I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
- marione
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I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
C'è poi anche chi per risparmiare caratteri nella scrittura degli sms inserisce le parole senza spazi. Ad esempio scrive:"ComestaiTuttoBeneOggiVadoAFareUnGiroAlMare...".
Anche navigando negli originali blog personali on line, sempre più diffusi fra i giovani, si scopre che questa sorta di nuovo linguaggio ha ben piantato le sue radici. Intere frasi dove le lettere k ed x fanno da caratteri trainanti. Frase trovata in un blog:"Ringrazio anke ki ha cercato di darmi qualche consiglio", oppure: 'sono contenta xkè oggi al saggio sn venute tante xsone'.
Frasi arricchite anche dalle 'emoticon', (faccine), disegnini che indicano il sorriso, e tante altre espressioni animate che condiscono i discorsi sia nei messaggi al cellulare sia negli altri mezzi di comunicazione tramite internet. Il tutto solo tra amici e per informazioni informali. I giovani di domani si troveranno alle prese con una lingua di molto abbreviata rispetto al passato perchè i mezzi elettronici, come le e-mail, usate anche per lavoro, richiedono un linguaggio veloce ed immediato.
Sia che si parli al cellulare, sia che si mandino delle e-mail o degli sms, il nostro modo di rivolgersi agli altri è certamente mutato rispetto al passato, diventando paradossalmente più semplice e più complesso nello stesso tempo. La possibilità di parlare con qualcuno, non solo in sua presenza ma anche in sua assenza, ci permette di realizzare il nostro pensiero, senza deterrente che le reazioni altrui possono esercitare.
Diventa quindi più facile comunicare quello che vogliamo dire, costretti anche dalla sintesi delle caratteristiche del mezzo usato. Fino a che punto le nostre parole riusciranno utili, gradite o sgradite al destinatario fantasma, spesso impossibilitato a farci conoscere le sue reazioni?
Le cose poi si complicano se il cellulare serve per inviare i famosi messaggini. Certo anche qui può arrivare la risposta, ma tutto si svolge quasi fra due fantasmi senza voce. Frasi brevi, parole contratte, assenza di articoli e preposizioni, un cocktail esplosivo in cui il rancore diventa palpabile e insuperabile molto più di quanto lo sarebbero state in una lettera o in una telefonata. Non ho nulla contro l'uso di questi marchingegni, ai quali peraltro è ormai impossibile sottrarci. Credo però che valga comunque la pena di riflettere sull'influenza che possono avere nei nostri rapporti.
L'italiano sopratutto per quest'ultima violenza, soffre; vuoi per l'obbligo di comprimere tutto in un messaggino telefonico, vuoi per i cinguettii di twitter, vuoi per la presenza quotidiana di facebook. Così la nostra lingua si piega sotti i colpi inferti dal modernismo responsabili, indubbiamente di un complotto contro il bel parlare di Dante. Se il latino è una lingua morta, l'italiano è moribondo. Martoriato da troncature, torturato dall'inglese, imbruttito dalle storpiature, impoverito nella sua versatilità, maltrattato dalla sintesi mancante.
L'abitudine al linguaggio frammentato, rapido e spesso volgare, con poca attenzione alla costruzione, evitando persino la mail perchè troppo lunga, è una situazione imbarazzante. Si può scrivere in modo corretto e comprensibile. Si può anche fare un tema in linguaggio degli sms, può essere divertente, ma bisogna anche saper scrivere una lettera, un articolo, una relazione di lavoro col linguaggio appropriato. La lingua è come un raffinato software che ha molti usi e funzioni. Più ne conosciamo più siamo capaci di fare cose utili e belle. Imparare a scrivere con la stessa logica dei grandi è utilissimo e neppure troppo difficile. Per non parlare del Padre della lingua italiana: Dante, capace di sintetizzare in tre righe concetti che nei romanzi di oggi occupano un capitolo. Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi colse del costui piacer si forte, che come vedi ancor non mi abbandona. Amor condusse noi ad una morte. (Inf. Canto V). Il punto fondamentale è però sentire la lingua come qualcosa di nostro, un'eredità che viene dai secoli e da personaggi grandissimi e allo stesso tempo che diventa strumento di comunicazione delle emozioni, dei concetti, dei progetti e del futuro che vogliamo costruire.
A forza di abbreviare termini, storpiare parole e frasi, succede che magari ti abitui talmente tanto da convincerti che sono corretti.
Marione
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
A me, quando leggo parole scritte in SMSese (o bimbominkiese...) mi si drizzano i pochi capelli rimasti sulla capoccia.. Lasciamo perdere i vari "se io avrei" o i "c'è l ai" che si entra leteralmente in un campo minato

Se qualcuno è particolarmente masochista, guardi qualche puntata di un qualsiasi telequiz per rendersene conto. L'SMSese sarebbe il meno, se poi si fosse perfettamente in grado di sapere di cosa si parla.

