Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
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Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
diversamente da quanto fatto negli anni passati, da quest'anno, i vari "racconti di viaggio" saranno inseriti a puntate.
Da quest'anno la modalità dei viaggi cambia, andando ad includere escursioni anche su numerose linee di interesse locale.
Buona lettura
Introduzione
Quest’anno il consueto viaggio della stagione estiva si effettuerà nei giorni 24-25-26 e 27 Agosto.
Sono previste due escursioni, una su linee secondarie della Toscana e una lungo la “Linea Lenta” Firenze-Roma. Inoltre il viaggio sarà occasione per provare i nuovi treni “Frecciarossa 1000” di Trenitalia.
L’escursione toccherà le città di Roma, Firenze, Siena, Grosseto, Arezzo e Napoli.
Itinerario del viaggio
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Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
Il primo giorno, Lunedì 24 Agosto, raggiungerò Roma, città di partenza della escursione sulle linee secondarie toscane.
Il viaggio ha inizio a Piossasco, una località dell’area metropolitana di Torino posta 25 km a sud-ovest del capoluogo subalpino.
Per raggiungere Roma utilizzerò un autobus extraurbano fino a Torino, poi la metropolitana e infine un treno Frecciarossa dalla stazione di Torino Porta Susa a Roma.
Raggiungo a piedi la fermata numero 32702 “Piossasco Portici” della linea extraurbana GTT 1510 Cumiana-Torino, il passaggio del bus per Torino è previsto alle 10:12.
La linea extraurbana 1510 collega l’autostazione di Torino Corso Stati Uniti a Cumiana, per un lunghezza complessiva di 42 chilometri. Nel periodo estivo è previsto un autobus ogni ora tra le ore 5 del mattino e la mezzanotte, in entrambe le direzioni.
Raggiungo la fermata alcuni minuti prima dell’orario previsto e il mezzo giunge in orario da Cumiana, in direzione Torino Corso Stati Uniti. L’autobus è un Irisbus Crossway, di costruzione recente e che si presenta in ordine e pulito. A bordo è disponibile un sistema informativo che da indicazioni sul numero linea, destinazione e prossima fermata. I biglietti non sono normalmente emessi a bordo, ma occorre dotarsene a terra oppure acquistarli in via eccezionale e con sovraprezzo di 1 euro dall’autista. I sedili non sono eccezionalmente comodi, mentre il mezzo è abbastanza rigido e assorbe poco le asperità stradali. Le strade percorse, in cattive condizioni, non aiutano a migliorare il confort a bordo. Il mezzo è climatizzato e la temperatura all’interno gradevole. E’ disponibile un area per sedia a rotelle e la pedana per l’accesso da parte di persone diversamente abili.
Il tempo oggi è incerto e la temperatura piuttosto bassa, alle 11 del mattino non si superano i 18°C. La tratta da Piossasco a Torino richiede circa 50 minuti attraverso la prima e seconda cintura dell’area metropolitana di Torino, in un area urbana senza soluzione di continuità fra i vari centri attraversati. Si attraversano anche due grossi stabilimenti industriali, entrambi parzialmente dismessi. Si tratta degli stabilimenti Fiat di Rivalta, prima e Mirafiori dopo, già nell’area urbana di Torino.
Il bus arriva quindi alla autostazione di Corso Stati Uniti, nelle immediate vicinanze del centro e nei pressi della quale transitano numerose linee di trasporto pubblico urbano, sempre gestite da GTT. Mi avvio verso la fermata “Re Umberto” della metropolitana, sita a breve distanza dalla autostazione. La corsa da Piossasco a Torino richiede 50 minuti per circa 25 chilometri ed ha un costo di 2,70 euro. L’autolinea serve in maniera abbastanza capillare l’area che attraversa e si sovrappone per un lungo tratto al servizio urbano della città di Torino. Nel tratto in comune con i servizi urbani non è possibile salire a bordo del bus, ma solo la scendere.
Per raggiungere la stazione ferroviaria di Torino Porta Susa utilizzo la linea 1 della metropolitana, parto dalla stazione Re Umberto e arrivo in quella di Porta Susa. La tratta richiede circa due minuti, compresa una fermata alla stazione “Vinzaglio”. Giungo quindi a Porta Susa, dove la stazione della metropolitana si trova all’interno della stazione ferroviaria.
La stazione di Torino Porta Susa è di recente costruzione, moderna e realizzata su più livelli. I vari livelli sono collegati fra loro da scale mobili, scale ed ascensori. I binari si trovano al livello -3, mentre la stazione della metropolitana al livello -4.
Questa stazione è inserita nel passante ferroviario di Torino e vi effettuano servizio quasi tutti i treni del Sistema Ferroviario Metropolitano, nonché treni ad alta velocità, a lunga percorrenza e i treni internazionali verso Parigi. In stazione si possono trovare servizi quali bar, servizi igienici gratuiti e i centri di assistenza delle aziende d trasporto Trenitalia, Nuovo Trasporto Viaggiatori e GTT. Il centro di assistenza GTT fornisce anche informazioni turistiche.
I treni in esercizio sulle linee varie linee del Sistema Ferroviario Metropolitano sono in maggioranza ETR 425 “Jazz” e TAF, mentre i treni Regionali diretti a Milano e Ivrea sono composizioni di vetture Medie Distanze e locomotiva E 464. La linea A del sfm è invece in gestione a GTT, che opera con treni TTR (Minuetto) in doppia composizione ed ETR 324.
Mentre attendo la partenza del treno fermano anche alcuni Frecciabianca da e per Venezia e un treno Italo di NTV diretto a Salerno.
Il treno Frecciarossa 1000 9631 per Roma giunge in orario, alle ore 12, sul binario 2.
Il treno è l’ETR 400 n° 11. Prendo posto nella vettura 2, livello di servizio business.
Il treno è entrato in servizio il 16 maggio 2015 e si presenta in ottime condizioni di ordine e pulizia.
Una volta saliti a bordo viene annunciata la partenza, quindi le porte si chiudono e il treno parte verso Milano. Partiamo dalla stazione di Torino Porta Susa e ci dirigiamo verso Torino Stura, dopo la quale il treno si immette sulla linea ad alta velocità per Milano. Le linee ad alta velocità e tradizionale per Milano si separano tra loro all’altezza di Settimo Torinese, alla periferia settentrionale della città.
Appena immessi sulla linea ad alta velocità il treno accelera e in breve tempo raggiunge i 300 km/h.
Oggi il tempo è brutto e nuvoloso, piove a tratti. Ci troviamo nell’alta Pianura Padana, tra le provincie di Vercelli e Novara. Viaggiamo in un territorio pianeggiante, dominato da colture intensive di riso, talvolta sostituite dalla coltivazione del pioppo. Rispetto ad altre zone della Pianura Padana, qui il reticolo infrastrutturale e la presenza di costruzioni è meno diffusa, con una maggiore preponderanza del terreno adibito a coltivazione. Sono numerose le opere idrauliche e i canali irrigui, primo dei quali il canale Cavour, che rifornisce di acqua le risaie tipiche di questa zona a cavallo tra le province di Vercelli e Novara. Il percorso è quasi sempre parallelo a quello della autostrada A4 Torino-Milano. Dopo circa 40 minuti di viaggio siamo presso l’interconnessione di Novara, dopo la quale transitiamo su di un rilevato dal quale è possibile vedere la città e l’inconfondibile cupola della Basilica di San Gaudenzio.
