Ferrovia Rimini - San Marino
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Contemporaneamente (differenza temporale di mesi) Stanga/TIBB consegnavano i locomotori e le elettromotrici ECD per la Roma- Castellana- Viterbo. Questo materiale a scartamento ordinario con una cassa simile se vogliamo nella forma delle testate ma alquanto diversa per le dimensioni dei finestrini e filosofia costruttrice che Stanga equipaggiò con i carrelli Brill ( o forse forniti dalla stessa TIBB attraverso le officine di Vado Ligure se facciamo riferimento a quanto riportato dalla targa del costruttore) Qui l'equipaggiamento di trazione è quasi identico a quello dell sammarino con adattamento ai 3000 volt effettivi al filo di contatto mentre le altre avevano tensioni più basse comprese tra i 2500 e i 2700 volt... ( Su questo argomento,se volete e visto che il Vs. Amministratore, mi sembra essere del settore,ci potremmo dilungare perchè ha a che fare col ruolo delle secondarie per lo sviluppo del sistema a CC applicato alla trazione pesante e che portò alla costruzione degli E626 FS) Le differenze sono di poco conto e alcune solo circuitali.
Con la consegna delle ECD, le cui casse erano state commissionate alla Stanga,appunto, e non alla Carminati che pure aveva prodotto due elettromotrici simili per la Pisa Livorno,si palesò,a mio giudizio, quella "politica" che determinò la fine della ditta milanese. ( se non ricordo male, nel 1935 ritroviamo per l'ultima volta le casse costruite con lo stile delle sammarino per le vetture delle ferrovie del Sud-Est a cui furono applicati con alcuni aggiornamenti i carrelli a scartamento ordinario derivati da quello ridotto)
Con le sammarino la Carminati & Toselli, produsse il suo "canto del cigno" (chissà quali intrecci politici ed economici...avere i documenti[8]!)
Sostanzialmente funzionava in questo modo: Il committente che poteva essere la stessa società concessionaria (Per S.Marino aveva voce in capitolo la potente famiglia dei Fioruzzi), presentava le specifiche tecniche della fornitura all'industria nazionale, in questo caso rispose il TIBB (con altri) offrendo il sistema di elettrificazione e il modello del rotabile. La Ditta meccanica produceva il rotabile e lo consegnava privo di ogni apparato elettrico che veniva allestito dai tecnici della ditta elettromeccanica. (c'è una bella foto della AB 01 priva di pantografi e altro, scattata alla Carminati). Un vero peccato che quasi tutti i documenti riguardanti le sammarno siano stati dispersi. Solo la paziente ed infaticabile opera di ATBA, ha permesso oggi di recuperare preziosa documentazione.
PS. ( prendetela come un mio "vezzo"). Esiste o esisteva un vocabolario di termini prettamente ferroviari, del tipo: rotabile, materiale ecc. I treni non si "parcheggiano" ma si ricoverano,così non si "carrozzano" (termine appropriato in campo automobilistico) ma se ne allestiscono le casse. Oggi sono autoportanti,quelle di un tempo no, di solito, ma sostenute da opportuni telai...
Max RTVT
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Il TIBB lo progettò agli inizi degli anni '20 almeno sulla mase della documentazione in mio possesso ma il condizionale è d'obbligo perchè la dispersione documentale dell'archivio TIBB impedisce un approfondimento esustivo nel merito. I disegni riportano la firma del loro redattore e gli eventuali aggiornamenti suggeriti dall'esperienza o da particolari necessità del Committente.
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Questa è la "scatola di ghisa" che contiene il dispositivo. L'immagine la mostra dopo che l'avevo completamente revisionato e in fase di verniciatura finale. Sul fronte della scatola vedete una levetta(normalmente piombata) che girata esclude il funzionamento elettropneumatico del dispositivo. Questo è azionato da un albero cardanico il cui moto è impresso dalla rotazione del fusello della sala adiacente che lo tramette a mezzo di un ingranaggio. Siccome la sala ruota nelle curve perchè parte del carrello, l'albero cardanico è telescopico. Sotto alla scatola,inoltre, si trova in bronzo,una valvola pneumatica di scarico costantemente alimentata e normalmente chiusa, da un collegamento diretto con la Condotta Generale del freno. Anche in questo caso, un rubinetto piombato permette di intercettare il collegamento con la valvola.
