Alcune nozioni (Giuseppe Risso)
La fotoincisione (fototranciatura chimica) ha cambiato radicalmente il mondo ferromodellistico delle auto costruzioni.
Da modelli un pò approssimativi si è potuti passare, via via che si affinava la tecnica, a modelli sofisticatissimi che nulla hanno da invidiare
a quelli commerciali, anzi, spesso il contrario.
Quindi si procede alla tranciatura chimica.
Teoricamente la fotoincisione si può realizzare anche in casa, ma se non si ha un'attrezzatura adeguata i risultati saranno scarsi e si perderanno
i grandi vantaggi della raffinatezza raggiungibile da chi lo fa professionalmente.
La fotoincisione si può fare a uno o più livelli.
Normalmente, si fa a 2 livelli.
Il disegno è la base fondamentale per la buona riuscita.
È necessario usare un programma di grafica vettoriale: corel draw e illustrator sono i più conosciuti, ma ce ne sono altri.
Un disegno vettoriale permette di ottenere linee e curve nitide, cosa che non è possibile con programmi non vettoriali.
Attenzione perché disegnando si può usare una saturazione inferiore e non si nota, ma quando si realizza la pellicola il nero non sarà assoluto
e la ditta che deve eseguire la tranciatura non potrà procedere.
Come detto la scala è 1:1, ma i programmi vettoriali hanno il vantaggio di poter ingrandire enormemente l'oggetto senza perdere in nitidezza e
precisione dei contorni.
Io i piccoli particolari li lavoro generalmente ingranditi 6400%.
Quando si inizia, si deve stabilire che spessore avrà la lastra, questo perché ci sono regole sulle larghezze minime del pieno e del vuoto
realizzabili.
Queste non potranno essere inferiori allo spessore della lastra, per esempio la
F.S E.424
che ho realizzato in scala TT, ha uno spessore di 3/10 di mm e non si possono fare fori o listelli di larghezza inferiore (in realtà, qualche
volta lo faccio, ma c'è il rischio che il foro risulti tappato o il listello sia spezzato in qualche punto).
Passiamo ora alla guida che illustra il montaggio di un segnale luminoso ad una luce in scala N (Nino Rizzo).
Per info e chiarimenti sulle fotoincisioni partecipa alla
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Cominciamo con una vista d'insieme dei componenti.
Per prima cosa si salda un pezzetto di tubo da 1.5 al pezzo che costituirà il corpo luminoso.
È un'operazione abbastanza delicata, ma non impossibile.
Io agisco in questo modo: blocco il led fra le ganasce di una morsetta da orologiaio e saldo usando un saldatore a bassa potenza per elettronica
da 15/20 Watt, con una toccata molto veloce perché é vero che i led smd sono abbastanza resistenti ma è meglio non metterli alla prova.
Ecco una foto del led con accanto i terminali capillari e la punta di uno spillo (sembra impossibile ma è una cosa abbastanza facile).
Come avrete notato dalle foto, non possiedo sofisticate macchine e attrezzature (un paio di saldatori, qualche trapanino tipo Dremel, una robusta
morsa da tavolo e… ferramenta varia pinze, pinzette e via discorrendo.
Ho dovuto risolvere il problema di fare un foro su un tubo senza possedere un tornietto.
Come ho fatto?
Semplice: blocco il tubo sulla morsa, intacco leggermente con la fresetta dove dovrò forare (in modo da ricavare una specie di invito) e poi
con mano ferma eseguo il foro.
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