Progettata da Alessandro Antonelli, lo stesso architetto che realizzò anche la Mole Antonelliana, condivide con essa la medesima architettura.
Risaie tra Vercelli e Novara
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Oltrepassato l’abitato di Novara superiamo il ponte sul fiume Ticino e quindi usciamo dalla linea AV poco prima di Rho. Attraversiamo la stazione di Rho Fiera Milano, stazione che serve il sito della Fiera di Milano e quello della Esposizione Universale di Milano 2015. Alcuni treni ad alta velocità e lunga percorrenza fermano in questa stazione, per l’Expo di Milano 2015 o in occasione di alcuni eventi presso il quartiere fieristico servito dalla stazione.
Il viaggio prosegue senza inconvenienti, quindi giungiamo a Milano Centrale in anticipo di 6 minuti.
A Milano Centrale, unica fermata prevista, c’è un buono scambio di passeggeri. La frequentazione è buona in tutti i livelli di servizio. Quasi esaurita la disponibilità posti in Standard e Premium, mentre in Business rimangono alcuni posti liberi.
A Milano Centrale avviene l’inversione di marcia, quindi ripartiamo verso Roma attraversando alcune stazioni del passante di Milano e ci immettiamo sulla linea ad alta velocità per Bologna.
La ferrovia scorre nella Pianura Padana, una zona fortemente urbanizzata, dove un fitto reticolo di infrastrutture serve centri grandi e piccoli, nonché molte attività industriali, agricole ed artigianali. L’attività agricola e di allevamento è di tipo intensivo, prevale la coltivazione del mais. Ci avviciniamo alla stazione Mediopadana di Reggio Emilia, cha attraversiamo a piena velocità per poi iniziare un breve rallentamento nei pressi del “curvone di Modena”. Dopo pochi chilometri ci immettiamo nella galleria “Bologna” che attraversa in sotterranea tutta l’area metropolitana del capoluogo emiliano e conduce direttamente alle lunghe gallerie sotto l’Appennino Tosco-Emiliano. Rivediamo la luce solo quando sbocchiamo dalla galleria Vaglia, dopo oltre 100 km percorsi sotto terra, ormai già dentro Firenze. Spesso, attraversando gli Appennini , si nota un netto contrasto fra il clima che si lascia prima di entrare in galleria a Bologna e il clima che si trova poi sboccando a Firenze. Oggi il tempo si presenta pessimo a Firenze, mentre era per lo più soleggiato a Bologna. Durante la stagione invernale si può notare un netto contrasto fra il clima di tipo continentale che si vede sulla Pianura Padana e quello più mediterraneo che si scopre uscendo alla luce a Firenze.
A Firenze non sono previste fermate, quindi attraversiamo il nodo passando per le stazioni di Castello, Rifredi, Campo di Marte e Rovezzano. Diversamente da quanto spesso accade, l’attraversamento di Firenze è rapido e senza rallentamenti.
Qui infatti, a differenza di Bologna, l’attraversamento sotterraneo non è ancora pronto e spesso si incontrano rallentamenti nell’attraversare la congestionata area fiorentina. Il treno ha poi prestazioni di accelerazione molto buone, cosa che agevola la ripresa di velocità dopo i rallentamenti. Tutti questi fatti ci permettono di presentarci a Rovezzano, imbocco della linea Direttissima per Roma, con 12 minuti di anticipo.
Qui la marcia avviene su una linea ad alta velocità più vecchia delle precedenti, alimentata a 3 kV cc e con segnalamento di tipo tradizionale. La velocità massima ammessa è di 250 km/h.
Immessi sulla Direttissima, ben presto raggiungiamo i 250 km/h, poi usciti dalla galleria San Donato ci imbattiamo in un violento temporale. Viaggiando accanto alla autostrada A1 “Autostrada del Sole” si possono vedere numerose auto ferme nelle piazzole, mentre altre auto e tir viaggiano a lento moto e con difficoltà in una nuvola di acqua. Il treno invece non risente di queste avverse condizioni meteo e anzi continua ad accumulare minuti di anticipo viaggiando verso Roma. La marcia lungo la Direttissima procede sempre sul filo dei 250 km/h, finché non giungiamo a Settebagni, alla periferia di Roma e punto terminale della linea Direttissima. Abbiamo accumulato oltre 20 minuti di anticipo, percorrendo quindi i 540 km che separano Melegnano da Settebagni in appena 2 ore e 15 minuti
Ci immettiamo nel nodo di Roma e giungiamo quindi a Roma Termini alle 15:40, con 15 minuti di anticipo.
Il viaggio è stato piacevole e riposante, il servizio offerto di ottimo livello, su di un treno moderno e confortevole. Abbiamo percorso la distanza fra Torino e Roma in tre ore e 40 minuti, con una unica sosta a Milano Centrale. Il prezzo del biglietto è di euro 90.
Dalla stazione di Roma Termini esco su Piazza dei Cinquecento, quindi raggiungo a piedi l’hotel per il pernottamento e cena.
Itinerario percorso a bordo del treno Frecciarossa 1000 9631
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- Fabrizio
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
Oggi, 25 Agosto, è prevista l’escursione sulle linee secondarie della Toscana Empoli-Siena e Siena-Grosseto.
Prima di mettermi in viaggio consulto il canale informativo FS News, dal quale apprendo che le linee ferroviarie Siena-Grosseto e Siena-Chiusi sono chiuse a causa di danni causati da maltempo nella notte tra il 23 e il 24 Agosto. Il servizio è garantito con bus, nei tempi e modi compatibili con la viabilità stradale, anch’essa fortemente compromessa.
Decido quindi di deviare dall’itinerario previsto e da Firenze raggiungere Grosseto via Pisa. Questo purtroppo impedirà le escursioni sulle linee Empoli-Siena e Siena-Grosseto.
Dal canale FS News apprendo che la circolazione è fortemente perturbata nel nodo di Pisa, sempre a causa di danni dovuti al maltempo. Con un successivo avviso si informa, però, che la situazione è tornata alla normalità dalla serata del 24 Agosto. Decido quindi di raggiungere Grosseto passando per Pisa.
Il nuovo itinerario prevede quindi di raggiungere Firenze con un treno Frecciarossa, poi usare un treno Regionale per raggiungere Pisa e quindi un altro Regionale per Grosseto. Da Grosseto userò il previsto Frecciabianca per tornare a Roma.
Per raggiungere Firenze utilizzo il treno Frecciarossa 35504, in partenza da Roma Termini alle 6:20. Il treno è un ETR 500, che trovo già pronto al binario quando giungo in stazione.
Prendo posto nella vettura 4, che si presenta in ordine e pulita, come il resto del convoglio.
Salgo a bordo e dopo pochi minuti viene annunciata la partenza, quindi il treno parte in orario alle 6:20.
La prima fermata prevista è Roma Tiburtina, secondo scalo della capitale, poi ci dirigiamo verso lo scalo di Roma Smistamento e quindi ci immettiamo sulla linea ad alta velocità “Direttissima” per Firenze.
Sono circa le 6:45 e stiamo transitando in un ambiente dominato da colline ricoperte da fitti boschi, in uno spazio poco urbanizzato. Il sole, sorto da poco, fa capolino fra le colline della valle del Tevere, dalle quali si alza una leggera foschia mattutina.
A bordo del treno siamo in pochi e l’ambiente si presenta molto tranquillo. Vengono distribuiti i quotidiani ed effettuato il servizio di benvenuto, con distribuzione al posto di snack e bevande calde o fredde.
