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Frecciarossa pantografi (una gita a Modena)

Locomotive, carri, carrozze, servizi ferroviari e treni in generale.

Moderatori: MrMassy86, Fabrizio

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Pecetta
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Frecciarossa pantografi (una gita a Modena)

#1 Messaggio da Pecetta »

@ Tutti,

Premesso che a me piace scrivere e che a voi probabilmente stia sulla scatole leggere tutta una trafila di blah blah blah vi scrivo subito che la <font color="green">domanda per cui cerco la risposta è in fondo a questo post</font id="green"> e che quello che troverete dopo a questa premessa è solo uno scritto con un pò di prosa... spero gradevole.

Lo scritto:
Oggi sono andato 'in gita' fino a Modena e per viaggiare da Varese fino a Modena tramite l'autostrada significa farsi tre più tre ore di viaggio e questo, per chi non ha mai guidato da solo per così tanto stempo e per giunta in un arco di sole otto ore lavorative è un bel peso da portare.
Ma è da Milano in giù che penso di essermi fatto 'la gita' perché questa bella e soleggiata giornata di inizio novembre mi si è resa più radiosa quando ho visto sfrecciare di fianco a me una sacco di Frecciarossa.
L'autostrada A1, per chi non lo sapesse, scorre da Milano a Bologna praticamente di fianco alle linee dell'alta velocità e questo è un gran bene perché invoglia a piantar lì l'auto ed a prendere il treno. E non solo l'auto, magari anche l'aereo!
Cavoli, ce n'erano alcuni che avevano così tanti vagoni che non riuscivo a contarli, forse erano anche dieci, ma io dovevo guardare avanti e non di fianco perché la strada non perdona e... dovevo compiere la mia missione lavorativa e tornare a casa sano e salvo.
E loro invece facevano zuuuuuummmmm ed in quattro e quattrotto mi avevano superato oppure facevano mmmmmmuuuuz (ehm :cool: ) perché stavano sfrecciando nella direzione opposta ed erano sempre molto veloci.
Frecciarossa è un gran bel nome devo dire ed anche azzeccato mentre la loro linea aerodinamica poi, bella come la livrea che si rifletteva sotto al sole, li faceva quasi luccicare. Design italiano ragazzi pensavo: si vede che se vogliamo sappiamo ancora fare cose utili e belle. Diciamocelo.

Mi sono immaginato la gente che poteva esserci sopra, uomini d'affari che rinunciavano all'aereo per fare quel tragitto seduti ben comodi e con il portatile acceso oppure al telefono intenti a parlare di chissà quale grande affare, ma poteva anche esserci a bordo qualche coppia o famiglia che si godeva un viaggetto; però io da lì sopra avrei guardato sempre fuori dal finestrino e forse l'atostrada con tutta quella gente che doveva tenere il volante e cercare di non distrarsi. Che bello sarebbe stato potersi distendere e magari farsi una dormita mentre lui ti portava a destinazione...
Voglio proprio salirci su un Frecciarossa prima o poi!

Solo nel viaggio di ritorno però mi è venuto in mente che c'è anche la concorrenza ed ho quasi corso il rischio di lasciare quel tratto di autostrada senza vederne almeno uno mentre pensavo - Cavolo, non sarà mica che questa tratta non la fanno? -
Beh, l'ultimo convoglio che ho visto era proprio un Italo, rosso ciliegia (quasi amarena), con le carrozze più corte ed anche una scritta 'smart' di un giallo che dava sull'arancio posta sopra ai finestrini di esse. La sua punta mi ha dato del giocattolo e la forma aerodinamica del musetto mi ha fatto ricordare il vecchio Space Shuttle. Che delusione, me l'immaginavo più bello e la sua vista non mi ha ispirato nessun pensiero.

Mah!

La domanda:
Per tutto il tragitto ho notato che i Frecciarossa avevano sempre il pantografo sollevato sulla motrice opposta alla direzione che percorrevano, è solo un caso oppure c'è un motivo ben preciso?

