2a edizione Valleambrosia Model Show Rozzano 10/11 maggio 2025

Ben arrivato! Fai login o registrati per fruire di tutte le funzionalità del forum e del sito.
Se eri già registrato e non ti ricordi la password usa questo link per recuperare l'accesso.
Sito e forum dedicati al fermodellismo, il nostro hobby viene praticato in molte maniere diverse, tutte ugualmente valide: hai un plastico? oppure sei un collezionista? oppure un semplice appassionato? Non esitare a scrivere nel forum, tutti gli interventi sono benvenuti... Postate foto e video del vostro plastico e chiedete aiuto per ogni problema o curiosità inerente al nostro hobby.
Rinnovo/Iscrizione/Donazioni GAS TT - 2025

D.236 Pi.R.A.T.A.

Discussioni relative alla scala N 1:160

Moderatori: MrMassy86, adobel55, lorelay49

Messaggio
Autore
Avatar utente
carlo mercuri
Messaggi: 3502
Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
Nome: Carlo
Regione: Toscana
Città: Scandicci
Stato: Non connesso

D.236 Pi.R.A.T.A.

#1 Messaggio da carlo mercuri »

Segnalo questa bella e utile novità.
Si tratta della locomotiva da manovra D.236 002, in livrea castano/isabella.
Bellissime le targhe del costruttore (leggibili) e le minuscole scritte, molto nitide!
Il biellismo appare molto fine e ben dimensionato. Sono presenti la pedana ribaltabile e relativi mancorrenti sulla parte posteriore della cabina!
Molto sottile e realistica la scaletta sul cofano, mentre ho qualche dubbio sul colore dato ai fari, che da foto, risultano nello stesso colore della cassa.

Dcc ready
Luci sincronizzate con la marcia
Presa di corrente su tutti gli assi
Motore a 5 poli

Immagine

Immagine
<div align="right">[Foto tratte dal sito Pi.R.A.T.A.]</div id="right">


Ripetto al modello Minitrix, che molti di noi hanno elaborato, la griglia frontale è corretta.

Nella foto, una foto del mio Minitrix elaborato, tanto per un confronto! :smile: :smile:
Complimenti ai Pirati!!

Immagine:
Immagine
233,35 KB



Un po' di storia.
La locomotiva, progettata in Germania nella seconda metà degli anni trenta e classificata con la sigla WR 360 C 14, iniziò ad essere costruita nel 1936 per gli usi delle forze armate tedesche (Wehrmacht). Fra il 1936 ed il 1944 ne vennero costruite più di 250 unità che trovarono impiego nei servizi connessi alle operazioni belliche. Avevano la cassa di tipo standardizzato con differenti tipi di motorizzazione. Le locomotive erano state progettate come multiruolo, da manovra e da treno per cui la velocità era di 30 km/h o di 60 km/h in base alla versione. I colori originali erano in verde militare.

Le locomotive V 36 arrivarono in Italia con la Wehrmacht, nel corso della seconda guerra mondiale, e in grande numero dopo l'8 settembre 1943; non tutte però, al momento della ritirata, poterono ritornare indietro.

Le Ferrovie dello Stato ne presero in carico 3 unità nel 1945. La classificazione data all'origine fu D.236.001-003, e lo schema di coloritura iniziale fu quello normalmente adottato per le locomotive diesel da manovra: la cassa Isabella, il telaio e il tetto castano, con le traverse di testa colore rosso segnale. Verso il 1964 per il gruppo venne prevista la nuova marcatura a sette cifre per locomotive Diesel - nella fattispecie 236.9001-9003 - ma essa non venne mai applicata, dato che era già in corso di radiazione la 236.001 e le altre macchine lo sarebbero state a breve (1971). La cifra 9 avrebbe indicato motori di provenienza eterogenea (MAN per la 001, Deutz per le altre due). Negli anni Sessanta, la 236.003 venne ricolorata in verde vagone con strisce giallo, nell'allora nuova livrea unificata per le locomotive da manovra. La 001 fu demolita nel dicembre 1964 nelle Officine FS di Rimini; le altre due vennero radiate nel 1971 - ad agosto la 002 e a settembre la 003 - dopo gli ultimi anni di servizio svolti nella zona di Savona. La 002 venne ceduta all'impresa di lavori ferroviari Valditerra, ma non è chiaro se sia mai rientrata in servizio, e venne demolita nel 1977; la 003 passò invece all'acciaieria Rumi (poi acciaieria di Montello), dove restò in servizio sino agli anni Ottanta.