Adesso vediamo cosa c'è dentro....
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Questo! Dentro l'albero cardanico aziona una vite senza fine mentre la levetta di esclusione, girata nel verso giusto (in realtà è un eccentrico) permette alla ruota a cremagliera( Non chiamatela "ingranaggio" ) di inserirsi sulla vite senza fine, aiutata dalla molletta antagonista. La ruota a cremagliera è montata su un asta articolata sotto il corpo della bobina elettromagnetica mentre nella parte superiore è applicata un ancoretta di materiale isolante atta a trascinare una lamella elastica di contatto..
Una basetta sempre isolata fissata di lato alla bobina reca le connessioni di alimentazione per la bobina elettromagnetica e per la bobina elettromagnetica di scatto dell'Interruttore Principale dell'elettromotrice. Il Macchinista conduce il rotabile stando in piedi o anche seduto ma deve tuttavia,tenere costantemente premuto un pulsante con il piede o in alternativa, un pulsante con la mano . Solo in questo mdo alimenta la bobina elettromagnetica contenuta nella scatola del dispositivo che eccitata mantiene la ruota a cremagliera svincolata dalla vite senza fine. Se questo non avviene, la ruota viene trascinata fino alla fine della cremagliera oltre la quale termina di ruotare. In questa posizione la fine dei denti della cremagliera produce un ulteriore abbassamento dell'asta sempre attratta dalla molla antagonista. La caduta dell'asta apre la valvola di scarico rapido mettendo la C.G. del freno in comunicazione con l'atmosfera,cosa che produce la sua massima depressurizzazione e quindi la chiusura immediata dei freni del rotabile. Ma non è tutto perchè dall'altro lato la caduta dell'asta chiude il circuito elettrico a cui fa capo la lamella elastica permettendo l'alimentazione e quindi l'eccitazione della bobina di scatto dell'IP che aprendosi toglie tensione ai motori. Infine il riarmo del dispositivo avviene facilmente rieccitando la bobina contenuta nella scatola La cui ruota ritorna automaticamente nella posizione di innesto nei denti della cremagliera per effetto di una molletta a torsione applicata nella sua parte posteriore.
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Questo il suo funzionamento. Mi rendo conto che presentare queste cose non è semplice e non si possono sintetizzare con due parole ( se si vogliono capire) Quindi di solito assisto ad un "fuggi, fuggi generale" nel senso : i treni sono belli se visti da fuori! Comprensibile Se qualcuno di voi, però dovesse superare la cosa , su questo argomento posso raccontare cose interessanti che hanno a che fare con la II Guerra Mondiale.
Max RTVT
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Max RTVT
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
max rtvt ha scritto:
.....presentare queste cose non è semplice e non si possono sintetizzare con due parole ( se si vogliono capire) .....
Concordo al 100%.
Avere a disposizione documentazione tecnica di questo tipo è un valore aggiunto per tutti, sopratutto per coloro che vogliano arricchire il proprio bagaglio culturale in materia di conoscenza del mondo e della tecnica ferroviaria. Chi non ha la voglia e la pazienza di seguire, o semplicemente non è interessato, non è obbligato a leggere e può passare tranquillamente oltre. Per chi invece è interessato, simili documentazioni di carattere tecnico, sono di estremo interesse.
Ben vengano quindi discorsi come quelli che stai portando avanti
Ciao Fabrizio.
