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Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

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marioscd
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Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#1 Messaggio da marioscd »

Voglio cominciare questa discussione perchè da parecchio tempo mi capita, discutendo sui forum o dal vivo, di imbattermi in molta confusione su quelli che sono gli approcci del fermodellista inesperto (ma talvolta anche di quello esperto e con qualche esperienza in attivo) verso la costruzione di un plastico e il suo esercizio.
Già nella prima frase che ho scritto c'è uno dei punti chiave del discorso che voglio fare: "costruzione ed esercizio". Si, perchè la filosofia costruttiva di un plastico dipende strettamente da quello che sarà l'esercizio che poi vorrò fare su di esso. Sembra banale, ma non lo è affatto. Questa considerazione spesso non viene nemmeno fatta dal neofita entusiasta che vuole "cominciare subito" a costruire... Siccome viviamo in tempi economicamente non troppo felici, credo che spendere delle considerevoli quantità di quattrini e poi scoprire che per buona parte sono stati sprecati ormai non faccia più piacere a nessuno! ma questo è esattamente ciò che può capitare se non ci si ferma un po' a ragionare "prima" su quello che si vuole realizzare. Allora, veniamo al dunque: cosa vogliamo che sia, il nostro impianto? un tracciato passerella per vedere i treni correre? un tracciato un po' irreale perchè pieno zeppo di binari che vanno dappertutto, non realistico ma a me piace tanto così? un plastico minimale di una linea secondaria con esercizio realistico? una grande stazione dove passare il tempo a comporre e scomporre convogli? un plastico a moduli? un plastico con o senza stazione nascosta? un plastico che è un po' di tutte queste cose?
Avere le idee ben chiare prima di iniziare significa progettare un impianto che sia confacente ai propri interessi. Significa capire subito se esso deve essere automatizzato o no. Significa capire se è meglio che sia digitale oppure analogico. Significa distribuire al meglio gli spazi a disposizione. Significa persino capire in che scala è meglio realizzarlo...
Io ho cominciato a buttare il sasso nello stagno, vediamo di sviluppare l'argomento, se interessa.
ciao


Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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H500DEFENDER
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#2 Messaggio da H500DEFENDER »

Mario.... sei un grande... un argomento che,come ben sai,a me interessa tantissimo....
Hai esposto una serie di domande... detto onestamente a me piace piu l'ultima che hai fatto? "un plastico che è un po' di tutte queste cose?"

Grazie al tuo aiuto e quello di Mauro ho capito come realizzare l'impianto del mio futuro plastico,ossia loco in digitale e tutto il resto in analogico,poi con il passare del tempo avrò modo di convertirlo,anche un modo per dilazionare la spesa...

Per il resto,ho pure iniziato a capire le varie zone che voglio fare,ma questo lo vedremo sul mio topic...
Paolo Capizzi

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Bigliettaio
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#3 Messaggio da Bigliettaio »

marioscd ha scritto:
Io ho cominciato a buttare il sasso nello stagno, vediamo di sviluppare l'argomento, se interessa.

Io ho molte cose da imparare e quindi mi interessa moltissimo.
Grazie in anticipo!
Carlo

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Fabrizio
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#4 Messaggio da Fabrizio »

Ciao Mario, hai avuto davvero una bella idea. Condivido tutto quanto hai detto, soprattutto riguardo all'avere le idee chiare sul cosa realizzare e sul non lasciarsi prendere dall "voglia di fare e costruire", che è la cosa più nociva che ci sia. Occorre sempre pensare bene prima di prendere gli attrezzi in mano, perchè come giustamente dici, una volta spesi dei soldi, questi non tornano più indietro. Aggiungerei anche che per il neofita, sia utile talvolta un po' di palestra, prima di iniziare un lavoro esteso e impegnativo. Nella mia esperienza di plastici "giocattolo" ne ho costruiti 3, fino ad arrivareall'ultimo, che può considerarsi un plastico non più giocattolo. Ma questo però ha una struttura davvero molto semplice, che ho realizzato così proprio pensando a quello che tu ora hai detto, cioè pensare bene a cosa si vuole fare. Io ho optato, e opterò sempre, per una struttura di binari il più semplice possibile, perchè a me piace l'aspetto paesaggistico della ferrovia. Ovviamente sono considerazioni personali, a me piace così.... ad altri piace in un altro modo, ma dici bene quando consigli di avere le idee chiare sul cosa fare.

