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Sito e forum dedicati al fermodellismo, il nostro hobby viene praticato in molte maniere diverse, tutte ugualmente valide: hai un plastico? oppure sei un collezionista? oppure un semplice appassionato? Non esitare a scrivere nel forum, tutti gli interventi sono benvenuti... Postate foto e video del vostro plastico e chiedete aiuto per ogni problema o curiosità inerente al nostro hobby.
Ancora.....la sporcatura "alta" dei portali di galleria,derivante dal fumo delle loco a vapore, con cosa la si fa, solo con le polveri o si può fare con pennello e acrilici? Se SI che tecnica utilizzate? Grazie
Io li coloro con nero acrilico all'acqua dato a pennello secco.
Ho fatto un misto tra terra d'ombra bruciata e nero (pochissimo)...è ancora un po' troppo rosso per i miei gusti.....ma soprattutto l'avevo diluito troppo....manco rimaneva incollato al fungo! [:I]
Ma nero nero Luciano?
E come sporchi le traversine, dopo il fissaggio della massicciata?
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
Ho fatto un piccolo tentativo su 20cm di rotaia di avanzo e dando prima un'occhiata in giro. Al di là della forma della piattaforma della massicciata, che non ho curato per nulla, la parte che mi torna meno è quella di quando ci lasci cadere sopra le gocce Vinavil\Acqua\Sapone....mi si formano come delle "pallette" di liquido\ballast....dei grumi insomma. Non dappertutto, ma frequentemente. Questo ovviamente ne va ad inficiare la corretta uniformita di stesura del ballast, perchè quelle gocce tendono a portar via della ghiaia.
Non è che devo spruzzare prima un po' d'acqua ad inumidire il tutto?
Inoltre...acqua e vinavil al 50%...OK....ma se preparo, diciamo, 250g di "collante" quanto sapone devo metterci? Perchè le classiche due gocce non so a che quantità di liquido si riferiscono.
E poi, non ero stato precisissimo nella pulizia delle traversine interne\esterne, perchè nel reale trovi ghiaia dappertutto (raramente vi sono traverse pulite, tranne quelle a seguito di rinnovo) però il risultato non mi piacerebbe moltissimo così com'è venuto fuori....voi come agite?
Grazie mille e buona serata
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
Posare bene il binario su un "cuscino" da 3-5 mm di spessore di sughero o polistirolo, che serve per dare spessore al tutto e per attutire un po' il rumore dei rotabili;
verificare molto bene le geometrie del binario, ovvero che tutti i tuoi mezzi circolino senza deragliare;
posare la graniglia che hai scelto (anche qui ci sono infinite versioni da chi usa la sabbia per uccellini, a chi quella di fiume setacciata, a chi, come me, compra i sacchetti di massiciata, di diversi colori, mescolandoli fino ad ottenere quello che mi piace di più, a seconda di quello che vuoi riprodurre)
sagomare bene il tutto con pennello a secco
inumidire il tutto con un nebulizzatore caricato con acqua e un paio di gocce di sapone per piatti
preparare una soluzione al 50% di acqua e colla vinilica (vinavil) con una goccia di sapone per piatti
con una siringa far gocciolare la soluzione vicino alle rotaie, senza esagerare.
lasciare asciugare bene ed aspirare con un aspirapolvere i residui, pulire molto bene le rotaie
invecchiare a piacere.
Tutto questo è molto ben spiegato, con alcuni suggerimenti utili, sul manuale di modellismo ferroviario della Duegi Editrice o su vari siti.
Ti consiglio di guardare qui, c'è un bel video che spiega bene tutto quanto.
Altro consiglio, fai esperimenti fuori opera e lavora sempre brevi tratti per volta.
Io prima di far gocciolare la mistura acqua+vinavil+sapone, nebulizzo dell'acqua sopra alla masscicciata per aumentare la penetrazione del composto tra i sassolini, il trucco è talmente valido che posso anche non mettere il sapone!
Io solitamente, metto il 40% di colla e il 60% di acqua e faccio almeno due passate cioè, incollo, aspetto un giorno che asciughi e re-incollo.
Asciugatura 1 o 2 giorni, a seconda della temperatura.
bbiamo steso l'apposito ghiaino (reperibile nei negozi di modellismo) intorno e dentro le traversine dei binari, aiutandosi con un pennellino per distribuirlo uniformemente, poi con una siringa dotata di ago abbiamo infiltrato una miscela di colla vinilica, alcol e acqua (in parti uguali). Quando il tutto si è indurito (circa 10 ore) abbiamo aspirato tutto il superfluo.
1) fissare il binario al sughero
2) Sgrassare e colorare a pennello o (meglio) ad aerografo binario e minuteria in ossido + marrone terra di Siena usando colori acrilici a solvente a finitura opaca (Humbrol, Molak, ecc..). Se usi traverse di legno, metti in evidenza le nervature in col metodo del pennello secco sporco di bianco+ocra.
3) Visto che usi un prodotto di colore neutro, colora la graniglia di grigio mettendola in un recipiente con qualche goccia ti tempera grigia diluita con acqua e mescola il tutto poi, distendi la graniglia su un foglio da giornale e lascia che asciughi.
4) Stendi ed incolla la massicciata (non mi dilungo sul come fare perchè vedo che sei già bravo in questo).
5) Colora la massicciata con acrilici a solvente (se usi le tempere rischi di portare via la tinta di base della graniglia) partendo da quelli più scuri per dare profondità molto diluiti (nero, ossido + terra d'ombra, verdone marcio) fino ad arrivare a quelli chiari a pennello asciutto (bianco, grigio chiaro, giallo pallido) per dare risalto alle "creste".
6) Ad essiccazione completata (almeno 2 gg) stendi a pennello un velo di borotalco (si proprio quello x i bimbi) uniformerà e armonizzerà tutti i colori rendendoli, "vissuti" e restituendo quella sensazione di polveroso tipico della ferrovia.
