Progetto Zen scala Z/1:220
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Riguardo al biadesivo, ci sono quelli resistenti nel tempo e alla luce. Questo potrebbe andare bene:
https://www.amazon.it/Tesa-55744-00002- ... op?ie=UTF8
Oppure le microviti come dici tu.
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Nell'attesa che siano disponibili questo locomotore https://goo.gl/9nPuHt e queste carrozze https://goo.gl/Z7aBM6 (penso di ordinare il tutto nel sito 1zu220-shop.de, come suggerito dall'ottimo v200), ho modificato la struttura del plastico: non c'è più la vetrinetta, così il tracciato è diventato ancora più zen...
Qui sotto ci sono le foto del modello in cartone, con solo la stazione intermedia:


Riguardo ai materiali, pensavo di usare il policarbonato come base dei binari e per il pannello dello schienale; mentre per tutti i supporti e gli accessori di montaggio userei dell'acciaio inox.
Per il sistema di comando, non ho ancora deciso se fare tutto in manuale (sarebbe più zen e anche meno costoso), oppure in analogico (tanti cavi e quadro di comando: meno zen), oppure in digitale (pulito, ma molto costoso).
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220

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Re: Progetto Zen scala Z/1:220

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Re: Progetto Zen scala Z/1:220


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Re: Progetto Zen scala Z/1:220

Queste sotto sono le foto del mio modello e della scala finita che ho in sala:
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
In attesa di comprare il treno che vi avevo già indicato (e anche il regolatore e i quadretti di comado), ho costruito un circuito di prova, dove ho steso sulla rampa delle curve R195. La base è predisposta per fare prove anche con curve R145. Il passo delle spire è 36 mm e le pendenze corrispondenti ai due raggi sono 3% per le R195 e 4% per le R145.

Nella foto, a destra vicino al binario di alimentazione, si intravede il deviatore quadruplo (sono quattro singoli tutti nastrati assieme...) per la gestione del cappio/triangolo. Con questo si può selezionare alternativamente quale ramo del cappio alimentare, come da schema qui sotto:

E' arrivata anche la risposta del servizio clienti della Marklin. Avevo chiesto loro se il gruppo di carrozze 87549 potesse girare senza problemi in un anello con raggio 145: la risposta è stata che le carrozze più corte (90 mm) non hanno nessun problema, mentre quelle più lunghe (120 mm) possono circolarci solo a bassa velocità, come già mi aveva indicato v200.
Volevo chiedere, sempre a Roberto, come funziona la garanzia Marklin: mi sembra di aver capito che il materiale guasto andrebbe spedito direttamente al fabbricante, e siccome il fornitore 1zu220 mi sembra un rivenditore autorizzato e ha allegato i fogli della fattura, non dovrebbero esserci problemi.
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
In questo periodo sto tagliando i binari (col seghetto ROCO) e vorrei sapere se c'è un modo per inserire (o anche togliere) le staffe di giunzione metalliche sulla rotaia, senza eliminare i microscopici fissaggi di plastica sulle traversine, per evitare che le rotaie scorrano.
P.s.: Ringrazio mia madre per avermi fatto miope

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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Stè56 ha scritto:
Ho bisogno di un consiglio.
In questo periodo sto tagliando i binari (col seghetto ROCO) e vorrei sapere se c'è un modo per inserire (o anche togliere) le staffe di giunzione metalliche sulla rotaia, senza eliminare i microscopici fissaggi di plastica sulle traversine, per evitare che le rotaie scorrano.
P.s.: Ringrazio mia madre per avermi fatto miope![]()
E' possibile togliere o inserire le scarpette metalliche dai binari.
Bisogna premere al centro delle traversine, mentre con una pinzetta si sfila la scarpetta metallica. Ovviamente la scarpetta si danneggerà. Se non vuoi danneggiarla, devi spingere la scarpetta con un cacciavitino.
Stessa operazione inversa per reinserire la scarpetta metallica: spingere leggermente verso il basso le traversine mentre si spinge la scarpetta. Ovviamente il taglio della scarpetta deve coincidere con il trattino plastico di fissaggio della prima traversina.
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Questo sotto è il modello quasi definitivo del plastico. Nella realtà, le basi in policarbonato dei binari saranno distanziate da colonnine in tubo di alluminio, con dentro delle aste filettate, il tutto stretto alle estremità con dadi a cupola. Se necessario, per aumentare la rigidità dell'insieme, ci metterò delle controventature. La struttura verrà fissata, tramite piccoli supporti a L, ad uno schienale di policarbonato piuttosto spesso. Ci saranno poi dei guardrail in filo di acciaio o in polikristal rigido. Più sotto verranno posizionati i comandi Marklin, fissati su un pannellino montato un po' staccato.
L'elicoide del modello è per curve R195 e ha una passo di 50 mm, corrispondenti alla pendenza del 4%, che testerò, ma che penso sia agevole per treni corti (casomai la ridurrò).