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
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La cosa interessante è che all'atto della mia ricognizione sulle elettromotrici dopo averle recuperate dalla galleria, ho potuto notare che entrambe avevano il dispositivo disattivato e viaggiavano con l'apparato escluso. Considerate che tutte e quattro le elettromotrici, hanno circolato fino al momento del bombardamento di S.Marino. Dopo tre elettromotrici rimasero isolate oltre l'abitato di Serravalle che per effetto dei danni subiti alla linea di contatto e al binario non venne più riattivato (elettromotrici AB01/02/03) mentre la AB 04 rimase in servizio fino al 1944 nella sezione Serravalle casello della Colonnella (alle porte di Rimini anche se era ancora raggiungibile il deposito di Rimini Marina) quando la SSE di Dogana venne fatta saltare. Che il dispositivo vigilante fosse disattivato me lo spiego per l'effetto della guerra. Durante un possibile mitragliamento sarebbe stato impossibile per il macchinista mantenere la giusta pressione sul pulsante a terra o su quello a mano quando l'unica via di scampo poteva essere rappresentata dalla velocità col quale il treno avrebbe trovato rifugio in una delle 17 gallerie della ferrovia.
L'Uomo Morto fu una felice intuizione che rendeva le macchine elettriche più sicure in caso di malore o distrazione del macchinista ma era facilmente eludibile mediante pesi, o altri marchingegni (staffette amovibili) Nella sua ideazione o almeno per quanto applicato su altri rotabili costruiti interno agli anni '20 era dotato di un avvisatore acustico che si poteva attivare o elettricamente oppure pneumaticamente con un fischietto montato sulla valvola di scarico rapido( vedi le elettromotrici vicentine che avevano ancora equipaggiamento TIBB e forse anche su quelle della Voghera Varzi e sangritana) Visto quante cose ci sono da dire per solo un piccolo apparato? Figuratevi per tutto un treno!
C'e ancora un altro accessorio da mostrare. Questo:
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Un commutatore elettropneumatico.
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Qui aperto con accanto un altro revisionato ed in corso di verniciatura. Questo apparecchio è fondamentale per il corretto funzionamento dell'Uomo Morto. Infatti serve ad chiudere il circuito di alimentazione elettrica solo dalla cabina abilitata (quella dove si trova il macchinista) mentre l'altra è inattiva. Il suo funzionamento è elementare. L'aria compressa è fornita dal banco di manovra della della cabina abilitata . L'aria alza un piccolo pistone e il contatto di rame che tocca i puntali sotto tensione del cavo positivo. A questo punto il circuito è chiuso dal piede o dalla mano del macchinista. Infine, come estensione ulteriore nell'AB03 ho portato altri 4 punti di interruzione nel circuito di alimentazione, realizzati da micro interruttori applicati alla battuta delle porte che debbono essere tutte e 4 chiuse per alimentare il dispositivo vigilante. Una spia luminosa opportunamente applicata su un quadretto,indica col suo spegnimento al macchinista l'avvenuta chiusura dei vestiboli.
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Per chiudere l'argomento questa foto dove era collocato il Capotreno col messaggero postale e che abbiamo perfettamente ricostruito, durante il montaggio delle lampade
Nell' ordine da sinistra: il regolatore di tensione (un apparecchio interessantissimo) la sua resistenza addizionale, l'interruttore bipolare del circuito a bassa tensione il voltometro con l'avvisatore acustico dell'Uomo Morto, il pannello fusibili e l'interruttore generale delle luci...
Max RTVT
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Stando alla documentazione originale che custodisco a casa in Italia, esse avevano una potenza di 1000 cv, come scritto nel verbale di collaudo e nel libretto delle norme per la guida.
nella prima foto una delle elettromotrici riqualificate che prestano servizio sulla Cancello Benevento.
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Ora siccome la materia è vasta e partendo come spunto dalla AB 03, si può tranquillamente discorrere di come il sistema a corrente continua si sia evoluto così bene all'inizio del '900 da soppiantare fino ad oggi quello trifase,sarebbe opportuno che foste voi a porre delle domande.