Ciao


Fabrizio
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Docdelburg
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#5 Messaggio da Docdelburg »

Apprezzo moltissimo questa discussione perchè sono stato spesso coinvolto nelle "pruderie" realizzative di qualche appassionato alle prime armi. Mi sono trovato spesso nella condizione di suggerire tracciati per possibili plastici altrui. Nel frattempo, causa carenza di spazio, mi sono impratichito e dilettato con dei moduli. Ad un certo punto sono riuscito a ricavarmi uno spazio in casa e ..... e finalmente è arrivato il mio turno. Risultato: mi sono bloccato! Tanti progetti, tante soluzioni, tante varianti, ma nessuna che mi desse la giusta sensazione di completezza! Così ho preferito prendermi una pausa per progettare e realizzare un ponte modulare.
Non ho alcuna intenzione di inizare un progetto di plastico se prima non avrò ben capito cosa vorrò privilegiare nell'esercizio: le manovre con una stazione terminale nutrita da una capiente stazione nascosta o il traffico passeggeri/merci di una linea secondaria anni 60'-70' o altro ancora.
E poi, dovendo ancora imparare e scoprire tante cose, cosa c'è di meglio di un ovale spartano e volante con un paio di deviatoi e tanta curiosità?

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giuseppe_risso
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#6 Messaggio da giuseppe_risso »

Bravo Mario.
Penso che questa discussione possa essere di grande aiuto a chi si avvicina al ferromodellismo.
Dipenderà molto dal taglio che gli si darà.
Non so se ci sia una collocazione migliore, ma Andrea saprà illuminarci.

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Andrea
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#7 Messaggio da Andrea »

marioscd ha scritto:
...cosa vogliamo che sia, il nostro impianto? un tracciato passerella per vedere i treni correre? un tracciato un po' irreale perchè pieno zeppo di binari che vanno dappertutto, non realistico ma a me piace tanto così? un plastico minimale di una linea secondaria con esercizio realistico? una grande stazione dove passare il tempo a comporre e scomporre convogli? un plastico a moduli? un plastico con o senza stazione nascosta? un plastico che è un po' di tutte queste cose?

Bravo Mario, le considerazioni che hai fatto sono ampiamente condivisibili e credo proprio che questa discussione possa essere di aiuto ai più.
Avanti tutta. :wink:
Per quanto riguarda la collocazione più idonea del thread non saprei neppure io, si tratta di considerazioni a livello generale. Forse andrebbe inserita in un'area progetti che però non ho mai inaugurato per non disperdere troppo le discussioni.
Forse non è questo il posto più idoneo perchè si parla di ciò che non è modellismo...
Mi cogli di sorpresa... ci ragiono, intanto se hai qualche dritta... :grin:
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#8 Messaggio da Andrea »

giuseppe_risso ha scritto:
Non so se ci sia una collocazione migliore, ma Andrea saprà illuminarci.

Mi hai anticipato...
Ora vado ad accendere la luce.
:cool: :cool: :cool: :cool:
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#9 Messaggio da massimiliano »

ciao mario io sono daccordo con te in pieno e soprattutto va posta l'attenzione al fatto che talvolte vedendo il lavoro degli altri sia perchè possono avere piu' possibilita o per altri motivi (migliaia), ci facciamo prendere dall'euforia e dall'entusiasmo (io compreso) che esageriamo con il risultato che molte volte lasciamo il lavoro incompiuto

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marioscd
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#10 Messaggio da marioscd »

