Dopo il mio primo lavoro,
il diorama di Carmignanello
,
avendo delle locomotive a vapore tedesche da esporre, ho pensato alla realizzazione di un secondo diorama con dimensioni più contenute in modo
da poterlo poi ricoprire con una teca in plexiglas evitando così la polvere.
Il soggetto più idoneo alle vaporiere di epoca II e III, ho pensato potesse essere un deposito di locomotive di una stazione medio/piccola
naturalmente di ambientazione teutonica.
Scelto il soggetto, e dopo una brevissima documentazione fotografica su web riguardante depositi tedeschi della stessa epoca, mi sono messo alla
ricerca di alcuni edifici in kit di montaggio.
Visti in commercio la miriade di edifici in stile teutonico (Kibri, Noch, Faller ecc.), la mia scelta è caduta sulla produzione della ditta
Auhagen, più economica e con un catalogo ben fornito.
Gli edifici scelti sono stati (PREZZI 2011):
- una rimessa a due binari mod. 11332 (euro 15,90) avente dimensione di 240x117x110mm
- due colonne per il rifornimento dell'acqua mod. 41605 (euro 3,50 cad)
- un set comprendente 8 leve manuali ed automatismi per scambi mod. 42575 (euro 4,90)
- un set di lavori edili mod. 42571 (euro 5,90) in cui sono presenti oltre a diversi attrezzi (badili, picconi, betoniera, scalette), anche due
baracche in legno
- un set di staccionate varie in legno mod. 42557 (euro 5,90)
- un set di cartelli ferroviari tedeschi mod. 42602 (euro 6,90).
1. la progettazione e gli edifici
Per prima cosa, su un foglio A4, ho realizzato uno schizzo di ciò che avrei voluto realizzare, dopodichè servendomi di un rotolo di carta del
plotter della dimensione di 150x90 cm ho posato le sagome degli edifici (realizzati in carta) a cui sono seguite le prove per la posa dei binari
che avevo a disposizione (vecchi Lima e Fleischmann).
Ho così preparato la base d'appoggio.
Inizialmente pensavo potesse andar bene una base in polistirene da 25 mm (struttura molto leggera), ma poi sentiti vari consigli, ho optato per
un compensato 4 strati da 15 mm, più solido, anche se un pochino più pesante.
Una volta tagliato il pezzo ho passato una mano di impregnante all'acqua color noce su entrambe le facce in modo da simulare il colore della terra.
Sono quindi passato alla costruzione dei vari edifici, che sono stati tutti modificati rispetto alla colorazione originale proposta, per poi
passare alla fase di coloritura dei binari e dei tre deviatoi previsti.
Sul laterale del fungo ho usato colore Humbrol per simulare la ruggine, mentre le traversine sono di color ombra bruciata (ad acqua) per simulare
il legno.
Ho utilizzato un normalissimo pennello, perché il sottoscritto non possiede e soprattutto non sa usare la penna ad aerografo.
Il primo edificio assemblato, è stata la rimessa delle locomotive.
Il lavoro è iniziato colorando tutti i pezzi ancora uniti tra loro (foto seguente - il posto di controllo) in modo tale da riuscire a verniciate
entrambi i lati senza nessun problema.
Per simulare meglio il legno, dopo la passata di fondo con colore ad acqua (ombra bruciata - la stessa usata per colorare le traversine) ho usato
altre tre tonalità di marroni (colori Tamiya) dati con la tecnica del pennello a secco, a cui è seguito l'uso del colore verde scuro (simula il
muschio che si deposita sul legno) e qualche colpetto di grigio chiaro (fa risaltare le nervature del legno), il tutto senza esagerare.
Si nota anche la sporcatura della piccola porzione di pavimento esterno sulla sx in alto.
Una volta asciugato bene il tutto, con l'aiuto degli acquarelli di mio figlio, ho sporcato di nero e poi tolto mediante l'uso di carta da cucina,
l'eccesso di colore, lasciando che lo stesso si infili solamente all'interno delle fughe.
La foto che segue si riferisce alla costruzione del casello ed alla relativa sporcatura delle fughe dei sassi dello zoccolo inferiore dell'edificio.
Il tutto, una volta posizionato sul diorama, verrà sporcato mediante l'utilizzo delle terre e soprattutto della polvere nera di toner delle
stampanti, che simula in maniera egregia la polvere del carbone e della fuliggine.