7) Per rendere più "trafficata" la linea puoi magari creare delle macchie di unto qui e là con un pò di grafite finissima fissata ad olio o rincalzi con pietrisco grigio.
questo (tranne colorare la graniglia che avevo già in tinta) è ciò che ho fatto sul mio plastico.
------delle guide non riesco ad allegare pdf cercale nel web
Massimo_Salmi-La_posa_della_massicciata.pdf
bottega dei plastici_007 come posare la massicciata
io personalmente
ho steso il ballast e sistemato a pennello mettendo ai lati due striscette di cartone fissate con scoth carta
bagnato con acqua 60 parti + vinavil 35 + alcune gocce sapone piatti + alcol 5
il giorno dopo 60 vinavil 40 acqua
il giorno dopo uguale
bagnavo a gocce dall'alto in basso fino a fuoriuscita liquido dalla base
e passavo oltre ......poi aspettavo asciugatura 1 gg
Intanto ringrazio Filippo perchè le sue dritte mi sono state utili per andare a ricercare i thread da dove le ha prese lui, e qualcosa di meglio è venuto: domani o dopodomani dovrei postare delle foto esaustive.
Nel frattempo, tra una massicciata ed un'altra, sto dando forma alla montagnozza e mi sto ponendo un problema: per la"rifinitura" dei terreni avrei 2-3 domande da sottoporvi
- le parti esclusivamente (o quasi) "terrose" come le create? Ad esempio sulla cartapesta ci passate solo un fondo della tonalità del terreno che volete (corredata da qualche ciottolo...) o esiste qualche trucco per far si che la terra risulti più credibile?
- per qaunto riguarda i prati e similari...non ho ancora capito le varie differenze tra fiocchi, fili ecc....in cosa si usa ognuno di questi prodotti? Non ne ho neanche uno in casa e prima di ordinarli non vorrei cannare di brutto la scelta. Oltre, ovviamente, la grandezza: lavorando in scala N che tipi devo usarne?
Grazie mille ancora....chiedo umilmente perdono... [:I]
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
Per prima cosa preparo un composto di sabbia da cantiere, colla vinilica aggiungendo acqua fino a rendere il composto abbastanza lavorabile.
Il composto così preparato lo deposito sulla basetta del diorama, a questo punto spargo sul terreno della sabbia molto fine se voglio imitare il deserto, mentre se voglio simulare del terreno normale uso delle terra raccolta in campagna, preventivamente setacciata.
In questo momento conviene imprimere nel terreno i segni dei cingoli
Dopodichè con l' ausilio di un nebulizzatore, caricato con una miscela di acqua e colla vinilica inumidisco tutto il terreno.
Ad asciugatura avvenuta almeno 48 ore, inizio con la colorazione.
Per primo con un lavaggio a olio con Terra d' ombra naturale, seguita con una lumeggiatura a pennello asciutto con un colore sabbia a smalto.
Per la rara vegetazione desertica puoi usare delle setole di pennello, lasciandole con il loro colore naturale.
Un esempio del terreno così composto puoi trovarlo qui: http://www.zimmerit.com/main/PagineWeb/ ... ntemod.htm
Bisogna vedere che tipo di deserto intendi realizzare. C'è quello formato da dune di sabbia, ma anche quello di terra arida con ciottoli o quello roccioso. Dipende dalla zona in cui vuoi ambientare il diorama. Io di solito per realizare le basi dei plastici uso del polistirolo sagomato in base alle esigenze, che ricopro con vinavil diluita con acqua, sul quale spargo, con un colino per il the, del gesso fine misto a sabbia naturale. Prima che il tutto asciughi aggiungo dei piccoli sassi in modo che appaiano perfettamente inseriti nel terreno. Prima di passare alla pittura bisogna eliminare i residui di gesso che non hanno aderito al polistirolo semplicemente soffiandoci sopra. Io per dipingere i terreni, desertici o meno, utilizzo sempre i colori acrilici perchè vengono assorbiti molto bene dal gesso e perchè si possono realizzare facilemnte delle sfumature per rompere la monotonia. Con il penello asciutto si mette in evidenza la testura del terreno e il gioco è fatto! Per realizzare il terreno particolarmente arido, con le classiche spaccature che mettono in evidenza le singole zolle di terra, si procede allo stesso modo ma dopo aver sparso il gesso, si nebulizza sulla base con uno spruzzino dell'acqua: quando il tutto si asciugherà il risultato sarà di sicuro realismo. Per fissare meglio il terreno consiglio, a colorazione terminata, di spruzzare con l'aerografo una mano leggera di trasparente opaco.
Lo "spessore" che intendi tu, forse si riferisce ai volumi della base del diorama, ma quelli devi pianificarli prima sagomando il polistirolo o qualsiasi altro materiale che tu ritieni adatto! Non dimenticarti della traccia lasciata dai cingoli o di qualsiasi altro segno che un eventuale mezzo ruotato lascia per terra...
il terreno desertico con un buon risultato di realismo usando la lettiera x gatti molto fine che " fa la palla"
colo sulla Basetta del gesso una volta assciugata lo cospargo di acqua e colla vinilica e ci verso sopra la lettiera molto fine. quando assciuga noterai il formarsi di crepe, proprio come il terreno desertico, quindi coloro a secco con colori ad olio e inserisco la vegetazione
Viottoli e strade
Prologo
Salve, sono Canti Armando (Fiskiotto Kid), ai miei tempi, quando si costruivano i Plastici, non c’erano molti prodotti commerciali per migliorare il nostro micromondo e quindi, dovevamo inventarli.
