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Progettare in analogico: una colpa?

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giuseppe_risso
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Progettare in analogico: una colpa?

#1 Messaggio da giuseppe_risso »

In altra discussione, Davide afferma: ...Con tutti i "senior" nel modellismo che continuano a fissarsi sulla progettazione in analogico del tracciato - nel 2018 - è una normale "reazione autoimmune" pigiare "sul pedale dell'acceleratore" del mondo DCC. Fortunatamente ho avuto modo di scoprire che Roberto non è fra questi. .
Mi sento toccato personalmente, sia perchè senior (molto senior) sia perché sto realizzando un plastichetto in analogico.
Devo sentirmi in colpa? Devo tenerlo nascosto come un cospiratore?
Non credo.
Caro Davide ho due figli di cui uno "esperto" informatico, e sono sicuro che se si occupassero di ferromodellismo la penserebbero come te, mai io sono io e penso che l'analogico abbia pari dignità rispetto al digitale.
Dalla tua frase sembra quasi che siamo fuori dal mondo.
Non mi interessa se sia meglio un sistema o l'altro, sono convinto che in entranbi si possono trovare motivi di soddisfazione.
Hai mai provato il piacere di far partire, o arrestare, il treno in maniera dolcissima e con accelerazione/decellerazione progressiva usando la manopola che regola la corrente?
E' bellissimo, sicuramente non meno che vederlo fare da un computer.
Nel 2018 gli scambi possono essere governati da un computer programmando prima un percorso senza che tu debba fare nulla, il mio nipotino di 9 anni, invece, può giocare con le manopole e gli interruttori decidendo lui, al momento, che percorsi seguire.
Credo che sia un po' il discorso dei rotabili: Perché perdere mesi e spaccarsi gli occhi a costruire una loco con pezzetti fotoincisi quando, nel 2018, posso entrare in un negozio e portarmene a casa una (con minor spesa) bella pronta e funzionante meglio della mia?
Beh, se hai realizzato qualche modello la risposta te la sai certo dare da solo.



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v200
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#2 Messaggio da v200 »

Va anche ricordato che in analogico utilizzando alimentatori P.W.M si può avere una ottima gestione delle locomotive. In vari paesi si utilizza maggiormente l'analogico che il digitale con grande soddisfazione senza contare i vari plastici sociali gestiti molto bene in analogico. la scelta tra digitale o analogico rimane una scelta personale uno non preclude l'altro sistema. Tanto per fare un punto della situazione in Giappone Kato e Rokuhan hanno messo a punto un nuovo sistema analogico molto avanzato , infine anche con Arduino possiamo gestire un plastico analogico in modo molto simile al digitale
Roby - In ogni fermodellista in enne c'è un po di masochismo.

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liftman
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#3 Messaggio da liftman »

Può essere altrettanto divertente, trovare soluzioni equiparabili a quelle prettamente digitali, con impianti completamente analogici.
Senza contare che chi ha iniziato un plastico in tempi "non sospetti", dovrebbe praticamente rifare tutto di sana pianta (dal punto di vista elettrico/elettronico), senza contare la maggio spesa tra centrali, decoders, palmari ecc. ecc. Chi parte ora da 0 (anche come dotazione di loco), magari potrebbe avere un vantaggio. Il resto è solo questione di gusti, di capacità, di tempo e di tante altre questioni più o meno importanti.

certamente chi è in gradi di progettare i dispositivi elettrici/elettronici per il propri plastico è avvantaggiato, ma altri possono comunque attingere a molti progetti anche non specificatamente per ferrmodellismo, e montarli a "pappagallo". La materia a mio avviso è molto vasta, ed è forse più un limite pensare solo al DCC come stato dell'arte.
Ciao!
Rolando

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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#4 Messaggio da MrPatato76 »

E' una questone meramente filosofica.
...non ho un plastico, ma se mai dovessi averlo sono sicuro che non mi farei preclusioni ne per una tecnologia, ne per l'altra....
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roy67
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#5 Messaggio da roy67 »

Non aggiungo altro.
Giuseppe, Maestro modellista e di vita ha saputo esprimere i pensieri di tutti.
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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matteob
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#6 Messaggio da matteob »

