e il mare?
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e il mare?
La mia perplessità è sorta dopo aver guardato e riguardato le foto dell'unico modulo marino terminato al momento (il faro). La domanda che mi sono posta è: se i vari moduli marini vengono messi contigui o comunque vicini, grosse differenze di colorazione stonerebbero, no?
Rolando
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Re: e il mare?
Al di fuori dell'area di transizione, si potranno avere diverse sfumature come nella realtà.
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Re: e il mare?
Ad esempio, sarebbe impossibile accostare questi mari:
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Re: e il mare?
Però ricordiamo che nell'area di transizione si dovrà adottare giocoforza una tonalità standard RAL.... ; le diverse sfumature "artistiche" necessarie saranno a cura della vena artistica di chi realizza il modulo.
Si potrebbe comunque decidere di spezzare i mari con una zona neutra di scogli o sabbia.
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Re: e il mare?
Scenograficamente concordo con te, dell'argomento ne abbiamo parlato all'incontro tecnico di sabato con il Presidente, e siamo venuti alla conclusione che essendo i moduli prodotti da diverse persone, non è possibile avere un'omogeneità sia di coloritura sia di tecnica, lo stesso potrebbe essere per qualsiasi altro accessorio autocostruito (strade, sentieri, marciapiedi, alberi, prati ecc.).
Le uniche alternative proponibili, sono ulteriori indicazioni nelle norme (ma già nelle attuali norme il periodo concesso per l'allestimento del modulo è aprile-ottobre) più restrittive, oppure che ci siano dei componenti all'interno del gruppo che si specializzano in alcuni settori specifici (mare/fiumi, alberi, coloritura rocce ecc.)
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Re: e il mare?
58dedo ha scritto:
non è possibile avere un'omogeneità sia di coloritura sia di tecnica, lo stesso potrebbe essere per qualsiasi altro accessorio autocostruito (strade, sentieri, marciapiedi, alberi, prati ecc.).
questo è giusto, ci mancherebbe... ed alla fine il mare cambia anche completamente di aspetto anche nella realtà, vuoi per differenze di fondale, o per la presenza di insenature, scogli, sabbia, sole, ombra o piante. Era solamente per evitare per quanto possibili forti stacchi tra un mare ed un altro se messi uno dietro l'altro. Con i prati o i rilievi si nota meno, proprio perchè anche al vero non tutta l'erba è uguale dappertutto [:o)]
Per il resto (strade marciapiedi ed accessori), spesso non ci sono 2 panchine uguali nello stesso parco quindi...
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">
Le uniche alternative proponibili, sono ulteriori indicazioni nelle norme (ma già nelle attuali norme il periodo concesso per l'allestimento del modulo è aprile-ottobre) più restrittive, oppure che ci siano dei componenti all'interno del gruppo che si specializzano in alcuni settori specifici (mare/fiumi, alberi, coloritura rocce ecc.)
[/quote]
indubbiamente se si vivesse tutti più o meno vicini, gruppi variamente specializzati, tirerebbero fuori lo stato dell'arte del modellismo (anche se già così mi pare che tra tutti non ci andate certo "leggeri" ), ma alla fine anche il solo stabilire una tonalità di base del colore da usare, sarebbe una cosa buona.
Rolando
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Re: e il mare?
Questo credo dipenda dalla diversità profondità e dalla conformazione/natura del fondale delle varie "insenature", ed è una delle caratteristiche della riviera di Ponente in netta contrapposizione con quella di Levante e non riscontrabile in qualsiasi altro tratto di mare della nostra penisola; volendo fare i "fiscali" anche il moto ondoso andrebbe rispettato e credo che questo dia più fastidio che non uniformare il colore del mare.....
Ciao, Carlo
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Re: e il mare?
Marshall61 ha scritto:
Premetto che i miei ricordi della riviera ligure di ponente risalgono a qualche decina di anni fa, ma mi ricordo, che ad esempio, la tonalità del mare di Pietra Ligure era totalmente diversa da quella di Albenga così come lo era da XX Miglia a Mentone.
Ciao, Carlo
E' vero che il mare cambia da giorno a giorno e da località a località, anche se distanti pochi chilometri; ma se due moduli vengono accostati il discorso non vale più, si intende lo stesso mare.