Voglio raccontarvi un po’ di vecchie esperienze, volevo intitolarlo “Discorsi sul Paesaggio di un Modellista Tirchio del Ventesimo Secolo”, ma sarebbe stato troppo lungo, la scelta è cascata su “Paesaggio Semplice ( )”, con un numero che li distingue per cronologia.
Ringrazio tutti coloro che mi leggono, esperti o neofiti, e dedico questi articoli ai “Ragazzi del Plastico del Forum”.
- Avvertenze dell’autore -
Gli articoli di Fiskiotto sono un presidio ludico-divulgativo
L’uso continuativo, potrebbe avere effetti collaterali “desiderati”
Non somministrare a modellisti di età inferiore ai …nta-anni
Per il dosaggio, consultare il medico moderatore del Forum …
- Avvertenza del redatore -
Frenate il vostro impulso di distruzione che sicuramente vi attanaglierà dopo aver letto gli articoli che seguono, mentre guardate il vostro plastico che vi è costato ore e ore di fatica, sonno perso e liti con la “padrona di casa”, e lo comparerete a quanto suggerito dall’autore: è vero il plastico sembrerà un “tappeto verde da biliardo con macchie di varia forma e colore”; ma sappiate che con un po’ di pazienza, piano piano, altre ore di sonno perse, altre liti riuscirete (forse) a “migliorare l’aspetto del vostro tavolo da biliardo”.
1 . Viottoli e strade sterrate
Dunque abbiamo posato il binario, abbiamo messo il ghiaino, e adesso ?
Adesso ci divertiamo ad uscire dall’ambiente ferroviario per andare nel paesaggio urbano.
Lasciamo da parte l’ambiente di stazione che ha già la pensilina; lungo la ferrovia, e, accanto al ghiaino, ci sono sempre delle piccole stradine che seguono la massicciata, sono dei piccoli camminamenti in terra battuta.
Per costruirli, non è difficile, basta un pò di sabbia fine e colla vinilica, il difficile è dargli il giusto movimento e collocazione nel paesaggio circostante.
Spesso “scansano” la base dei pali facendo una curva tipica, a volte sono fra la massicciata e la staccionata, a volte sono anche al di là della staccionata. In zona scalo merci, passano accanto agli scambi, a volte attraversano i binari in maniera buffa (cercate le foto su TT), hanno un colore più pulito e chiaro del ghiaino e sono anche “ciclabili”, perché servono al personale di servizio.
Fuori stazione, a volte sono nascosti dall’erba alta, sui ponti sono sostituiti da opere del ponte con la ringhiera, ed in prossimità di una galleria sono lastricati con pietre. Se volete farli, e non sapete come sistemarli, fate un pensiero in HO su dove sarebbe utile un camminamento alle persone; ma soprattutto, il perché devono andare da qui a lì; per esempio: dal Deposito dell’acqua alla Cabina di Blocco.
Questo vostro pensiero in HO, vi farà capire dove e come mettere queste piccole cose nel posto giusto nel vostro micromondo, con un effetto di “vita vissuta” assai gradevole. Quando posate il legno per il binario, cercate anche di lasciare qualche centimetro in più per queste simpatiche realizzazioni, provate e se avete dei dubbi …. parliamone.
Ho parlato di “stradine” o “viottoli”, adesso vi parlo di Strade più grandi, sempre di tipo “sterrate” o “bianche”.
• La Forma
E’ sbagliato disegnarle sulla tavola, con il righello o con il compasso, in modo che i bordi siano perfetti e paralleli.
Queste strade vanno disegnate a mano libera, sia i diritti che le curve, và disegnato prima un bordo e poi quell’altro, questo le fa differenti anche in larghezza, infatti all’inizio sono larghe e belle, poi quando ci si addentra nella natura, diventano più strette e più selvagge … (chi ha la fidanzata .. ha capito).
• Lo Spessore
E’ sbagliato mettere un solo strato di sabbia, la rende troppo “piatta” come se fosse un pezzo di carta vetrata incollata. Lo spessore dello strato deve essere almeno 2 o 3 millimetri e lasciare eventuali accumuli, infatti la strada, sia ai lati che al centro, è sempre più alta del posto dove passano le ruote…. (chi và in moto mi capisce). Dove passano le ruote, ci stanno bene anche eventuali piccole buche o avvallamenti, se poi volete fare gli…. “SBORONI”, colorate qualche buca con del marrone opaco, poi ci colate un pò di trasparente lucido denso, e vi sarete fatti le “buche con acqua”…. (chi ha l’automobile appena lavata, se lo ricorda).
• Quante e Dove
E’ sbagliato farne troppe, perché nei luoghi dove NON ci sono abitazioni, fattorie o campi da lavorare, nella realtà, non servirebbero a nessuno, quindi NON ci sono.
Quando ci si addentra molto nella natura, queste strade, sono poco frequentate, hanno la caratteristica di far crescere l’erba anche al centro della
carreggiata, un pò di vinavil, messo a macchie, e del floccato misto vi daranno la giusta sensazione.
Se poi la strada entra nel bosco, allora cambia tutto; si accumulano anche tante foglie, prende altri colori, del tipo foliage verde, marrone, giallo, cespugli alti, rami secchi.
Questa è più difficile, perché dipende da zona a zona e da stagione a stagione, in questo caso è un’occasione per farvi dell’esperienza in fatto di sottobosco, utilizzando i vari “avanzi” che avete, e mescolando il tutto, magari rifacendolo più volte ….. provate, se avete dei dubbi …. parliamone.
2 . Strade in asfalto
Eccomi a parlare di strade asfaltate, non parlerò di Autostrade o Superstrade in quanto improbabili sul Plastico, ma di strade piccole o cittadine normali, del Manto Asfaltato, delle Segnaletiche orizzontali, dei Tombini, delle Buche, ed altro.