Un buon numero di V 36 sono state acquistate nuove in Germania o di seconda mano da imprese private di manutenzione ferroviaria o piccole ferrovie private italiane.

Una di queste, la Ferrovia della Valle Seriana (FVS), ne utilizzava due, classificate come locomotive diesel LD 61-62. Alla chiusura della FVS, le due macchine furono acquistate dalla Ferrovia Suzzara-Ferrara per la sua linea omonima, nel 2001 sono confluite nel parco FER e attualmente sono ancora esistenti sebbene inutilizzate.


Caratteristiche
Le locomotive D.236 erano locomotive di tipo militare, dalla costruzione e dall'allestimento molto spartano e robusto, dotate di una sola cabina di guida all'estremità posteriore e di un grande cofano motore; queste macchine presentavano un carro a passo rigido montato su 3 assi con ruote accoppiate mediante biella, che a sua volta prendeva il moto da un asse cieco, vale a dire un asse motore dotato di manovella e contrappeso ma privo di ruote, posto fra il secondo e il terzo asse.

Il motore, Deutz o Krupp a 6 cilindri in linea, erogava una potenza continuativa di circa 200 kW sufficiente all'effettuazione di tradotte e manovre per le quali bastava la non elevata velocità massima ammessa, pari a 60 km/h, in seguito abbassata a 50 km/h. La trasmissione era di tipo idraulico Voith.


Depositi
Nell'agosto 1945 la 236.001 era assegnata al deposito locomotive di Firenze, la 002 a quello di Asti e la 003 a quello di Savona. Tutte e tre passarono poi al deposito di Savona, quindi a quello di Pisa e da ultimo a quello di Savona, dove rimasero fino alla radiazione.

Un esemplare di V36 è conservato al Museo Ferroviario Piemontese, presso la sede espositiva di Savigliano (cn), è stato donato dalla Italcementi di Borgo San Dalmazzo (CN) dove veniva utilizzata per le manovre, dovrebbe essere funzionante. È in corso un restauro estetico del mezzo (anno 2014).

<div align="right">[Tratto da Wikipedia]</div id="right">


We will rock you! - Officine Mercuri

Avatar utente
giuseppe_risso
Socio GAS TT
Messaggi: 7724
Iscritto il: giovedì 27 ottobre 2011, 22:44
Nome: Giuseppe
Regione: Liguria
Città: Chiavari
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#2 Messaggio da giuseppe_risso »

in effetti sembra molto bella :cool: :cool: :cool:

Avatar utente
matteob
Messaggi: 886
Iscritto il: venerdì 12 giugno 2015, 12:06
Nome: matteo
Regione: Veneto
Città: San Bonifacio
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#3 Messaggio da matteob »

Grazie Carlo per la tua segnalazione. Scusa la mia ignoranza ma quei perni delle bielle, sono così grandi anche nella realtà? La testa e ' addirittura più grande dei perni ruota.
Matteo

Avatar utente
matteob
Messaggi: 886
Iscritto il: venerdì 12 giugno 2015, 12:06
Nome: matteo
Regione: Veneto
Città: San Bonifacio
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#4 Messaggio da matteob »

Ah ok ho visto le foto in internet di questo locomotore.. In effetti ha questa particolarità che con il colore nero delle ruote e dei perni, non si nota dalle foto di quelle vere. Viceversa sui modellini si nota di più perché sono puliti e le foto molto più dettagliate.
Matteo

Avatar utente
giuseppe_risso
Socio GAS TT
Messaggi: 7724
Iscritto il: giovedì 27 ottobre 2011, 22:44
Nome: Giuseppe
Regione: Liguria
Città: Chiavari
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#5 Messaggio da giuseppe_risso »

La marcatura D236 è giusta?
La V36 che è la marcatura originale in Germania, era stata progettata per servizio di manovra e traino convogli facendo propendere per l'esattezza, ma mi sembra di capire che quelle importate in Italia siano state adibite esclusivamente a manovra, e se così fosse la D dovrebbe sparire.
Gli esperti di ferrovie reali sanno dire qualcosa in merito?