Ho semplificato il traciato con solo due binari nelle stazioni, ma con la possibilità di aggiungerne un terzo, verso lo schienale. Queste sono progettate per treni con al massimo tre carrozze lunghe, ma possono gestirne anche di più lunghi.
Stazione superiore: coppia di scambi per salto locomotore, più binario morto lungo.

Stazione intermedia: solo di passaggio, per cui coppia di scambi per salto loco, più possibilità di inversione del treno nel triangolo con la spira dell'elicoide.

Stazione inferiore: binari molto lunghi, con coppia di scambi a metà, sia per salto loco, sia per avere in fondo due binari morti per sosta e manovra; più tronchino per sosta loco.

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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Con la BR 89 ( vaporiera a 3 assi ) e un carro merci corto riesco a salire pendenze del 4%, già con due carri merci corti inizia a slittare.
Vero che ho pochissima rincorsa.
La mia tester per tutto un po escluso il digitale
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Qui le rampe da salire.
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220

Sulla base di cartone che avevo già appositamente costruito, ho fatto delle prove di trazione in salita, prima su un tracciato con curve R145 e pendenza (media) del 4%.

Nel punto più inclinato c'è un leggerissimo slittamento partendo lentamente, molto evidente invece partendo a tutta manetta; comunque la trazione è ottima. Mettendo poi un peso di 8 g nel vagone con le sponde, la trazione diventa precaria: praticamente, agganciando 5 vagoni invece di 4, il loco andrebbe in crisi.
Semplificando la teoria, la trazione, a parità di pendenza e coefficiente di attrito, è direttamente proporzionale al peso del locomotore (se tutti gli assi sono motori) e inversamente proporzionale al peso totale del treno. Nel caso in oggetto il loco pesa 22 g, mentre i carri un totale di 24: da questo deriva un rapporto di 0,478 nel primo caso (quello positivo) e 0,407 nel secondo; cioè, estendendo il concetto, per avere una buona trazione in questo circuito, il loco deve pesare almeno quasi quanto tutti i vagoni che deve trainare.
Purtroppo non si può nemmeno avere un'idea della trazione di un treno che uno ha in mente, perché mi sembra che la Marklin non dichiari il peso dei rotabili.
Ho fatto poi la prova con curve R195 e 3% di pendenza, anche con zavorra di 12 g: solo qualche leggero slittamento.

Contestualmente ho provato i vari accessori e la gestione del cappio: e stata la mia prima volta! [:I]
Scriverò in seguito alcune considerazioni sul materiale Marklin.
P.s.: Mi perdoni v200 per aver acquistato il regolatore della Marklin: è stato solo per necessità estetica

- v200
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
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Set carri merci 82041
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per alimentatore / regolato va bene quello della Marklin , basta non fare movimenti bruschi con la manopola, sui miei mini plastici utilizzo un pulsante invertitore
- Stè56
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Durante le mie prove sul tracciato ho avuto alcuni problemi:
1. Deragliamento, specialmente dei due carri più piccoli, in un ramo del deviatoio inglese doppio: una ruota si impuntava nella punta dell'ago. Guardando bene, la rotaia dove questo si appoggiava non aveva la sede opportuna. Con un utensile sono riuscito a grattare un po' il fungo e sistemare il problema, ma, col senno di poi, ho rischiato di danneggiarre il pezzo. Questo difetto non era un motivo sufficiente per spedire lo scambiatoio in garanzia?
2. In un deviatoio curvo, la parte inferiore del perno del gancio anteriore del loco (ma anche di un vagone spinto) impuntava sopra il perno dei due aghi. Spostando un po' i binari il problema si è risolto, ma le tolleranze sono davvero piccolissime!
3. Lo sganciatore, preso in una certa direzione, non riesce quasi mai a sganciare i due carri piccoli tra loro: da un lato non riesce a salire del tutto. Penso che interferisca con una parte sotto dei carri.
Colgo l'occasione per mettere una foto del tracciato minimo sistemato su una mensola, in mezzo ai ninnoli di mia moglie


Questo sotto è lo stesso tracciato in prova con tutti i cablaggi. Il tratto con la freccia è quello unidirezionale, fatto con lo stesso principio del corredo per cappio di ritorno 8993. Nelle prove del mio messaggio precedente ho usato invece un deviatore a quattro vie, di cui avevo già pubblicato lo schema.