Poco dopo avere superato la interconnessione di Arezzo Sud il treno rallenta, a causa di alcuni lavori lungo la linea, per poi riprendere la marcia regolare superata l’interconnessione di Valdarno sud. Anche oggi il tempo è incerto e mentre giungiamo a Firenze si scatena nuovamente un forte temporale. Arriviamo in orario a Firenze, alle ore 7:52. Il tempo e brutto e la temperatura attorno ai 18°C.
Dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella avrei dovuto utilizzare il treno Regionale 11757 per Siena, previsto in partenza alle ore 9:10. In stazione a Firenze sono dati annunci riguardo alla chiusura delle linee Siena-Grosseto e Siena-Chiusi, facendo anche riferimento al fatto che il servizio sostitutivo di bus sarà effettuato secondo la situazione della rete viaria locale. Il Regionale per Siena, invece, è previsto regolare.
Da Firenze, la variazione di itinerario, prevede ora di raggiungere Pisa. Utilizzerò il Regionale 23413 in partenza alle ore 8:53.
Itinerari originale e deviato
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Acquisto il biglietto tramite la applicazione per smartphone “Trenitalia” che consente anche di acquistare biglietti per treni regionali. Si seleziona un treno e viene emesso un biglietto da utilizzare sul treno selezionato o su un qualsiasi altro treno della medesima tratta che parte nelle 4 ore successive. Non è necessario stampare il biglietto, è sufficiente esibire il codice QR (QR code) al personale addetto al controllo anche direttamente dalla applicazione stessa.
Alcuni minuti prima della partenza il treno appare sul monitor delle partenze, quindi mi reco al binario indicato, dove trovo il treno pronto in attesa.
Il treno è una composizione di 6 vetture CDPTR “Vivalto”, con locomotiva E 464 in spinta e semipilota in testa. Tutto il treno, locomotiva compresa, è nella nuova livrea per i treni del trasporto regionale.
Salgo a bordo e il treno si presenta in ottime condizioni di ordine e pulizia. Tutte le vetture sono da poco entrate in servizio e si presentano come nuove. Le vetture sono del tipo a doppio piano, con posti a sedere disposti a correre o su moduli vis-a-vis da 4 posti. E’ presente l’impianto di climatizzazione, diffusione sonora, videosorveglianza, antincendio e schermi informativi. I vestiboli di accesso sono ampi e presentano larghe porte di accesso, l’incarrozzamento avviene a raso. Nel complesso l’ambiente è gradevole, il treno è dotato di illuminazione a led, i sedili sono abbastanza comodi e sono disponibili prese elettriche ad ogni posto.
Mentre sono a bordo in attesa della partenza, dai finestrini, noto un convoglio abbastanza particolare, usato solo in Toscana. Si tratta di due treni accoppiati, ciascuno composto da vetture tipo X ristrutturate, carrozza semipilota e locomotiva E 464. I due treni sono, in questo caso, accoppiati fra la vettura semipilota in coda al primo treno e la locomotiva E 464 in testa al secondo. E’ una composizione unica in Italia, utilizzata solo per un treno Firenze-Chiusi e viceversa. E’infatti abbastanza facile trovare fra loro accoppiati elettrotreni, quali ad esempio Minuetto, TAF e TSR, meno frequente è vedere accoppiati fra loro, tramite gancio automatico, convogli ordinari composti da locomotiva e vetture.
Il treno parte in orario alle 8:53, quindi effettua fermata a Firenze Rifredi per dirigersi poi verso le stazioni periferiche di Le Piagge e San Donnino. Appena fuori dall’area urbana di Firenze si giunge a Signa e la linea si dirama. La vecchia linea procede lungo le sponde del fiume Arno, mentre una variante di recente costruzione permette di collegare direttamente Signa a Montelupo Fiorentino, attraverso un percorso rettilineo in galleria. Il nostro treno percorre la vecchia linea che si snoda tortuosa lungo il fiume Arno. Effettuiamo le fermate di Signa e Montelupo Fiorentino, quindi ci dirigiamo verso Empoli, che raggiungiamo alle 9:11
La linea ferroviaria è abbastanza tortuosa e procede sempre nella bassa valle del fiume Arno, seguendone l’andamento. Le velocità non sono mai troppo elevate, ma il treno è stabile e silenzioso. A bordo sono presenti annunci audio in italiano e inglese che avvisano sull’approssimarsi delle fermate. Effettuiamo le fermate di San Romano e San Miniato, quindi giungiamo a Pontedera-Casciana Terme, in orario.
Poco prima di entrare a Pisa costeggiamo il deposito locomotive di S. Ermete, dove sostano diversi autotreni ATR 220. Questi mezzi sono stati da poco consegnati e si vedono diversi operai intenti a lavorare sugli stessi.
Questi autotreni, di costruzione polacca, dovrebbero sostituire le vestute automotrici ALn 668 e ALn 663 sulle linee a trazione termica della Toscana e altre regioni.
Nei giorni passati l’area del pisano è stata interessata da violenti nubifragi e si notano ancora operari al lavoro, intenti ad aspirare acqua da sottopassi e gallerie.
Giungiamo a Pisa Centrale alle 10:10, in orario.
Abbiamo percorso 81 km in un ora e 17 minuti per un costo totale del biglietto di 8,10 Euro. Abbiamo fatto fermata a Firenze Rifredi, Signa, Empoli, San Miniato-Fucecchio, San Romano-Santa Croce, Pontedera -Casciana Terme.
Itinerario a bordo del treno Regionale 23413
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A Pisa attendo il treno Regionale 11883 per Grosseto, previsto in partenza alle ore 10:49. Anche in questo caso acquisto il biglietto tramite l’applicazione Trenitalia.
Il treno è una composizione di vetture MDVEe MDVC “Medie Distanze” del tipo non ristrutturato e locomotiva E 464. In composizione ci sono anche vetture di prima classe, pur non essendo previsto il servizio di prima classe su questo treno.
Salgo a bordo e prendo posto in una vettura tipo MDVC. Le condizioni di ordine e pulizia non sono del tutto soddisfacenti, le vetture appaiono obsolete. A bordo è presente l’impianto di climatizzazione, che mantiene una temperatura piuttosto bassa e un impianto di diffusione sonora. Queste vetture hanno subito alcuni interventi migliorativi, quali la sostituzione dei sedili, rifacimento dei pavimenti, installazione dell’impianto di climatizzazione e diffusione sonora, applicazione di pellicole anti-raggi UV ai finestrini e fermi di bloccaggio dei finestrini stessi. Tuttavia gli interventi sono stati eseguiti in maniera piuttosto omogenea e non tutti risultano efficaci. Nonostante la climatizzazione attiva i finestrini sono aperti e i fermi di bloccaggio non svolgono la loro funzione. Mancano le tendine parasole ai finestrini.
Il treno parte in orario da Pisa, quindi si dirige verso Livorno, che raggiungiamo alle 11:05. Prima di entrare nella stazione di Livorno transitiamo nell’area portuale, servita dalla stazione di Livorno Calambrone e sul canale scolmentore dell’Arno.