Avatar utente
Fabrizio
Socio GAS TT
Messaggi: 11207
Iscritto il: giovedì 10 novembre 2011, 21:17
Nome: Fabrizio
Regione: Piemonte
Città: Piossasco
Ruolo: co-amministratore
Età: 41
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#6 Messaggio da Fabrizio »

Purtroppo siamo troppo indietro nel tempo per me.

Posso solo dire che, a parte l'utilizzo pratico che s'è ne fatto, occorre vedere come furono classificate le macchine una volta acquisite da FS. Se furono classificate fra le macchine da manovra, allora la D non ci va. Se furono classificate come macchine da treno, allora la D ci va. Però anche qui io non so se a quell'epoca tale regola era già in vigore o meno. Quindi ci va uno storico di ferrovie reali :wink:

In rete trovo solo foto della 236.003 in livrea verde e bande gialle, tipica dei mezzi da manovra. Li la D non c'è, quindi sarei propenso a credere che queste macchine furono classificate come macchine da manovra, per cui senza D. Però la 236.003 fu l'unica ricolorata in livrea verde a bande gialle negli anni '60. Ora, non credo che il cambio di livrea sia coinciso con il cambio di classificazione, sarebbe stata una cosa alquanto singolare. E' pur vero però che si trattava di poche macchine e particolari, per cui magari in livrea isabella avevano una D, poi scomparsa sulla 003 al cambio di livrea. Secondo me le macchine furono classificate da FS come macchine da manovra, quindi senza D.

Però, come vedi, certezze ce ne sono poche. Ci vuole un esperto di ferrovie reali ma anche uno storico.
Fabrizio

Avatar utente
carlo mercuri
Messaggi: 3502
Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
Nome: Carlo
Regione: Toscana
Città: Scandicci
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#7 Messaggio da carlo mercuri »

Fabrizio ha scritto:

Purtroppo siamo troppo indietro nel tempo per me.

Posso solo dire che, a parte l'utilizzo pratico che s'è ne fatto, occorre vedere come furono classificate le macchine una volta acquisite da FS. Se furono classificate fra le macchine da manovra, allora la D non ci va. Se furono classificate come macchine da treno, allora la D ci va. Però anche qui io non so se a quell'epoca tale regola era già in vigore o meno. Quindi ci va uno storico di ferrovie reali :wink:

In rete trovo solo foto della 236.003 in livrea verde e bande gialle, tipica dei mezzi da manovra. Li la D non c'è, quindi sarei propenso a credere che queste macchine furono classificate come macchine da manovra, per cui senza D. Però la 236.003 fu l'unica ricolorata in livrea verde a bande gialle negli anni '60. Ora, non credo che il cambio di livrea sia coinciso con il cambio di classificazione, sarebbe stata una cosa alquanto singolare. E' pur vero però che si trattava di poche macchine e particolari, per cui magari in livrea isabella avevano una D, poi scomparsa sulla 003 al cambio di livrea. Secondo me le macchine furono classificate da FS come macchine da manovra, quindi senza D.

Però, come vedi, certezze ce ne sono poche. Ci vuole un esperto di ferrovie reali ma anche uno storico.



Diciamo che è la solita anomalia italiana.
La D sulla targa c'è, quindi ci va, perchè il mezzo reale ce l'aveva.
Fu un errore delle FS.
Al contrario del 245 (che la D la dovrebbe avere e non ce l'ha), il D.236 ce l'ha, ma per caratteristiche tecniche e potenza non dovrebbe averla.
A noi modellisti interessa la riproduzione del mezzo uguale il più possibile al vero... errori FS compresi :smile: :smile: :smile: :smile: .

