Ora è il turno dell'E330 008, il "vicino di parcheggio" al Museo qui a Milano.
Figlio anch'esso del "raid" al Museo dell'estate 1979, era in testa alla "lista dei desideri", ma ha calcato le rotaie solo un anno dopo per la difficoltà di reperimento dei pezzi fondamentali per iniziare la costruzione.
E' il sesto modello che ho costruito, il secondo dei trifase.
E' un po' giocattolesco, in scala 1:83 (circa), con riprodotti gli elementi alla mia portata, ma con l'attrezzatura del tempo era un traguardo vederlo finito.
Aveva la pittura originale (fatta a pennello) molto scrostata.
Ho colto l'occasione per sostituire i mancorrenti e riverniciarlo con bombolette.
Purtroppo, il risultato è un po' scadente a causa dell'effetto "lucido" e dello scarso potere coprente della tinta utilizzata.
Per questo è risultato poco più che semovente, riesce a tirare 2 vagoni, di quelli con poco attrito sugli assali.
Il primo è la parte centrale della carrozzeria, tra i due spioventi del tetto, è un po' più lunga del dovuto.
Per tenere la lunghezza corretta ho accorciato leggermente le cabine.
Il secondo è la posizione degli assali dei carrelli di estremità, per ottenere la circolabilità su curve r = 360 mm, sono un po' arretrati all'interno per evitare interferenze con scalette, scacciapietre, serbatoio e motocompressore.
La ricerca di un sufficiente grado di solidità meccanica ha reso alcuni dei particolari realizzati in plastica un po' sproporzionati (scacciapietre, grondaie, ecc.).
Tuttavia, sono orgoglioso di quanto ho fatto allora.
Buon 2018 a Tutti, ovviamente ricco di trenini!
Claudio Gariboldi
![[253]](./images/smilies/253.GIF "xx"){kind=small}