Rolando
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
Immaginate di leggere un libro scritto in questo modo, si, forse sarebbe piu' veloce arrivare all'epilogo, ma quale frase ci potrebbe rimanere per sempre impressa nella memoria?
Io trovo un piacere immenso nel leggere e soprattutto nel passare daI classici agli autori moderni con tutto quel che c'e'nel mezzo, per molte persone, compresi alcuni giornalisti televisivi, sarebbe un modo per imparare un poco meglio la nostra bella lingua.
- liftman
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
coccinella56 ha scritto:
Immaginate di leggere un libro scritto in questo modo...
Brrrrr... [:0]
A me viene mal di testa, duro quasi meno fatica a leggere un testo in inglese (che capisco un po' ma non l'ho mai studiato) che in SMSese. Preferisco 500 pagine prolisse a 300 condensate...
Rolando
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
E' una questione puramente di contesto e niente altro.
In passato, l'uso di termini contratti (acronimi) veniva usato...
Se in una chat, forum, social o qualsiasi altro gruppo di discussione come un semplice blog vengono tollerate forme linguistiche non grammaticamente corrette è perchè viene accettato come tale perchè fanno parte della "cultura" di internet.
Personalmente non mi piacciono molto, tuttavia do atto che tali contrazioni sono parte della nostra evoluzione.
I bimbi minxia? Sono più in gamba di quello che pensiamo e saranno il nostro futuro

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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
Ho un figlio di 24 anni a cui è vietato di usare il cellulare a tavola e ogni giorno sono discussioni..........sono vecchio? Probabilmente si........e me ne vanto.
I giovani sono il nostro futuro?.......Mah!!!
Mia nipote, V anno di liceo classico, gli dico: "Assaggia questo prosciutto di Parma", lei mi risponde: "Ma perchè si chiama di Parma?, "perchè viene dalla zona di Parma" Le rispondo, e lei candidamente: "Ma dov'è Parma?"................
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet

Dai, pur non essendo proprio dell'ultima generazione, concedetemi la battuta

Ciao
Fabrizio
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
Fabrizio ha scritto:
eh....non ci sono più le stagioni di una volta![]()
Dai, pur non essendo proprio dell'ultima generazione, concedetemi la battutaScherzi a parte, mi piace il discorso di Edgardo e credo che, in fondo, ogni generazione abbia avuto e avrà le sue mode, usi, costumi e peculiarità. Alcune buone, alcune cattive, ma in fondo, alla fine, il mondo va avanti comunque.
Ciao
Fabrizio
Infatti

Internet è stato inventato da persone che ora hanno come minimo 60 anni (con tutto il rispetto per i sessantenni) e probabilmente non si immaginavano uno sviluppo come quello attuale (o forse se lo immaginavano ma non fino a questo punto).
I social network sono un fenomeno di massa ed è inutile stare qui a disquisire su come si parla e della grammatica usata. Io posso dire "a me mi piace" o "siccome che", oppure pkè al posto di perchè.
Sicuramente sono forme grammaticali sbagliate e scorrette e nessuno lo mette in dubbio.
Tuttavia, quello che voglio evidenziare è che lo sviluppo di internet, soprattutto negli ultimi anni, ha permesso a molte persone di avere una finestra verso un mondo virtuale fatto da persone reali tramite i social.
Poi dipende dalle persone stesse che si relazionano scrivere in modo corretto.
E poco conta criticare chi scrive "o avuto" piuttosto che "ho avuto" solo perchè sbaglia a non inserire una acca nel verbo. Su questo forum ho letto tanti stafalcioni che farebbero inorridire qualsiasi professore di grammatica e non mi sono mai permeso di muovere critiche in tale senso.
Le persone vanno rispettate anche se sbagliano a scrivere e vanno capite nel contesto di quello che scrivono.
Ovviamene IMHO

- liftman
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Re: I giovani, il linguaggio, la scrittura e internet
Edgardo_Rosatti ha scritto:
E poco conta criticare chi scrive "o avuto" piuttosto che "ho avuto" solo perchè sbaglia a non inserire una acca nel verbo. Su questo forum ho letto tanti stafalcioni che farebbero inorridire qualsiasi professore di grammatica e non mi sono mai permeso di muovere critiche in tale senso.
Un refuso capita a tutti, ci mancherebbe. Se leggi "c'è n'è vorrebbero milioni di bravi a scrivere", si capisce subito che non è un refuso, ma una reale incapacità di scrivere correttamente. Questa affermazione avvalorata ANCHE da quello che si sente uscire dalla bocca di tutti, anche da chi, come chi (stra)parla in TV, che dovrebbe dare l'esempio.
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Le persone vanno rispettate anche se sbagliano a scrivere e vanno capite nel contesto di quello che scrivono.
Ovviamene IMHO

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Su questo non ci piove :geek:
Rolando
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