Carlo

P.S. Anche nella targa della D.236 003 in verde, la D c'è!
We will rock you! - Officine Mercuri

Avatar utente
carlo mercuri
Messaggi: 3502
Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
Nome: Carlo
Regione: Toscana
Città: Scandicci
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#8 Messaggio da carlo mercuri »

Una rara foto dove si" percepisce "la D nella targa!

Immagine:
Immagine
246,16 KB
We will rock you! - Officine Mercuri

Avatar utente
MrMassy86
Socio GAS TT
Messaggi: 15717
Iscritto il: sabato 10 novembre 2012, 15:42
Nome: Massimiliano
Regione: Toscana
Città: Capannori
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#9 Messaggio da MrMassy86 »

Bel modello :cool: Massimiliano :cool:
Massimiliano Paolinelli - il mio canale YouTubeViaggio in quel di Verni -Il Ponte dei Pescatori - C.L.A.F. Lucca

Avatar utente
giuseppe_risso
Socio GAS TT
Messaggi: 7724
Iscritto il: giovedì 27 ottobre 2011, 22:44
Nome: Giuseppe
Regione: Liguria
Città: Chiavari
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#10 Messaggio da giuseppe_risso »

carlo mercuri ha scritto:

Diciamo che è la solita anomalia italiana.
La D sulla targa c'è, quindi ci va, perchè il mezzo reale ce l'aveva.
Fu un errore delle FS.
Al contrario del 245 (che la D la dovrebbe avere e non ce l'ha), il D.236 ce l'ha, ma per caratteristiche tecniche e potenza non dovrebbe averla.
A noi modellisti interessa la riproduzione del mezzo uguale il più possibile al vero... errori FS compresi :smile: :smile: :smile: :smile: .

Carlo

P.S. Anche nella targa della D.236 003 in verde, la D c'è!


Scrivendo "La marcatura D236 è giusta?" mi riferivo al mezzo reale.
Penso anch'io che riproducendo un rotabile lo si debba fare così come è.
Anche se questo concetto, a volte, mi lascia perplesso.
Voglio dire: se riproduco un 245 la D non la metto, ma se riproduco un 245 che viaggia, erroneamente, con la D davanti (e ce ne sono), cosa faccio?
Sono per rispettare la realtà e metterla, ma chi lo vede penserà ad un errore.
Certo mi si può obiettare "ma devi prenderne a modello proprio uno con la scritta sbagliata?".
Però, volendolo fare, il dubbio mi rimarrebbe.

Avatar utente
carlo mercuri
Messaggi: 3502
Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
Nome: Carlo
Regione: Toscana
Città: Scandicci
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#11 Messaggio da carlo mercuri »

giuseppe_risso ha scritto:
carlo mercuri ha scritto:

Diciamo che è la solita anomalia italiana.
La D sulla targa c'è, quindi ci va, perchè il mezzo reale ce l'aveva.
Fu un errore delle FS.
Al contrario del 245 (che la D la dovrebbe avere e non ce l'ha), il D.236 ce l'ha, ma per caratteristiche tecniche e potenza non dovrebbe averla.
A noi modellisti interessa la riproduzione del mezzo uguale il più possibile al vero... errori FS compresi :smile: :smile: :smile: :smile: .

Carlo.

P.S. Anche nella targa della D.236 003 in verde, la D c'è!


Scrivendo "La marcatura D236 è giusta?" mi riferivo al mezzo reale.
Penso anch'io che riproducendo un rotabile lo si debba fare così come è.
Anche se questo concetto, a volte, mi lascia perplesso.
Voglio dire: se riproduco un 245 la D non la metto, ma se riproduco un 245 che viaggia, erroneamente, con la D davanti (e ce ne sono), cosa faccio?
Sono per rispettare la realtà e metterla, ma chi lo vede penserà ad un errore.
Certo mi si può obiettare "ma devi prenderne a modello proprio uno con la scritta sbagliata?".
Però, volendolo fare, il dubbio mi rimarrebbe.