A Livorno la stazione è molto frequentata e sul treno c’è un buon interscambio di passeggeri, i posti sono quasi tutti occupati. Ripartiti da Livorno ci dirigiamo a sud lungo la linea tirrenica, per raggiungere quindi Ardenza ed Antignano, dopo la quale la ferrovia si porta a ridosso del Mar Tirreno. In questo tratto la ferrovia scorre a ridosso della costa, offrendo scorci molto suggestivi, come il passaggio nei pressi della torre di avvistamento a Calafuria.
Un treno Regionale nei pressi di Calafuria (LI)
Foto:https://www.flickr.com/photos/45003589@N05/6414187817
Il mare è molto agitato e presso riva l’acqua è di colore marrone, carica di terra proveniente dai fiumi in piena che sfociano nel mare. La Toscana è infatti stata colpita da violenti nubifragi che hanno causato molti danni, tra cui l’interruzione della ferrovia Siena-Grosseto, causa di questa deviazione.
Effettuiamo fermata nelle stazioni di Antignano, Quercianella e Castiglioncello, tutte molto frequentate e dove c’è un buon scambio di passeggeri. A bordo del treno è presente un sistema di diffusione sonora che annuncia per tempo l’approssimarsi della fermata.
Nonostante il brutto tempo delle ore precedenti, ora è uscito il sole e i bagnanti sono sulle spiagge, molti usano il treno per spostarsi fra le località balneari della costa tirrenica.
Ci avviamo quindi verso Rosignano, Vada e poi Cecina effettuando fermata in tutte le stazioni. A Rosignano hanno sede gli stabilimenti Solvay, raccordati alla ferrovia e verso i quali arrivano carri tramoggia carichi di pietra calcarea provenienti dalle vicine cave di San Vincenzo.
Superata Rosignano la ferrovia si sposta verso l’entroterra, dove prevale un paesaggio agricolo misto a zone incolte, in un ambiente abbastanza asciutto e poco urbanizzato. Fermiamo quindi a Vada, Cecina, Bolgheri, Castagneto Carducci e San Vincenzo, per giungere poi in orario a Campiglia Marittima, la più grande delle stazioni che abbiamo incontrato dopo Livorno.
A Campiglia Marittima incrociamo il treno Intercity 510 Salerno-Torino Porta Nuova, mentre cediamo il passo al treno Intercity 505 Ventimiglia-Roma Termini. Tutti i treni sono al traino di locomotive E 444.
Ripartiamo quindi da Campiglia dirigendoci verso Follonica e ci addentriamo nel territorio della Maremma. L’ambiente è a tratti selvaggio, con poche infrastrutture e costruzioni, dominano il paesaggio la campagna a tratti incolta e le colline della bassa Maremma.
Giungiamo poi a Follonica, noto centro turistico e stazione abbastanza frequentata. Lungo tutta la tratta c’è un buon scambio di passeggeri in salita e in discesa, mentre nelle stazioni di Campiglia Marittima e Follonica prevalgono i passeggeri in discesa, svuotando quasi il treno.
Ripartiti da Follonica la linea ferroviaria piega ora verso l’entroterra della Maremma, quindi ci dirigiamo verso le stazioni di Scarlino , Gavorrano e Montepescali, del tutto deserte e dove nessun passeggero sale o scende dal treno. Poco dopo Follonica, sulla destra, si nota il binario di raccordo fra la stazione di Scarlino Scalo e lo stabilimento Nuova Solmine, raccordato alla rete e che movimenta treni per il trasporto di acido solforico ivi prodotto. Il binario di raccordo si affianca alla ferrovia tirrenica poco dopo la stazione di Follonica e rimane parallelo ad essa fino a Scarlino Scalo, dove vi si immette.
Fermata nella stazione di Scarlino (GR) - non era previsto il passaggio in questa località
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Panorama nei pressi di Gavorrano
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Ripartiamo da Montepescali e raggiungiamo la stazione di Grosseto alle 13:05 in sostanziale orario.
In stazione vengono dati annunci riguardo la soppressione dei treni per e da Siena, mentre sui binari sostano una coppia di automotrici ALn 668 che avrebbero dovuto effettuare i treni per Siena. Nessun riferimento ad autobus sostituitivi.
La tratta da Pisa a Grosseto ha richiesto due ore e quindici minuti di viaggio, per una percorrenza di 148 km confermate nelle stazioni di Livorno Centrale, Antignano, Quercianella,Castiglioncello,Rosignano,Vada,Cecina,Bolgheri,Castagneto Carducci-Donoratico,San Vincenzo,Campiglia Marittima,Follonica,Scarlino,Gavoranno e Montepescali. Il costo del biglietto è di euro 12,20.
La deviazione ha comportato una variazione della distanza percorsa dagli originari 199 km ai 229 km, mentre i tempi di percorrenza passano dalle previste 2 ore e 55 minuti alle 3 ore e 32 minuti.
La deviazione mi porta a raggiungere Grosseto alle 13:05 anziché alle 13.40, con 35 minuti di anticipo.
Da Grosseto, per raggiungere Roma e quindi concludere l’itinerario di questa giornata, attendo il treno Frecciabianca 9773 proveniente da Genova Piazza Principe e diretto a Roma Termini, previsto in partenza da Grosseto alle 15:03.
Il treno viaggia in orario e giunge a Grosseto alle 15:00. Il treno è l’ETR 460 n° 30, nella apposita livrea “Frecciabianca”. Salgo a bordo e prendo posto nella vettura numero 2. Il treno si presenta in ordine e pulito, ben frequentato, anche se rimangono comunque diversi posti liberi. A bordo è disponibile il servizio di ristorazione in carrozza dedicata.
Ripartiamo in orario da Grosseto e continuo quindi il viaggio sulla linea tirrenica. Ci dirigiamo verso Alberese e Albinia, a velocità abbastanza sostenuta.
Fiume Ombrone in piena
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Superata Albinia costeggiamo la laguna di Orbetello, quindi procediamo sempre in prossimità della costa verso Ansedonia e Chiarone Scalo. Siamo sempre nel territorio della Maremma e transitiamo ora nei pressi dell’oasi naturale del lago di Burano, un lago costiero che possiamo vedere alla nostra destra, caratterizzato da basse acque a canneti in cui nidificano diverse specie di uccelli. Superata l’oasi, entriamo quindi nel territorio della regione Lazio e quindi, dopo alcune curve in successione nei pressi di Montalto di Castro, oltrepassiamo Tarquinia e arriviamo quindi a Civitavecchia. Il treno è molto confortevole, silenzioso e dotato di assetto variabile, cosa che consente una marcia abbastanza veloce anche nel percorrere le curve lungo la linea ferroviaria. A Civitavecchia effettuiamo fermata.
Dopo questa fermata la ferrovia si porta a ridosso della costa e attraversiamo quindi ora diversi centri del litorale romano, come Santa Marinella e Ladispoli, dove lasciamo la costa e ci dirigiamo verso l’entroterra e quindi ci portiamo nelle immediate vicinanze delle piste di atterraggio e decollo dell’aeroporto di Roma Fiumicino. Qui la linea si dirama, dritti si procede verso Ponte Galeria e a sinistra verso Roma Aurelia e Roma San Pietro, direzione che prendiamo. Siamo quindi ora all’interno del nodo di Roma, attraversiamo le stazioni di Trastevere e Ostiense per giungere in orario a Roma Termini, alle 16:32.
Veniamo ricevuti al binario 25, un binario che si trova piuttosto lontano dall’ingresso di Piazza dei Cinquecento. Occorre percorrere più di 500 metri per raggiungere la galleria di stazione e quindi l’ingresso principale.