bene, visto che l'argomento pare interessare, andiamo avanti. Anzi... cominciamo dal fondo... la collocazione dell'argomento... Andrea, forse si potrebbe aggiungere una sezione, nell'area autocostruzioni, riguardante "progetti e strutture". Un'area siffatta potrebbe contenere molte cose interessanti per i plasticisti. Beh, vedi tu se la cosa può essere utile.
Detto ciò, torniamo a bomba. Per prima cosa dobbiamo aver presente una regola d'oro del modellismo, ovvero che esso è l'arte di riprodurre in miniatura al netto dei compromessi indispensabili ai quali si deciderà di sottostare. Questa considerazione, nella progettazione di un impianto, è particolarmente importante perchè proprio nel plastico ci si imbatterà nel maggior numero di compromessi da digerire. Esempio pratico: dispongo di 3 metri di lunghezza massima e voglio realizzare un tracciato in H0... una stazioncina secondaria sarà sicuramente ben equilibrata e realistica, la riproduzione di Roma Termini ovviamente no! Quindi, regola n.1, decidere un impianto che possa essere equilibrato in funzione dello spazio che si ha a disposizione. Regola molto, molto dolorosa... regola che si cercherà in un modo o nell'altro di eludere... ma che tornerà prepotentemente in evidenza appena cominceremo a posare qualche binario. Ho usato un termine, "equilibrato". La concezione di "equilibrio" è parzialmente soggettiva. Qui entrano in gioco altri fattori, quali il proprio gusto personale. Mi spiego meglio: se sono ancorato ad una concezione ancora un po' "giocattolesca" del mio pensiero fermodellistico e sto pensando ad un tracciato con curve strette e grandi fasci binari che si ripropongono più volte nell'impianto, allora tenderò a dare un'impronta "ridotta" a quell'equilibrio di cui si parlava prima. Se sono un modellista in una fase differente di "evoluzione concettuale" invece tenderò al minimalismo, per me l'equilibrio sarà quello di avere pochi binari molto ben introdotti in una realtà ricostruita fedele all'originale. Ecco che solo dallo spazio disponibile e dalla scala scelta siamo arrivati già ad una scelta fondamentale su quelle che saranno le caratteristiche dell'impianto e talvolta, arrivati a questo punto, corro persino il rischio di rimettere in discussione la scala scelta! se essa era H0 forse potrebbe già diventare H0m oppure TT oppure addirittura N! ma questa è già una puntata successiva!

ciao
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#11 Messaggio da Fabrizio »

Non volendo creare una nuova sezione, forse l'area più adatta sarebbe "Tecniche". In fondo stiamo parlando di progettazione di un plastico....che è di per se una tecnica.

@Mario: anche io prediligo i pochi binari in un ambientazione ben riprodotta :cool:
Fabrizio

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#12 Messaggio da Tito »

marioscd ha scritto:

"""" La concezione di "equilibrio" è parzialmente soggettiva. Qui entrano in gioco altri fattori, quali il proprio gusto personale. Mi spiego meglio: se sono ancorato ad una concezione ancora un po' "giocattolesca" del mio pensiero fermodellistico e sto pensando ad un tracciato con curve strette e grandi fasci binari che si ripropongono più volte nell'impianto, allora tenderò a dare un'impronta "ridotta" a quell'equilibrio di cui si parlava prima. Se sono un modellista in una fase differente di "evoluzione concettuale" invece tenderò al minimalismo, per me l'equilibrio sarà quello di avere pochi binari molto ben introdotti in una realtà ricostruita fedele all'originale. """"


Necessita considerare il fattore età del fermodellista :wink:

Immagine

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#13 Messaggio da marioscd »

eccola!!! quella immagine l'avevo postata io tanto tempo fa su "altro forum", me la ricordo bene e stasera la cercavo, bravo Tito!!! era apparsa su un vecchio Model Railroader e rappresenta molto bene l'evoluzione del plasticista!

ciao!
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#14 Messaggio da Andrea »

marioscd ha scritto:

eccola!!! quella immagine l'avevo postata io tanto tempo fa su "altro forum

Se ben ricordo, tu però avevi postato solo la quarta immagine.

:cool: :cool: :cool: :cool: :cool:
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#15 Messaggio da Andrea »

Eurostar ha scritto:

Non volendo creare una nuova sezione, forse l'area più adatta sarebbe "Tecniche". In fondo stiamo parlando di progettazione di un plastico....che è di per se una tecnica.

