Fotografia digitale per plastici
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Fotografia digitale per plastici
http://www.scalatt.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=8657
mi è venuto in mente che molti di noi (io per primo) non siamo abbastanza abili nel scattare fotografie con la macchina digitale. Per esempio io finora ho capito solo che è meglio disattivare il flash e impostare la macchina in modalità macro quando si vogliono scattare fotografie di dettagli su un plastico. Mi piacerebbe però conoscere qualche altro trucco per migliorare, ma che siano cose semplici e fattibili da tutti con fotocamere compatte ed economiche. Insomma, qualche piccolo trucco comprensibile e compatibile con chi di foto proprio non se ne intende. Se magari qualcuno più esperto inserisce qui di seguito qualche "pillola" credo sarebbe una cosa molto gradita a tanti. Per esempio, cosa è la regolazione del diaframma? Quando va chiuso e quando va aperto?
A voi la parola
Ciao
Fabrizio
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Re: Fotografia digitale per plastici
03-coppie-tempo-diaframma.jpg
Ci troviamo a decidere quale delle due grandezze sia quella più importante, beh questo dipende dal tipo di fotografia che vogliamo fare, ma è bene tenere a mente questi 4 punti:
il diaframma molto aperto (f/2.8 o più) è in genere utile per i ritratti poichè consente di avere il soggetto a fuoco e lo sfondo piacevolmente sfocato (minima profondità di campo)
il diaframma molto chiuso (f/8 o più) è in genere utile per le foto di paesaggi o in generale quando si cerca un maggiore dettaglio, avendo tutta la foto a fuoco (maggiore profondità di campo)
un tempo di esposizione molto breve ci consente di ‘fermare’ il movimento di un oggetto, per esempio scattando a 1/60 sec riusciremo a ‘fermare’ un ciclista, mentre per un automobile che viaggia a 60km/h sarà necessario un tempo di 1/200 sec
un tempo di esposizione lungo ci consentirà di creare particolari effetti di mosso nelle foto artistiche o nelle foto notturne
Decidiamo quindi se lavorare in priorità di tempi o priorità di diaframmi, e in automatico la nostra reflex calcolerà l’altro valore in base ai dati che riceverà dall’esposimetro (lo strumento che si occupa di vedere quanto è luminosa l’area inquadrata), lasciandoci la possibilità di modificarli se questi non fossero di nostro gradimento.
Per imparare vi consiglio di non utilizzare la modalità automatica della reflex (modalità P sul selettore), ma Tv (Time value) per lavorare in priorità di tempi e Av (Aperture value) per lavorare in priorità di diaframmi.
Relazione tra tempi e diaframmi
Quando l’esposimetro propone una coppia diaframma-tempo non è detto che sia quella desiderata o per motivi di nitidezza (diaframma) o per velocità del soggetto (tempo) e quindi occorre modificare tempo e diaframma in modo da ottenere l’effetto desiderato senza per questo alterare la quantità di luce che deve giungere alla pellicola.
Intuitivamente si ha che chiudendo il diaframma (usando f più grandi) si fa arrivare meno luce e quindi si deve compensare usando un tempo d’esposizione più lungo; mentre usando un diaframma più aperto (f più piccoli) si fa arrivare più luce e quindi si deve compensare usando un tempo più breve.
tempiediaframmi
Esempio pratico:
Se l’esposimetro propone f/4 e tempo di 1/500 ma per una maggiore profondità di campo vogliamo usare f/8 occorrerà impostare il tempo a 1/125, poichè ci siamo spostati coi diaframmi di due posizioni verso la luce (destra) occorre bilanciare spostandosi di due tempi verso il buio (sinistra).
Se l’esposimetro propone f/22 e tempo di 1/4 ma abbiamo necessità di fotografare un oggetto in movimento dovremmo utilizzare tempi più rapidi, scegliendo 1/500 occorrerà impostare diaframma a f/2, poichè ci siamo spostati con i tempi di sette posizioni verso la luce (destra) occorre spostarsi con i diaframmi di sette posizioni verso il buio (sinistra).
Come avrete notato esiste una legge che lega i tempi ai diaframmi :
f ² / t = Costante
La formula indica che il rapporto tra il quadrato del numero di diaframma ed il tempo deve rimanere costante e questo spiega perché i tempi cambiano 1/2 ed i diaframmi di radice quadrata di due.
