dopo un bel po’ di tempo, finalmente io e Francesco (Cesco) abbiamo deciso di aprire questo topic in cui cerchiamo di illustrare, sulla base delle nostre esperienze, delle linee guida basilari per l’oggetto del topic, ovvero su come dare “vita” ai nostri rotabili imparando a sporcare ed invecchiare. A nostro avviso, l’obiettivo del topic non è quello di mostrare solo i nostri lavori, ma di spiegare COME lo facciamo, descrivendo le tecniche e i materiali utilizzati, affinché siano essi linee guide per chi leggerà e vorrà provare.
DEFINIZIONI
Iniziamo con un po' di teoria. Perché distinguere invecchiamento e sporcatura? Perché di fatto sono due tipi di effetti completamente diversi che "colpiscono" i rotabili. La sporcatura rappresenta infatti la sporcizia che si posa sui rotabili (es. polveri, ossidi, il fumo per le loco a vapore, etc...). L'invecchiamento riguarda invece i segni di usura dei rotabili che col tempo divengono più o meno sempre gli stessi (es. ruggine, corrosione della cassa, spellicolatura, etc...). Gli anglosassoni amano chiamare entrambe le tecniche con il termine di "weathering”.
TIPOLOGIE DI VERNICI
Esistono tantissime tipologie di vernici per sporcare i rotabili e naturalmente elencheremo i più "importanti", descrivendone pregi e difetti, in relazione ai nostri utilizzi ed esperienze.
Smalti sinteitci
Sono vernici a base solvente, pertanto tossici e si richiede un ambiente ventilato durante la loro applicazione; sono in genere molto coprenti e permettono, se diluiti, di raggiungere i punti più difficili dei rotabili (es. interstizi) grazie al principio di capillarità; si diluiscono con i "thinner" (diluente) appositi, sempre a base solvente, e assolutamente non con acqua. La "grana" peggiore è l'enorme rottura di scatole per pulire i pennelli (o altri strumenti) dopo l'uso in quanto è necessario l'uso di acquaragia (tossica) o comunque di solventi sintetici (diluente sintetico o nitro per esempio) per rimuovere il colore. Vanno usati con moltissima attenzione in quanto gli smalti seccano sì in brevissimo tempo (3-4 minuti) il che rende impossibile la rimozione in caso di errori, ma hanno tempi di asciugatura molto lunghi (24/36 ore); gli smalti vanno usati con molta attenzione perche in caso di errori si corre il rischio di rovinare irrimediabilmente il rotabile. Inoltre, col tempo, i barattoli prima o poi si "seccano", cioè l'anima del colore si posa tutta sul fondo lasciando il solo solvente...e quindi resta solo da buttarli; per evitare questo sarebbe buona norma di tanto in tanto mettere una goccia di diluente per tenerlo "vivo".
Pro:
- vernice molto coprente
- se diluitissimi, sono i migliori per i punti "difficili" (es. griglie, interstizi,...)
- ottimi con tecnica di dry brush (vedi in seguito)
- ottimi per ritocchi
- ottimi i metallici (humbrol)
Contro:
- tossici
- pulitura difficile dei pennelli (acquaragia, solventi)
- seccano in brevissimo tempo (impossibile la rimozione) e tempi di asciugatura molto lunghi
Acrilici
Sono vernici generalmente a base acqua anche se non sempre (per esempio tamiya e gunze sono a base di alcol isopropilico, ma sono comunque sotto la classe degli “acrilici”), pertanto non sempre atossici come si dice e soprattutto spesso non inodore (hanno comunque un loro odore caratteristico, come tutte le vernici “non naturali”). Sono meno coprenti degli smalti (spesso occorrono più mani da passare per ottenere lo stesso effetto dello smalto), mentre il diluente quasi sempre è l’acqua. Come gli smalti , anche gli acrilici seccano in brevissimo tempo, lasciando poca possibilità di correzione in caso di errore (ma rispetto agli smalti hanno tempo di asciugatura molto minore). Rispetto agli smalti però, in alcuni casi è facile rimuovere la patinatura (o porzioni) semplicemente grattando con uno stuzzicadenti o inumidendo leggermente la superficie con acqua quando non completamente asciutti. Estrema facilità per pulire i pennelli, basta lavarli con acqua e sapone. Difficilmente raggiungono i punti "chiusi" dei rotabili, anche se diluiti con acqua, in quanto non sfruttano il principio di capillarità. Qualcuno però ci riesce e va bene comunque #61514;.