Per ora sposto la discussione nella sezione tecniche come suggerito da Fabrizio.
Mi pare più appropriata. :wink:
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#16 Messaggio da marioscd »

dopo aver parlato "in generale" delle filosofie che dovrebbero caratterizzare il nostro costruendo plastico, veniamo di entrare un po' di più nel dettaglio. Parliamo di sistemi... "per far muovere i treni"! Mi spiego meglio: chi ha cominciato, da piccolo, a giocare con i treni sa benissimo che un ovale di binari alimentato da un comune trafo per modellismo serve per far muovere un treno in entrambe le direzioni. Se il mio plastico sarà a binario singolo e circuito chiuso (per quanto complesso) sarà comunque "simile" a questo ovale. Se esso sarà abbastanza lungo, potrebbe venirmi voglia di far circolare "due" treni... e qua cominciano i problemi. Come faccio a farli circolare? come faccio a impedire che due treni possano tamponarsi o scontrarsi frontalmente? semplice... seziono il tracciato in 4 zone elettricamente separate e collego i cavetti di alimentazione delle 4 aree su 4 interruttori che mi consentiranno, così, di alimentare solo le aree che voglio io. Poi faccio girare i treni e cercherò, giocando con gli interruttori, di fare si che la zona "dietro" ogni treno circolante sia disalimentata. Questo è il principio del sezionamento elettrico e del blocco manuale. Difficile da gestire manualmente? Allora posso pensare di passare ad una tecnica più sofisticata e moderna, chiamata "digitale". La tecnica è un po' più costosa... dovrò, infatti, montare un decoder su ogni loco, dovrò sostituire il trafo con una centralina digitale e avrò un pannello di comando o un palmare da dove potrò comandare ogni singola loco attraverso un indirizzo differente ed univoco. Bellissimo! ogni loco sarà singolarmente comandabile... già... ma se le loco diventano 3 o 4 come accidenti riuscirò, con un solo palmare, due mani e un cervello, a commutare così velocemente da una all'altra? di sicuro mentre lo faccio prima o poi mi incasinerò e farò un bell'incidente! Ergo: più di tre macchine circolanti su un plastico sono molto difficili da gestire, sia in analogico sia in digitale! Quindi rientra dalla finestra il discorso della "filosofia" che vogliamo dare al nostro plastico: se vogliamo un plastico automatico con tanti treni che girano senza che noi si debba operare troppo e che tutto funzioni in sicurezza o costruiamo il nostro plastico in analogico e inseriamo circuiti di blocco automatico (ovvero dispositivi che sanno fare automaticamente quello che prima ho ipotizzato si potesse fare con degli interruttori) oppure lo realizziamo in digitale ma digitalizzando anche il tracciato e con l'ausilio di un computer (e qui sia i costi che la complessità crescono in maniera esponenziale!). Tutto quello che ho scritto serve per far scappare la voglia di fare un plastico? NO!!!! serve per stimolare il neofita a PENSARE BENE a quello che si vuole fare! Serve per far capire che non si deve pretendere la luna ma che è utile, invece, dimensionare le nostre esigenze e voglie a ciò che, poi, è possibile davvero gestire sia economicamente che funzionalmente!

ciao
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#17 Messaggio da Andrew245 »

Eurostar ha scritto:

Ciao Mario, hai avuto davvero una bella idea. Condivido tutto quanto hai detto, soprattutto riguardo all'avere le idee chiare sul cosa realizzare e sul non lasciarsi prendere dall "voglia di fare e costruire", che è la cosa più nociva che ci sia. Occorre sempre pensare bene prima di prendere gli attrezzi in mano, perchè come giustamente dici, una volta spesi dei soldi, questi non tornano più indietro. Aggiungerei anche che per il neofita, sia utile talvolta un po' di palestra, prima di iniziare un lavoro esteso e impegnativo. Nella mia esperienza di plastici "giocattolo" ne ho costruiti 3, fino ad arrivareall'ultimo, che può considerarsi un plastico non più giocattolo. Ma questo però ha una struttura davvero molto semplice, che ho realizzato così proprio pensando a quello che tu ora hai detto, cioè pensare bene a cosa si vuole fare. Io ho optato, e opterò sempre, per una struttura di binari il più semplice possibile, perchè a me piace l'aspetto paesaggistico della ferrovia. Ovviamente sono considerazioni personali, a me piace così.... ad altri piace in un altro modo, ma dici bene quando consigli di avere le idee chiare sul cosa fare.

Ciao


Fabrizio


- Quoto Fabrizio , che in sintesi esprime il mio stesso modo di pensare, in particolare "per la struttura di binari il più semplice
possibile " , ed infatti io darei moltissima importanza e prevalenza all'aspetto paesaggistico, ed inoltre trovo assai giusta
la frase " Aggiungerei anche che per il neofita, sia utile talvolta un po' di palestra, prima di iniziare un lavoro esteso e impegnativo. "
Ottimo Fabrizio !