Di seguito alcune foto della rimessa appena finita: si vede bene l'effetto legno e il relativo muro in mattoni debitamente sporcato.
Al suo interno ho anche applicato il cartello di fine binari ed anche uno bianco con la scritta "Halt".
Come già detto, manca ancora la sporcatura con le terre e con la polvere di toner, che farò alla fine, oltre ai cartelli da applicarsi sulle
porte con scritto in tedesco "Vietato l'ingresso ai non addetti".
Il secondo edificio costruito è stato il posto di controllo, anche qui stesse tecniche descritte per la realizzazione della rimessa.
È stata poi la volta della carbonaia, delle baracche in legno contenute nel set dei lavori ed infine dell'assemblaggio delle due colonne di
rifornimento acqua, debitamente colorate.
Tutti questi edifici verranno anch'essi sporcati successivamente, con la tecnica delle "terre" e del "toner".
Guardando gli edifici che avevo assemblato, mi resi conto che però ne mancava uno molto importante: il serbatoio dell'acqua.
Ecco che cercando tra i prodotti Auhagen né trovai uno di mio gradimento (mod. 11335 euro 12,90 - misure 72x67x175mm), l'ideale per il mio diorama
perché riprende la struttura metà a mattoni e metà in legno come la rimessa.
Naturalmente i colori sono stati cambiati e fatti come quelli del deposito, come si può notare nella foto che segue.
I muri d'ingresso e la porta devono ancora essere sporcati con le terre, mentre devono ancora essere ritoccate le lamiere di ferro dei tre
tettucci con gli acquarelli color ruggine.
I muri in mattoni sono stati colorati prima con una mano di smalto Humbrol, poi con una serie di passata con gli acquarelli ed una leggera
strofinatura con scottex (prima una colore arancione ed una volta asciugato colori bianco e successivamente nocciola).
Infine, leggera sporcatura con pennello morbido e polvere di toner e relativa spruzzata di lacca per fissare in maniera definitiva la polvere.
L'assemblaggio della torre è risultato abbastanza complicato (soprattutto per l'unione dei due pezzi semicircolari di mattoni), in quanto
risultano sprovvisti di incastri e quindi l'unione è avvenuta solamente per contatto.
In questi casi molto meglio utilizzare un collante cianacrilico che risulta a presa rapida.
2. l'armamento e la massicciata
Passo successivo è stato l'invecchiamento dei binari e dei tre deviatoi.
Ho usato il colore Humbrol matt 45 per simulare la ruggine ai lati del fungo del binario, ed un colore ad acqua della "colorando decorando"
(ombra bruciata) per colorare le traversine e simulare al meglio il legno.
Il colore usato è lo stesso del fondo del legno degli edifici.
Fatto ciò ho ripassato tutti i binari (il sopra del fungo) con un colore Tamiya "gun metal" perché si vedeva la differenza di colore tra vecchi
binari Lima e i Fleischmann.
Come si vede dalle foto, si notano alcuni tratti di binari (Lima) che sono più chiari, e che successivamente sono stati trattati con il metodo
precedentemente spiegato.
Si può anche notare come i tre deviatoi, pur essendo tutti e tre Fleischmann vecchia produzione, risultino diversi.
Detto… fatto!
Ed ho aggiunto, come si vede dalla foto qui sotto (in alto a destra), un'altra linea di binari con il relativo terminale di fine.
Una volta steso il ghiaino in mezzo al binario, aiutandosi con in pennello morbido lo si distribuisce bene all'interno delle traversine.
Mediante un contagocce, o una siringa monouso, si distribuisce una soluzione di acqua (con qualche goccia di detersivo liquido per piatti) e
vinavil (50%+50%).
Una volta asciugato (il giorno successivo) si elimina quello non incollato.
La massicciata, come potete notare dalla foto seccessiva, è stata realizzata con la miscelazione, in varie percentuali, di tre colori della
Woodland Scenics, ovvero marrone chiaro (10%), marrone scuro (40%) e ruggine (50%).
Infine avrete notato, nelle foto precedenti, il bicchiere di plastica con il cucchiaino che serve per dosare il materiale all'interno e sui bordi
dei binari, senza esagerare nella quantità.
Nella tazzina rosa invece è contenuta la miscela di acqua e vinavil con il relativo contagocce per il suo dosaggio, e più in altro un comunissimo
spruzzatore contenente acqua e sapone per i piatti.
