<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">[red]carlo mercuri ha scritto:
Grazie Carlo! Anche andare per mare non dev'essere cosa da tutti.
Io, per esempio, soffro di mal di mare ... pensa che qualche anno fa, per andare da Cecina al faro di Vada, sono stato male due giorni!

E anche in auto, se non sono io a guidare, mi viene il mal d'auto ...
In realtà suonare non è proprio il mio lavoro; lo doveva essere ma, come spesso succede, chi suona non riesce a tirare avanti con quello che si guadagna.
[/quote]
....ammiro molto chi suona!,.... non mi sono mai entrate in testa le note....complimenti anche per la figlia, è bello quando si condividono le passioni tra genitori e figli.
Per il mal di mare, tutti si soffre, è solamente una questione di abitudine, nel mio caso, dopo tanto che non ci vado mi prende un cerchio alla testa che passa solamente riempiendo lo stomaco....un paio di giorni e tutto si normalizza e quando si va in branda si è cullati dolcemente. Ma c'è anche il rovescio della medaglia..... dopo due settimane di mare, quando tocchi terra soffri di mal di terra....anche se hai i piedi a terra continui ad ondeggiare quasi volessi contrastare in rollio....l'effetto si amplifica se, come me, dovevi stare in camera oscura per stampare le fotografie....il disagio è pari al comune mal di mare.....
Andare per mare è bellissimo, si macinano miglia e miglia sempre ad inseguire l'orizzonte che non raggiungi mai, e prima ancora di vedere i gabbiani e la terra, capisci che sei vicino anche se non la vedi per l'aroma delle piante, mi è successo arrivando a Madeira dalla traversata dell'Atlantico....non si vedevano nè gabbiani nè terra ma dall'aletta di plancia si sentiva un forte profumo di alloro e rosmarino.....una sensazione bellissima, come il profumo dell'acqua prima di un fortunale, eppure possono trascorrere ore prima che accada.....
Ciao, Carlo
Carlo - Non esistono problemi, esistono solo le soluzioni. È lo spirito dell'uomo a creare il problema dopo. (Andrè Gide)