Il mio approccio alla scala TT è stato casuale.
Stavo girovagando nel sito di
Giorgio Donzello
quando ho letto che a suo parere la scala più bella in assoluto era la TT.
Non sapevo praticamente nulla di questa scala, ma che lo affermasse Donzello che è, secondo me, il più grande ferromodellista in circolazione,
mi ha incuriosito.
Unico punto di riferimento per i ferromodellisti italiani che si interessano alla 1:120 è proprio il sito che ospita questa mia pagina.
Più mi interessavo alla TT e più me ne sentivo attratto.
Anche se non vedevo nulla dal vero, mi sembrava che la definizione di "scala perfetta" fosse azzeccata.
Se si aggiunge a questo il fatto che sono attratto dall'idea di rimettermi sempre in discussione, era naturale che sarei arrivato alla
decisione di cimentarmi anche in questo branchia del modellismo ferroviario.
Ho subito cercato lastrine da montare, ma non sono riuscito a trovarne.
All'estero c'è molto materiale, ma a me piace fare "italiano" ed è un piccolo dramma, non c'è praticamente nulla.
Grazie a Massimo Salvatori, sono riuscito ad entrare in contatto con un artigiano tedesco che realizza lastrine fotoincise di alcuni carri
italiani, ma non mi sono sembrati un gran che e poi i pianali devono essere ricavati da modelli commerciali e la cosa non mi piace.
A questo punto c'era una sola strada da intraprendere: farmeli in toto.
Un pò perchè temevo di non riuscire, un pò per pigrizia, finora, avevo montato solo lastrine di altri, forse era arrivato il momento di provare
a fare tutto da solo.
La scelta è caduta sulla
locomotiva FS E.424.
Si tratta del mio primo tentativo in assoluto di realizzare un rotabile con una lastrina da me progettata e realizzata.
Quindi piena di cose da correggere e sistemare, in questa fase mi interessa soprattutto vedere cosa funziona e cosa devo mettere a posto.
La sua progettazione, la scomposizione in pezzi, il disegno in vettoriale delle due parti della pellicola ha impegnato gran parte del tempo
che ho potuto dedicare ai trenini negli ultimi tre mesi, ma, alla fine, ne è uscita una pellicola interessante (nella foto la pellicola per
il retro della lastrina).
A mio avviso è stata incisa male ma, visto che si tratta di un prototipo, mi servirà essenzialmente per capire gli errori e poterli
correggere per le prossime versioni.
Ho incominciato a montarla, ho dovuto correggere cose che ho sbagliato io e altre causate da loro imperfezioni.
Il risultato finale non sarà un gran che e, anche per questo, non mi sono curato molto della precisione del montaggio: mi interessa
soprattutto sapere cosa funzionava e cosa no.
Il modello preso come spunto è la E.424 075.
La lastrina è in alpacca spessa mm.0,3 ma (se riuscirò a realizzarla in modo soddisfacente) la definitiva sarà in ottone.
Come è noto, erano il tipo I1250.
Il disegno è tratto dal sito rotaie.it.
Ho deciso di creare una serie di anelli di dimensioni sempre più piccole e di saldarli uno sull'altro dopo averli inseriti in una spina di ottone.
Come si vede non è una ruota semplice da realizzare.
Ho cercato da tutte le parti di trovare una ruota piena pensando di fare solo i fori più grandi, ma nessuno realizza ruote di questa dimensione.
Allora ho deciso di provare a farne una in fotoincisione.
Considerando che il prototipo sarà statico, non ci sarà il problema dell'eventuale scarsa scorrevolezza.
Se tutto funzionerà bene, nei prossimi modelli farò fare il cerchione tornito e inserirò all'interno le parti fotoincise.
Una ruota assemblata.
Per centrare perfettamente i vari dischi, ho inserito un'anima in plastica in un pezzo di legno.
L'anima deve avere l'esatta dimensione del foro centrale, senza gioco, altrimenti ci sono problemi.
È stato un lavoro lungo (il solo montaggio mi ha occupato un'intera serata) ma sono venute meglio di quanto sperassi.
Nel foro rattangolare in basso al centro deve passare la trave trasversale.
Ho messo il gocciolatoio lungo tutto il filo inferiore del tetto, la ringhierina sopra alla cabina, gli aeratori, i reggi cavo con il cavo e
il pantografo.
Il pantografo l'ho sbagliato, il braccio superiore l'ho fatto corto e quindi, per vedere l'effetto, ho dovuto ricostruirlo con del fil di
ferro saldato che è un pò grosso.
Mancano inoltre gli isolatori.
La precisione lascia a desiderare, ma mi interessa vedere cosa funziona e cosa devo modificare.
Sono stati inseriti i fanali, il gocciolatoio sopra la porta della cabina, le maniglie della cabina e i maniglioni.
Le prese d'aria sulla fiancata sono le prime che ho montato e non sono il massimo.
Su questo lato le stesse prese d'aria sono decisamente migliori anche se non sarà la soluzione definitiva.
Per questa prima versione mi sembra possa bastare.
Ho verificato cosa funziona e cosa no e posso mettermi a disegnare la seconda lastrina.
La tromba in alto è quella del Matisa di Lineamodel scala N e ho avuto la conferma che per a N è un pò grossa, infatti, secondo me, è più
proporzionata qui.
Il gancio centrale è articolato, si può chiudere su se stesso, ma non mi è venuto bene come al solito con quelli in N (devo migliorare
il disegno).
I respingenti li ho realizzati con un tubetto di rame e un chiodo fresato.
Nella versione definitiva penso di acquistare quelli di Benno che sono stupendi.
Il REC femmina è il risultato dell'assemblaggio di 5 strati saldati.
Sul mio sito potete vedere un pò di dettagli in più.
D'altronde è la prima lastrina che progetto e, francamente, supera ogni mia aspettativa.
Ciao a tutti da Giuseppe.
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