• La base
La base della strada deve essere di compensato o comunque di una certa solidità, sulla quale poi incolleremo l’asfalto. Questa base deve avere un andamento credibile, evitate incroci a sei vie, tornanti in pianura, salite da urlo e soprattutto, siccome le strade vere costano, anche nel plastico non devono essere né troppe né messe a caso, ma avere una loro funzione di viabilità, da una parte arrivano e vanno dove servono.
• Il manto di asfalto
L’asfalto lo costruiamo con del cartoncino da 1 millimetro, se fosse più grosso è meglio l’importante è; che il cartone NON sia di quello da imballo poli-ondulato (coi buchi), ma deve essere del tipo pieno come i sotto block-notes. Ritagliamo il cartone, a forma di strada, numeriamo le varie parti e SEGNATEVI sulla BASE dove sono le giunture.
Quando siamo pronti, spruzziamo il cartoncino da ambo le parti con acqua, lo incolliamo alla base con il vinavil, seguendo i segni, poi con le dita o con un rullino, lo pressate ai lati e lo aggiustate con forza. (questo crea delle piccole ondulature in superficie, molto realistiche). Non impressionatevi dalle giunture venute male, metteteci un striscia di carta imbevuta di colla o stucco. I più “fighi” possono mettere un lieve rialzo, al centro della base, in modo che il cartone ammorbidito prenda la leggera forma di “colmo” della strada.
• Il colore asfalto
Questa è la parte peggiore, diciamo che, come base generale un grigio medio và bene, usate tinta da “muro” come quella degli imbianchini, poi vanno usati dei trucchi, e dunque iniziamo col notare che alcune strade:
o sono riasfaltate in parte, quindi alcuni pezzi sono più recenti e più scuri della base;
o hanno delle “toppe” di varia forma e dimensione, anche queste sono più scure;
o spesso sono “screpolate”, questo lo ottenete con una piccola spugna, su cui avete passato leggermente del nero opaco e la usate come un timbro.
o ai lati hanno avuto degli scavi di posa (enel, gas, ecc), che hanno una larghezza e forma particolare, di solito sono molto lunghi, verniciare più scuro. E qui viene il bello ed il perché del cartone, se volete, potete “pressare” il cartone con la testa di un compensato da 2 o 3mm, dandogli anche la profondità e ruvidezza.
o eguale trattamento di pressione sul cartone, con un legno di sezione quadrata o tonda lo potete fare per i “tombini”, i più “fighi” ci mettono sulla punta del legno, un pò di color gun-metal, ad imitazione della ghisa del tombino … la pressione differente, farà i “tombini” più o meno fondi;
o una volta imparato che l’asfalto si può imprimere a piacimento, lascio a voi il piacere di metterci qualche “buca” di fantasia, in genere più chiara e polverosa, adatta al micromondo dei motociclisti ….
• Segnaletica orizzontale
I segnali a terra di Stop, di parcheggio e altri segnali, li riproducete esattamente come fanno dal vero.
Col Computer, vi stampate al centro di un foglio di carta, l’esatto disegno in scala, del simbolo che volete sull’asfalto, ritagliate via il simbolo, in modo che sia una maschera al negativo. (un foglio per ogni simbolo) Appoggiate questo foglio “bucato” nella posizione giusta e con vernice spray, da lontano, gli date una spruzzata leggera, perché non deve essere colore “pieno”, sollevate il foglio di carta e la segnaletica è pronta.
Questo metodo è abbastanza valido anche per le righe tratteggiate, mentre per la riga continua di “mezzeria” o laterali, usare un pennellino con poca vernice, anche qui con il colore non “pieno”, e il bastoncino “appoggia-polso” che si vede usare dai pittori restauratori.
Invecchiamento a parte le frenate scure, le ruotate fangose dei veicoli che si immettono sull’asfalto dallo sterrato, un buon invecchiamento generale adatto anche sulla segnaletica lo si ottiene così.
Cenere, sìii … cenere, anche di sigaretta, la toccate con un dito e la strofinate sull’asfalto nella direzione del traffico, và fatto UNA volta sola, se strofinate più volte, “sfuma” quella “striatura” tipica che lo invecchia.
Per i NON fumatori, si può usare polvere di talco e polvere di carbone o altre terre, purché la tecnica sia quella.
3 . Bordi delle strade – Parte Prima
• Bordo delle Strade Cittadine
In un Plastico il primo bordo strada che dobbiamo affrontare è sempre quello della Stazione, dove c’è poca da fare, le stazione in genere ha già il suo marciapiede e le scalinate.
L’unico miglioramento è, metterci della vita, parcheggi per auto, taxi, bus, moto, bici, gente con valigie, vù cumprà, ecc.
Poi ci allontaniamo dall’ingresso principale con; aiuole, cancelli, ringhiere, depositi vari, panchine, barboni, siepi, alberi, lampioni, ancora parcheggi e finalmente, dopo il classico Passaggio a Livello, siamo fuori città, ahhh …. la campagna, la natura …
Qui la strada ha ancora accanto a sé la ferrovia, è d’obbligo la staccionata FS, ma non sempre, a volte c’è un muretto in cemento con sopra la rete metallica.
• La rete metallica
Per fare la rete metallica, si usa del “tulle” da bomboniera o dei nastri da pacchi, che spesso hanno la trama quasi fatta apposta, basta dargli del colore metallico-rugginoso, lasciarli asciugare “stesi” e diventano perfetti. (avete presente come si appende un calzino ? siii, ecco così, e con un piccolo peso in fondo)
Per i pali di sostegno si possono usare dei fili di acciaio (anche tondi) o meglio ancora, dei profilati a T, che devono essere fini ma sono costosi.
Per il muretto in cemento, basta un listello di balza della misura idonea, su cui si piantano i pali ogni 2 o 3 cm, poi con l’aiuto di un amico si tiene il nastro-rete in tensione, in modo che accosti ai pali, infine col cianoacrilato si incolla la “rete” in vari punti del palo e, al primo palo ed all’ultimo, gli diamo colla in più.