Abbiamo percorso 188 km in un ora e mezza di viaggio, per un costo del biglietto di 28 euro.
L’itinerario odierno è completo. Nonostante la deviazione non si sono verificati disagi. Raggiungo quindi l’hotel per il pernottamento e la cena.
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
Mi piace l'idea di spezzare il viaggio in più puntate, rende la lettura più piacevole ed aumenta la curiosità di sapere il proseguo [:I]
Quindi aspetto impaziente le prossime puntate, Massimiliano
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
complimentoNi !!!
Marione
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
Le città di Roma e Firenze sono collegate da due linee ferroviarie. La "Linea Lenta" e la "Direttissima". La prima è costituita dalla unione disomogenea di più tronchi ferroviari, costruiti nella seconda metà dell'800 senza l'intento di collegare direttamente le due città. La Direttissima è una ferrovia ad alta velocità, costruita tra il 1975 e il 1992, che permette di collegare in maniera rapida e diretta Firenze con Roma.
Oggi, 26 Agosto 2015, è prevista la escursione sulla “Linea Lenta” Firenze-Roma, che percorrerò tra Orte e Firenze. Successivamente, da Firenze, raggiungerò Napoli, prossima tappa del viaggio.
Tramite il portale di informazione “FS News” apprendo che oggi, tra le 10 e le 12:30, la linea lenta Firenze - Roma rimarrà chiusa, nei pressi di Attgliano, per il disinnesco di un ordigno bellico. Fra i treni coinvolti, nessuno è quello che devo utilizzare. Parto quindi senza problemi.
Da Roma prevedo di utilizzare un treno Regionale Veloce fino ad Arezzo, per poi usare un treno Regionale da Arezzo a Firenze Santa Maria Novella. I treni Regionali Veloci percorrono la linea lenta solo nella parte centrale, tra Orte e Arezzo, per questo motivo ad Arezzo cambierò treno.
Per raggiungere Arezzo utilizzo il treno Regionale Veloce 2306 per Firenze Santa Maria Novella, previsto in partenza dalla stazione di Roma Termini alle ore 7:28.
Itinerario Roma-Arezzo a bordo del treno Regionale Veloce 2306
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Il treno parte dal binario 1Est, un binario posto piuttosto distante dall’ingresso della stazione, cosa che potrebbe creare problemi se si è in ritardo. Bisogna, infatti, percorrere più di 700 metri dall’ingresso per giungere al binario 1 EST. Gli annunci in stazione danno indicazione sull’ubicazione del binario 1EST, dicendo che tale si trova oltre il termine del marciapiede del binario 1.
Il treno è una composizione reversibile di vetture tipo X ristrutturate per servizi regionali e locomotiva tipo E 464.
Prendo posto in vettura e attendo quindi la partenza. Il treno si presenta in ordine, ma in condizioni di pulizia non del tutto soddisfacenti. Nelle vetture sono disponibili posti a sedere disposti su moduli vis-a-vis da quattro posti e due compartimenti da sei posti. Sono disponibili prese elettriche ad ogni posto, impianto di diffusione sonora e climatizzazione. La temperatura a bordo e piuttosto bassa.
La partenza avviene in orario, quindi raggiungiamo la stazione di Roma Tiburtina, dove effettuiamo la prima fermata.
Ripartiamo quindi da Tiburtina per dirigerci verso la periferia e Settebagni, dove imbocchiamo la linea Direttissima. Per questioni di orario ho dovuto utilizzare questo treno, quindi non percorrerò la Linea Lenta Firenze-Roma nel tratto tra Roma e Orte. Percorrono la Linea Lenta i treni della relazione metropolitana FL1 Fiumicino-Orte.
Superata Settebagni il treno si immette quindi sulla linea Direttissima e accelera fino a raggiungere i 160 km/h, che manteniamo fino poco dopo l’imbocco della galleria di Orte. All’interno della galleria di Orte trova posto la interconnessione di Orte sud, che usiamo per lasciare la Direttissima e portarci quindi nella stazione di Orte. Effettuiamo fermata a Orte, dove diversi passeggeri salgono o scendono dal treno.
Lasciata Orte procediamo ora sulla Linea Lenta, in direzione di Attigliano. Siamo nella valle del Tevere e il treno transita nel fondovalle, seguendo l’andamento del fiume stesso con un percorso abbastanza tortuoso. La valle è abbastanza stretta e le colline circostanti sono ricoperte di una fitta vegetazione con una presenza di infrastrutture e costruzioni non troppo invadente. Le velocità sono sempre piuttosto modeste, il treno silenzioso e stabile.
Procediamo in orario ed effettuiamo le fermate di Attigliano e Alviano, per poi lasciare la valle del Tevere e dirigerci verso Orvieto, dove giungiamo alle 8:45 circa.
Lasciata Orvieto siamo ora in una altra valle, quella del fiume Paglia. Questa volta la valle è più ampia della precedente e le colline hanno pendenze più dolci, la presenza di costruzioni e infrastrutture è maggiore,ma pur sempre armoniosa e mai invadente. La ferrovia segue quindi un andamento meno tortuoso, mantenendosi sempre sul fondovalle.
Il percorso delle due ferrovie che collegano Roma con Firenze, linee Direttissima e “Lenta” è per lo più parallelo, quindi a tratti si scorge la ferrovia ad alta velocità, che in questo punto scavalca l’intera vallata e il fiume Paglia su di un lungo viadotto.
L’andamento delle due ferrovie è molto diverso. La linea lenta segue l’andamento di fiumi, valli e rilievi,mentre la Direttissima procede in maniera rettilinea, scavalcando le valli su lunghi viadotti ed attraversando i rilievi in galleria.
Procediamo ora verso Allerona, dove fermiamo e dove trova sede un grosso cantiere di lavoro. La linea ferroviaria è interessata da lavori di riqualificazione, quindi veniamo immessi sul binario illegale e marciamo a velocità limitata.
Sul binario di sinistra è in opera il cantiere per la sostituzione del binario, comprensivo del rifacimento del basamento su cui poggia. In questo tratto il binario nuovo è già stato posato ed è pronto ad essere messo in servizio. Mano a mano che procediamo verso Fabro, si possono notare tutte le fasi della lavorazione. Procedendo a bassa velocità, infatti, si vede un tratto dove il binario è già posato e macchine rincalzatrici sono all’opera per costipare il pietrisco e dare la giusta forma alla massicciata. Ancora più a nord sono in opera le macchine che posano le traversine e rotaie sul pietrisco già predisposto, mentre procedendo ancora si possono poi vedere i mezzi intenti a stendere il letto di pietrisco. Arrivando verso Fabro, invece, i lavori sono ancora allo stato iniziale e alcune ruspe stanno preparando il basamento su cui poi sarà preparato il pietrisco e posato il binario. A Fabro-Ficulle il cantiere termina e giungiamo quindi, in ritardo, nella stazione.
Dopo la fermata a Fabro-Ficulle il treno procede nuovamente sul binario di sinistra, come normalmente accade e qui la ferrovia scorre in una zona più impervia, caratterizzata dalla presenza di colline ricoperte da fitti boschi.
Giungiamo quindi a Chiusi-Chianciano Terme, dove un annuncio del capotreno informa i passeggeri diretti a Siena che troveranno coincidenza al binario 1. Durante il viaggio il biglietto verrà controllato 2 volte.
