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Sito e forum dedicati al fermodellismo, il nostro hobby viene praticato in molte maniere diverse, tutte ugualmente valide: hai un plastico? oppure sei un collezionista? oppure un semplice appassionato? Non esitare a scrivere nel forum, tutti gli interventi sono benvenuti... Postate foto e video del vostro plastico e chiedete aiuto per ogni problema o curiosità inerente al nostro hobby.
Siamo nel 1991 nella Rimessa di Roma San Lorenzo (oggi Impianto Manutenzione Alta Velocità IMAV Roma S.L.) e gli ETR 450 erano i treni di punta che operavano sulla relazione Roma-Milano. Nessuna linea ad alta velocità era ancora operativa (bisognerà attendere fino al 2005 per la apertura della Roma-Napoli), mentre la linea Direttissima Firenze-Roma non era ancora completa, sebbene mancassero ormai pochi chilometri al completamento.
Nel 2003 era in costruzione la ferrovia ad alta velocità Roma-Napoli e la E 492.004 fu impiegata in alcune corse prove, prevalentemente per prove del nuovo sistema di segnalamento ERTMS Livello 2 (allora la Roma-Napoli era la prima linea europea ad adottarlo) e copertura segnale GSM-R (segnale per telefonia cellulare).
Siamo nel 1997 e l' ETR 401 era stato ripellicolato, assieme agli ETR 251 e 252 l' ETR 302 e l' ETR Y 500 nella livrea "treni del sole", treni che nel periodo estivo collegavano il nord Italia alla Calabria. I treni viaggiavano nei fine settimana ed erano gratuiti per coloro che prenotavano un soggiorno in alcune strutture ricettive della Calabria.
Gli ETR 480, ultimi "Pendolino" costruiti da Fiat Ferroviaria, non esistono più. Sono infatti tutti stati trasformati in ETR 485 e svolgono ora servizio con i Frecciargento. Gli ETR 480 erano nati nel 1997/98 con la sola configurazione per l'alimentazione a 3 kVcc, ma predisposti per accogliere i dispositivi per l'alimentazione a 25kV c.a. La trasformazione in treni bitensione, attuata tra il 2005 e il 2008, ha portato alla scomparsa del gruppo ETR 480 e alla nascita del gruppo ETR 485.
In foto si vede una E 444 d'origine alla trazione di un treno TEE ed una E 656 nella stazione di S. Vito, lungo la linea Adriatica. Oggi la stazione non esiste più , sostituita da quella di San Vito-Lanciano, costruita lungo la variante a doppio binario spostata verso l'entroterra, le E 444 allo stato di origine non esistono più e le E656 sono ormai sul viale del tramonto.
Alla trazione del treno Intercity Notte una locomotiva E 403, ultima arrivata tra le locomotive in forza a Trenitalia, mentre il treno ETR 400 è l'ultimo arrivato per gli elettrotreni.
Il TGV PSE è stato il primo modello di TGV costruito in serie, messo in servizio sulla prima linea ad alta velocità francese, la Parigi-Lione, nel 1981. Dispone di una potenza di 6540 kW (a 25 kV 450 Hz), raggiunge i 270 km/h (300 km/ successivamente) ed è dotato di due locomotive con azionamenti a chopper e motori in corrente continua. La trazione è concentrata sulle due locomotive di testa e coda e il primo carrello della carrozza adiacente la locomotiva, per un totale di 12 assi motori per ciascun treno.
Il treno si trova sulla variante delle ferrovia Messina-Palermo, realizzata nel 2006, tra Patti e Terme Vigliatore. In questo caso, la vecchia linea a singolo binario, attraversante i comuni di Oliveri, Falcone e Novara di Sicilia è stata mantenuta, realizzando un itinerario per treni veloci sulla nuova variante (in foto) e uno per treni locali sulla vecchia linea costiera.
Bellissime foto Fabrizio, grazie per la condivisione
Molto curiosa la foto dell'InterCity Bari-Roma con una E 656 per via della pilota Z in coda pur non essendo telecomandabile dal Caimano che dovrà quindi fare manovra una volta arrivato a Termini.
Ciao
Andrea
Ciao Andrea, in realtà quelle vetture semipilota non hanno mai funzionato, a parte qualche sporadico caso. Così le vetture sono usate come normali vetture, poste sempre in testa o coda treno.