Immagine:

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- Fabrizio
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Re: Fotografia digitale per plastici

Adesso un po' di più mi è chiaro, mi sembra di aver individuato il comando per l'apertura/chiusura del diaframma sulla mia macchina (digitale compatta), mentre per il tempo di esposizione devo cercare. Insomma, praticamente volessi fare una ripresa di uno scorcio su un plastico (soggetti fermi) mi converrebbe usare il diaframma molto chiuso e un lungo tempo di esposizione?
Seconda domanda, se io faccio queste regolazioni, la macro serve ancora?
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Re: Fotografia digitale per plastici
badmax28 ha scritto:
Esempio pratico:
Se l’esposimetro propone f/4 e tempo di 1/500 ma per una maggiore profondità di campo vogliamo usare f/8 occorrerà impostare il tempo a 1/125,
Intanto devo dire che sono felice si sia iniziata questa discussione e la trovo utilissima.
Per entrare nello specifico: ma avendo messo la priorità del diaframma, la macchina non calcola da sola il tempo di scatto?
- badmax28
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Re: Fotografia digitale per plastici
giuseppe_risso ha scritto:
badmax28 ha scritto:
Esempio pratico:
Se l’esposimetro propone f/4 e tempo di 1/500 ma per una maggiore profondità di campo vogliamo usare f/8 occorrerà impostare il tempo a 1/125,
Intanto devo dire che sono felice si sia iniziata questa discussione e la trovo utilissima.
Per entrare nello specifico: ma avendo messo la priorità del diaframma, la macchina non calcola da sola il tempo di scatto?
si certamente se imposti la macchina con priorità di diaframma la macchina imposta il tempo, o viceversa se imposti con priorità dei tempi la macchina calcola il diaframma. Alcume macchine hanno anche una funzione completamente manuale dovi si può segliere che diaframma e tempo usare.
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Re: Fotografia digitale per plastici
basta usare la modalità AV-Proprietà dell'Apertura. in questa modalità deciderete l'apertura del diaframma, e la macchina inserirà un tempo consono.
chiudete il diaframma il più possibile, poichè la profondità di campo aumenta all'aumentare della chiusura del diaframma.
le comuni compatte hanno diaframmi che si chiudono molto poco, se paragonati a quelli delle Reflex, ma ci accontentiamo.
avendo un diaframma molto chiuso, il tempo di esposizione si innalzerà anche di molto, quindi la macchina deve essere mantenuta ferma. per farlo, o si mette la macchina su un cavalletto, oppure si poggia semplicemente la macchina sul plastico, avendo cura di metterla in una posizione stabile.
è necessario inserire l'autoscatto (2 secondi vanno bene), poichè l'andare a pigiare il tastino (grilletto?) di scatto provoca delle piccole vibrazioni e disallineamenti.
una parola sull'illuminazione: evitate luci doppie che creano ombre doppie "stile stadio da calcio" (estremamente irrealistico), meglio una luce diretta e una riflessa; illuminate il soggetto in modo realistico, come se fosse il sole a illuminarlo (questo per foto tipo all'aperto...); evitate il flash delle compatte, peggiora solo le cose; non fotografate in controluce, avrete lo sfondo chiaro e il soggetto al buio.
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Re: Fotografia digitale per plastici
Fabrizio Borca ha scritto:
Ciao Max, alla faccia della pillolaE' però una spiegazione semplice e chiara (almeno, per quel che ci posso capire io)
Adesso un po' di più mi è chiaro, mi sembra di aver individuato il comando per l'apertura/chiusura del diaframma sulla mia macchina (digitale compatta), mentre per il tempo di esposizione devo cercare. Insomma, praticamente volessi fare una ripresa di uno scorcio su un plastico (soggetti fermi) mi converrebbe usare il diaframma molto chiuso e un lungo tempo di esposizione?