Non è proprio così. Non sto dicendo che se si prende la locomotiva con la scritta sbagliata (la storia del 245 ormai è stata già esaminata a fondo), la si deve riprodurre in quel modo, ma che lo sbaglio della 236 e della 245 sono d'ufficio, ovvero: la 245, d'ufficio, non ha la D e non l'ha nemmeno sulla targa, che è il vero "documento d'identità" della locomotiva, così come la D.236.
Se poi dei ferrovieri sul pancone aggiungono la D al 245, è un altro discorso. Sulla targa del 245 la D non c'è, mentre sul 236 c'è e la sigla, il nome, la dicitura o come la si vuole chiamare, sarà quella. :smile:

Carlo.
We will rock you! - Officine Mercuri

Avatar utente
giuseppe_risso
Socio GAS TT
Messaggi: 7724
Iscritto il: giovedì 27 ottobre 2011, 22:44
Nome: Giuseppe
Regione: Liguria
Città: Chiavari
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#12 Messaggio da giuseppe_risso »

Per quello che riguarda la realtà, quello che dici, lo condivido.
Mi rimangono i dubbi per i modelli.
Ma io ho sempre poche certezze e tanti dubbi... :grin: :grin: :grin:

Avatar utente
v200
Messaggi: 10414
Iscritto il: domenica 3 maggio 2015, 18:31
Nome: roberto
Regione: Piemonte
Città: Torino
Ruolo: Moderatore
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#13 Messaggio da v200 »

Ottimo rotabile,
il decoder come viene inserito all'interno della loco?
Che marca si può montare?
Roby
Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

Avatar utente
Luigi Voltan
Messaggi: 164
Iscritto il: sabato 9 agosto 2014, 11:07
Nome: Luigi
Regione: Veneto
Città: San Donà di Piave
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#14 Messaggio da Luigi Voltan »

L'album FS delle locomotive Diesel classifica come "da manovra" e senza la lettera D sia le 245 che le 236.

Questa è l'ufficialità. Il resto sono errori o imprecisioni varie....

Ecco la scheda della 236....

Immagine:
Immagine
155,5 KB
Luigi Voltan - Alcuni indicano la luna, altri guardano solo il dito; diffida sempre di questi ultimi.

Avatar utente
carlo mercuri
Messaggi: 3502
Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
Nome: Carlo
Regione: Toscana
Città: Scandicci
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#15 Messaggio da carlo mercuri »

Allora eliminiamo la D dalla targa ufficiale del 236 e la incidiamo su quella del 245?? Io riproduco e" chiamo" la macchina in base alla targa!!
:grin: :grin: :grin: Altrimenti il fermodellista , che è già abbastanza confuso per natura, diventa letteralmente matto!! :smile: :smile:
We will rock you! - Officine Mercuri

Avatar utente
Luigi Voltan
Messaggi: 164
Iscritto il: sabato 9 agosto 2014, 11:07
Nome: Luigi
Regione: Veneto
Città: San Donà di Piave
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#16 Messaggio da Luigi Voltan »

La 236 è......236 con una D sbagliata in più sulla targa.

Le 245 sono 245 con una D in più sui panconi.......

Dunque:

la 236 va "trattata e discussa" come 236, ma nel riprodurla esattamente occorrerà inserire una D sulle targhe;
le 245 vanno trattate e discusse senza le D, ma se riprodurremo "quella" 245 specifica che al vero porta le D ai panconi, ci metteremo le D, sapendo che è un usanza (sbagliata) recente delle OGR di Rimini (le stesse che hanno recentemente restaurato una D 445 storica apponendo le modanature in alluminio anzichè le fasce adesive, come se fosse una D 443....).

Ricordiamoci infine che diverse locomotive trifase (che erano delle "E") erano sprovviste della E sulle targhe......me erano pur sempre E...
Luigi Voltan - Alcuni indicano la luna, altri guardano solo il dito; diffida sempre di questi ultimi.