Superata Chiusi la valle si apre e ci inoltriamo quindi sul territorio della Valdichiana, per raggiungere Castiglione del Lago e Camucia. L’ambiente qui è molto bello e caratteristico. Una vasta distesa di colline domina l’intera area, con paesaggi agricoli e piccoli borghi sparpagliati per l’intera zona. Le costruzioni si armonizzano bene con il paesaggio circostante, sono tutte curate e presentano una architettura tipica della zona.
Sboccati sulla Valdichiana, dopo Chiusi, la ferrovia piega verso il lago Trasimeno e Castiglione del Lago, per poi andare a toccare gli abitati di Terontola, Cortona e giungere quindi a Castiglion Fiorentino, mentre la linea Direttissima procede diritta nel centro della Valdichiana.
Fermiamo a Castiglion Fiorentino e quindi procediamo verso Arezzo, andando ad affiancare la linea Diretissima nei pressi di Rigutino, dove si trova l’interconnessione di Arezzo sud. Pieghiamo quindi verso destra e ci inoltriamo nel nucleo urbano di Arezzo, dove giungiamo alle 10:10
Durante il viaggio abbiamo accumulato 20 minuti di ritardo, in gran parte dovuti ai lavori tra Allerona e Fabro. Sul sito Trenitalia, nelle sezioni dedicate al trasporto regionale di Lazio, Umbria e Toscana, è fatto presente sin dal mese di Giugno che questo treno è soggetto a un ritardo di 15 minuti proprio a causa di questi lavori.
Abbiamo percorso 229 km in 2 ore e 42 minuti contro le 2 ore e 23 minuti previsti, per un costo del biglietto di 13,95 euro. Abbiamo effettuato fermata a Roma Tiburtina, Orte, Attigliano-Bomarzo,Alviano,Orvieto,Fabro-Ficulle,Chiusi, Castiglion del Lago, Terontola-Cortona,Camucia-Cortona e Castiglion Fiorentino.
Ad Arezzo la giornata è fresca ma soleggiata, la temperatura è di poco superiore ai 23°C.
Complesso di elettromotrici "Belghe" di Trasporto Ferroviario Toscano ad Arezzo
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Per raggiungere Firenze utilizzerò il Regionale 6718 in partenza dalla stazione di Arezzo alle ore 11:08.
Poco prima della partenza mi reco al binario indicato sui monitor di stazione, dove il treno attende l’ora di partenza. Il convoglio è una composizione di 7 vetture CDPTR “Vivalto”, con semipilota in testa a locomotiva in coda, tutti nella nuova livrea dedicata ai treni del trasporto regionale.
Salgo a bordo e prendo posto nella vettura semipilota. Il treno si presenta in ottime condizioni di ordine e pulizia, le vetture sono da poco entrate in servizio e si sente ancora l’odore tipico dei mezzi nuovi.
Un treno "Vivalto"
Foto:http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... =281&pos=4
Il treno parte in orario dalla stazione di Arezzo alle 11:08 e sia avvia dunque verso Indicatore. Subito dopo questa località la ferrovia inizia ad inerpicarsi fra le colline della zona, con un andamento molto tortuoso che non consente velocità elevate. Costeggiamo l’invaso di La Penna e siamo quindi a Ponticino, prima delle tante fermate che faremo.
Ripartiti da Ponticino la ferrovia si allontana dalla valle del fiume Arno e va a compiere diverse anse attorno alle colline circostanti, in modo da superare le pendenze e quindi tocchiamo l’abitato di Bucine. Questa stazione si trova tra due gallerie e viene raggiunta da un lungo ponte ad archi in curva. Transitiamo in una zona collinosa, i rilievi sono ricoperti a tratti da boschi con zone coltivate o incolte. Sono presenti diversi borghi, capannoni per attività artigianali e case sparse.
Il viadotto ad archi nei pressi di Bucine
Foto:https://comune.info/uploads/foto/ponti/ ... 7de8ae.jpg
Questo è uno ei tratti più tortuosi di tutta la Linea Lenta Firenze-Roma e dunque procediamo sempre a velocità piuttosto modeste, con un percorso che compie molte anse attorno alle colline per superare i dislivelli.
Paesaggio nei pressi di Tasso
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Siamo ora presso l’interconnessione Valdarno sud e quindi a Montevarchi. Entriamo ora in Valdarno, dove la zona più pianeggiante permette alla ferrovia che scorre nel fondovalle con un andamento più rettilineo. Fermiamo quindi a Montevarchi e poi San Giovanni Valdarno. Lungo la linea lenta Firenze-Roma viaggia anche la maggior parte dei treni merci e nelle stazioni di San Giovanni Valdarno e in quella precedentemente attraversata di Chiusi-Chianciano Terme, se ne possono vedere alcuni fermi che cedono il passo ai treni passeggeri.
Ripartiamo da San Giovanni Valdarno, il più grosso dei centri che tocchiamo e ci dirigiamo quindi verso Figline Valdarno e Incisa Valdarno, fermando in entrambe le località.
Lungo la valdarno, le ferrovie Direttissima e Linea Lenta procedono parallelamente fino a Incisa Valdarno. Da questa località la Direttissima si immette nella lunga galleria San Donato, che porta direttamente a Firenze, mentre la Linea Lenta va a percorrere l’ “ansa di Pontassieve”.
Inizia qui un altro dei tratti più tortuosi della Linea Lenta. La costruzione della Direttissima e del tunnel San Donato, ha consentito di dimezzare quasi i tempi di percorrenza tra Firenze ed Arezzo.
La ferrovia si inerpica quindi ora in direzione di Rignano sull’Arno e Reggello, con un andamento abbastanza tortuoso, mantenendosi alla sinistra del fiume Arno. Superiamo il fiume Arno poco prima di Sant’ Ellero e quindi ci portiamo alla sua destra. Il treno ferma in tutte le stazioni. La frequentazione non è molto elevata, così come l’interscambio di passeggeri nelle stazioni. In ogni stazione, comunque, sale o scende qualche passeggero.
Paesaggio nei pressi di Sieci
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La ferrovia transita sempre a ridosso del fiume Arno, in un ambiente dominato dalle colline ricoperte da boschi e tranquilli borghi posati su di esse.
Raggiungiamo quindi in orario Pontassieve, un comune posto alla confluenza fra il fiume Sieve e l’Arno. Dopo aver lasciato la Valdarno questo è il paese più grosso che incontriamo. A Pontassieve si dirama anche la linea verso Borgo San Lorenzo e Faenza, la cosidetta “Faentina”.
Ripartiamo da Pontassieve e ci dirigiamo quindi verso Sieci e Compiobbi, dove la ferrovia ha sempre un andamento piuttosto tortuoso che segue il corso fiume Arno. La valle si allarga e siamo dunque a Rovezzano, dove sbuca la galleria San Donato e le linee Direttissima e Lenta si ricongiungono.
La tratta tra Incisa Valdarno e Rovezzano è molto lunga, lenta e tortuosa. Si comprende bene quali siano i vantaggi per i viaggi tra Arezzo Firenze derivanti dalla costruzione della galleria San Donato, che permette il collegamento tra Rovezzano e Incisa Valdarno in pochi minuti. La Linea Lenta è comunque indispensabile per toccare Pontassieve e arrivare anche sulla diramazione verso Borgo San Lorenzo e Faenza.
Entrati nel nodo di Firenze il treno ferma a Rovezzano, Campo di Marte e quindi giunge in orario a Firenze Santa Maria Novella alle 12:38.
