Che si tratti di scala N o HO, si tratti di modulari Fimf o Fremo, molto spesso le gambe dei moduli sono un impiccio e un problema; semprechè non si dimentichino addirittura a casa!
Da un pò di tempo sto quindi adottando delle gambe fisse per ogni mio modulo, congegniate in modo tale da essere ripiegabili fino a scomparire, non creando quindi impicci per il trasporto dei moduli stessi.
Al momento del montaggio basta aprire le gambe e regolarne l'altezza; e la cosa la si fa da soli senza aiuto alcuno.
La mia è ovviamente una soluzione artigianale. Ho dimestichezza col legno e fatico a trovare soluzioni alternative; ho usato anche profilati in alluminio con buona resa ma di nuovo fatico a trovare la stabilità che ho col legno. So peraltro che alcuni di voi trovano e adottano profilati metallici e accessori più efficienti del mio legno.
Vi mostro la base di uno dei moduli del ponte sul fiume Po; la struttura è fatta con multistrato da 15 mm, in questo caso alto 200 mm per esigenze scenografiche. Ho usato come gambe travetti di abete 30x30 mm configurati ad H e come braccetti listelli di tiglio 10x20 mm.
Ecco come si presenta la base sulle gambe.
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Ecco le gambe di un lato con il loro braccetto di ritenuta. I braccetti sono articolati in due pezzi e fissati con bulloni e dadi a ritenuta a staffe a L di ottone/zinco.
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Particolare delle due staffe fissate centralmente alla trave centrale di rinforzo della struttura.
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Per garantire stabilità ed evitare improvvise chiusure accidentali delle gambe ho fatto in modo che uno dei braccetti fosse un po’ più lungo del necessario in modo da fissare l’articolazione in posizione estesa con un bullone e galletto che, quando non in uso, è avvitato vicino alla staffa distale. Nella foto in mezzo il bullone di fissaggio in apertura è dimostrativo (più lungo del necessario e infilato a metà).
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