Pro:
- pulitura facile dei pennelli con acqua e sapone
- atossici e inodore (salvo indicazioni da etichetta)
Contro:
- seccano e asciugano in brevissimo tempo (3-4min)
- difficilmente raggiungono i punti "difficili" anche se diluiti (es. griglie, interstizi,...), eccetto quelli a base di alcol, se diluiti molto con il loro diluente, sono quasi come gli smalti.
Colori ad olio
Sono vernici a base di pigmenti in polvere mescolati con basi inerti e oli. Molto sottovalutati nell’ambito fermodellistico, rappresentano il vero "asso nella manica" delle tecniche di sporcatura e invecchiamento grazie ai tempi lunghissimi di "seccatura" (addirittura anche 3 settimane), cosa che permette di dipingere, cancellare, modificare tutte le volte che si vuole nel raggio di qualche ora senza resto di residui sul rotabile. Anche in tal caso si riscontra facilità di pulitura dei pennelli con acqua e sapone . Non è necessario diluire i colori ad olio con nulla in quanto è sufficiente agitare il classico tubetto per far amalgamare la base di olio con il pigmento di colore. Se poi si vuole rendere il colore al olio fluido esistono appositi diluenti con i quali diluirli. Vanno benissimo i colori ad olio dei negozi di belle arti e anche quelli specifici acquistati nei negozi di modellismo; i secondi, molto piu costosi, hanno il vantaggio che esistono in colorazioni particolari che nei negozi di belle arti non si trovano (es. colore "olio di motore") o che si dovrebbero “combinare”, sprecando di fatto molto colore per fare le singole prove di tonalità.
Pro:
- possibilità di passare e cancellare il colore nel giro di qualche ora senza rovinare il modello
Contro:
- seccano in molto tempo (dalle 48 ore fino a 3 settimane a seconda della marca del colore)
Pigmenti/ossidi/terre/gessetti
Si tende a denominarli tutti allo stesso modo, defindole "polveri", e rappresentano la sostanza alla base di ogni vernice. In questa veste, assumono il ruolo di colore allo stato puro. Ciò che differenzia le tipologie di "polveri" è la grana della sostanza. La miglior sostanza è il pigmento/ossido (solitamente si intende la stessa cosa), che rappresenta la sostanza più "fine" per patinare i rotabili. Le terre e i gessetti da ritrattista (a volte da “frantumare”), solitamente, hanno una grana maggiore in quanto sono su base argilla e sono meno costose dei pigmenti/ossidi. I pigmenti/ossidi acquistati nei negozi di belle arti spesso non attaccano da sole perche sono allo stato puro e hanno bisogno di una mano di trasparente per essere fissate; i pigmenti/ossidi acquistati nei negozi di modellismo (e molto più costosi) spesso hanno la peculiarità di autofissarsi perchè contengono una base praticamente invisibile di olio (nonostante ciò sono finissimi), anche se poi vendono prodotti appositi come fissativi....i pigmenti acquistati in negozi di modellismo della Mig Productions o AK si tengono benissimo da soli, anche senza passare una mano di trasparente o altro prodotto, anche se le stesse case vendono appositi liquidi “fixer”. Per correggere eventuali errori nel caso in cui siano autofissanti è sufficiente passare con molta cautela un diluente per smalti.
Pro:
- è la sostanza più facile da utilizzare per chi cerca un invecchiamento veloce
- ottimo l'effetto ottenibile se combinato con altre vernici (da applicare precedentemente)
Contro:
- se autofissanti, c'è il rischio che non si possono più rimuovere dal rotabile rischiando di rovinarlo (è possibile tentare di rimuoverle con un diluente per smalti)
- se non autofissanti, è necessario passare una mano di trasparente
Poliuretanici
Sono vernici a base acqua, i classici Puravest. Sono le vernici per eccellenza per verniciare da zero un rotabile ad aerografo; non sono indicate per fare ritocchi a pennello o per dipingere aggiuntivi in quanto abbastanza "acquosi". Sono colori diluibili ad acqua o con apposito diluente (Puravest).
Pro:
- ottimi per verniciature da zero ad aerografo
- possibilità di disporre dei colori ufficiali FS
Contro:
- sconsigliati per tutto il resto
Primer
Rappresentano le vernici da dare come "fondo", pertanto disponibili nei soli colori monocromatici bianco/grigio; sono le vernici che permettono alla mano, data successivamente, di colore di "attaccare" bene al rotabile. Solitamente si usa il primer bianco per mani di colore successive di tipo "chiaro", mentre si usa il primer grigio per mani di colore successive di tipo "scuro". Ne esistono di vari tipi (sintetici, alla nitro, poliuretanici ecc….).
