Sono Antonio Trissati, nato a Tivoli nel 1950 ed appassionato di fermodellismo praticamente da sempre, ma non avendo avuto nel passato spazio a
disposizione per il mio hobby, solo da qualche anno ho cominciato a costruire il mio plastico.
Ho collaborato in passato con parecchie persone per portare avanti riproduzioni inerenti il mondo ferroviario.
Da Matese a Roccafredda
Con Bettiart negli anni 80 ho dato il mio contributo alla costruzione del plastico ferroviario Milano - Varese - Porto Ceresio per il
Museo Nazionale delle Ferrovie di Pietrarsa
, ed ho anche scritto il resoconto dettagliato della sua costruzione sulla rivista " Trenitalia" (quando la rivista esisteva).
Il mio plastico, iniziato nel 2004, è ancora in fase di lavorazione e si sviluppa su 4 mensole la cui larghezza massima è intorno ai 55 cm.
Occupa il perimetro di un box di 16mq, è dotato di due stazioni, una di transito a tre binari ed una terminale a due binari, due piattaforme
girevoli e due rimesse doppie per locomotori diesel e locomotive a vapore. Da Matese a Roccafredda
Una delle stazioni riproduce un manufatto di piccola/media importanza, con tre binari passanti, diversi tronchini per le manovre, più due zone
di manutenzione e rimessaggio.
La stazione è dotata di piattaforma girevole.
Matese: la zona del vapore e veduta parziale della piattaforma girevole Da Matese a Roccafredda
L'altra vuole rappresentare una piccola piccola stazione di testa con due binari di sosta terminali, un tronchino per il magazzino merci, la
piccola piattaforma girevole, ed una rimessa per locomotive a vapore di piccolo taglio: locotender, 940, e 625 con tender a 3 assi.
Matese: veduta frontale della rimessa e del caricatore del carbone Da Matese a Roccafredda
AMBIENTAZIONE E ROTABILI
Il plastico intende riprodurre un'epoca III e IV ma è strutturato in maniera abbastanza neutra e può accogliere anche rotabili di epoca recente
senza eccessive stonature.
Ancora oggi spessissimo si ritrovano sulle nostre linee ferroviarie vestigia di manufatti molto antichi, che non stonano, anzi contribuiscono a
creare intorno al treno quell'alone di magia che ha sempre contraddistinto questo mezzo di trasporto.
"Matese… Stazione di Matese…" Da Matese a Roccafredda
Premesso che sono amante del vapore, possiedo quasi tutti i modelli delle locomotive italiane prodotte da Rivarossi, (purtroppo in scala 1:80)
ultimamente ho comperato la 740 di HR e ne sono entusiasta.
Non essendo io più giovanissimo, mi piacciono moltissimo tutti i locomotori elettrici che "sanno di… Bruno/isabella" e quelli venuti subito
dopo, il 626, per me è il più bel locomotore del mondo, i vari tipi del 428, il mitico 636,645/646 fino ai 444 di tutte le serie.
Possiedo poi elettrotreni e materiale leggero a trazione diesel oltre che locomotori a trazione termica.
Ho anche provato l'autocostruzione quasi integrale di qualche modello in ottone ed in plastica.
Queste di seguito sono le foto più significative del plastico.
Matese est Da Matese a Roccafredda
Matese ovest Da Matese a Roccafredda
626 in corsa Da Matese a Roccafredda
il bar della stazione Da Matese a Roccafredda
l'orto Da Matese a Roccafredda
una via di Ernano Da Matese a Roccafredda
Roccafredda: la cava di pietrisco e il piazzale della stazione Da Matese a RoccafreddaDa Matese a Roccafredda
la provinciale per Ermano Da Matese a Roccafredda
il piazzale della rimessa Da Matese a Roccafredda
la rimessa appena ultimata Da Matese a Roccafredda
La cava di pietrisco di Roccafredda Da Matese a Roccafredda
Ringrazio Andrea, il webmaster del sito, che mi ha invitato a partecipare, insieme a tutti gli altri amici, a questo bellissimo spazio.
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