Capisco che non sarà facile, ma bisognerebbe trovare una soluzione.
Così come abbiamo ritenuto brutto mettere due moduli accostati con erba diversa (almeno vicino alla giunzione) altrettanto sarebbe accostare due mari diversi.
Stabilire un colore unico per il fondo e usare quello, poi se c'è qualche sfumatura diversa pazienza, ma un mare celeste acceso vicino a uno grigio lo troverei veramente brutto.
Un po' diverso è se il mare forma un'insenatura con ai lati scogliera e quindi non c’è contatto tra mare e mare.
Comunque cercherei di attenermi agli stessi colori anche in questo caso.
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Re: e il mare?
Credo che ogni plastico rappresenti un "estratto" del mondo reale, che ovviamente ha dei confini. Nel caso di un plastico i confini sono netti e solitamente si rappresentano con un taglio pitturato di grigio, marrrone o nero. La mia idea di riproduzione è sempre stata questa: ovvero di avere dei tagli netti e non volere rappresentare "tutto in poco spazio".
Quando ho realizzato il mio modulo non c'erano altri moduli marini. Ora invece c'è questo bellissimo modulo. Credo che il fatto di inserire tutti moduli marini vicini sia un guadagno, come a voler rappresentare una zona costiera con varie insenature.
Per le zone di passaggio tra un tipo di ambientazione o l'altra, poi, l'osservatore dovrà fare questo collegamento, simile a quello che si fa guardando un film. Certo, poi agevolerà collocare ai due estremi dei moduli marini un qualcosa di non troppo distante (come dicevo prima, magari evitare un modulo dove ci sono abeti o ambientazioni "nordiche").
Per quel che mi riguarda, alle testate, cercherò di fare un qualcosa di compatibile con il maggior numero di soluzioni contigue possible. Cercherò di osservare in particolare il modo da rendere compatibile nel miglior modo possibile l'unione con il "faro di Caprazoppa" essendo che con molta probabilità, in tante occasioni saremo dei vicini
Ciao
Fabrizio</font id="blue">
Ho fatto un copia e incolla di una risposta data da Fabrizio a Diego e a me in "Il Faro di Caprazoppa"
Cosa che condivido in pieno, a meno di non restare vincolati ad una sequenza precisa dei moduli che si ripeta costantemente nel tempo.
Maurizio
P.S.
Fabrizio, non è che ti devo pagare la SIAE per i diritti d'autore? :geek: :geek:
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Re: e il mare?
Oltre eventualmente avere delle normative per il colore del mare, bisognerà rendere tassativa l'altezza in negativo del piano mare (-8 cm.) rispetto al piano sughero, misura ormai "standardizzata" con la creazione della struttura del modulo "riviera di Ponente" antesignano dei moduli marini.
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Re: e il mare?
Quasi impossibile avere una coloratura omogenea.
Però a mio avviso il problema nasce solo se due moduli marini sono atticcati, diversamente non mi porrei il problema, come avviene nella realtà i colori del mare sono molto differenti tra loro, basti pensare alla Sardegna e alla Romagna.
Inoltre anche il clima incide decisamente sui colori, in un modulo potrebbe esserci pieno sole, in un altro nuvole dense.
Chiaramente tutto ciò vale se i mari/moduli non sono confinanti.
Ma nella realtà, talvolta accade anche questo...
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Re: e il mare?
Per quanto possibile si dovrebbe tenere un tono uniforme.
E' vero quello che dice Andrea, ma allora, se accettiamo colori diversi perchè cambia, per esempio, la stagione, dovremo accettare moduli con l'erba bruciata dal sole a fianco di altri con la neve .
Per l'erba si è scelta una marca e un tipo, per il pietrisco si è scelta una marca e un tipo, per il colore del fondo del mare farei lo stesso.
Per esempio il barattolo acrilico di un certo colore della Maimeri o della Giotto che si trovi facilmente in cartoleria.
Se facessimo questo sarebbe possibile accostare moduli con il mare e l'effetto sarebbe molto interessante .
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Re: e il mare?
il colore/tipo di erba è anche dovuto al contatto modulo/modulo, invece per i moduli marini non vi è il contatto diretto mare/mare per via della conformazione delle testate. Può accadere questo contatto se un modulista decidesse di realizzare due moduli contigui.