È come chi preferisce la cioccolata fondente e chi al latte: questione di gusti, io ad esempio che amo sperimentare, indovina cosa preferisco? Mi sono auto costruito anche una gru digitale. Ma per questo non disdegno l'altra "scuola", che ha vantaggi e svantaggi per chi non ha pretese troppo sofisticate. E soprattutto è meno delicato!
Matteo

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v200
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#7 Messaggio da v200 »

Avendo due plastici in N uno analogico e uno in digitale posso vedere pregi e difetti dei due sistemi, non credo che un tipo di gestione possa servire a tutti per alcuni di noi cambiare gestione non è proprio conveniente per esempio molti fermodellisti posseggono sia plastici che una vasta collezione di loco, transitare da un sistema ad un altro diventa una spesa onerosa ( con vecchi motori se non si sa fare da se la digitalizzazione con un decoder rapportato per la loco in esame diventa una spesa abbastanza onerosa moltiplicandola per XXXX loco ). Poi si può anche fare per gradi utilizzare il digitale solo per la conduzione delle loco lasciando in analogico deviatoi e segnali fino ad arrivare alla gestione con PC.
Ritengo che la scelta di sistema è una decisione personale presa in base alle proprie conoscenze e possibilità, non spingo mai nessuno per un sistema ma lascio decidere a chi il plastico se lo costruisce al massimo posso dire che per la mia conoscenza per un certo tipo di plastico può essere maggiormente utile XX oppure YY. Credo che la cosa principale è potersi divertire come più aggrada
Ultima modifica di v200 il mercoledì 20 giugno 2018, 17:11, modificato 1 volta in totale.
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Docdelburg
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#8 Messaggio da Docdelburg »

Il giovane amico Davide ha voluto fare probabilmente una provocazione che posso anche condividere ma ha suscitato una reazione che forse non si aspettava. Ragionare e progettare in analogico, oggi, è una scelta che va probabilmente contro quasi tutto quello che la tecnologia e il mercato propongono.
E' come scegliere di ascoltare la musica con dischi di vinile su vecchi impianti valvolari (per me una libidine....!) rispetto al farlo con un CD o con un Iphone in streaming (sicuramente più comodo....).
Direi che trattandosi di un hobby e non di un lavoro, dove la produttività e la resa hanno la loro bella importanza, qualsiasi scelta è degna della massima considerazione. Semmai direi che un conto è non voler conoscere o non voler intraprendere le soluzioni proposte da una certa tecnologia e un conto è ignorarla per paura delle complicazioni.

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marione
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#9 Messaggio da marione »

Condivido e sottoscrivo parola per parola quanto scrive Giuseppe Risso.

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Edgardo_Rosatti
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#10 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Giuseppe! Mi meraviglio di te che te ne esci con queste eresie. Ma lo sai che esistono i calcolatori? O meglio, i computatori digitali?!
Io già nel 1980 ne usavo uno che aveva 1000 bit di memoria ad accesso casuale ed era in bianco e nero (anzi, ne aveva ben 1024 di bit).

Francamente, mi sembra impossibile che tu che ti definisci "molto senior", abbia avuto dei dubbi sull'esistenza di questo aggeggio infernale, ma se così dovesse essere ti capisco. L'anacronismo è condizionante.
Considera che da allora, molti hanno iniziato ad usare queste macchine diaboliche per migliorare la qualità della vita. Ma non proprio tutti tutti, purtroppo [99]
ED

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teebreda
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#11 Messaggio da teebreda »