Oppure,se volete, possiamo parlare di altri aspetti che riguardano la AB 03. Tipo: il funzionamento del circuito di trazione o quello dei servizi ausiliari o di come il rotabile si conduce. Insomma Voi chiedete e io proverò a rispondere anche con foto o altro
Max RTVT
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Logicamente per gli eventi e mezzi della Rimini-San Marino possiamo continuare a parlane qui
Massimiliano
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Il Forum dovrebbe servire ,invece, allo scambio di idee e informazioni.
Ho scritto sull'Uomo Morto come era applicato nella "filosofia" TIBB."
Interessante,"appunto, potrebbe essere un altro contributo dei forumisti, sull' applicazione di questo dispositivo sotto le FS o la Breda o nella sua applicazione nella concezione attuale che spazia dalle metropolitane all'alta velocità o un raffronto tra il comando diretto TIBB e quelli indiretti,sviluppati e applicati da altri costruttori dell'epoca... Gli argomenti potrebbero essere mille....
Un saluto
Max RTVT
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
max rtvt ha scritto:
...
Ora siccome la materia è vasta e partendo come spunto dalla AB 03, si può tranquillamente discorrere di come il sistema a corrente continua si sia evoluto così bene all'inizio del '900 da soppiantare fino ad oggi quello trifase,sarebbe opportuno che foste voi a porre delle domande.
....
In merito a questo, mi piacerebbe conoscere le vicissitudini del sistema in corrente continua a 3000V ai suoi esordi e mi piacerebbe sapere quali sono stati i suoi punti di forza che ne hanno decretato la "vittoria" sul sistema trifase. In particolare mi piacerebbe sapere se, a quei tempi, una qualche innovazione tecnologica abbia consentito di rendere più pratico l'utilizzo del sistema in corrente continua. Penso per esempio alla realizzazione di convertitori statici ca/cc per elevate tensioni. Se, per esempio, fino ad un certo periodo non fosse stato possibile realizzare raddrizzatori per elevate tensioni e correnti, questo avrebbe potuto limitare la diffusione del sistema in cc. In generale, sarei curioso riguardo a come, agli albori, venivano alimentati i sistemi in corrente continua (convertitori rotanti o esistevano già raddrizzatori statici? Se si, come funzionavano?). Avrei poi altre domande riguardo la regolazione sui sistemi in cc, per esempio riguardo alla corrispondenza fra corrente e coppia erogata e fra tensione e velocità di rotazione dei motori, magari facendo dei paralleli con il sistema trifase.
Siccome qui esulerebbe dall'argomento Ferrovia Rimini-San Marino, se vuoi aprire un argomento apposito riguardo lo sviluppo del sistema in corrente continua a 3000V, sarebbe un piacere.
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Da un personaggio a riposo delle FS ho sentito dire che la c.c. era più adatta alla rete Italiana perchè da noi le stazioni sono più ravvicinate, ma mi sembra una risposta un po' azzardata, si pensi che prima di scegliere la c.c. un team di ingegneri FS andò negli USA a verificare sul luogo la bontà della elettrificazione di una linea di montagna e trovò che come soluzione al problema era infinitamente migliore del trifase.
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
max rtvt ha scritto:
Se sono così "interessanti" e scrivendo in un forum di appassionati, le domande avrebbero già dovuto "fioccare" e questo non accade,neppure da parte tua che sei andato a S. Marino a vedere ...