Però proporrei un sopralluogo collettivo (un famoso raduno tecnico) in una località balneare per verificare con certezza questo aspetto ...
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Re: e il mare?
Nulla comunque ci vieta di adottare la proposta avanzata da Giuseppe.
Sentiamo i soci della Quatermann che il fondo del mare lo hanno già realizzato...
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Re: e il mare?
rbk250 ha scritto:
... non vi è il contatto diretto mare/mare per via della conformazione delle testate....
Si certo, ma moduli contigui con mare, anche se non c'è contatto acqua/acqua non possono avere colori troppo diversi, cosa che è più accettabile se i moduli sono distaccati nettamente.
Comunque, ancora più importante è, come è stato detto, che il livello dell'acqua sia identico tra i vari "mari".
Come accenna Carlo, non sarebbe male stabilire anche che il moto ondoso sia "calma piatta".
Sembrano stupidate, ma il mare non è un prato che può cambiare, e di molto, da un metro all'altro.
Temo che andremo in contro a critiche o peggio...
Comunque, è solo il mio pensiero .
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Re: e il mare?
Il problema, come esposto, c'è. Tutti i concetti fin qui esposti mi sembrano corretti.
Sicuramente normando la costruzione dei moduli si ottiene una migliore integrazione fra i moduli, ma andando ad inserire troppe norme si rischia anche di irrigidire troppo l'esecuzione dei progetti e qualcuno potrebbe stufarsi o si potrebbero perdere occasioni per realizzare scene che risulterebbero invece belle e vivaci.
Per l'erba, essendo le due testate a diretto contatto, il problema è più sentito. Nel caso del mare, con lo stato attuale delle norme, risulta impossibile realizzare moduli con il mare fino agli estremi. Escluso che non si tratti di moduli multipli, dove il mare può essere lo stesso negli accoppiamenti intermedi, in quanto in questi il progettista ha assoluta libertà. Risulterebbe quindi che mai il mare di due costruttori diversi potrà venire a contatto.
I discorsi fatti sul colore del mare, moto ondoso e quota di livello negativa sono tutti validi. Anche se il mare non verrà mai a contatto, non è certo bello vedere vicini due mari di colori estremamente diversi o peggio ancora con livelli di altezza estremamente diversi. Anche lo stato di agitazione palesemente diverso sfigurerebbe.
Tuttavia secondo me è anche vero che chi osserva il plastico deve fare quel lavoro di "fantasia" cui scrivevo nel topic del faro di Caprazoppa e che Maurizio ha qui riportato.
Inserire troppi vincoli e norme, potrebbe anche limitare la fantasia nelle esecuzione dei lavori di qualcuno. A qualcuno potrebbe non piacere quel colore, potrebbe voler riprodurre un mare in tempesta, oppure avere bisogno di scendere a livelli più bassi con il piano del mare.
Io credo che occorre dare una buona impressione al pubblico, ma chi costruisce un modulo ha anche bisogno di liberare la sua fantasia e le sue idee. In modo da "poter dire la sua" o interpretare un qualcosa costruendo un modulo. E' però inevitabile che alcune regole siano fissate.
Del resto, anche con lo stato attuale delle cose, non sempre si può ottenere una perfetta integrazione fra moduli marini e altri. Ma anche fra moduli stessi in generale. Quindi, ci va sempre quel lavoretto di fantasia, anche se alcune cose possono essere adottate per aiutare questo lavoro.
L'idea di proporre dei colori di base per il mare, un altezza standard e un tipo di moto ondoso è buona. Sarei per individuare il tipo di colore, il tipo di moto ondoso e l'altezza standard per inserirli nelle norme come "forte consiglio" ma non come una norma tassativa. Facendo magari menzione del problema nella sezione dove sono scritte le norme stesse.
Eventualmente, moduli con aspetto marino diverso tra loro e non conformi allo "standard", possono essere posti in modo non contiguo.
Se i moduli sono posti abbastanza distanti fra loro, anche il diverso livello sul fondo non dovrebbe notarsi esageratamente o, almeno, difficilmente qualcuno lo noterebbe.
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Re: e il mare?
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