Quando la strada si distanzia dal micromondo ferroviario e anche da quello urbano, l’asfalto è senza la riga bianca, il bordo termina in maniera “sbocconcellata”, poi c’è del ghiaino fine e subito dopo c’è erba incolta che “scende” anche nella “fossa di scolo” delle acque piovane, ci sono i paletti, ma spesso c’è il guard-rail.
• Il Guard-Rail
Ci sono ad una “piega” e a due “pieghe”, troviamo del filo elettrico unipolare o Bipolare della dimensione adatta, circa mezza ruota di automobile, lo “grattiamo” o lo “pialliamo” col trincetto (occhio alle dita) per quasi la metà della sezione, togliamo i filini di rame, e ci ritroviamo con un profilato di plastica fatto a sezione di C ed a 3, tutto arricciolato e “ammosciato” come …. vabbeh. Piantare i paletti di base, potete farlo con profilati o anche con chiodi del tipo “senza testa”, adesso, scaldiamo il “filo moscio” con un asciugacapelli e lo facciamo ancora più “ammosciato”, lo incolliamo ai paletti con colla rapida, tirandolo leggermente, così quando raffredda, il guard-rail resta diritto. (è utile un legnetto da mettere sotto al filo, per dargli l’altezza uniforme) Le teste del guard-rail le facciano scaldandolo con una fiamma, e schiacciamo con pinze NON zigrinate, lo pieghiamo nel verso giusto, poi da freddo, lo ritagliamo nella forma giusta, il colore generale, sarà metallo opaco e poi una passata di ruggine liquida.
Nella fossa di scolo piovano, non c’è quasi mai l’acqua, (solo quando diluvia) quindi il fondo fatelo solo con erba più scura, aldilà della fossa ci sono le proprietà, campi, case, fabbriche, ma questo è un’altro discorso-argomento, per noi che interessa il bordo strada, dobbiamo interrompere il bordo strada e fare gli “accessi laterali a queste proprietà”.
• Accessi alle Proprietà in campagna
Dal vero, posano un tubo di cemento nella fossa e ci buttano sopra un pò di terra, facile da fare per campi agricoli, fra un campo e l’altro, terreni boschivi, casette di periferia, piccole fabbriche, stradine sterrate e noi come li facciamo?
Basta una vecchia penna biro ed abbiamo il “tubo” giusto, ma perché la penna e NON un tubetto normale ?
Perché il tubo tagliato, in testa verrebbe “piatto”, mentre i tubi veri hanno una “tacca” di giunzione eguale al cappuccio di penna, adesso coloratela in cemento chiaro, mentre il dentro “basso” và tinto più color “sudicio”.
Poi basta un pò di sabbietta mescolata a poca vinavil, in modo che sia densa come il dentifricio, e vai con la colata, un pò di avvallamento dove passano le ruote e qualche cespuglio ai lati della fossa.
4 . Bordi delle strade – Parte Seconda
Adesso continuo la parte dei bordi delle strade, riprendo le ultime righe della Prima parte interrotta, si parlava degli accessi stradali alle Proprietà.
• Gli accessi più importanti e moderni
Vanno fatti più grandi, di norma sono fatti sulle strade asfaltate, sono anche più lunghi, sono asfaltati o semplicemente inghiaiati e sembrano quasi dei piazzali di sosta, sono tipici delle zone industriali, ai lati dell’accesso, dentro la fossa, i muri di contenimento sono di cemento con sopra la ringhiera o il guard-rail.
• Gli accessi più antichi
Sono i più belli, sono fatti di sasso vivo o di mattone, non c’è il “tubo” sotto, ma sono costruiti come un “mini ponte”, con il muretto di mattoni laterale, che si allarga all’ingresso e all’uscita, lasciando lo spazio stretto al centro strada, molti hanno la “gobba” tipica che fa capire che sotto è un ponte d’epoca e poi, il pavimento di vecchi sassi …….
Premetto che la costruzione di questi accessi è molto complicata, consiglio di farli prima, sul tavolo di lavoro e poi metterli sul plastico, intanto ci costruiamo un ponticino “base” di compensato e poi, ci sono due metodi per farlo.
Per farla semplice, rivestiamo questa “base” con fogli di sasso o di mattone e gli diamo un’invecchiata.
Se invece, volete fare restare gli amici, a bocca spalancata e bavosa, (si perché a bocca, “solo aperta” non conta) c’è il metodo del sasso singolo, incollato con stucco chiaro, uno per uno, pulire e lavare via subito lo stucco che eccede, rivestite sia i lati del ponte che la pavimentazione di accesso.
Per i mattoni si usa uno stratagemma abbastanza rapido, che sarà utile per altri muretti antichi di mattoni, ci vuole della polvere di mattone.
Si potrebbe anche grattugiare un mattone, ma, và benissimo della sabbietta già di quel colore, la impastiamo con vinavil, e come se fosse intonaco, spalmiamo le parti che servono, con uno strato da 1 mm, se volete finché è fresco potete anche fare delle righe che imitano il mattone.
Oppure queste “righe” le potete fare con una punta metallica, anche dopo che è seccato, non verranno profonde ma renderanno lo stesso l’idea.
Invecchiare questo manufatto con del “verde oliva” liquido, (muffe e licheni) e spolverare con terra chiara la parte alta che è cotta dal sole, il sopra potete anche grattarlo leggermente con carta vetrata …. fatto ? guardatelo bene, com’è venuto? aahhh …. (adesso potete chiudere la bocca)
• Gli accessi piccoli e moderni
Sono dei veri ponti di cemento armato, con il guard-rail ai lati, la costruzione è abbastanza facile da fare con dei listelli di balza o compensato. Per il color “cemento”, usiamo polvere di “cemento vero”, la diluiamo con vinavil e la applichiamo a pennello, se volete, durante l’asciugatura, potete timbrarci le “tavole” con un listello da 2 o 3 mm “bagnato”.