Massimiliano visto che le domande piano piano arrivano, io personalmente per me questi sono argomenti tecnici che non conosco e quindi tengo principalmente solo a leggere [:I]
Poi solo per precisione, io a San Marino sono come minimo 20 anni che non ci vado, allora non sapevo neanche dell'esistenza della ferrovia, sicuramente ora ho un motivo in più per tornarci, ti sei sbagliato con Giampaolo(Giampygiampy), è lui che ha visitato San Marino questa estate, le mie foto sono quasi tutte tuoi contributi presi su altri forum e qui riportati per far vedere l'evolversi dei lavori Massimiliano
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Dopo che avrai risposto alle altre domande anche io ne ho alcune!!!! [:I]
1 - Vorrei sapere della condotta del mezzo, dal quando si arma il pantografo con la pompa interna, avvio, marcia e frenata, all'aggancio dei vagoni, merci o passeggeri;
2 - il volantino di condotta era unico per motrice od ogni cabina aveva il suo? - cioè lo tolgo dalla cabina che rimane in coda per armare la cabina di testa per capirci con termini non propriamente ferroviari [:I]... (a San Marino ho visto che ogni cabina ha il suo per la condotta... ma in origine? Dentro l'AB ne ho visto uno a desta e uno a sinistra, suppongo che quello a quattro razze sia di condotta - è sul banco TIBB! - e quello a destra sia per il freno... Ho visto un video girato sulla Genova Casella su di una ex Val di Fiemme ([8] non ricordo bene)... ma non so se possono essere simili)
3 - Come viene esclusa la cabina di coda?
4 - Gli intercomunicanti tra le carrozze e la motrice non erano protette da soffietti.. il passaggio in origine era consentito ai passeggeri durante la marcia?
5 - i flessibili delle condotte di fianco agli intercomunicanti sono due... hanno lo stesso funzionamento delle ferrovie a scartamento normale o qui hanno specifiche funzioni? (freno e servizi?)
6 - Le porte di accesso sono scorrevoli, avevano chiusura pneumatica in origine?
... mi fermo che se no no ho tempo poi di leggere le risposte!!!! Sarebbe bello poter riproporre anche con le tue bellissime foto il recupero del banco TIBB e di tutti i componenti elettrici dei motori, dal selettore di marcia ai reostati compresi... perdonami i vocaboli non perfettamente ferroviari ma non ricordo alcuni termini...[:I]
Grazie Max!
:geek:
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Comunque il mio scopo era proprio quello di suggerire un argomento di approfondimento e mi fa piacere che la cosa abbia iniziato a funzionare... Proverò a rispondere, pubblicando il materiale in mio possesso. Nei miei interventi esporrò concetti generali riferiti alle grandi questioni mentre nel descrivere il funzionamento di certi apparati, potrei essere molto preciso: un pò come fatto con l'Uomo Morto....
Preferirei rispondere in modo non diretto alle domande....vorrei evitare così possibili risentimenti di qualcuno che magari si è fatto un'idea non corretta su alcune questioni tecniche o storiche riferite alla ferrovia, magari a causa di una carenza documentale o per superficiale approfondimento,oppure,ancora per mancanza di quel minimo di conoscenze tecniche che le cose della ferrovia presumono scontate....e, naturalmente, riconoscendo ,io per primo, i miei limiti culturali su una materia tanto vasta ed articolata.... Così, ognuno sarà libero di fare le sue considerazioni e successivi,opportuni approfondimenti...
Max RTVT
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Fatta l'elettromotrice e non avendo in pratica nulla della documentazione originaria, ho dovuto riscrivere sia il manuale di condotta che quello ben più impegnativo delle manutenzioni( oltre 200 pagine di testo e illustrazioni) se dovessi mettere insieme quanto di scritti e schemi, ho prodotto per la ferrovia di S.Marino, credo ci potrei allestire una piccola biblioteca.... Ma torniamo a noi! Come funziona? Ecco....
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Si parte da due chiavi di blocco o di sicurezza che trovano collocazione nel vano del Capotreno e che sono vincolate l'una altra da serrature a catenaccio. questo dispositivo che è comune anche su buona parte dei locomotori a CC delle stesse FS , permette a una sola chiave per volta di essere estratta dalla rispettiva serratura di blocco. Il motivo è molto semplice: una chiave abilita il circuito pneumatico e la manovra dei sezionatori a coltello dei pantografi, l'altra apre la cabina AT (Alta Tensione) e tutti gli sportelli che di danno accesso. L'utilizzo di questa seconda chiave è possibile solo a pantografi abbassati e sezionatori aperti.