Andrea

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#18 Messaggio da marioscd »

la struttura di binari semplice è anche il miglior modo per costruire un plastico che possa essere davvero realistico. Dirò di più... il procedimento che normalmente si compie, quando si progetta un plastico, è quello di disegnare il tracciato e poi, di conseguenza, pensare alla scenografia... Sbagliato!! La scenografia va pensata, perlomeno a sommi capi, assieme alla definizione del tracciato dei binari! Nella realtà i binari (con annessi e connessi, quali ponti, viadotti, gallerie, muri di contenimento, etc etc) assumono la loro forma e direzione in funzione dell'orografia del territorio entro la quale essi verranno inseriti. Nel plastico si dovrebbe progettare pensando nello stesso modo... quindi definire grosso modo una scenografia e poi pensare a come una ferrovia possa passare li in mezzo. Con questo semplice accorgimento verrà anche spontaneo l'uso dei binari flessibili a scapito delle curve predefinite.....

ciao
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#19 Messaggio da Fulvio Zanda »

altro punto fondamentale per il vademecum del fermodellista è il seguente :

1) Quando Mario parte per la tangente e inizia a filosofeggiare, fate scaldare in un tegamino un tazza di acqua.
2) Giunta a bollitura aggiungetevi un filtro di camomilla...tanto Mario sta continuando a filosofeggiare.
3)Gustatevi ed assaporate la bevanda a piccoli sorsi...e buon riposo.

ciao

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#20 Messaggio da Riccardo »

:cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool: :cool:

PS: comunque ottima discussione, bravo Mario :wink:
Riccardo

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#21 Messaggio da Fabrizio »

:cool: :cool: :cool: Fulvio, ma io dormo già così, figurati se mi prendo la camomilla :wink:

@Andrea, mi fa piacere che condividi, sopratutto alla luce delle tue realizzazioni

@Mario, come avrai notato sono della tua stessa idea. Osservando la realtà, dove si trovano tanti intrecci di binari in poco spazio? Ok...magari qualcuno potrebbe pensare a qualche caso particolare, ma i plastici....rappresentano casi particolari? A me piacciono quelli che un personaggio assolutamente senza cultura ferroviaria lo vede e subito lo collega a un certo ambiente. Sono d'accordo con te soprattutto quando dici che le ferrovie si adattano all'orografia, così noi faremo anche nei plastici. In fin dei conti, i principi costruttivi e di progetto si possono "ridurre in scala" ovvero, se al vero si fa un certo procedimento, facciamolo anche in scala. Per esempio? Chi farebbe passare un treno in galleria in una collina alta 30 m che sorge in mezzo a una pianura? Eppure nei plastici spesso si vede un panettone piazzato soprattutto a un ancolo del plastico con il treno che ci passa dentro. In realtàin questi casi (ammesso di trovare un rilievo simile) si passa a destra o a sinistra, non proprio in mezzo alla collinetta. Adesso nellemoderne ferrovie, con i vincoli paessaggistici, qualcosa ci potrebbe anche venire in aiuto, ma senza esagerare (vedi galleria artificiale Somaglia).
Fabrizio

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#22 Messaggio da eddy john »

Grande Mario ottima discussione.

Anche io preferisco dare la precedenza al paesaggio piuttosto che alla ferrovia. Prima di iniziare ho seguito le "avventure" fermodellistiche per anni sul web e quello che sempre mi balzava all'occhio era come, a fronte di un realismo a volte spettacoloso, ci si ritrovasse in una configurazione con 3 case sparute, stazioni con 5/6 binari, 4 treni circolanti, stazioni imponenti ecc ecc.
Tutte cose che nella realtà manco per idea.

Personalmente sono per l'analogico.