Questa bagnatura, evita che il cemento si attacchi al listello-timbro, “spiana” le tracce di pennello e gli rende la forma di “gettata di cemento armato”, se poi gli date, una leggera e quasi asciutta, passata verticale di color ruggine, imitate anche i “ferri” interni del cemento che “sgorano”.
Sui bordi delle strade di pianura, ho detto quel che so, mancano anche quei “lastroni di cemento” che mettono sulle fosse per metterci i bidoni della spazzatura e un sacco di altre cose che potete osservare e inventare nel vostro micromondo, da voi.
La prossima (5) sono i bordi stradali di MONTAGNA (dove il Plastico ci guadagna)
Anche questo è fatta, smettetela di cercare la grattugia in cucina, dai … concentratevi, concentratevi ….
5 . Bordi delle strade – Parte Terza
Quando la strada “sale” verso la collina o la montagna, il terreno è sempre in pendenza, quindi ha bisogno di “opere urbane” adatte alla sua costruzione e viabilità, del tipo muri, ponti, scavi e gallerie e che molte di queste “opere urbane”, si possono utilizzare anche nel micromondo “ferroviario”.
• Bordi nei viottoli di montagna
Dal vero, sono scavati nel “fianco” del terreno e poi ci buttano sopra un pò di ghiaia, essendo piccoli, sul lato “valle” non ci sono “opere” mentre sul lato “monte”, quando il terreno pende troppo, ci sono scavi nel terreno che spesso scoprono la terra, non c’è erba, ma a volte ci sono radici di albero scoperte, seguono l’andamento del terreno con curve o pendenze molto accentuate.
A terra ci sono “attraversamenti” obliqui, di legno o di terra, per far passare l’acqua piovana al di là della strada evitando che allaghi o che porti via la ghiaia. Negli ultimi anni, questi “itinerari” sono stati anche attrezzati con segnaletiche turistiche, per il “passeggio sportivo” o “ciclabile”, (non fatemi scrivere tracchinghe o muntanbaiche), agli incroci ci sono cartelli di legno, a volte ci sono le “edicole” o “marginine” o “croci di legno” con immagini sacre.
Se la montagna è più “dura” sono scavati nella roccia e, a lato “valle” ci sono ringhiere di legno o di metallo, se siete fortunati, costeggiano anche la ferrovia. (scommetto che li avete usati per fare, quella famosa foto alla loco ..)
• Bordi strade sterrate medie
Queste strade sterrate hanno una larghezza massima di un camion, qui lo scavo nel profilo del terreno è più consistente, le curve e le salite sono più dolci, la larghezza spesso cambia a seconda del terreno disponibile sul posto, in certi punti si allarga anche di due volte (ci sarà pure un posto, dove sorpassare quel dannato camion che và piano).
A lato valle, ci sono dei muretti a secco o piccole gettate di cemento, che evitano il franare della strada, a lato monte poche opere, tant’è vero che quando piove troppo forte, spesso il terreno frana sulla strada, sono poco “mantenute” perché poco frequentate, non portano lontano, più che strade, sono accessi a ville, alle fabbrichette, ai campeggi, alle fattorie, a dei piccoli paesi, un ristorantino, potrebbero anche portare solo ad uno spiazzo panoramico. (mai sentito dire “cara, ti porto in un posto…”)
• Bordi strade asfaltate medie
Quando la strada è più trafficata, diventa asfaltata, si allarga alla dimensione di camion+auto, qui le opere sono più massicce perché devono sopportare carichi e usura più pesanti, sui muri ci sono guard-rail oppure quei muretti tipici dell’Appennino italiano.
Questi muri di Epoca 1, presenti anche ai giorni nostri, sono quei famosi muretti dove ci si siede per vedere il panorama, oppure dove le bimbe in mini-gonna agitano le gambe e fanno di te un attento osservatore: fermiamoci, e vediamo come fare. (i muri)
In genere sono di pietra, sono profondi 50cm, sono alti sui 90cm, lunghi un paio di metri, con sopra la pietra o il mattone murato per “costa”, fra un muretto e l’altro ci sono dei tubi di ferro di un metro circa e di diametro sui 10cm, di colore bianco/nero in origine, ma spesso sono arrugginiti. (queste misure sono indicative, poiché in ogni strada e regione sono differenti)
Per fare i “muretti”, si possono utilizzare dei blocchettini di polistirolo, ma con “pallini” piccoli, tuffiamoli in una soluzione di: 50 % vinavil, 49 % acqua e 1% sapone, tiriamoli fuori dopo 1 minuto, li “sgrondiamo”, e li lasciamo asciugare per bene, appoggiandoli su una striscia di cartoncino fino.
Questo trattamento rende il polistirolo pitturabile, riempie le piccole fessure tra un “pallino” e l’altro, inoltre si attaccheranno alla striscia di cartoncino, è un BENE, così li potete lavorare senza sporcarvi troppo, vi ricordo che sono dei “cosini” alti 1cm.
Ci passiamo sopra frettolosamente del grigio scuro diluito, lasciamo asciugare, e vediamo che la tinta NON ha coperto tutto, ancora BENE, questo fa risaltare il “pallino” come fosse un sasso, possiamo ri-passarci del verde-scuro in maniera verticale ad imitazione delle aggressioni del muschio.
Per i tubi, bastano dei tondini da 1mm, colorati a seconda del caso, scegliete voi il materiale, meglio se sono barre lunghe che poi tagliate a misura, ricordate che ne vanno due per ogni “interno-muro”.