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Ma torniamo alla prima chiave. Chiuso il sezionatore anche solo di uno dei due pantografi, la chiave deve essere estratta e riposta nella serratura della valvola di blocco del circuito pneumatico assieme alla levetta di abilitazione del banco di manovra che si vorrà abilitare. ruotata la serratura la levetta dovra' essere posizionata su "Pompa". Per il primo innalzamento del pantografo o dei pantografi, a serbatoi dell'aria compressa vuoti, si utilizza una pompa a mano per la produzione dell'aria sufficiente all'innalzamento di questi. Sulla AB 03,tuttavia, ho montato anche un compressore a 24 volt e un piccolo serbatoio ausiliario, in analogia delle macchine Fs. Non immaginavo,infatti, che la pompa manuale fosse così efficiente e che l'aria prodotta dal compressore principale si potesse mantenere a pressione sufficientemente elevata per diversi giorni nel serbatoio dei servizi ausiliari,rendendo di fatto superfluo il compressore a 24 volt.... .
Dopo pochi colpi di pompa il pantografo sale a contatto col filo aereo e parte il compressore principale. Il compressore della AB 03 è mosso da un motore trifase alimentato da apposito inverter che alimenta pure un convertitore statico per la ricarica delle batterie.
Questa variante è stata introdotta a carattere provvisorio in quanto per ragioni legat
e all'isolamento dei motori che per una serie di ragioni non abbiamo potuto riavvolgere, mi ha costretto assieme a Diego Costarelli, a riprogettare, il rotabile per un'alimentazione di soli 480 volt cc rispetto ai 2700 originari proprio per proteggere l'isolamento dei motori che sebbene e' stato rinnovato con resine ed impregnati, è sempre quello di 70 anni fa! Questa cosa, ha comportato anche un'accurato studio dei valori ohmmici da assegnare ai nuovi resistori che sono di piattina al nikel cadmio
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I motori della AB 03 funzionano collegati permanentemente in parallelo ma il compressore funziona con la tensione di linea e questa è troppo bassa per far girare il motore originario a una velocità tale da rendere il compressore pienamente efficiente.
Abbiamo fatto alcune prove avendo ripristinato perfettamente questo motore e alla fine, ho optato per un compressore da 660 litri al minuto accoppiato ad un motore trifase e per il momento questa soluzione che è occultata dal compressore originale, è perfetta, potendo in ogni momento e con poca spesa, ritornare alla condizione originaria elevando la tensione di linea almeno a 2500 volt.
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( Uno scorcio della cabina AT )
Con pressione ai serbatoi di almeno 5 bar, si gira la levetta inserita nella valvola di blocco su serbatoio, cosa che provoca l'abbassamento del pantografo e permette di estrarre questa leva che il macchinista ,questa volta, inserisce nel banco di manovra. Effettuata questa operazione,tutto è pronto per far alzare nuovamente il pantografo e svincolare la seconda leva che non si può estrarre e serve per inserire nell'ordine:
a) L'Interruttore Principale
b) stabilire la direzione di marcia
c) bloccare a piacimento, il funzionamento, del compressore che in questo caso viene fatto funzionare in modalità o "diretta" o automatica, ossia, asservita al regolatore di pressione.
All'atto dell'abilitazione del banco di manovra,si abilita anche il circuito di alimentazione dell'Uomo Morto per effetto del commutatore pneumatico che lo comanda.
Con pressione nei serbatoi principali di almeno 7,5 bar e in Condotta Generale del freno di 5,5 bar , Il macchinista può eseguire la prova del freno.
Ma prima spiego che l'apertura o la chiusura dei contattori, contenuti nel cilindro combinatore,collocato in cabina AT è permessa da un volantino o timone che viene ruotato dal macchinista (Uno solo per macchina! Ovviamente! come una sola è la leva a manubrio del freno pneumatico che viene estratta a fine servizio. Oggi, sull'AB 03, unicamente per nostra praticità,durante le prove, si vedono due timoni, uno originale e un'altro costruito nel 2012 ) e inserito o tolto dal banco per mezzo di un' innesto a ogni inversione di marcia.