Avatar utente
carlo mercuri
Messaggi: 3502
Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
Nome: Carlo
Regione: Toscana
Città: Scandicci
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#17 Messaggio da carlo mercuri »

Luigi Voltan ha scritto:

La 236 è......236 con una D sbagliata in più sulla targa.

Le 245 sono 245 con una D in più sui panconi.......

Dunque:

la 236 va "trattata e discussa" come 236, ma nel riprodurla esattamente occorrerà inserire una D sulle targhe;
le 245 vanno trattate e discusse senza le D, ma se riprodurremo "quella" 245 specifica che al vero porta le D ai panconi, ci metteremo le D, sapendo che è un usanza (sbagliata) recente delle OGR di Rimini (le stesse che hanno recentemente restaurato una D 445 storica apponendo le modanature in alluminio anzichè le fasce adesive, come se fosse una D 443....).

Ricordiamoci infine che diverse locomotive trifase (che erano delle "E") erano sprovviste della E sulle targhe......me erano pur sempre E...




AAAAAAAAAARHHHHHHHH!!!![xx(][xx(][xx(][xx(][xx(][xx(]
We will rock you! - Officine Mercuri

Avatar utente
Luigi Voltan
Messaggi: 164
Iscritto il: sabato 9 agosto 2014, 11:07
Nome: Luigi
Regione: Veneto
Città: San Donà di Piave
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#18 Messaggio da Luigi Voltan »

Carlo....non te la prendere....
Ti hanno fatto Maestro Modellista.....e per giunta Mercuri, quindi quasi tutte M......se eri Docente Modellista......ti trovavi davanti una bella D....

Tornando a noi.....se per la D delle 245 credo che ormai Rimini marchi come D tutto quel che esce dalle OGR, per la 236 forse una spiegazione l'ho trovata, e ve la sottopongo:

analizziamo la situazione dell'immediato dopoguerra: di trazione termica da treno non c'era nulla di nazionale; l'unica trazione termica era costituita da un nugolo di automotori, quasi tutte sogliole) per le manovre leggere in stazione.
A questi potevamo aggiungere i Kof lasciati dai tedeschi, sempre caratterizzati da prestazioni modeste.

Poi però contavamo le Ne 1200 americane (N: nafta, e: trasmissione elettrica) divenute nel tempo le Ne120 poi D 143, le Ne 700 inglesi e le nostre 236. A confronto con gli automotori anzidetti, forse il Servizio Trazione accomunò effettivamente le 236 alle unità per servizio di linea, stanti la velocità e la discreta potenza che sviluppavano (eravamo al tempo della trazione a vapore su molte linee principali, ed i nostri convogli merci viaggiavano pianino....), e quindi si spiegherebbe la D presente sulle targhe.

Dalla fine degli anni '50 però, il concetto di "Diesel da treno" probabilmente mutò, classificando come tali solo i mezzi più prestanti per velocità e soprattutto potenza installata, quali la D 442, le prime D 342, la prima serie di D 341 e poi via di seguito. Le 236 a questo punto, poco avevano a che fare con le Diesel classiche da treno più potenti, e venivano retrocesse allo stesso rango delle costruende 235, 234 (su telai delle 835) e seguenti loco da manovra, ma la D rimase.....

Già all'uscita dell'album FS delle locomotive Diesel, che risale al 1962, le 236 erano marcate "sulla carta" senza più la D, segno della loro probabile discesa di rango.....

Questa è la spiegazione che mi sono dato......poi....chissà...... :grin:
Luigi Voltan - Alcuni indicano la luna, altri guardano solo il dito; diffida sempre di questi ultimi.

Avatar utente
giuseppe_risso
Socio GAS TT
Messaggi: 7724
Iscritto il: giovedì 27 ottobre 2011, 22:44
Nome: Giuseppe
Regione: Liguria
Città: Chiavari
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#19 Messaggio da giuseppe_risso »

Quindi le D 143? come sono da considerare?
Hanno livrea da loco per manovra, il secondo numero di 4 cifre, ma sempre, regolarmente, la D davanti.