La preparazione, NON strappate i muretti dal cartoncino, ma ritagliate il cartone a filo dei muretti, prepariamoci un blocchettino di legno su cui facciamo due tagli di seghetto, serviranno come “dyma posa-tubi” per tenere in posizione sempre eguale e esatta i due tubi tagliati dalla barra e da ultimo prepariamo, in un tappo, pochissimo vinavil denso, colorato di marron-ruggine.
Il montaggio, posizionate con la colla il Primo muretto, tuffiamoci le punte dei tubi tagliati nella vinavil-ruggine, mettiamoli nella nostra “dyma”, accostiamo a misura la “dyma carica” accanto al primo muretto, e con il secondo “muretto” che è già pre-spalmato di colla sotto, pigiamo finché i “tubi” entrano dentro (tanto è polistirolo), togliere con cautela la “dyma” e ripetere l’operazione finché la strada lo richiede.
Gli eventuali eccessi di colla in testa ai tubi, faranno l’effetto della ruggine nel muro, ricordiamo che alla base dei muri c’è sempre erbaccia, qualche tubo è piegato da vecchi incidenti, alcuni muri nelle curve, sono spesso graffiati dai cassoni dei camion che sono passati troppo vicini e da ultimo all’inizio e alla fine di queste serie, ci sono le righe bianco/nere in obliquo.
6 . Bordi delle strade – Parte Quarta
• Bordi strade asfaltate medie
Di guard-rail e di muretti tipici, sul lato “valle” ne abbiamo parlato la puntata precedente, adesso vediamo i bordi dal lato “monte”.
Partite dall’idea essere i “geologi” del vostro plastico, ragionate o immaginate, sul fatto che; se io scavo una collina o una montagna, quello che ci trovo “sotto all’erba” è differente per regione, per situazione, per territorio ecc. ecc., quando avrete deciso che cosa c’è sotto, avete già una grossa indicazione di come gestire lo scavo nel fianco del terreno; potrebbe essere solo terreno friabile oppure roccia dura e viva, và ricordato che questo ragionamento è utile anche per il micromondo ferroviario.
• Scavo nel terreno friabile
Dal vero, per queste opere, si usano dei muri di “contenimento” della terra, è importante decidere prima il tipo di muro che volete, se antico di sassi oppure moderno di cemento, e quali sono le forme che hanno.
Se vi piace il muro di sassi, non può essere molto alto, deve essere più “coricato” verso il monte, può avere dei “ricorsi reggi-spinta” di varie forme; tipo a colonna piramidale, oppure delle arcate incassate tipo “tunnel ravvicinati”. Guardandolo dall’alto, segue le curve della strada e, visto di “fronte”, segue il profilo del terreno dietro, aggiungo che, siccome è antico, le muffe sul muro e le erbacce sui bordi, sono sempre abbondanti.
Per la costruzione modellistica, può essere usata la tecnica dei piccoli muretti di polistirolo con delle variazioni: il polistirolo deve essere di spessore meno di 1 cm (per curvarlo) e deve avere i “pallini” più grandi (sassi più grossi). Quando è pronto e trattato, come i muretti piccoli, prendete un pennello piccolo o stuzzicadenti, tuffatelo nel vinavil, mettete la puntina di colla fra i “sassi” più grossi, e subito infilateci un pizzico di: floccato, lichene, segature, rametti, o quant’altro vi venga in mente di vegetazione varia.
Questa operazione di “metti-erbaccia” sarebbe consigliabile di farla con il muro in posizione verticale, così prendono la piega naturale verso il basso, altrimenti capita di vedere dell’erba che cresce tipo “spazzolone”.
Questa operazione “metti-erbacce”, è consigliabile anche per coloro che usano i muri già fatti in commercio.
Se fosse moderno e di cemento, allora può essere più alto, meno inclinato, raramente ha dei “ricorsi” reggispinta. (vi ricordo che stiamo parlando solo di strade Medie, mentre sulle Autostrade o superstrade il discorso cambia molto). La costruzione è semplice, un foglio di materiale fino, e una spennellata di color cemento.
Anche qui, un invecchiamento di color muffa-verde è più che sufficiente, niente erbacce o rampicanti.
Alla base di TUTTI questi muri e muretti, ci sono gli sgrondi delle acque piovane, che sono degli avvallamenti, degli scavi, che seguono il muro e finiscono; nelle griglie, nei fossi, o comunque sia, tengono lontana l’acqua dalla sede stradale.
Quando fate il paesaggio, ricordatevi che, sulla “testa” di questi muri, ci sono sempre delle erbacce alte, fitte e abbondanti, che “traboccano” anche sul muro stesso.
• Scavo nella roccia
Queste opere sono molto frequenti e, laddove le rocce sono normali o deboli, vale il discorso dei muri di cui sopra, mentre dove sono molto dure, si devono considerare alcune cose piuttosto complicate.
Continuiamo ad immaginare di essere geologi e ingegneri, e stabiliamo il tipo di roccia che ci piace; potrebbe essere granitica (blocchi grossi integri), stratificata (come lo strappo di un libro) oppure altri tipi che vi piacciono, scegliete voi dalla realtà.
Lo scavo delle rocce, non sempre riesce bene, pari pari, come vorrebbero gli ingeneri che hanno il compito di scavarle.
Quando con la dinamite, ne vengono via troppe, allora il terreno “rientra” tanto dalla sede stradale; lascia posto a piazzali, con residui di roccia abbandonata, per qualche parcheggio di emergenza o solo per qualche baracca degli attrezzi. Quando scavano poco, la roccia lascia degli “spuntoni”, che vengono pitturati in bianco/nero, per evidenziare che sporgono pericolosamente troppo vicino, alla sede stradale (questa regola NON vale per le ferrovie), inoltre in molti casi ci viene stesa una rete metallica, per evitare delle piccole frane di sassi. Questa rete è facile da fare con del “tulle” da bomboniere dipinto grigio chiaro, e fissata dopo l’invecchiamento, con piccoli chiodini nella roccia.