mi inserisco nella discussione sull'analogico dopo avere letto uno sfogo anti-senior ed antianalogico postato nell'argomento trattato da Roy sul suo nuovo plastico. Come inciso, non credo che la discussione sui forum assuma sempre i connotati amichevoli che potrebbe avere di persona, perché sovente la mancanza di nuances date dall'espressività sonora e mimica della parola e della gestualità conduce a fraintendimenti tali da spingere a risposte estreme e contrastanti in poche battute. Ne ho avuto esperienza diretta in un altro argomento relativo all'ormai dimenticato disastro ferroviario avvenuto alle porte di Milano come conseguenza di innegabilissime negligenze, dove il politicamente corretto mi è stato prontamente sottoposto come vincolo espressivo ineludibile. La sfera culturale dei vari forumisti è poi talmente variegata da non poter garantire una facile compatibilità fra gli iscritti: ci sono grandi esperti di settore con limiti espressivi e vice versa inesperti con linguaggio assai più forbito, tanto da confondere i lettori. Questo forum ha la "fortuna" di necessitare essenzialmente del requisito dell'esperienza di settore e della competenza tecnica, non della facondia. Ma non si può mancare su un principio di educazione simile a quello di chi entra in una casa come nuovo ospite od in un gruppo di lavoro come nuovo assunto. E' sempre utile prima conoscere per poi modificare l'ambiente che ci accoglie.
Vengo ora all'analogico: io appartengo al gruppo di coloro che amano la sfida di rendere possibile una automazione spinta ad elevati livelli pur rimanendo nell'analogico; considero sminuente trovare "tutto fatto" rivolgendomi al digitale, senza nessuna necessità di studiare come ottenere certi effetti che meraviglino l'osservatore a suon di semplici ma geniali sistemi di relais. Riconosciamo che il digitale emette suoni, frenate, elimina necessità di tante ore trascorse a studiare circuiti con contatti, ma, che volete, abbiamo anche la necessità di compiacerci di avere avuto una trovata geniale, ….noi vecchi. Dimenticavo: non so cosa siano le APP, anche se un magnifico rettore mi ha conferito a suo tempo i titoli che per sua competenza può riconoscere.
Paolo

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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#12 Messaggio da C_A »

Sono d'accordo!!! Aggiungo solo, ma lo sottointendi, massima libertà e massimo rispetto del lavoro altrui!!!
Ciao!!!

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liftman
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#13 Messaggio da liftman »

teebreda ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 15:24
Vengo ora all'analogico: io appartengo al gruppo di coloro che amano la sfida di rendere possibile una automazione spinta ad elevati livelli pur rimanendo nell'analogico; considero sminuente trovare "tutto fatto" rivolgendomi al digitale, senza nessuna necessità di studiare come ottenere certi effetti che meraviglino l'osservatore a suon di semplici ma geniali sistemi di relais. Riconosciamo che il digitale emette suoni, frenate, elimina necessità di tante ore trascorse a studiare circuiti con contatti, ma, che volete, abbiamo anche la necessità di compiacerci di avere avuto una trovata geniale, ….noi vecchi.
Credo che non esista un'unica verità sulla questione, per usare (perchè diciamolo, quanti sono in grado pure di progettarseli 'sti "geniali sistemi"?) circuiti elettronici, senza che ci sia una logica o ancora meglio uno standard dietro (come nel DCC), serve passione innanzitutto, e poi serve capire cosa e come funziona un certo circuito. Dopotutto chi costruisce un plastico dovrebbe solo essere un bravo carpentiere, elettricista, elettrotecnico, paesaggista, carrozziere, disegnatore e così via.. perchè limitarne lo spazio di azione imponendogli una gestione completamente digitale? ma anche al contrario, scartare il digitale a prescindere per la soddisfazione di far tutto in analogico con "geniali sistemi"?

Ma non è più facile lasciare ad ognuno il gusto di far come meglio crede, magari preferendo alla gestione più o meno automatica della circolazione dei treni, una maggiore cura al paesaggio, o ai rotabili.

Proprio per questi ultimi, c'è chi predilige la "sporcatura", e chi no... chi ha ragione? nessuno ovviamente :-D
Il bello del modellismo, è che c'è spazio per tutte le teste, persino per la mia :-P
Ciao!
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#14 Messaggio da Egidio »

liftman ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 16:00
teebreda ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 15:24
Vengo ora all'analogico: io appartengo al gruppo di coloro che amano la sfida di rendere possibile una automazione spinta ad elevati livelli pur rimanendo nell'analogico; considero sminuente trovare "tutto fatto" rivolgendomi al digitale, senza nessuna necessità di studiare come ottenere certi effetti che meraviglino l'osservatore a suon di semplici ma geniali sistemi di relais. Riconosciamo che il digitale emette suoni, frenate, elimina necessità di tante ore trascorse a studiare circuiti con contatti, ma, che volete, abbiamo anche la necessità di compiacerci di avere avuto una trovata geniale, ….noi vecchi.