Andrea, credo che andrò a fare un giro su quella linea, in primavera quando allagano le risaie. Sarebbe bello trovare una ALn 663, ma ormai sulla Biella-Novara, credo ci siano solo i Minuetto. Due ALn 663 le hanno mandate sulla Bra-Cavallermaggiore, dove prima c'erano i Minuetto Alba-Cavallermaggiore.
A proposito di mezzi vecchi, oggi ho fatto un giro sulla Chivasso-Alessandria. Li ci sono ancora le ALe 724 e mi sarebbe piaciuto farci un giro. Nonostante ne abbia incrociate due composizioni, il mio treno era un Minuetto (elettrico)
Anche con le Ale 724 si comincia la caccia ormai, vista la grande quantità di accantonamenti che stanno interessando questo gruppo, quindi non sarebbe affatto male se ci facessi un bel viaggio documentato con foto Fabrizio
Purtoppo da me a Roma sono introvabili quindi ben poco posso fare[8]
Ciao
Andrea
L'autotreno ATR 410 è un prototipo di treno diesel-elettrico ad assetto variabile realizzato da Fiat Ferroviaria nel 1997. Si tratta di un autotreno, costruito sulla base dei treni ad assetto variabile ETR 460/480, sviluppato da Fiat Ferroviaria nell'intento di proporre una soluzione per la velocizzazione di relazioni su ferrovie non elettrificate. Il treno è dotato di assetto variabile e 4 motori primari diesel IVECO-AIFO 8217 SRI 10.00 che azionano 4 alternatori. L'energia elettrica prodotta è poi trasmessa agli 8 motori di trazione, del tipo sincrono a magneti permanenti. La potenza totale del mezzo è di 760 kW per una velocità massima di 160 km/h e una capienza di 108 posti a sedere.
Fu costruito un unico prototipo, il quale però presentò problemi nel raffreddamento dei motori di trazione, problemi di scarsa potenza e inconvenienti ai motori diesel, correlati anche dal tipo di motore utilizzato, derivato da quello installato sulle automotrici ALn 663 e poco prestante. I motori sono analoghi a quelli installati sulle ultime automotrici Fiat costruite, quelle in uso presso le Ferrovie del Sud-Est (Ad 81-88). Gli studi e i perfezionamenti non proseguirono oltre, anche per le successive vicissitudini di Fiat Ferroviaria, che fu poi venduta ad Alstom.
L'unico prototipo si trova ora presso la sede del Museo Ferroviario Piemontese, nei pressi della stazione di Savigliano e visibile transitando lungo la ferrovia Torino-Savona.
Il Pendolino Diesel è stato prototipo interessante ed è un peccato non sia portata avanti la sperimentazione, ma varie vicissitudini come hai ben spiegato Fabrizio credo ne siano la causa, peccato poteva essere un bel mezzo per avere collegamenti rapidi su linee non elettrificate Massimiliano
Inizio a pensare che, la soluzione di avere treni veloci a trazione termica, non sia la soluzione ideale per le esigenze che ci sono qui da noi. Vedo che, progetti di questo tipo, sono stati proposti più volte e anche sperimentati, ma con scarsi risultati. Sicuramente può esserci una certa componente di disinteresse, ma mi piace guardare oltre e pensare anche a qualcosa di più "tecnico".
Le tratte su cui un mezzo diesel può raggiungere elevate velocità o usare l'assetto variabile, sono oggettivamente poche e poco estese. Temo che, l'investimento nell'acquisto di simili mezzi, si traduca infine in pochi minuti sui tempi di percorrenza.
Probabilmente sarebbe più fruttuoso utilizzare dei normali mezzi ma organizzare un servizio su due livelli, uno con numerose fermate intermedie e uno con poche/nessuna fermata intermedia. Una buona frequenza dei treni dovrebbe consentire un buon interscambio fra i due flussi. I treni con poche fermate, pur non viaggiando a elevate velocità, ridurrebbero i tempi di percorrenza saltando le fermate, mentre i treni con tutte le fermate potrebbero servire quelle molte località medio/piccole che comunque non possono essere rese prive del servizio.
Poi non saprei, è solo una mia ipotesi. Ma mi pare che, l'acquisto di pochi treni veloci, non permetta di ottenere dei grossi vantaggi, non potendo comunque raggiungere grosse velocità e non potendo saltare troppe fermate, data la mancanza di altri collegamenti nelle realtà servite.