Progettare in analogico: una colpa?
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Progettare in analogico: una colpa?
Mi sento toccato personalmente, sia perchè senior (molto senior) sia perché sto realizzando un plastichetto in analogico.
Devo sentirmi in colpa? Devo tenerlo nascosto come un cospiratore?
Non credo.
Caro Davide ho due figli di cui uno "esperto" informatico, e sono sicuro che se si occupassero di ferromodellismo la penserebbero come te, mai io sono io e penso che l'analogico abbia pari dignità rispetto al digitale.
Dalla tua frase sembra quasi che siamo fuori dal mondo.
Non mi interessa se sia meglio un sistema o l'altro, sono convinto che in entranbi si possono trovare motivi di soddisfazione.
Hai mai provato il piacere di far partire, o arrestare, il treno in maniera dolcissima e con accelerazione/decellerazione progressiva usando la manopola che regola la corrente?
E' bellissimo, sicuramente non meno che vederlo fare da un computer.
Nel 2018 gli scambi possono essere governati da un computer programmando prima un percorso senza che tu debba fare nulla, il mio nipotino di 9 anni, invece, può giocare con le manopole e gli interruttori decidendo lui, al momento, che percorsi seguire.
Credo che sia un po' il discorso dei rotabili: Perché perdere mesi e spaccarsi gli occhi a costruire una loco con pezzetti fotoincisi quando, nel 2018, posso entrare in un negozio e portarmene a casa una (con minor spesa) bella pronta e funzionante meglio della mia?
Beh, se hai realizzato qualche modello la risposta te la sai certo dare da solo.
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Senza contare che chi ha iniziato un plastico in tempi "non sospetti", dovrebbe praticamente rifare tutto di sana pianta (dal punto di vista elettrico/elettronico), senza contare la maggio spesa tra centrali, decoders, palmari ecc. ecc. Chi parte ora da 0 (anche come dotazione di loco), magari potrebbe avere un vantaggio. Il resto è solo questione di gusti, di capacità, di tempo e di tante altre questioni più o meno importanti.
certamente chi è in gradi di progettare i dispositivi elettrici/elettronici per il propri plastico è avvantaggiato, ma altri possono comunque attingere a molti progetti anche non specificatamente per ferrmodellismo, e montarli a "pappagallo". La materia a mio avviso è molto vasta, ed è forse più un limite pensare solo al DCC come stato dell'arte.
Rolando
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
...non ho un plastico, ma se mai dovessi averlo sono sicuro che non mi farei preclusioni ne per una tecnologia, ne per l'altra....
- roy67
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Giuseppe, Maestro modellista e di vita ha saputo esprimere i pensieri di tutti.
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Ritengo che la scelta di sistema è una decisione personale presa in base alle proprie conoscenze e possibilità, non spingo mai nessuno per un sistema ma lascio decidere a chi il plastico se lo costruisce al massimo posso dire che per la mia conoscenza per un certo tipo di plastico può essere maggiormente utile XX oppure YY. Credo che la cosa principale è potersi divertire come più aggrada
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
E' come scegliere di ascoltare la musica con dischi di vinile su vecchi impianti valvolari (per me una libidine....!) rispetto al farlo con un CD o con un Iphone in streaming (sicuramente più comodo....).
Direi che trattandosi di un hobby e non di un lavoro, dove la produttività e la resa hanno la loro bella importanza, qualsiasi scelta è degna della massima considerazione. Semmai direi che un conto è non voler conoscere o non voler intraprendere le soluzioni proposte da una certa tecnologia e un conto è ignorarla per paura delle complicazioni.
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Marione
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Io già nel 1980 ne usavo uno che aveva 1000 bit di memoria ad accesso casuale ed era in bianco e nero (anzi, ne aveva ben 1024 di bit).
Francamente, mi sembra impossibile che tu che ti definisci "molto senior", abbia avuto dei dubbi sull'esistenza di questo aggeggio infernale, ma se così dovesse essere ti capisco. L'anacronismo è condizionante.
Considera che da allora, molti hanno iniziato ad usare queste macchine diaboliche per migliorare la qualità della vita. Ma non proprio tutti tutti, purtroppo
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Vengo ora all'analogico: io appartengo al gruppo di coloro che amano la sfida di rendere possibile una automazione spinta ad elevati livelli pur rimanendo nell'analogico; considero sminuente trovare "tutto fatto" rivolgendomi al digitale, senza nessuna necessità di studiare come ottenere certi effetti che meraviglino l'osservatore a suon di semplici ma geniali sistemi di relais. Riconosciamo che il digitale emette suoni, frenate, elimina necessità di tante ore trascorse a studiare circuiti con contatti, ma, che volete, abbiamo anche la necessità di compiacerci di avere avuto una trovata geniale, ….noi vecchi. Dimenticavo: non so cosa siano le APP, anche se un magnifico rettore mi ha conferito a suo tempo i titoli che per sua competenza può riconoscere.