Sul rubinetto del freno occorre precisare alcune cose.
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a)E' un rubinetto,in un certo senso doppio!
b)Ruotato in senso antiorario aziona il freno in modalità diretta
c)Continuando nella rotazione , aziona il freno in modalità automatica e continua.
Preciso per chi non è al corrente che sulle ferrovie secondarie, normalmente si aziona il freno diretto anche avendo in composizione un certo numeri di carri o di rimorchiate. La frenatura automatica veniva utilizzata come frenatura d'emergenza e come sicurezza, in caso di spezzamento della C.G. del freno tra elettromotrice e rimorchiata. Al posto della valvola tripla (che oggi non è più ammessa) ho fatto montare un normale distributore Whestinghouse, vista anche la pendenza del 42 per mille della Galleria Montale. Infine sulle testate del rotabile vedete solo la condotta del freno automatico come all'atto della sua consegna nel 1932. Tutto è però predisposto per l'applicazione del secondo flessibile che venne effettivamente montato su tutti i rotabili dopo poco tempo dalla loro immissione in servizio....
Fatta la prova freno, si può partire! Il macchinista esclude progressivamente le resistenze del reostato e ogni punto di esclusione viene indicato da un apposita lancetta del banco di comando. Sotto i 2700 volt erano presenti 7 posizioni di serie, due di transizione e cinque di parallelo. Ruotando, poi, il timone oltre lo zero,si attivava il freno reostatico che contava, altre 7 posizioni. Attualmente l'esclusione completa del reostato si ottiene con 5 posizioni, cosa che permette alla AB 03,interessanti prestazioni con velocità in ascesa di circa 25 Km/h e il traino senza alcun tipo di limitazione del carro chiuso che pesa vuoto 5 tonnellate ( solo che non è vuoto! ) Sul nuovo armamento,portare l'AB 03 è uno spasso! Le prestazioni sono andate molto al di là del nostro progetto! La semplicità del comando diretto TIBB, comando quasi interamente meccanico e il famoso cilindro combinatore, mi ha permesso di mantenere funzionanti, sebbene non collegati elettricamente,tutti i 13 contattori e tutte le altre apparecchiature originarie,compreso il bellissimo IP! Il ritorno ai 2700 volt , anche in questo caso, comporterebbe una lavorazione minima eseguibile in poche ore!.
Siccome l'elettromotrice verrà condotta da personale che dovrà avere piena sicurezza di marcia, sempre utilizzando lo schema originale,ho applicato alcuni circuiti supplementari che forniscono al macchinista indicazioni su:
a) Chiusura/apertura IP
b) Chiusura/apertura porte
Questo con spie luminose , opportunamente inserite!
Il circuito a bassa tensione era alimentato a 48 volt attraverso una dinamo collegata ad un asse, un regolatore di tensione e un pacco batterie. Questo circuito è stato totalmente ricostruito esattamente come in origine ma a scopo puramente didattico! Inevitabile per la difficoltà di reperire lampade con innesto a baionetta(ferroviario)a 48/60 volt e perchè la brevità del percorso non avrebbe consentito una sufficiente ricarica dell batterie. Quindi, tutto il circuito a bassa tensione,tranne quello didattico, è alimentato a 24 volt dal convertitore statico.
Non ci siamo dimenticati neppure del riscaldamento carrozze e ho rimontato il semplice contattore manuale che alimenta sia le scaldiglie interne quanto la linea esterna che corre sul ricasco del tetto e sarà montata a breve su nuovi isolatori molto simili a quelli originali.... Infine l'AB03 dispone sia del fischio originale che di trombe ferroviarie. Due tachigrafi teloc indicano velocità e registrano gli eventi sulla classica zona.... Più o meno è tutto....Se avete domande...
