Buongiorno a tutti,
in vena di spiegazioni "semplici", un modo per descrivere il funzionamento della scarica capacitiva è quello di paragonarla allo sciacquone per il water. Ebbene si, quello è l' esempio più calzante
!
Tutti sappiamo che è necessaria una bella scrosciata d'acqua, intensa e repentina, per tirar via i "residui di una discreta operazione" (e i commenti si sprecano), e che se provassimo a farlo con la normale pressione/portata dei rubinetti casalinghi non ci riusciremmo mai; e allora che si fa ? si riempe lo sciaquone... piano piano, con il rubinetto del sifone fino a quando questo è pieno, dopodichè la valvola chiude il rubinetto quanto si raggiunge il livello massimo e alla prina necessità, giu via! e occorre aspettare il tempo di riempimento per una nuova "operazione".
Veniamo a noi, agli scambi elettromagnetici serve un'alta quantità di corrente in poco tempo e le strade per realizzare ciò sono due: o si dispone di grossi alimentatori capaci si erogare forti correnti (come se in casa avessimo rubinetti capaci di erogare grosse quantità d'acqua in poco tempo) oppure usiamo alimentatori più piccoli che caricano uno o più condensatori che avranno la capacità di erogare grosse correnti in poco tempo... proprio come lo sciacquone! il circuito a scarica capacitiva non fa altro che caricare un condensatore e scaricarlo all' occorrenza sulla bobina dello scambio, e occorrerà un pò di tempo prima di avere la possibilità di azionare nuovamente lo scambio, ovvero il tempo della ricarica del condensatore.
Venendo agli schemi pubblicati, quello pubblicato da cortez fra proprio questo: un alimentatore modesto carica, tramite una resistenza, un condensatore che all' occorrenza si scarica sulla bobina dello scambio tramite un pulsante. La presenza della resistenza ha il duplice compito di permettere la carica del condensatore senza richiedere correnti eccessive all' alimentatore (che come si è detto è di modesta potenza) e di limitare la corrente di questo qualora il carico (ovvero la bobina dello scambio) resti collegato anche quando il consensatore è scarico, evitando sia un sovraccarico dell'alimentatore sia che la bobina dello scambio possa essere sottoposta a correnti eccessive.
I circuiti a scarica capicitiva quindi servono proprio quando non si dispongono di elevate potenze di alimentazione e hanno sempre un circuito di limitazione della corrente, a volte è una resistenza a volte una coppia di trasistor. I più esperti di elettonica potranno vedere come i decoder DCC MERG (i cui schemi sono pubblici) a scarica capicitiva hanno ad esempio una coppia di transistor che fanno questo lavoro.
saluti