Un po' di suspance ci sta sempre bene!
La Cassa
Iniziamo il lavoro da qui, il cuore dell'elaborazione. Con la matita ho segnato su entrambi i lati della cassa le dimensioni dei due nuovi finestrini da ricavare al posto delle serrandine (queste macchine al vero non hanno lo scomparto collettame come le cugine FS). Poi con il trapanino ho fatto una serie di fori vicino alle linee della parte da asportare e l'ho rimossa con il taglierino. Con una limetta piatta ho eliminato i residui in maniera più fine dalla plastica, fino al segno a matita, mentre con una limetta tonda ho ritoccato gli angoli. Poichè parte del vecchio finestrino del bagagliaio sarebbe divenuto parte integrante del nuovo finestrino, con un pezzettino di scheda telefonica ho riprodotto la parte della cornice mancante. Sempre con la limetta piatta ho provveduto poi ad asportare tutti i vecchi tientibene stampati sulla plastica e ho stuccato interamente la cassa, comprendo così i residui delle vecchie serrandine, le scanalature sull'imperiale, i vecchi fori (e in generale su tutte le parti dove sono intervenuto con la lima) e poi con carta abrasiva da 1000 ho portato a finitura le superfici. Le cannellatura sull'imperiale è riprodotta con del filo per applicazioni elettroniche, ma essendo comunque "enorme" rispetto alle dimensioni in scala esatta ho ritenuto opportuno riprodurre in numero inferiore di cannellature per mantenere un colpo d'occhio accettabile.
Veniamo alla verniciatura...la parte più complessa dell'opera. Dopo aver cercato dei colori che si avvicinassero il più possibile a quelli delle sorelle maggiori la mia scelta è caduta sul grigio cenere, sul grafite, sul rosso segnale e sul bianco Puravest. Preparate le varie mascherine per ricreare il motivo cromatico, con il caro amico Gabriele e il suo fido aerografo ci siamo messi all'opera. Dopo una base a tutta la cassa in grigio cenere, abbiamo (non senza qualche buon moccoletto) completato il lavoro con il bianco, il rosso segnale ed infine il grafite. In separata sede, a pennello ho riverniciato i particolari che non sarebbe stato possibile fare con l'aerografo e ho cercato di riprendere qualche difetto (ovviamente creandone altri :geek: ) di verniciatura. In ultimo una prima mano di trasparente satinato. Il risultato, per quanto imperfetto, era veramente notevole già così. Per completare la cassa ho messo i nuovi tientibene (realizzati con filo d'acciaio armonico da 0,4 mm), le trombe (riprodotte in resina dall'amico Massimo), fischi e tergicristalli MdF e i climatizzatori. Questi ultimi li ho riprodotti con lastrina in rame sagomata e verniciata. I terminali di scarico del motore sono ottenuti con fettine di tondino di ottone. Parallelamente a tutto ho provveduto a disegnare le decals necessarie , che una volta stampate, hanno preso il loro posto sul modello. Mi sono limitato per ora ad applicare solo le marcature e i loghi. Ultima mano di trasparente, questa volta però lucido. Per i vetri laterali, dopo vari esperimenti, ho preferito riciclare i vecchi vetri, ritagliati uno ad uno, riposizionati e incollati con il Synthaglass della Puravest, stendendo un velo più o meno uniforme su tutto il vetro nella parte posteriore e sui bordi della cassa. I due nuovi finestrini li ho presi da un'altra ALn 663 Lima cannibalizzata e destinata ad una prossima elaborazione. I vetri frontali, quelli laterali delle cabine e i vetri delle porte centrali li ho invece fatti con il Synthaglass. Anche se imperfetti, sono di gran lunga migliori di quelli originali. Le tendine (arancioni sulle unità con interni ancora del tipo MD e grigie sulle unità sottoposte a revamping completo) sono realizzate con pezzi di cartoncino bristol colorato tagliato a striscette stropicciate. Sulla testata accoppiata alle altre macchine ho inserito le porte frontali in posizione aperta con intercomunicante, anche questi autocostruiti. Le porte frontali sono realizzate con lamierino di ottone, mentre l'intercomunicante, che sperimentai tempo fa su una coppia di ALn 668, è realizzato con carta e un materiale che si può reperire nei negozi che vendono bomboniere e affini (nel mio caso trovato in un pub come tovaglietta, sottratta prima che la cameriera portasse via i resti del bivacco). Per concludere, ho incollato dei led SMD bianchi e rossi dietro ai gruppi ottici e ho fatto una basettina su cui ho messo le resistenze (una per ogni led, per riprodurre la differenza di luminosità tra i fanali che ogni tanto si può incontrare sui mezzi). I led sono collegati alla basetta tramite fili smaltati colorati (una fonte inesauribile di fili smaltati colorati di verde, giallo e rosso sono i cavetti delle cuffiette...in questo modo è più facile venire a capo dei fili e fare il cablaggio senza errori).
Vi lascio con le prime foto...prossimo post, il telaio e i carrelli.
Immagine:
503,62 KB
Immagine:
593,8 KB
Immagine:
604,92 KB
Immagine:
655,17 KB
Immagine:
388,2 KB
Immagine:
518,97 KB
Immagine:
380,31 KB
Immagine:
346,69 KB
Immagine:
344,39 KB
Immagine:
348,57 KB
Immagine:
290,26 KB
Immagine:
398,48 KB
Immagine:
388,4 KB