Trasparenti
Sono le vernici che vengono da dare durante le fasi di un lavoro di weathering o a lavoro finito per "chiudere" e non rischiare di rovinarlo maneggiando il rotabile. Possono essere di tipo opaco, lucido o satinato (via di mezzo tra opaco e lucido), a seconda del risultato che si vuole ottenere. Solitamente si applica il trasparente lucido/satinato per far apparire un rotabile nuovo di zecca oppure per evitare che le patinature successive di diluenti aggressivi corrodano la plastica del rotabile, mentre il trasparente opaco per chiudere, appunto, un lavoro di sporcatura e invecchiamento e/o applicazioni di decals.
Attenzione, perché l'uso del trasparente, se non utilizzato correttamente, potrebbe rovinare non solo tutto il lavoro che avete fatto ma irrimediabilmente tutto il rotabile. Riflettete bene prima di applicarlo e fate prove su altri vecchi rotabili. Alcune (ma poche) esperienze raccontano che il trasparente opaco passato su lavori di invecchiamento ha attenuato, e in alcuni casi cambiato, l'aspetto di coloritura dell'invecchiamento; questo accade nel momento in cui, dal punto di vista chimico, il trasparente non si lega bene con i materiali di invecchiamento. Per cui la regola è provare tale legame prima su vecchi rotabili.
I trasparenti possono essere dati o con aerografo o con bombolette spray. A pennello (ad esempio c’è lo smalto Humbrol) non rendono molto. La differenza tra vari prodotti di bombolette spray (es. spray per auto Arexons e spray per modellismo Tamiya) sta nella finitura del getto: più è fine il getto, più costa. Ad esempio con la bomboletta Arexons potete farci un parco rotabili, con la bomboletta Tamiya ne fate un paio, ma la bomboletta Tamiya ha un ugello fine per modellismo, mentre Arexons no).
Diluenti
Rappresentano il solvente che, unita alla vernice abbinata, lo rende più fluido e meno coprente, anzi, proprio diluito nel vero senso del termine, ovvero meno pigmento all’interno del liquido. E' consigliato utilizzare un diluente della stessa marca della vernice, ma non è una regola; anche della normale acquaragia va bene, sempre tendendo presente che è più aggressiva di un diluente specifico. Il diluente va dosato sempre con criterio e in piccole quantità per non rischiare di corrodere la plastica del rotabile. E' il materiale più consigliato per "riempire" i punti di "difficili" del rotabile per dargli un effetto di "profondità" (es. griglie interstizi,...). Quando si effettua un "lavaggio" (così chiamato in gergo) delle griglie, più di smalto diluito si dovrebbe parlare di diluente sporcato di smalto (per intendere che il colore deve essere talmente diluito che conviene toccare direttamente il diluente con una punta di colore).
STRUMENTI
Aerografo (o aeropenna)
Considerato lo strumento per eccellenza per creare sporcatura e invecchiamento. Esistono tantissimi tipi di aerografo, ma pensiamo che i requisiti minimi che debba avere l'aerografo siano quelli di essere "a doppia azione" (cosa che permette di regolare indipendentemente il flusso d'aria in arrivo dal compressore allegato e la quantità di colore rilasciato) e serbatoio superiore (cosa che consente di "sprecare" molto meno colore rispetto ad un serbatoio "a vasetto").
Pennelli
Esistono tante tipologie di pennelli, i più utilizzati nel nostro ambito vanno distinti per tipo di setola (morbida/dura), per tipo di punta (tonda, piatta, lingua di gatto, etc....), e per grandezza di punta. Per un "armamento" minimo, i pennelli indispensabili sono solitamente:
- pennello a punta tonda setola morbida 5/0 (per griglie/interstizi)
- pennello a punta tonda setola morbita 3/0 (per usi generici)
- pennello a punta piatta setola morbida 0 (per "strisciare" effetti di sporco e altri usi generici)
- pennello a punta piatta setola dura 0 (per tecnica dry brush)
- pennello a punta lingu di gatto setola morbida 0 (si veda in seguito l'uso)
Mascherine e guanti
Due accessori assolutamente indispensabili (tanto sappiamo che non li mette nessuno eheheh); il primo per evitare inalazione di odori tossici dei materiali a base solvente, i secondi per non sporcarsi le mani quando si ha a che fare con 10 colori contemporaneamente....cosa che capita frequentemente e con una leggera distrazione si può toccare malauguratamente un modello con le mani "inguacchiate"....
La mascherina è assolutamente obbligatoria quando si vernicia a spruzzo, magari in ambiente non ventilato. Molto consigliata la cabina di verniciatura.
E adesso....fatevi sotto....mi raccomando....l'obiettivo è...spiegare come avete fatto, altrimenti non staremmo sotto la categoria Tecniche.

Gianfranco e Francesco