3. il materiale di copertura e la posa degli edifici
Realizzata la massicciata, ho riposizionato gli edifici, segnando con un pennarello l'ingombro in pianta, in modo che una volta tolti, si vedesse
con precisione la loro posizione (in realtà questa operazione l'avevo eseguita in maniera parziale prima di posare la massicciata).
Questo mi sarebbe servito per la fase successiva, ovvero la realizzazione di tutta la copertura della base d'appoggio (sterrati e prati).
La parte fina, è stata poi posata (evitando di posarla all'interno dei segni fatti in precedenza) con il pennarello sulle parti che dovevano
simulare lo sterrato, passando prima uno strato di colla vinilica stesa a pennello.
Il giorno successivo, ad essiccazione avvenuta, ho eliminato il materiale in eccesso: naturalmente, se è il caso, si ripete l'operazione fino ad
ottenere la copertura desiderata della superficie.
È importante individuare le aree che dovranno essere inverdite, ovvero quelle nelle quali andrà posato il prato e la relativa vegetazione, in
maniera tale da non incollarci sopra la sabbia.
L'inverdimento delle aree, è stato eseguito nel seguente modo.
Con l'uso di un pennello ho steso una miscela di vinavil (80%) ed acqua (20%) e cosparso poi l'erba (Krea modello polvere colorata).
Una volta essiccata la colla, ho eliminato quella in eccesso ed ho steso l'altra mano di acqua e vinavil posandoci poi l'erba in fiocchi (grana
media) della Auhagen nei colori verde medio e verde chiaro.
Anche all'interno della carbonaia è stato posato il carbone (Noch) in due pezzature (piccolo e grosso) e successivamente fissato con lo stesso
procedimento del ballast.
È stata poi fissata la carbonaia nella posizione predefinita ed è stato posato del carbone sui binari e sul piazzale intorno alla carbonaia.
Ho potuto così simulare la caduta accidentale del materiale ed ho anche posato degli accessori, quali un badile ed un piccone.
Nella foto si vedono i fili (ancora non li avevo tagliati) usati per simulare il cavo d'acciaio.
Una volta ultimato questo lavoro, le staccionate saranno collocate in maniera definitiva sul diorama.
C'è ne sono di due tipi. Una classica in legno che racchiude parte del piazzale della torre dell'acqua e del ricovero locomotive (lato sinistro),
e una con elementi in legno ad X che racchiude il giardinetto del posto di controllo.
4. i segnali e la sporcatura
Il passo successivo riguarda il posizionamento dei segnali ferroviari che in precedenza avevo già preparato.
Prima li ho assemblati attaccando i fogli di carta, sui quali avevo precedentemente stampato i simboli, sopra un cartoncino (ho utilizzato quello
delle cartellette color grigio). Una volta asciugata la colla (ho usato quella stick) li ho ritagliati.
Così facendo il cartello ha assunto una certa consistenza e, non essendo composto di semplice carta, li ho potuti incollare al sostegno in plastica
mediante una goccia di cianacrilico.
Ad essicazione avvenuta, ho colorato il retro del cartello e il rispettivo sostegno, con un grigio chiaro opaco della Tamya (quello usato per le
leve degli scambi).
Non conoscevo affatto i segnali ferroviari tedeschi, per cui mi sono dovuto fare una piccola cultura su di loro e sul loro posizionamento lungo le
varie linee ferroviarie tedesche.
Purtroppo, essendo il portale in lingua tedesca, la traduzione e la relativa comprensione non è stata così semplice.
In ogni caso… tranquilli, presto la potrete leggere anche in questo sito.
Una volta capito quali segnali avrei potuto mettere nel diorama, li ho disegnati su un foglio di carta dove era rappresentato il tracciato delle
linee in maniera tale che, traduzione alla mano, potessi individuare l'esatta posizione per ognuno di essi.
Questo lavoro mi è stato molto utile perché mi ha evitato di compiere errori durante la fase di posizionamento e soprattutto di inserire dei
segnali che nulla centravano con l'ambientazione.
I segnali li ho posati mediante l'uso di un goccio di colla a caldo, che è stata mascherata, dove necessitava, dai sassolini della massicciata.
Ciò permette al cartello di avere una maggiore elasticità e quindi una minore probabilità che lo stesso si possa rompere urtandololo
accidentalmente.