Bye


Alberico - NON mi chiamo Alberico - Io sono un Alieno - Io NON ho un plastico in casa perché non ho il posto per tenerlo - Colleziono SOLO Rivarossi in scala 1:80 e quando ci riesco mi autocostruisco qualcosa - A volte vengo a vedere le vostre mostre o cose TT e poi me ne vado senza salutare/presentarmi semplicemente perché non ne ho voglia. Io sto bene così... voi?

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Fabrizio
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Re: Frecciarossa pantografi (una gita a Modena)

#2 Messaggio da Fabrizio »

C'è un motivo ben preciso. Su ogni locomotiva, elettromotrice o elettrotreno (quindi non solo per gli ETR 500 "Frecciarossa") di regola si usa sempre in presa il pantografo di coda, o comunque sempre l'ultimo disponibile nel senso di marcia. Questo perché in caso di danneggiamento del pantografo i pezzi provenienti dalla rottura, quando il mezzo è in marcia, tendono a muoversi verso la coda del convoglio. Se si usa il pantografo anteriore, in caso di danneggiamento, i pezzi potrebbero andare a urtare il pantografo di coda abbassato, danneggiandolo e lasciando così il treno privo di mezzi per procedere. Usando invece il pantografo di coda i pezzi non investono l'altro pantografo, che rimane sano e può essere usato per procedere. Esistono poi casi in cui si marcia con entrambi i pantografi in presa, come per esempio quando si superano i limiti di corrente massimi ammessi per singolo pantografo (ETR 500 sotto le linee a 3000V) o in caso di formazione di ghiaccio sulla catenaria.
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Re: Frecciarossa pantografi (una gita a Modena)

#3 Messaggio da Fabrizio »

<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio di <font color="red">Pecetta</font id="red">

@ Tutti,

......
...... ho visto sfrecciare di fianco a me una sacco di Frecciarossa.
L'autostrada A1, per chi non lo sapesse, scorre da Milano a Bologna praticamente di fianco alle linee dell'alta velocità e questo è un gran bene perché invoglia a piantar lì l'auto ed a prendere il treno. E non solo l'auto, magari anche l'aereo!
........

Mi sono immaginato la gente che poteva esserci sopra, uomini d'affari che rinunciavano all'aereo per fare quel tragitto seduti ben comodi e con il portatile acceso oppure al telefono intenti a parlare di chissà quale grande affare, ma poteva anche esserci a bordo qualche coppia o famiglia che si godeva un viaggetto....... Che bello sarebbe stato potersi distendere e magari farsi una dormita mentre lui ti portava a destinazione...
....
[/quote]

Tutte le volte che percorro quella tratta, sono dal lato opposto. Infatti comodamente seduto sul treno, nella carrozza del silenzio e magari sorseggiando the freddo e salatini, oppure lavorando a qualcosa con il computer, non sono per nulla invidioso di tutte quelle auto a camion in fila per chilometri lungo la A1, ricordando i tempi in cui anche io ero da quel lato. A tratti osservo fuori dal finestrino e mi sembra quasi di vedere i mezzi fermi, infatti mi chiedo se di li a poco noterò il motivo dell'ingorgo. Ma l'ingorgo non c'è.... il più delle volte è solo un effetto ottico, che fa sembrare le auto e soprattutto i camion fermi.


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Re: Frecciarossa pantografi (una gita a Modena)

#4 Messaggio da Pecetta »

Fabrizio Borca ha scritto:

C'è un motivo ben preciso. Su ogni locomotiva, elettromotrice o elettrotreno (quindi non solo per gli ETR 500 "Frecciarossa") di regola si usa sempre in presa il pantografo di coda, o comunque sempre l'ultimo disponibile nel senso di marcia. Questo perché in caso di danneggiamento del pantografo i pezzi provenienti dalla rottura, quando il mezzo è in marcia, tendono a muoversi verso la coda del convoglio. Se si usa il pantografo anteriore, in caso di danneggiamento, i pezzi potrebbero andare a urtare il pantografo di coda abbassato, danneggiandolo e lasciando così il treno privo di mezzi per procedere. Usando invece il pantografo di coda i pezzi non investono l'altro pantografo, che rimane sano e può essere usato per procedere. Esistono poi casi in cui si marcia con entrambi i pantografi in presa, come per esempio quando si superano i limiti di corrente massimi ammessi per singolo pantografo (ETR 500 sotto le linee a 3000V) o in caso di formazione di ghiaccio sulla catenaria.