Proprio per questi ultimi, c'è chi predilige la "sporcatura", e chi no... chi ha ragione? nessuno ovviamente :-D
Il bello del modellismo, è che c'è spazio per tutte le teste, persino per la mia :-P
E' proprio questo il punto. Il modellismo e' davvero bello perche' ognuno esprime la propria opinione in rispetto di quella di altri.
Per dirla in altre parole il mondo e' bello, perche' e' vario............Saluti. Egidio. [51]
Egidio Lofrano

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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#15 Messaggio da teebreda »

liftman ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 16:00
teebreda ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 15:24 Vengo ora all'analogico: .....semplici ma geniali sistemi di relais. .......abbiamo anche la necessità di compiacerci di avere avuto una trovata geniale, ….noi vecchi.
diciamolo, quanti sono in grado pure di progettarseli 'sti "geniali sistemi"?) circuiti elettronici, ..... Dopotutto chi costruisce un plastico dovrebbe solo essere un bravo carpentiere, elettricista, elettrotecnico, paesaggista, carrozziere, disegnatore e così via.. perchè scartare il digitale a prescindere per la soddisfazione di far tutto in analogico con "geniali sistemi"?
vedi come è facile fraintendere lo scritto sui forum? Ho solo usato il termine geniali (accompagnato da semplici) come veicolo di autostima attribuita dal plasticista a se stesso, cosa assai legittima, non come termine che asseveri l'introduzione di un nuovo circuito elettronico brevettato a livello ingegneristico. D'altra parte, i semplici sistemi con relais e contatti sono competenza di elettrotecnici, non di ingegneri. Spero ora di avere reso l'idea....
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#16 Messaggio da C_A »

Ci sono gli ingegneri elettrotecnici: la vecchia scuola!!!

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liftman
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#17 Messaggio da liftman »

teebreda ha scritto: lunedì 25 giugno 2018, 22:13 vedi come è facile fraintendere lo scritto sui forum? Ho solo usato il termine geniali (accompagnato da semplici) come veicolo di autostima attribuita dal plasticista a se stesso, cosa assai legittima, non come termine che asseveri l'introduzione di un nuovo circuito elettronico brevettato a livello ingegneristico. D'altra parte, i semplici sistemi con relais e contatti sono competenza di elettrotecnici, non di ingegneri. Spero ora di avere reso l'idea....
è così facile fraintendere che lo hai appena fatto :mrgreen: , mettendo l'accento sulle parole "geniali sistemi" virgolettate e tralasciando tutto il discorso che avrebbe potuto avere una sua logica, per quanto opinabile. Credo che tu dovresti prestare maggiormente attenzione all'intero contenuto di un post, piuttosto che cercare inesistenti appunti.

L'argomento non è semplice, perchè è la natura stessa del modellismo ad essere complessa e per questo non ci possono essere "regole" se non il seguirne delle proprie, nel bene e nel male. Se chi inizia senza automatismi o altri dispositivi (c'è chi ha dotato il plastico di "tiretti" per comandare gli scambi a mano) sente poi la voglia o la necessità di "migliorare" in quel senso, ha un'ampia scelta di possibilità per integrare o stravolgere completamente il funzionamento del plastico, ma al solito continua ad essere riduttivo pensare che solo il DCC sia la soluzione, o che per forza ci debba essere soddisfazione a costruirsi circuiti più o meno elettronici.

Non è solo questione di possibilità (e non mi riferisco a quelle economiche), ma di dover assimilare nuove nozioni, sperimentare (e fallire pure...) e, stavolta si, sprecare denaro oltre che tempo, che qualcuno preferirebbe impiegare (sia il tempo che il denaro) non per un decoder o per un booster, ma per un nuovo aerografo, un tornietto da banco o quella bella loco che si è cercata per anni, ed adesso ci si presenta davanti...