Il viaggio da Arezzo a Firenze, via Pontassieve, richiede 1 ora e 30 minuti per un percorso di 88 kilometri. Abbiamo effettuato fermata nelle stazioni di Ponticino, Laterina,Bucine,Montevarchi- Terranuova,San Giovanni Valdarno,Figline Valdarno, Incisa, Rignano sull’Arno – Reggello,S. Ellero, Pontassieve,Sieci,Compiobbi, Firenze Rovezzano, Firenze Campo di Marte.
Itinerario tra Arezzo e Firenze lungo la "Linea Lenta"
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Giunto nella stazione di Firenze Santa Maria Novella, attendo il treno per Napoli, quindi ne approfitto per pranzare.
Per raggiungere Napoli userò il treno Frecciarossa 9529, previsto in partenza da Firenze alle 14:04. Il treno, proveniente da Milano, arriva a Firenze Santa Maria Novella alle 13:55.
Il treno è un ETR 500 “Frecciarossa” nel normale allestimento a 4 livelli di servizio. A bordo del treno sono disponibili il servizio di ristorazione e la connessione wifi gratuita. Prendo posto nella vettura 4, che si presenta in ordine e pulita, come il resto del convoglio. La frequentazione è buona in tutti i livelli di servizio, pochi posti rimangono disponibili nei livelli di servizio Standard e Premium, più posti liberi in Business. Ad ogni posto sono disponibili tavolini e prese elettriche. Sono disponibili moduli vis-a-vis da due o quattro posti e posti a correre, tutti in corrispondenza dei finestrini. In fase di acquisto del titolo di viaggio è possibile selezionare il posto preferito sul lay-out della vettura.
A bordo sono disponibili monitor che aggiornano sulla posizione, prossima fermata e meteo nelle città di fermata, nonché alcune informazioni pubblicitarie. Viene distribuito il drink di benvenuto con bevande di diversi tipi e snack dolce o salato. Il treno è stabile e silenzioso, la temperatura a bordo gradevole.
Dopo circa un ora e mezza di viaggio giungiamo a Roma Tiburtina, quindi Roma Termini. Nella stazione di Roma Termini la sosta dura circa dieci minuti e avviene il cambio di banco, quindi il treno riparte verso Napoli.
Ripartiti per Napoli, ci dirigiamo verso Roma Casilina, quindi il treno si immette sulla linea AV per Napoli. Presso salone c’è il posto di cambio tensione, dove si passa dai 3 kV in orrente continua della rete tradizionale ai 25 kV in corrente alternata monofase delle linee ad alta velocità. Anche il tipo di segnalamento cambia, si passa dal blocco automatico a correnti codificate con sistema controllo marcia treno all’ ERTMS di livello 2.
La tratta da Roma a Napoli richiede circa un ora e mezza, quindi iniziamo a rallentare e ci immettiamo nel nodo di Napoli, per giungere alla stazione di Napoli Centrale in orario alle 16:55.
La tratta da Firenze a Napoli richiede 2 ore e 50 minuti per circa 480 km di viaggio. Il prezzo del biglietto utilizzato è di euro 39.
La stazione di Napoli Centrale si trova nelle vicinanze del quartiere Mercato e Centro Direzionale, l’ingresso principale è su Piazza Garibaldi. L’hotel dove dovrò pernottare si trova su Piazza Garibaldi, quindi raggiungo a piedi l’hotel.
- Fabrizio
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
Oggi, 27 Agosto, è la volta dell’ultima tratta del viaggio. Da Napoli a Torino. Per raggiungere Torino utilizzerò il treno Frecciarossa 1000 9622 in partenza dalla stazione di Napoli Centrale alle 9:40.
Il treno è l’ETR 400 n°9, entrato in servizio il 08/04/2015. Prendo posto nella vettura 2, che si presenta in ordine e pulita, così come il resto del convoglio. Per l’accesso al binario di partenza del treno è richiesto di esibire il titolo di viaggio.
Nel complesso il treno ha ampie finestrature, i colori degli interni sono caldi e gradevoli, così come le finiture accurate e di ottimo livello. Lo spazio attorno al sedile è abbastanza ampio e la distanza dal sedile di fronte sufficiente. Per i bagagli sono disponibili bagagliere per grosse valigie e cappelliere al di sopra dei sedili, non troppo alte e facili da raggiungere. Nonostante questo, sedendosi, non si corre il rischio di urtarle con la testa. Le prese elettriche sono in posizione scomoda da raggiungere, mentre mancano dei ganci appendiabiti per i sedili in fila singola.
Sono disponibili moduli da due e quattro posti con disposizione vis-a-vis, tutti in corrispondenza dei finestrini. Disponibili anche alcuni posti a correre, sempre in corrispondenza dei finestrini. Tutti i sedili dispongono di tavolino, cestino portarifiuti e presa elettrica del tipo universale. I sedili sono in pelle, di colore chiaro e con poggiatesta in stoffa blu. E’ possibile la regolazione della inclinazione e la seduta risulta comoda ed ergonomica, anche dopo parecchie ore di viaggio.
Interni Frecciarossa 1000 - Livello di servizio Business
Foto:http://www.seat61.com/frecciarossa.htm#.Vhb4EPntmko
Partiamo in orario da Napoli Centrale e ci dirigiamo verso la linea AV per Roma, che imbocchiamo presso Casoria. Subito dopo il posto di cambio tensione siamo quasi alla velocità massima di 300 km/h.
Roma e Napoli sono collegate da tre ferrovie. La più vecchia, via Cassino, segue un andamento nell’entroterra e a questa si affiancano la nuova linea ad alta velocità e l’autostrada A1. Esiste poi la linea via Formia, quella che sopporta il maggiore traffico, ed è situata più a ridosso della costa tirrenica.
Itinerario percorso a bordo del Frecciarossa 1000 9622
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La linea AV per Roma segue l’andamento nell’entroterra e dopo aver attraversato la vasta area urbana a nord di Napoli va ad affiancarsi all’autostrada A1 e si dirige verso Cassino e la valle del fiume Liri. L’ambiente inizialmente è dominato dalla vasta area urbana di Napoli, per poi lasciare spazio a un paesaggio dominato dalla pianura dell’Agro Aversano e Terra di Lavoro, un territorio difficile e dai tanti contrasti, dove convivono rigogliose coltivazioni di frutta e ortaggi con abusivismo edilizio, fitte reti infrastrutturali e purtroppo discariche di rifiuti pericolosi e non. Lasciata la pianura dell’Agro Aversano e della Terra di Lavoro ci dirigiamo verso Cassino e Frosinone, dove la linea ad alta velocità spesso si affianca e incrocia la linea storica Roma - Napoli via Cassino. Qui l’ambiente è dominato da colline verdeggianti, circondate da poche infrastrutture e costruzioni. Siamo quindi a Colleferro e Valmontone.
Paesaggio nei pressi di Valmontone
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Man mano che ci avviciniamo alla capitale il paesaggio si fa più asciutto e le colline verdeggianti lasciano spazio a colline dai colori più caldi ricoperte da vegetazione secca e macchia mediterranea . Ci immettiamo quindi nella galleria dei Monti Albani, presso San Cesareo, che conduce al Posto di Movimento Salone e quindi all’ingresso nel nodo di Roma. Il treno è molto stabile e silenzioso, la temperatura a bordo è gradevole, questo fa si che quasi non ci si accorge dei 230 km percorsi in poco più di un’ora. Giungiamo a Roma Termini in orario, alle 10:50.