Seconda domanda, se io faccio queste regolazioni, la macro serve ancora?
sul plastico secondo me la macro è d'obbligo. per i tempi di esposizione non scenderei mai sotto 1/125 onde evitare il mosso poi per i tempi molto lunghi o meno dipende anche dal tipo di luce
- Cesco
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Re: Fotografia digitale per plastici
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Re: Fotografia digitale per plastici
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Re: Fotografia digitale per plastici
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Re: Fotografia digitale per plastici
Un' altra domanda, l'uso dello zoom: è preferibile avvicinarsi fisicamente al soggetto e tenere lo zoom al minimo o mantenersi distanti e usare lo zoom?
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Re: Fotografia digitale per plastici
badmax28 ha scritto:
inoltre la funzione macro permette di avvicinarsi parecchio al soggetto che si vuole fotografare e mettere a fuoco in modo assai preciso.
Però l'uso della funzione macro riduce molto la profondità di campo, anche con diaframmi come il 22 (peraltro poco presenti nelle piccole digitali). Purtroppo la scarsa profondità di campo ottenibile in macro con fotocamere digitali di fascia economica penalizza il realismo dell'ambientazione: oggetti che nella realtà, pur su piani diversi, risultano "a fuoco", in scala ridotta risultano sfocati rispetto a quello focalizzato, facendo percepire uno scarto notevole con il reale.
Dunque la funzione macro va bene se si vuole evidenziare ed isolare un oggetto rispetto ad altri attorno, ma non per panoramiche.
- cararci
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Re: Fotografia digitale per plastici
Fabrizio Borca ha scritto:
Un' altra domanda, l'uso dello zoom: è preferibile avvicinarsi fisicamente al soggetto e tenere lo zoom al minimo o mantenersi distanti e usare lo zoom?
L'uso dello zoom dipende, oltre che dalla possibilità o meno di avvicinarsi all'oggetto, dal risultato che si vuole ottenere: se mi interessa "schiacciare" i diversi piani, userò lo zoom al massimo consentito da distanza e messa a fuoco; anche in questo caso, a causa della scarsa profondità di campo ottenibile, risulterà a fuoco l'oggetto che interessa e fuori fuoco ciò che è su un piano poco più dietro o poco più avanti.
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Re: Fotografia digitale per plastici
Cesco ha scritto:
si possono ottenere scatti interessanti anche utilizzando delle comuni "compatte".
basta usare la modalità AV-Proprietà dell'Apertura. in questa modalità deciderete l'apertura del diaframma, e la macchina inserirà un tempo consono.
chiudete il diaframma il più possibile, poichè la profondità di campo aumenta all'aumentare della chiusura del diaframma.
le comuni compatte hanno diaframmi che si chiudono molto poco, se paragonati a quelli delle Reflex, ma ci accontentiamo.
avendo un diaframma molto chiuso, il tempo di esposizione si innalzerà anche di molto, quindi la macchina deve essere mantenuta ferma. per farlo, o si mette la macchina su un cavalletto, oppure si poggia semplicemente la macchina sul plastico, avendo cura di metterla in una posizione stabile.
è necessario inserire l'autoscatto (2 secondi vanno bene), poichè l'andare a pigiare il tastino (grilletto?) di scatto provoca delle piccole vibrazioni e disallineamenti.
una parola sull'illuminazione: evitate luci doppie che creano ombre doppie "stile stadio da calcio" (estremamente irrealistico), meglio una luce diretta e una riflessa; illuminate il soggetto in modo realistico, come se fosse il sole a illuminarlo (questo per foto tipo all'aperto...); evitate il flash delle compatte, peggiora solo le cose; non fotografate in controluce, avrete lo sfondo chiaro e il soggetto al buio.
<font color="blue">E si Francesco quello che dici è esattamente quello che faccio io, che non possiedo una ,fotocamera costosa .
E' una piccola Sony non reflex e pure datata, (2006). La uso in automatico regolando il tono di luce su "luce al neon"(questa è l'illuminazione che ho in garage sul plastico, questa regolazione scalda la temperatura di colore del neon che tenderebbe all'azzurino) regolo una lunghezza focale inferiore al metro, il tempo ed il diaframma lo sceglie la macchina in automatico.
Al calare della apertura diaframmatica cresce il tempo di esposizione quindi c'è bisogno di poggiare la fotocamera, (la poggio direttamente sul piano del plastico, entra anche sotto la catenaria).Le foto che ottengo non hanno una grandissima qualità e spesso sono molto colorate, a questo punto intervengo con PICASA (programma gratuito scaricabile da google)che secondo me è veramente ottimo per migliorare luce contrasto ed insieme morbidezza delle foto non proprio eccellenti.