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Ciao!!!
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Credo che non esista un'unica verità sulla questione, per usare (perchè diciamolo, quanti sono in grado pure di progettarseli 'sti "geniali sistemi"?) circuiti elettronici, senza che ci sia una logica o ancora meglio uno standard dietro (come nel DCC), serve passione innanzitutto, e poi serve capire cosa e come funziona un certo circuito. Dopotutto chi costruisce un plastico dovrebbe solo essere un bravo carpentiere, elettricista, elettrotecnico, paesaggista, carrozziere, disegnatore e così via.. perchè limitarne lo spazio di azione imponendogli una gestione completamente digitale? ma anche al contrario, scartare il digitale a prescindere per la soddisfazione di far tutto in analogico con "geniali sistemi"?teebreda ha scritto: ↑lunedì 25 giugno 2018, 15:24
Vengo ora all'analogico: io appartengo al gruppo di coloro che amano la sfida di rendere possibile una automazione spinta ad elevati livelli pur rimanendo nell'analogico; considero sminuente trovare "tutto fatto" rivolgendomi al digitale, senza nessuna necessità di studiare come ottenere certi effetti che meraviglino l'osservatore a suon di semplici ma geniali sistemi di relais. Riconosciamo che il digitale emette suoni, frenate, elimina necessità di tante ore trascorse a studiare circuiti con contatti, ma, che volete, abbiamo anche la necessità di compiacerci di avere avuto una trovata geniale, ….noi vecchi.
Ma non è più facile lasciare ad ognuno il gusto di far come meglio crede, magari preferendo alla gestione più o meno automatica della circolazione dei treni, una maggiore cura al paesaggio, o ai rotabili.
Proprio per questi ultimi, c'è chi predilige la "sporcatura", e chi no... chi ha ragione? nessuno ovviamente

Il bello del modellismo, è che c'è spazio per tutte le teste, persino per la mia

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Re: Progettare in analogico: una colpa?
E' proprio questo il punto. Il modellismo e' davvero bello perche' ognuno esprime la propria opinione in rispetto di quella di altri.liftman ha scritto: ↑lunedì 25 giugno 2018, 16:00teebreda ha scritto: ↑lunedì 25 giugno 2018, 15:24
Vengo ora all'analogico: io appartengo al gruppo di coloro che amano la sfida di rendere possibile una automazione spinta ad elevati livelli pur rimanendo nell'analogico; considero sminuente trovare "tutto fatto" rivolgendomi al digitale, senza nessuna necessità di studiare come ottenere certi effetti che meraviglino l'osservatore a suon di semplici ma geniali sistemi di relais. Riconosciamo che il digitale emette suoni, frenate, elimina necessità di tante ore trascorse a studiare circuiti con contatti, ma, che volete, abbiamo anche la necessità di compiacerci di avere avuto una trovata geniale, ….noi vecchi.
Proprio per questi ultimi, c'è chi predilige la "sporcatura", e chi no... chi ha ragione? nessuno ovviamente
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Per dirla in altre parole il mondo e' bello, perche' e' vario............Saluti. Egidio.
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
vedi come è facile fraintendere lo scritto sui forum? Ho solo usato il termine geniali (accompagnato da semplici) come veicolo di autostima attribuita dal plasticista a se stesso, cosa assai legittima, non come termine che asseveri l'introduzione di un nuovo circuito elettronico brevettato a livello ingegneristico. D'altra parte, i semplici sistemi con relais e contatti sono competenza di elettrotecnici, non di ingegneri. Spero ora di avere reso l'idea....liftman ha scritto: ↑lunedì 25 giugno 2018, 16:00diciamolo, quanti sono in grado pure di progettarseli 'sti "geniali sistemi"?) circuiti elettronici, ..... Dopotutto chi costruisce un plastico dovrebbe solo essere un bravo carpentiere, elettricista, elettrotecnico, paesaggista, carrozziere, disegnatore e così via.. perchè scartare il digitale a prescindere per la soddisfazione di far tutto in analogico con "geniali sistemi"?
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
è così facile fraintendere che lo hai appena fattoteebreda ha scritto: ↑lunedì 25 giugno 2018, 22:13 vedi come è facile fraintendere lo scritto sui forum? Ho solo usato il termine geniali (accompagnato da semplici) come veicolo di autostima attribuita dal plasticista a se stesso, cosa assai legittima, non come termine che asseveri l'introduzione di un nuovo circuito elettronico brevettato a livello ingegneristico. D'altra parte, i semplici sistemi con relais e contatti sono competenza di elettrotecnici, non di ingegneri. Spero ora di avere reso l'idea....