Supergrazie, sei chiaro, preciso e dettagliato nelle risposte ocme sempre.

:grin:

Bye
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Re: Frecciarossa pantografi (una gita a Modena)

#5 Messaggio da Pecetta »

Fabrizio Borca ha scritto:


Tutte le volte che percorro quella tratta, sono dal lato opposto. Infatti comodamente seduto sul treno, nella carrozza del silenzio e magari sorseggiando the freddo e salatini, oppure lavorando a qualcosa con il computer, non sono per nulla invidioso di tutte quelle auto a camion in fila per chilometri lungo la A1, ricordando i tempi in cui anche io ero da quel lato. A tratti osservo fuori dal finestrino e mi sembra quasi di vedere i mezzi fermi, infatti mi chiedo se di li a poco noterò il motivo dell'ingorgo. Ma l'ingorgo non c'è.... il più delle volte è solo un effetto ottico, che fa sembrare le auto e soprattutto i camion fermi.


Ti ringrazio per la tua completa lettura, spero sia stata gradevole. :grin:

Dalla strada e per la strada io mi sono sempre chiesto invece da dove 'è partita l'onda oggi' ogni volta che mi devo fermare perché gli altri davanti a me si stanno fermando e nel senso che io chiamo 'onda' quella cosa che fa fermare le auto e poi quando queste ripartono le altre dietro si sono fermate a loro volta e così via: ruote ferme io adesso e ruote ferme tu subito dopo e lei va sempre più indietro, sempre più indietro.
L'onda può partire da Lodi (o da Busto Arsizio o qualsiasi altra entrata od uscita autostradale) perché le auto che entrano od escono fanno spostare gli altri verso sinistra e così, spostati tu che mi sposto anch'io, rallenta tu che poi rallento anch'io, prima o poi qualcuno incomincia a fermarsi e... parte l'onda. Quest'onda può annullarsi lungo la stessa autostrada perché ad esempio c'è un bivio e così si disperde oppure riversarsi su di un'altra ed il termine di queste maree avviene sempre dopo le ore di punta.

Ah, nello mio scritto (e per dare una forma all'io narrante) ho detto che lui non è solito viaggiare così lontano ma in realtà io ho avuto punte di 200.000 km annui da farsi in otto dieci ore... e incidenti ZERO! [:I]

Bye
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Re: Frecciarossa pantografi (una gita a Modena)

#6 Messaggio da Fabrizio »

Il racconto era interessante, soprattutto perché hai descritto come la ferrovia viene vista da fuori, una cosa che solitamente è difficile fra appassionati di ferrovie, infatti la maggior parte dei racconti viene da dentro la ferrovia. Il viaggio in auto ha tanti pregi e tanti difetti, l'uso dell'auto (o del camion per le merci) è molto più flessibile e in svariati casi è insostituibile. Il difetto più grande credo sia proprio quello che il condurre un mezzo su gomma richiede un attenzione costante ed è molto facile cadere nella trappola della stanchezza. Un altro aspetto negativo che incide molto sulle mie scelte riguarda le responsabilità: il condurre un mezzo proprio implica grandi responsabilità, non solo in caso di incidente, dove le responsabilità possono diventare enormi, ma anche solo in caso di guasti. Un guasto all'autoveicolo impone di sostenere grosse spese per il recupero e pesanti ripercussioni organizzative, mandando a monte tutti i miei piani, fatti di conti molto stretti e margini risicati. Con l'uso del treno invece, sostenuto il costo del biglietto che è noto a priori, difficilmente possono avvenire inconvenienti tali da modificare in maniera sostanziale le cose. Soprattutto questo, negli ultimi anni, ha fatto si che per me l'uso dell'auto si limita solo a sporadici casi ove risulta impossibile l'uso del mezzo pubblico.
Fabrizio

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