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Mauricio di Buenos Aires
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Bel lavoro Maurizio, il muro è venuto molto bene
Massimiliano


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Mi piace come è venuta l'acqua.
Ciao.
Adolfo
Ciao.
Adolfo
Adolfo Bellabona - Il magazzino di Montello - Piccola città - Incrocio fra treni - La valle de vapore – Il mio “bombolone” in scala 1:87