L'argomento non è semplice, perchè è la natura stessa del modellismo ad essere complessa e per questo non ci possono essere "regole" se non il seguirne delle proprie, nel bene e nel male. Se chi inizia senza automatismi o altri dispositivi (c'è chi ha dotato il plastico di "tiretti" per comandare gli scambi a mano) sente poi la voglia o la necessità di "migliorare" in quel senso, ha un'ampia scelta di possibilità per integrare o stravolgere completamente il funzionamento del plastico, ma al solito continua ad essere riduttivo pensare che solo il DCC sia la soluzione, o che per forza ci debba essere soddisfazione a costruirsi circuiti più o meno elettronici.
Non è solo questione di possibilità (e non mi riferisco a quelle economiche), ma di dover assimilare nuove nozioni, sperimentare (e fallire pure...) e, stavolta si, sprecare denaro oltre che tempo, che qualcuno preferirebbe impiegare (sia il tempo che il denaro) non per un decoder o per un booster, ma per un nuovo aerografo, un tornietto da banco o quella bella loco che si è cercata per anni, ed adesso ci si presenta davanti...
NOTA BENE:
l'inizio della mia risposta, non vuol essere una polemica, serve solo a far capire, che spesso quello che leggiamo (o scriviamo) non corrisponde esattamente a quello che ci dice il cervello, complici le punteggiature a "segugio penis", le parole che inevitabilmente restano nella tastiera, o la difficoltà di spiegare a parole concetti per i quali spesso basta ed avanza un'espressione facciale..
Rolando
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Non mi soffermo e ripropongo il mio pensiero; non ho mai parlato nel mio post iniziale di escludere il digitale "a prescindere". Chi vuole lo usa e fa benissimo, perché risparmia tempo e applicazione mentale con dettagli di esercizio lodevoli. Ho confermato, però, il piacere che prova chi sceglie l'analogico nell'essersi sentito in grado, a cose fatte, di raggiungere risultati nell'automazione, apparentemente difficili da ottenere con tali sistemi, piuttosto rudimentali (spero non si avvii una contestazione sul termine) rispetto al più duttile digitale. Insomma, salire sulla Fiat 500 del 1970, a me dà un piacere che non ottengo su un suv col navigatore. E pazienza, se ho superato gli anta.
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Discussioni che pensavo fossero archiviate dieci anni fa.
- Il mio plastico è tutto in DCC
- Il mio ha anche JMRI per creazione e retroazione degli ammenicoli devianti a "maroni quadri".
- Il mio a sette centrali, quattro Booster.. Per comandare ad indirizzo lungo 3 convogli!!!!
- il mio No. Il mio è solo analogico.
- Il mio, invece, è metà e metà.
Mah..... Dico... o mi fermo.
Chi ha voglia..... Fa e si diverte ad imparare!
Chi non ha voglia.... Fa e si diverte ad imparare!
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Pura saggezza, Roby!roy67 ha scritto: ↑mercoledì 27 giugno 2018, 21:51 Purtroppo mi spiace che a causa di un ingnorante totale (tutto è partito da "lui", nella discussione del mio plastico) si sia arrivati a discutere, nel 2018, ancora di queste cose.
Discussioni che pensavo fossero archiviate dieci anni fa.
- Il mio plastico è tutto in DCC
- Il mio ha anche JMRI per creazione e retroazione degli ammenicoli devianti a "maroni quadri".
- Il mio a sette centrali, quattro Booster.. Per comandare ad indirizzo lungo 3 convogli!!!!
- il mio No. Il mio è solo analogico.
- Il mio, invece, è metà e metà.
Mah..... Dico... o mi fermo.
Chi ha voglia..... Fa e si diverte ad imparare!
Chi non ha voglia.... Fa e si diverte ad imparare!
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Re: Progettare in analogico: una colpa?
Ovvero quella che farà funzionare il mio plastico (ma solo il mio)
Come?
A modo mio!
Ognuno di noi lo farà.... A modo suo!!!!
Ecco perché penso che Giuseppe, nell'introduzione iniziale, abbia centrato il problema.
"Ognuno faccia come meglio crede. Come meglio si trova. Come meglio pensa."
Figuriasmoci che tutto nasce da "un personaggio" che neanche ha mai fatto un plastico.... Dicendo che nel 2018 esiste il DCC...
Il problema è...... Che lo ha detto a me!!!!!
Mi piacerebbe interrogarlo sulle "sinapsi di robotica"......






Comunque, presto, nella discussione del mio plastico, vi saranno aggiornameti.... Presto è inteso... Entro questa "Era". (Periodo di tempo indefinito che potrebbe durare millenni)...