Avatar utente
Fabrizio
Socio GAS TT
Messaggi: 11207
Iscritto il: giovedì 10 novembre 2011, 21:17
Nome: Fabrizio
Regione: Piemonte
Città: Piossasco
Ruolo: co-amministratore
Età: 41
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#20 Messaggio da Fabrizio »

Questa discussione si sta facendo interessante :wink:

Per me le D 143, sono proprio D. Ovvero sono state classificate come macchine da treno (per via delle loro caratteristiche) che poi avessero la livrea delle macchine da manovra e fossero usate quasi esclusivamente per quello, beh ricade nel classico delle ferrovie. Spesso e volentieri livrea e classificazione ufficiale non coincidono con l'utilizzo pratico. Però li mi sembra proprio che la D ci vada.

Il secondo numero della marcatura è a quattro cifre sia per macchine da treno che da manovra.

Ne approfitto per chiedere. Il secondo numero della marcatura a quattro cifre da cosa dipende? Dal fatto che è un mezzo diesel?
Fabrizio

Avatar utente
Luigi Voltan
Messaggi: 164
Iscritto il: sabato 9 agosto 2014, 11:07
Nome: Luigi
Regione: Veneto
Città: San Donà di Piave
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#21 Messaggio da Luigi Voltan »

Il secondo numero delle 4 cifre individua perlopiù le serie progressive; le 143, come le 141, sono delle "D", quindi per le FS, da treno.

Nella storia delle FS tuttavia, molte loco da treno divennero da manovra (e non solo Diesel...)
Luigi Voltan - Alcuni indicano la luna, altri guardano solo il dito; diffida sempre di questi ultimi.

Avatar utente
carlo mercuri
Messaggi: 3502
Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 21:37
Nome: Carlo
Regione: Toscana
Città: Scandicci
Stato: Non connesso

Re: D.236 Pi.R.A.T.A.

#22 Messaggio da carlo mercuri »

Per tornare in topic :grin: :grin: :grin: :grin: , il pirata Andrea Barella ci spiega qualcos'altro sul D.236:

Il modello è prodotto ex-novo da Hobbytrain ed la novità 2015 per il mercato Tedesco, noi abbiamo "finanziato" la versione italiana.
Sottolineo che si tratta di un modello ex novo, perché, dato il passo rigido e le dimensioni ridotte, le accortezze (sia di marcia che di estetica) che si possono introdurre in un progetto targato 2015 sono incredibilmente più alte di un modello anche solo di 10 anni fa. Fluidità di marcia e DCC ready su tutto, ma anche luci a led, dettagli in fotoincisione, precisione di verniciatura ecc.
Rimarco la fluidità di marcia, chi mi conosce sa che sono un plasticista e quindi questo dettaglio è per me importante.
Cito solo per mio piacere personale un dettaglio assolutamente secondario, il porta gancio è a norma e quindi il gancio è sfilabile, esiste una placchetta in plastica per rendere i panconi esteticamente "da esposizione" come usa da qualche anno in H0.
Anche la versione italiana è prodotta in serie "in fabbrica" da Hobbytrain e questa è una novità rilevante per noi e spero per voi.
I vetri sono venuti neri in foto (mea culpa me ne sono accorto solo quando ho ingrandito l'immagine per pubblicarla) ma sono assolutamente trasparenti, plastica cristallo.
Approfondisco per i più curiosi, la tecnologia per la produzione degli stampi per i vetri nonostante gli anni è ancora molto old style, le superfici infatti vanno lucidate a mano da artigiani esperti, da cui la spiacevole conseguenza che lo stampo dei vetri costa quanto lo stampo di tutta lo locomotiva.
Per chi mi ha chiesto info sul decoder segnalo che ci vuole quello con piega a 90° della spinetta, disponibile presso di noi per chi non lo avesse.
Ringrazio la Duegi Editrice (Sabatini) per il supporto nella ricerca delle immagini per una fedele riproduzione della livrea e delle marcature. Con la lente potrete verificare.


<div align="right">[tratto dal forum ASN]</div id="right">
We will rock you! - Officine Mercuri

Torna a “SCALA N”