Un treno ETR 400 "Frecciarossa 1000" presso Gricignano
Foto:http://www.fotoferrovie.info/displayima ... play_media
Nella tratta Roma-Napoli la frequentazione è stata discreta, mentre a Roma il treno si riempie. C’è un buon interscambio di passeggeri, ma prevalgono quelli in salita. Da Roma la disponibilità posti è esaurita in tutti i livelli di servizio.
Ripartiamo in orario da Roma e ci dirigiamo verso nord. Non sono previste fermate intermedie, la prossima sosta sarà a Milano Centrale alle 13:55.
A bordo il viaggio è piacevole, più volte gli addetti alla ristorazione riforniscono con bevande i passeggeri che ne fanno richiesta, mentre uno snack in apposito cofanetto con tovaglioli e salvietta è servito una sola volta. Viene servito anche caffè espresso, con un passaggio dell’addetto ogni ora circa.
Panorama dalla linea "Direttissima" Firenze-Roma nei pressi di Allerona - Valle del fiume Paglia
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A differenza degli ETR 500, finora utilizzati per espletare i servizi “Frecciarossa” questi treni sono più corti e hanno migliori prestazioni in accelerazione. La cosa si nota molto in partenza dalle stazioni, poiché non appena il treno imbocca un tratto di linea che permette elevate velocità, questa aumenta rapidamente e il mezzo si porta a 300 km/h entro pochi chilometri.
La motorizzazione è distribuita lungo tutto il treno, che è dunque un elettrotreno a tutti gli effetti, diversamente dagli ETR 500, che invece nonostante il nome (ETR è l’acronimo di elettrotreno rapido) sono composizioni bloccate di 11 vetture inquadrate da due locomotive tipo E 404. L’ETR 400 è dotato di apparecchiature per la marcia su linee con segnalamento di tipo ERTMS livello 2 e può essere alimentato alle tensioni di 3 kV cc (utilizzato nei nodi delle città), 25 kV 50 Hz (utilizzato sulle linee ad alta velocità) e 15 kV (per futuro servizio all’estero).
A bordo è disponibile il servizio di ristorazione, i pasti vengono serviti al posto dagli addetti.
Il viaggio prosegue in tranquillità e senza inconvenienti, fino a quando non rallentiamo e quindi entriamo nel nodo di Milano. Giungiamo a Milano Centrale in orario alle 13:55. La tratta da Roma Termini a Milano Centrale, senza fermate intermedie, richiede 2 ore e 55 minuti.
A Milano il treno si svuota, ma salgono comunque alcuni passeggeri diretti a Torino. Il periodo e l’ora fanno si che i passeggeri sulla tratta Torino-Milano siano pochi. Non è così nei mesi lavorativi e negli orari di punta, quando i posti su questi treni sono solitamente sempre esauriti.
La marcia verso Torino riprende dopo circa 10 minuti di sosta e subito dopo essere partiti da Milano viene effettuato il servizio di benvenuto con snack dolci e salati, bibite, caffè espresso e spumante secco o dolce.
La tratta da Milano a Torino richiede circa 45 minuti, quindi ci immettiamo nella galleria del passante torinese e giungiamo al segnale di protezione della stazione di Torino Porta Susa con alcuni minuti di anticipo. Qui il treno si ferma e accumula 5 minuti di ritardo. Ripartiamo e giungiamo quindi a Torino Porta Susa alle 14:57 con 5 minuti di ritardo.
Per raggiungere Piossasco utilizzerò i servizi urbani della Città di Torino e poi un autobus di linea extraurbano. L’autobus extraurbano, linea 1085 per Piossasco, parte dalla stazione di Torino Lingotto e ferma in Piazzale Caio Mario, alla periferia sud della città. Questo servizio automobilistico “rapido” utilizza l’autostrada A 55 per collegare Torino a Piossasco ed è più rapido della linea extraurbana 1510 che collega Torino con Cumiana attraversando tutti i centri urbani dell’area metropolitana sud-occidentale di Torino.
Al fine di calcolare l’itinerario più veloce per raggiungere Piazzale Caio Mario utilizzo la applicazione Google Maps. Per la città di Torino, sono disponibili i dati sui prossimi passaggi dei mezzi, aggiornati in tempo reale, direttamente su Google Maps. L’itinerario più veloce consigliato, a quest’ora, è la soluzione che prevede di giungere a Porta Nuova con la linea 1 della metropolitana poi Piazzale Caio Mario con la linea 4.
Nella stazione di Torino Porta Susa è disponibile il collegamento con la linea 1 della metropolitana, che utilizzo per giungere fino alla fermata “Porta Nuova”, la quale è in corrispondenza con la linea 4, che mi porterà direttamente in Piazzale Caio Mario.
La frequenza è di un treno ogni 4 minuti e la tratta fra Porta Susa e Porta Nuova richiede circa 5 minuti. I treni della metropolitana funzionano in automatico, la metropolitana è del tipo “driverless”, cioè senza conducente.
Raggiunta la stazione di Porta Nuova esco in superficie e in corrispondenza si trova la fermata “Porta Nuova” della linea 4. La linea 4 è una linea tramviaria che collega la parte settentrionale della città, quartiere Falchera, a quella meridionale, zona Drosso. Alla fermata è disponibile un monitor che avvisa sul tempo di attesa del prossimo mezzo. Dovrò attendere 2 minuti per il prossimo tram in direzione Drosso.
Il mezzo è un tram Alstom Cityway bidirezionale, che si presenta in ordine e pulito. A bordo è disponibile un sitema informativo che annuncia la prossima fermata e una emettitrice di biglietti. I biglietti possono essere acquistati a bordo con sovraprezzo.
La tratta fra Porta Nuova e Piazzale Caio Mario richiede circa 20 minuti e le fermate sono poste circa una ogni 500 metri.
Un tram Alstom Cityway di GTT sulla linea 4
Foto:http://www.tramditorino.it/tram_serie_6000.htm
Giunti a Piazzale Ciao Mario, scendo dal tram e alla stessa fermata attendo il bus per Piossasco, che giunge circa 10 minuti dopo, in orario. Il mezzo esce da Torino e imbocca la autostrada per Pinerolo, per giungere quindi a Piossasco in circa 20 minuti.
Giungo a casa alle ore 16:20, esattamente 6 ore e 50 minuti dopo la partenza da Napoli.
In totale, durante questo viaggio, ho percorso 3205 chilometri utilizzando 14 vettori differenti.
- Fabrizio
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
MrMassy86 ha scritto:
Ottimo racconto Fabrizio, è come fare un viaggio virtuale
Mi piace l'idea di spezzare il viaggio in più puntate, rende la lettura più piacevole ed aumenta la curiosità di sapere il proseguo [:I]
Quindi aspetto impaziente le prossime puntate, Massimiliano
Egidio ha scritto:
Affascinato anch' io dai tuoi racconti di viaggio.........Saluti. Egidio.
marione ha scritto:
Beh, Fabrizio, sai come la penso ....
complimentoNi !!!
Marione
Grazie a tutti
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
Ciao, Carlo
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
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Re: Viaggio: Siena-Grosseto e Linea Lenta FI-Roma
io non l' ho mai visto!!
Poi... quando entri nella galleria S. Donato... Passi sopra casa mia... ricordati di salutare!!
"Imparare a vedere è il tirocinio più lungo in tutte le arti." Edmond De Goncourt