Prossimamente comincerò la costruzione dell'elicoide in policarbonato.
P.s.: Ricambio il saluto a Egidio!
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
con la produzione spostata al estero per i binari/deviatoi in alcuni casi si sono riscontrati difetti di fabbrica molto probabilmente per le tolleranze minime. personalmente ho dovuto con una limetta eliminare delle sbavature di stampaggio sugli aghi con limetta da orafo, passata lentamente solo un un senso mantenendo fermi gli aghi.Per colmo i vecchi binari deviatoi Marklin prodotti in Germania risultano decisamente migliori come qualità.
Per un tracciato di prova conviene fermare i binari con adesivo in carta o un bi adesivo leggero in modo che tutto sia perfettamente in piano altrimenti capita che sui deviatoi o sgancia vagoni non si ha un perfetto funzionamento.
La posa rotaie in z che N deve essere fatta molto bene proprio per le tolleranze minime che hai notato.
Sempre più interessato al tuo progetto


P.S preso uno stock di deviatoi/binari sulla baja di seconda mano vecchia produzione con più argento che quelli odierni PERFETTI

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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Comunque, per il momento, ho provato a lavorare la 2. Prima ho tracciato su un foglio di carta da disegno trasparente la sagoma di una spira, con tutte le forature, da usare come dima, poi ho ripetuto lo stesso sul policarbonato.

Per il taglio, ho provato prima con il seghetto alternativo Proxxon, con una lama HSS: la lastra è troppo flessibile e così è difficile tagliarla. Tra l'altro, occorre avanzare con una giusta velocità, per non far fondere troppo la plastica.
Poi ho provato con un cutter con la lama ad uncino (sembra uno strumento di tortura... e mi ha già "pizzicato"!). Usando la stessa tecnica di taglio del vetro, ho staccato diversi spicchi per approssimare la curva, poi ho dato delle passate con carta vetrata da 100 fino alla 600: viene un buon lavoro.


Poi ho fatto un foro e provato come ci sta l'asta filettatta e il tubo di alluminio, che uniranno le spire.


Dovrò poi sagomare la curva interna: ho già un'idea di come fare.
Alla prossima!
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220


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Re: Progetto Zen scala Z/1:220


seguo per interesse




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Re: Progetto Zen scala Z/1:220


Considerazioni finali:
Avevo un dubbio che poi è diventato una certezza: il materiale che sto lavorando non è il policarbonato, è troppo friabile e anche troppo economico, penso che sia polistirolo!
Ricapitolando, sia il metacrilato (Plexiglas® o genericamente plexiglass) che il polistirolo (Poliver o "vetro sintetico") sono troppo fragili, mentre il policarbonato (Lexan® o altri) si piega ma non si spezza.
Per la lavorazione, in rete ho trovato questo:
https://www.policarbonato.online/info/c ... -su-misura
Quando troverò questo benedetto policarbonato, proverò a tagliarlo col seghetto direttamente vicino alle linee, per poi passarci la carta vetrata.

- Stè56
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Re: Progetto Zen scala Z/1:220
Ho trasferito tutto in cantina per questioni logistiche e ho cominciato a tracciare le opportune linee:
Controllando con la dima, mi sono accorto che quest'ultima si è accorciata di ben 2 mm! E' in carta lucida da disegno e ha risentito del diverso ambiente.
Per il taglio ho usato il Proxxon STS 12/E con lama per metalli, alla massima velocità; però poi ho visto che il taglio con quella per il legno è più veloce e pulito. E' molto importante che sia tutto ben fissato e non vibri.
E' molto comodo lavorare illuminando la lastra anche da sotto:
Si fora benissimo con punte da ferro senza scheggiare:
Il policarbonato è un materiale veramente particolare: guardate cosa ho fatto con le pinze a freddo (bisogna farlo lentamente):
Ecco il primo anello tagliato (dopo aver spezzato diverse lame):
In seguito farò la foratura per le aste filettate (deve essere molto precisa per tutti gli anelli), poi il taglio radiale per avere la spira e infine rifinirò i bordi (che penso di lasciare satinati).