Max RTVT
PS. Le porte dei vestiboli delle sammarino sono scorrevoli e manuali. I passaggi di intercomunicazione sono solo per il personale di servizio e ne è vietato l'uso oggi come all'epoca, ai passeggeri.
Come ho scritto i flesibili d'estremità sono due: per il freno diretto e quello automatico. Per le ferrovie secondarie la risposta del freno diretto era considerata più rapida di quello automatico e si è sempre utilizzata questa modalità( o almeno fino a ieri ) Era applicabile solo in caso di piccole composizioni, perchè in caso contrario la risposta del freno dei carri più lontani dal locomotore sarebbe stata lenta e poco efficace senza contare il rischio di spezzamento del treno e assenza di capacità del freno nei rotabili tagliati.... In ferrovia si utilizza il freno diretto solo per il locomotore e a bassa velocità! Oggi con i moderni freni a comando e sensibilità elettronica è tutta un'altra storia !
- Giampypampy
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
:geek:
- Giampypampy
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Ora, l'albero cardanico che parte dalla sala del carrello a monte
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ed arriva qui
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servono per il funzionamento del tachigrafo? Come dicevi in un precedente post, uno meccanico e uno ad impulsi? (quello della cabina di valle?) chiedo questo perché vedo che capita proprio al di sotto del tachigrafo a monte...
L'altra parte invece va ad alimentare l'uomo morto...
Tachigrafo e non tachimetro... (da quanto ho visto in sito sembra, al mio occhio molto inesperto, simile a quello in uso per macchine FS importanti, butto là... 428 o 626... o macchine a vapore come la 640 o 740...) quindi anche per le secondarie all'origine era prevista la traccia grafica della velocità del convoglio? per tutti i casi a cui si dovesse fare riferimento alla velocità di linea del rotabile???
:geek:
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
Max RTVT
PS. le 740 non sono dotate di tachigrafo. I componenti del tachigrafo sono modelli simili o uguali a quelli FS
Volendo,avrei potuto riposizionare l'AB 03 con la cabina dotata di tachigrafo lato Rimini...Invece ho deciso di riposizionarla com'era. Ho trasgrdito( a ragion veduta) solo col carro Fc22. Questi aveva la garritta lato S.Marino. Però in questa posizione diventava meno sicura la sua discesa a gravità con frenatore a bordo o agganciato davanti all'elettromotrice e quindi per ragioni di sicurezza non mi pento di questa decisione!
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- max rtvt
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Re: Ferrovia Rimini - San Marino
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166,67 KB Questi sono stati totalmente ricostruiti e molto simili a quelli originali che ebbero vita breve a causa dell'oscuramento imposto dalle leggi di guerra. Le campane di vetro che ho potuto recuperare nell'identica forma e disegno( col bordo orlato) furono sostituite da tubi di alluminio a protezione della lampadina in modo che il fascio di luce fosse concentrato su un unico punto ma c'è da credere che nei viaggi notturni queste neppure fossero accese. All'atto della ricostruzione della AB03, ho recuperato le batterie originali marca Tudor, un solo pacco batterie erogante 24 volt. l'altro vano del cassone dove si sarebbe dovuto trovare il secondo, non solo, era vuoto ma pure privo del relativo circuito elettrico e dei terminali di presa. Insomma forse proprio a ragione del difficilissimo periodo che si viveva e della carenza di ogni rifornimento, la SVEFT si trovò costretta a utilizzare il circuito a bassa tensione delle elettromotrici a potenza e voltaggio dimezzato. Del resto il circuito alimentava solo l'impianto luce compreso quello delle vetture eventualmente accoppiate e le due bobine dell'uomo morto che ho già scritto,in quel periodo non era attivo. L'unico dubbio riguarda il sistema di ricarica che è realizzato tramite una dinamo ai cui morsetti arriva una tensione di 48 volt....Era scollegato anche questo dispositivo? O le due povere batterie si pigliavano comunque una tensione di carica doppia?
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Max RTVT
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