I passi da fare sono pochi:
-Regolazione della saturazione che bilancia subito i colori
-Aggiustamento del contrasto, per dare maggior incisività ai contorni
-Miglioramento delle alte luci e delle luci diffuse, all'uopo si possono ritoccare le ombre.
-Aggiustamento del nero mediante la funzione "tinta progressiva".
-Ultimo passaggio dare un leggero effetto HDR (alta definizione)
Vi assicuro che si ottengono risultati molto vicini alle foto fatte con la <font face="Georgia"></font id="Georgia">reflex.Sembra una cosa complicata, ma con PICASA il tutto si fa in pochissimi secondi. Inoltre Picasa è uno strumento per creare album fotografici anche enormi con la possibilità di renderli immediatamente disponiobili online.Vi consiglio di provare per credere.
Saluti fotografici Antonio</font id="blue">
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Re: Fotografia digitale per plastici
Più scatti e più confronti si faranno minore sarà il bisogno di scervellarsi
in calcoli per fare una foto.
Andreas Feininger è stato uno dei fotografi più grandi della storia e
si dice che non disdegnasse affatto usare la "Kodak instamatic".
Buon "clic" a tutti.
- cararci
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Re: Fotografia digitale per plastici
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Re: Fotografia digitale per plastici
con la calibrazione dei bianchi la luce non è proprio solare, ma abbastanza realistica.
La profondità di campo della foto qui sotto è decisamente buona
esempio

Non utilizzo la funzione macro ma la buona risoluzione dello scatto permette di ritagliare discreti particolari

Ho comunque notato che i professionisti del settore (riviste specializzate) utilizzano flash e lampade con diffusori ad ombrello
- liftman
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Re: Fotografia digitale per plastici
cararci ha scritto:
Utilissimi possono risultare anche gli aggiuntivi ottici, quando la fotocamera può montarli: un aggiuntivo grandangolare e un altro che faccia da lente di ingrandimento permettono riprese ed effetti particolari.
Verissimo, bisogna però considerare che con gli aggiuntivi, si perdono gli "automatismi" (autofocus in primis).
Rolando
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Re: Fotografia digitale per plastici
Giannantonio ha scritto:
Andreas Feininger è stato uno dei fotografi più grandi della storia e
si dice che non disdegnasse affatto usare la "Kodak instamatic".
Così come un pessimo ciclista con la miglior bicicletta al mondo, prenderebbe la "polvere" dal miglior ciclista con una bici da panettiere, la miglior fotocamera, non permette certo a chiunque di fare ottime foto, per quello serve il "manico" come del resto in tutte le cose. La maggior parte delel persone, si limitano a premere il pulsante id scatto (sopratutto con le digitali), una piccola percentuale, legge i manuali e quando si ricorda, cambia le impostazioni a seconda di cosa fotografa e dove, si contano sulle dita di una mano di un operaio che ha lavorato alla pressa(

Rolando
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Re: Fotografia digitale per plastici
[/quote]
confermo.
volendo, si possono usare faretti alogeni puntati o sul soffitto o su un'altra superficie riflettente.
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Re: Fotografia digitale per plastici
la sola cosa che sono riuscito a fare fino ad ora è di usare la macro per fare le foto che ho postato nei miei vari interventi, su questo forum.
Una sera presso la sede del CMP, è stata fatta una serata a tema proprio su questo argomento...mi son perso tra i pixel e l'esposizione che ancora oggi penso sia quella solare e quindi bisogna utilizzare una crema protettiva abbronzante di buona qualità.
Mario è da circa tre mesi che mi chiede le foto di redona da metter sul sito cmp in formato " grande ", ma io non ho ancora capito come fare a fotocopiare la memoria delle mia macchina fotografica in formato A4.
ma soprattutto il formato A4 può esser definito un formato grande ?
ciao
- giulio barberini
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Re: Fotografia digitale per plastici
Fulvio Zanda ha scritto:
Io di fotografia ...non ci capisco una mazza quadra.
la sola cosa che sono riuscito a fare fino ad ora è di usare la macro per fare le foto che ho postato nei miei vari interventi, su questo forum.