NOTA BENE:

l'inizio della mia risposta, non vuol essere una polemica, serve solo a far capire, che spesso quello che leggiamo (o scriviamo) non corrisponde esattamente a quello che ci dice il cervello, complici le punteggiature a "segugio penis", le parole che inevitabilmente restano nella tastiera, o la difficoltà di spiegare a parole concetti per i quali spesso basta ed avanza un'espressione facciale..
Ciao!
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#18 Messaggio da teebreda »

vedi, Liftman, io ho letto bene sia il mio che i tuoi post. Dopo aver letto il mio, tu chiarisci nei tuoi: "quanti sono in grado pure di progettarseli 'sti "geniali sistemi"?" ed ancora: "perchè scartare il digitale a prescindere per la soddisfazione di far tutto in analogico con "geniali sistemi"? ". ……"piuttosto che cercare inesistenti appunti".
Non mi soffermo e ripropongo il mio pensiero; non ho mai parlato nel mio post iniziale di escludere il digitale "a prescindere". Chi vuole lo usa e fa benissimo, perché risparmia tempo e applicazione mentale con dettagli di esercizio lodevoli. Ho confermato, però, il piacere che prova chi sceglie l'analogico nell'essersi sentito in grado, a cose fatte, di raggiungere risultati nell'automazione, apparentemente difficili da ottenere con tali sistemi, piuttosto rudimentali (spero non si avvii una contestazione sul termine) rispetto al più duttile digitale. Insomma, salire sulla Fiat 500 del 1970, a me dà un piacere che non ottengo su un suv col navigatore. E pazienza, se ho superato gli anta.
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#19 Messaggio da roy67 »

Purtroppo mi spiace che a causa di un ingnorante totale (tutto è partito da "lui", nella discussione del mio plastico) si sia arrivati a discutere, nel 2018, ancora di queste cose.
Discussioni che pensavo fossero archiviate dieci anni fa.
- Il mio plastico è tutto in DCC
- Il mio ha anche JMRI per creazione e retroazione degli ammenicoli devianti a "maroni quadri".
- Il mio a sette centrali, quattro Booster.. Per comandare ad indirizzo lungo 3 convogli!!!!
- il mio No. Il mio è solo analogico.
- Il mio, invece, è metà e metà.

Mah..... Dico... o mi fermo.

Chi ha voglia..... Fa e si diverte ad imparare!
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Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#20 Messaggio da marione »

roy67 ha scritto: mercoledì 27 giugno 2018, 21:51 Purtroppo mi spiace che a causa di un ingnorante totale (tutto è partito da "lui", nella discussione del mio plastico) si sia arrivati a discutere, nel 2018, ancora di queste cose.
Discussioni che pensavo fossero archiviate dieci anni fa.
- Il mio plastico è tutto in DCC
- Il mio ha anche JMRI per creazione e retroazione degli ammenicoli devianti a "maroni quadri".
- Il mio a sette centrali, quattro Booster.. Per comandare ad indirizzo lungo 3 convogli!!!!
- il mio No. Il mio è solo analogico.
- Il mio, invece, è metà e metà.

Mah..... Dico... o mi fermo.

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Pura saggezza, Roby!
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Re: Progettare in analogico: una colpa?

#21 Messaggio da roy67 »

Caro Marione, penso non sia pura saggezza. Penso sia una scelta: La mia (nel mio caso).
Ovvero quella che farà funzionare il mio plastico (ma solo il mio)
Come?
A modo mio!

Ognuno di noi lo farà.... A modo suo!!!!

Ecco perché penso che Giuseppe, nell'introduzione iniziale, abbia centrato il problema.

"Ognuno faccia come meglio crede. Come meglio si trova. Come meglio pensa."

Figuriasmoci che tutto nasce da "un personaggio" che neanche ha mai fatto un plastico.... Dicendo che nel 2018 esiste il DCC...

Il problema è...... Che lo ha detto a me!!!!!

Mi piacerebbe interrogarlo sulle "sinapsi di robotica"...... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Comunque, presto, nella discussione del mio plastico, vi saranno aggiornameti.... Presto è inteso... Entro questa "Era". (Periodo di tempo indefinito che potrebbe durare millenni)... :wink:
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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