Fissati i cartelli, in attesa dell'arrivo degli alberi, sono passato alla fase di sporcatura dell'intero diorama mediante la polvere nera del toner.
Ho "caricato" molto la zona vicina alla carbonaia, dove naturalmente vi è la maggiore presenza di polvere di carbone mista a fuliggine che poi
degrada lentamente.
Ho comunque lasciato sui binari e sulla massicciata, una leggera patina di nero fuliggine mista ad olio tipica degli anni del vapore.
Con lo stesso sistema è stata anche simulata la fuliggine che esce dai camini della rimessa loco e dal posto di controllo.
La lacca mi fisserà anche l'erba dei prati in maniera stabile (qualche ciuffetto potrebbe non essersi attaccato bene con il vinavil).
5. le locomotive e la teca
Passiamo ora ai rotabili, in questo caso alle locomotive.
Le loco in questione riguardano tre BR 39 DB di produzione Rivarossi (127 – 196 – 254) e una G10 K.E.P.V. di Roco (BR 58 DB).
Per tutte le loco è stato praticato lo stesso trattamento, ovvero sostituzione del carbone stampato nel tender, con carbone in granuli della
Noch, questa operazione secondo me è necessaria in quanto il carbone stampato sulla plastica non risulta molto veritiero, troppo fine e tutto
perfettamente uguale.
Per far ciò si procede in questo semplicissimo modo. Si prende della colla vinilica e la si sparge abbondantemente tramite un pennello, su tutto
il mucchio prestampato.
Quindi, si prende il carbone in granuli grossi (non quelli fini che risultano simili a quelli prestampati) e lo si cosparge sopra la colla stesa
precedentemente, in maniera abbondante.
Passate le 24 ore, ad essiccazione completata, si elimina il materiale in eccesso… "et voilà le jeux sont fè", vedrete che l'aspetto del
tender ora risolto molto più corrispondente alla realtà.
Un piccolissimo consiglio, passate un pochino di colla vinilica anche sulla parte del tender pianeggiante ed attaccateci del carbone, perché
qualche volta nel riempire il tender è possibile che un pochino di materiale tracimi fermandosi appunto in quella zona.
Conviene prepararsi una zona che verrà opportunamente coperta con un foglio di giornale, evitando così le ire e le imprecazioni della propria
consorte e si incomincia a lavorare.
Come si può vedere nell'immagine, io lavoro quasi esclusivamente con polveri che successivamente fisso con della lacca per capelli.
Prima di tutto di provvedo ad una sporcatura delle ruote e dei carrelli del tender mediante polvere nera del toner, a cui segue una sporcata con
colori nella gamma delle terre (io uso dei cosmetici da donna molto indicata la cipria) che simula molto bene la polvere rugginosa.
A questo punto uso un ombretto per occhi colore grigio scuro quasi nero e lo passo su tutta la locomotiva e sulle pareti del tender in maniera da
esaltare tutte le rifiniture.
Sarebbe molto più indicato invece che usare l'ombretto, usare la polvere di grafite, peccato però che sia di difficile reperimento.
Per togliere la lucentezza alle bielle, utilizzo gli acquerelli di mio figlio in modo da opacizzarle leggermente e simulare meglio lo sporco d'olio.
Dopo il trattamento con le polveri passo al suo fissaggio tramite spruzzata di lacca per capelli, sempre rubata alla moglie.
Questo processo è reversibile, nel senso che se un domani non volessi più avere la loco sporcata, smontando la carrozzeria e lavandola bene con
acqua e sapone ritornerà come nuova.
Le foto successive mostrano il lavoro eseguito sulla BR39 127 sul quale a differenza della BR39 196 e 254 risulta molto più accentuato la sua
sporcatura (volevo una locomotiva più vecchia e più sporca rispetto alle altre due).
Una volta tagliati i pezzi di plexiglass nella dimensione voluta (nel mio caso due pezzi da 100 x 25 cm, due da 40 x 25 ed uno da 100 x 40) ho
provveduto a tagliare i profilati di legno in maniera da formare una cornice intorno al pezzo di plexiglass, fissarli con le viti (fate attenzione
a eseguire il foro mediante una punta sul foglio di plexiglass in modo da evitare possibili rotture dello stesso) e la teca è costruita!
6. Fotostoria
"Il deposito di Arnsdorf"
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