Evvai cribbio, anche questo è lungo, voi intanto cercate la bomboniera dell’ultimo matrimonio e … concentratevi, che la prossima volta vi dico come fare le rocce ….
poi ci sono su tube video della woodlan
per l'erba alta serve questa
io in genere uso vari colori di spugne per fiorai per la base poi l'erba
elettrostatica ,ciuffi vari, spugna
e molta fantasia
preferisco partire da ina base di carta igienica vinavil acqua (carta pesta)
per creare una base disomogenea ......
Filippo: un Wikipedia-Man di tutti noi neo-plasticisti!
Grazie davvero, Filippo!
Intanto fotine d'aggiornamento lavori come promesso (purtroppo la scarsa luce non aiuta le foto....dovrei farle la mattina alle 10 per averne di migliori... )
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
A parte la luce solare che è poca ( ho solo 2 oblo' in soffitta, uno per ogni metà, e sono di 30cm di lato ognuno....), sto organizzandomi per farmi un minimo d'impiantino luce a "più ampio spettro", sia per lavorare meglio, sia per le foto che vi tocca guardare.....
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
A parte la luce solare che è poca ( ho solo 2 oblo' in soffitta, uno per ogni metà, e sono di 30cm di lato ognuno....), sto organizzandomi per farmi un minimo d'impiantino luce a "più ampio spettro", sia per lavorare meglio, sia per le foto che vi tocca guardare.....
Beh anche l'occjhio vuole la sua parte..... Sono piu' che convinto che
i lavori sono di pieno tuo gradimento, pero' delle foto ben fatte, supportano in maniera piu' esaustiva le proprie realizzazione. Comunque ti replico i miei complimenti. Saluti. Egidio.
Domandina veloce: quanti strati di carta igienica (o tovagliolini o scottex ecc...) è bene dare sopra la retina? Mi pare che dopo 2-3 sia ancora un po' troppo elastica....
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
non mi piace
il muretto in testa alla galleria per la forma delle pietre , ci avrei fatto un muro di pietre irregolari
la staccionata bianca, ci farei una staccionata di pali grezzi
In effetti Filippo....il muretto è una delle cose fatte all'inizio e ce l'avevo installato quasi di forza (ovviamente sbagliando). Sto anch'io pensando di camuffarlo (in parte l'ho già fatto) o di toglierlo (tagliarlo, è di estruso) e metterci altro sopra.
Più o meno idem per la staccionata: messa con due gocce di Vinavil, era per capire bene l'effetto e anche farla giudicare da altri....e al mom,ento non ne avevo altri tipi. Potrei realizzarne da solo, ma non trovo materiali delel giuste dimensioni, al momento, per farne da me.
Per il resto grazie!
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
Lauro per la staccionata prova a usare dei pezzetti di stuzzicadenti. Sono molto regolari in effetti ma data la piccolezza una volta dipinti non si nota molto, inoltre sono molto facili da tagliare e con un goccio di vinavil li monti....
Ma li taglio anche per la lunghezza? Perchè così come sono in scala N son troppo grossi....
Ci avevo pensato, ma appunto son le dimensioni che mi frenano...
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?
Sono rimasto veramente colpito dalla colorazione delle rocce. Davvero realistica al 100%. Che tipo e
tonalita' di colori hai adoperato ? Per il resto dei particolari credo che si vada secondo i gusti personali...... Comunque confermo
la tua bravura !! Saluti. Egidio.
I miei complimenti Lauro, stai facendo un ottimo lavoro e il colpo d'occhio è molto realistico, quoto in pieno Egidio per le rocce, sono realizzate veramente bene Massimiliano
Mah Egidio, più o meno quello che indicano guide e forum....anzi proprio perchè io sono impreciso di mio...mi saranno venute particolari!
Comunque....l'andamento l'ho dato casualmente con la retina metallica, rispettando però alcuni paletti prefissi prima (su una galleria salire abbastanza ripidi, su un'altra no...quanto doveva essere alta la montagna ecc...). Poi per lo più carta igienica che ho bagnato appena nel liquido colla\acqua, dopodichè posta in loco e spennellata ben bene con pennello impregnato di collante: così mi son venute molte increspature a causa del fatto che il pennello tendeva a spostare la carta, che incontrando resistenza dall'incollaggio stesso, mi generava delle "grinze" alla fine molto realistiche. Altre crepe o increspature le ho fatte passando un leggero strato di gesso scagliola sulla carta pesta, lasciato asciugare leggermente e quindi tamponato\strusciato con una spugna da piatti utilizzata dal lato ruvido (quelle giallo\verdi per intendersi).
Per i colori sto tutt'ora sperimentando!
La "parete" che si vede in foto è stata dapprima colorata con un grigio semplice comprato al Brico, che a me pareva troppo scuro all'inizio. Poi ho lumeggiato abbastanza copiosamente con la tecnica del dry-brush e bianco sempre acriclico. E mi è venuta così. Dopo aver posto la quasi totalità della vegetazione ho appena appena "sciaquato" qua e là con il nero molto diluito tamponandolo con uno straccio quasi immediatamente.
Alcune parti delle rocce sono state invece colorate con lo stesso grigio mescolato con il grigio-perla.
Attualmente sto provando (sulla parete opposta) un colore di fondo appena più chiaro, sciaquando (soprattutto nelle increspature e nelle fessure) con nero molto molto diluito, anche stavolta tamponato celermente.
Non saprei che altro dirti al riguardo. Chiedi pure....magari non so io cosa vuoi sapere.
Grazie Massy!
Lauro - Voler tornare un po' bambini è un problema?