Una sera presso la sede del CMP, è stata fatta una serata a tema proprio su questo argomento...mi son perso tra i pixel e l'esposizione che ancora oggi penso sia quella solare e quindi bisogna utilizzare una crema protettiva abbronzante di buona qualità.
Mario è da circa tre mesi che mi chiede le foto di redona da metter sul sito cmp in formato " grande ", ma io non ho ancora capito come fare a fotocopiare la memoria delle mia macchina fotografica in formato A4.
ma soprattutto il formato A4 può esser definito un formato grande ?
ciao
il formato A4 è un formato per la stampa, non per le immagini. I pixel sono la misura di riferimento per le immagini digitali.
In media la risoluzione delle fotocamere si aggira intorno ai 3000 px orizzontali.
Se consideri che un monitor di risoluzione medio alta arriva a 1920 px. ne consegue che per vedere una immagine a tutto schermo (e non oltre) bisogna ridurre l'originale.
- Fulvio Zanda
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Re: Fotografia digitale per plastici
Ti consiglio però di non seguirmi nelle mie farneticanti e surreali richieste, tengo molto alla tua integrità mentale.
Gia ci sono io che sono fuoricome una mina, basto e avanzo
la mia richeista era molto più banale , ovvero quando Mario mi dice di dargli le foto in formato grande io agirei in questo modo
1) posiziona la memoria nella fotocopiatrice
2) selezione il formato di stampa A4
fin qui tutto bene, ma ho un paio di problemi
come faccio a selezionare la fotografia dalla memoria che vorrei stampare nel formato grande che Mario vuole ?
Il formato A4 sarà sufficientemente grande per Mario ?
10 pixel, fanno una decal ?
ciao
- giulio barberini
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Re: Fotografia digitale per plastici
Fulvio Zanda ha scritto:
Ti ringrazio Giulio per le spiegazioni che mi hai dato.
Ti consiglio però di non seguirmi nelle mie farneticanti e surreali richieste, tengo molto alla tua integrità mentale.
Gia ci sono io che sono fuoricome una mina, basto e avanzo
la mia richeista era molto più banale , ovvero quando Mario mi dice di dargli le foto in formato grande io agirei in questo modo
1) posiziona la memoria nella fotocopiatrice
2) selezione il formato di stampa A4
fin qui tutto bene, ma ho un paio di problemi
come faccio a selezionare la fotografia dalla memoria che vorrei stampare nel formato grande che Mario vuole ?
Il formato A4 sarà sufficientemente grande per Mario ?
10 pixel, fanno una decal ?
ciao
devi mettere la memoria in un lettorre sul pc non sulla fotocopiatrice
- Fabrizio
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Re: Fotografia digitale per plastici
liftman ha scritto:
.......
Così come un pessimo ciclista con la miglior bicicletta al mondo, prenderebbe la "polvere" dal miglior ciclista con una bici da panettiere, la miglior fotocamera, non permette certo a chiunque di fare ottime foto, per quello serve il "manico" come del resto in tutte le cose. La maggior parte delel persone, si limitano a premere il pulsante id scatto (sopratutto con le digitali), una piccola percentuale, legge i manuali e quando si ricorda, cambia le impostazioni a seconda di cosa fotografa e dove, si contano sulle dita di una mano di un operaio che ha lavorato alla pressa() per 40 anni, quelli che padroneggiano comandi ed impostazioni... (il paragone si può estendere a quasi tutto oltre alle fotocamere...)
Rolando, come non darti ragione. Infatti non capisco proprio come certe persone possano acquistare una reflex da 1000 euro prima di partire per le vacanze, quando fino a quel momento non ho mai saputo fossero appassionati di fotografia. Stessa cosa per le biciclette, in primavera spuntano come funghi appassionati ciclisti nei magazzini di articoli sportivi, per poi appassire ai primi caldi di Giugno lasciando la bici da migliaia di euro appesa nel box, magari vicino al molto più comodo suv.

Io ho sempre pensato che sia meglio dapprima partire con i mezzi a propria disposizione, poi se si vede che la cosa ci interessa, allora si può salire con la qualità della attrezzatura.