Primo per le sfide di progettazione che sono avvincenti, ma che non richiedono un dottorato per essere risolte ma spesso solo un pò di ingegno. Secondo perchè se mi levate pulsanti, interruttori, leve e quant'altro il gusto del gioco dove mi finisce se i treni fan tutto da soli? :wink:
Eddy

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#23 Messaggio da marioscd »

continuiamo a parlare di plastici... come si progetta un plastico? non intendo "carta millimetrata o CAD"... il metodo tecnico è a libera scelta, io intendo occuparmi di "cosa" devo considerare per il progetto. I tracciati sono essenzialmente di due tipi: tracciato ad ovale (dove il traffico dei treni può essere ripetuto all'infinito) oppure PaP (Punto-a-Punto) dove il traffico è un avanti-indietro tra due punti di estremità. Il primo è quello più classico e spesso, per i principianti, è anche il classico tracciato che si rappresenta su un tavolone rettangolare. Poi c'è un'altro elemento che entra in gioco: un binario oppure due? du binari rappresentano la strada più semplice e spesso, sempre per un principiante, più appagante. Con due binari ottengo una circolazione continua doppia in tutta (o quasi) sicurezza. Con un solo binario sono costretto ad intervenire molto manualmente, a lavorare di scambi, a giocare con precedenze ed incroci in stazione. Molto più complesso e sicuramente molto più allettante per un plasticista più "evoluto".
Poi, andando avanti... la stazione! beh, non c'è un vero plastico se non c'è almeno una stazione! ma come deve essere? per un neofita, solitamente, essa deve essere di almeno 5 o 6 binari! poi si passa al progetto su carta e si scopre che con lo spazio a disposizione al massimo i binari saranno 4 e il più corto sarà lungo 50 cm... ma questo è un'altro problema, lo affronteremo poi, ora siamo più a monte, dobbiamo ancora decidere se ci sarà o meno una stazione ombra (o nascosta). Che accidenti è questa roba? già... la stazione nascosta è, come dice il nome, una stazione che non si deve far vedere... e che me ne faccio? quasi nulla se il mio interesse è quello di far girare i treni all'infinito godendo solo di vederli girare... è praticamente essenziale se il mio interesse è quello di giocare simulando un minimo di realismo del traffico. Un ovale semplice consente di licenziare un treno dalla radice est di una stazione e vederlo ricomparire dopo qualche minuto sulla radice ovest della stessa stazione... ovviamente è totalmente non realistico, tutto ciò! ma se io introduco una stazione nascosta il mio treno può scomparire da est e fermarsi nella stazione nascosta facendo quindi partire un'altro treno al suo posto che entrerà da ovest... un po' meglio, un po' più realistico ma ancora non il top. Se la mia stazione nascosta è conformata a "cappio" allora il mio treno che parte da est entrerà nella stazione nascosta a cappio e si fermerà. Dall'altro binario della stazione a cappio partirà un'altro convoglio che rientrerà sempre da est. Dopo qualche ora (simulata!) lo stesso treno rientrerà in stazione anche esso da est! miracolo! se sono un visitatore che ha accesso alla sola stazione in vista avrò visto il treno 1 uscire in direzione est e dopo qualche tempo lo vedrò ritornare dalla stessa direzione, come succede nella realtà! O, come succedeva fino a qualche anno fa, prima dell'avvento dei treni reversibili... Beh, se il mio plastico sarà di epoca moderna allora non mi serve nemmeno il cappio, la stazione nascosta può diventare una stazione di testa, il mio plastico da ovale si trasforma in PaP e il mio treno che parte da est in traino, con la motrice in testa, ritornerà sempre da est con la motrice in coda, in spinta! realistico al massimo...!!!

ciao

(continua...)
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Marco
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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#24 Messaggio da Marco »

Ragazzi, mi permetto di intromettermi per chiedervi lumi.
Nel box ho recuperato due pareti, una di 3,5m. e l'altra di 2,5m. e pensavo di fare un plastico a L, cosa ne pensate?
Questo sarebbe il primo passo e sarebbe dedicato ai miei rotabili in h0 giusto per fare muovere un po' le bielle, in seguito ho addocchiato un altro angolo per metterci quello in TT.
Avete qualche idea da darmi?
Grazie
Marco

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Re: Vademecum per il plasticista alle prime armi e no!

#25 Messaggio da marioscd »

Marco... l'idea è già qua sul sito e si chiama Luciano Lepri... lo stavo giusto riguardando e questo plastico mi affascina in maniera quasi morbosa!!! nelle misure che hai detto tu (anzi, meno...) ha realizzato un vero capolavoro. Giusto per capirci:

Immagine

ciao...
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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