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Viaggio: da Torino a Pozzallo

Recensioni di viaggi in treno, esperienze relative ai treni, libri ed articoli tecnici riguardanti il mondo delle ferrovie reali.

Moderatore: Fabrizio

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Fabrizio
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Viaggio: da Torino a Pozzallo

#1 Messaggio da Fabrizio »

Ciao a tutti, questa volta il report di un viaggio a tappe da Torino a Pozzallo, in Sicilia. Il racconto sarà fatto a tappe, quindi, di volta in volta, inserirò una nuova puntata. Buona lettura.

Introduzione

In questo viaggio, da Torino a Pozzallo, percorrerò 3464 km in quattro giorni, partendo da Torino ed arrivando a Pozzallo, in Sicilia. Pozzallo è la stazione più meridionale dell'intera rete ferroviaria italiana e si trova in provincia di Ragusa.
Farò questo viaggio esclusivamente con mezzi pubblici, utilizzerò 9 treni, un aereo e tre autobus. Durante il viaggio saranno utilizzati i servizi di trasporto pubblico delle città di Torino, Roma e Catania. Lo scopo di questo viaggio è quello di giungere sulle sponde del Mare Mediterraneo, nonché quello di utilizzare i mezzi di trasporto in alcune grandi città.

Itinerario del viaggio
Itinerario del viaggio

Giorno 1: da Torino a Roma


Il primo giorno di viaggio, Lunedì 20 Agosto 2018, percorrerò la tratta da Torino a Roma. Il viaggio non presenta particolarità e percorrerò un itinerario fatto già molte volte. Anche per quel che riguarda i treni non ci sono particolari condizioni, in quanto userò uno dei tanti Frecciarossa che ogni giorno collegano Roma con Torino.

Per raggiungere Roma parto da Piossasco alle 8:12, con il bus 1118 della linea 1510 di Gruppo Torinese Trasporti. La linea 1510 di GTT serve la zona occidentale della provincia, collegando Cumiana con Torino attraverso Piossasco, Orbassano e Beinasco. Normalmente è prevista una corsa ogni circa 30 minuti dalle 4:30 del mattino alle 1:30 di notte, ma nel periodo estivo la frequenza è ridotta ad un collegamento ogni ora . il mezzo è un Iveco Crossway, che si presenta in discrete condizioni di ordine e pulizia e non affollato. A bordo è disponibile un monitor con i dati della linea ed indicazione delle fermate che sopraggiungono. Il tragitto tra Piossasco e Torino richiede circa un ora, quindi giungiamo al capolinea di Corso Re Umberto, da dove, con la linea 1 della metropolitana, raggiungo direttamente la stazione ferroviaria di Torino Porta Susa.

In stazione attendo il treno Frecciarossa 9623, previsto in partenza per Roma Termini alle 10:00. Il treno, proveniente da Torino Porta Nuova, giunge in stazione in orario ed è un ETR 400 entrato in servizio nel 2016. A bordo sono disponibili il bar e servizio di ristorazione, prese elettriche,connessione wifi e quattro livelli di servizio, Executive, Business, Standard e Premium. Il treno parte dal binario 2 e lungo la banchina sono disposti monitor che indicano i numeri di carrozza. In questo modo i passeggeri possono disporsi lungo la banchina in modo da accedere direttamente alla vettura nella quale hanno il loro posto a sedere riservato. Oltre ai monitor, anche gli annunci audio avvisano del fatto che le vetture riservate ai servizi Business ed Executive si trovino in testa o in coda al treno. Giunto il treno salgo a bordo, dove ho il posto in carrozza 1, livello di servizio Business Area del Silenzio. Il treno si presenta in ordine e pulito, mentre la frequentazione è scarsa lungo tutto il percorso.

Interni carrozza 1 - livello di servizio Business "Area del Silenzio"
Interni carrozza 1 - livello di servizio Business "Area del Silenzio"
Interni treno ETR 400 "Frecciarossa 1000"
Interni treno ETR 400 "Frecciarossa 1000"


Tra Torino e Roma sono disponibili diverse connessioni con treni ad alta velocità Frecciarossa e Italo, con o senza fermate intermedie e con tempi di percorrenza che variano tra le 4 e le 5 ore circa. Alcuni collegamenti, sia Italo che Frecciarossa, eseguono solo una fermata a Milano, mentre altri fermano anche nelle stazioni di Bologna, Firenze e Reggio Emilia. Sono disponibili anche treni che fermano a Milano Porta Garibaldi, Milano Rogoredo e Roma Tiburtina. I mezzi utilizzati sono gli ETR 400 ed ETR 500 per Trenitalia, nonché AGV e Pendolino Evo per Italo. L'introduzione dei servizi ad alta velocità ha completamente rivoluzionato gli spostamenti lungo la tratta da Torino a Roma, quasi dimezzando i tempi di percorrenza e spostando gli itinerari dalla dorsale tirrenica a quella lungo l'asse Milano-Roma. In precedenza, infatti, la maggior parte dei treni in servizio sull'asse Torino-Roma percorrevano la ferrovia tirrenica, ovvero da Torino si passava per Asti ed Alessandria, quindi Genova, La Spezia, Pisa e Livorno, per poi arrivare a Civitavecchia e Roma. Oggi, invece, tutti i servizi ad alta velocità da Torino raggiungono Milano, quindi si scende verso Bologna e Firenze per poi raggiungere Roma e Napoli. Lungo la dorsale tirrenica rimane in servizio il treno Intercity Torino-Salerno e il Frecciabianca Torino-Roma, che però impiegano entrambi più di 6 ore per raggiungere Roma.

Il mezzo su cui viaggio è un ETR 400, ultimo treno in ordine di tempo entrato nel parco mezzi ad alta velocità di Trenitalia. Si tratta di un elettrotreno composto da sette carrozze e lungo 202 metri, che offre in tutto 457 posti a sedere. I mezzi, classificati come ETR 400 (o ETR 1000), sono elettrotreni a potenza distribuita, ovvero i motori sono installati lungo tutto il treno e non esistono le locomotive. Questa configurazione garantisce loro delle ottime prestazioni in termini di accelerazione, decelerazione e bassa aggressività nei confronti del binario, consentendo ai mezzi di viaggiare ad elevate velocità senza troppi impatti sulla manutenzione delle infrastrutture. Ogni mezzo è dotato di 16 motori disposti su 8 carrelli lungo il treno, che erogano fino a 9800 kW di potenza continuativa e permettono al treno di viaggiare fino a 300 km/h in servizio commerciale, anche se la velocità massima in esercizio può essere elevata fino a 350 km/h. Il mezzo è attrezzato per viaggiare su linee tradizionali e ad alta velocità, bitensione 3 kVcc e 25 kV 50 Hz, con sistema di gestione e segnalamento ETRMS livello 2, nonché i sistemi di sicurezza per l'esercizio sulle linee tradizionali.

La sosta nella stazione di Torino Porta Susa dura poco più di due minuti, quindi il treno riparte in direzione Milano. Superiamo la stazione di Torino Stura e ci immettiamo sulla linea ad alta velocità per Milano, dove giungiamo dopo circa 50 minuti di viaggio avendo percorso tutta la ferrovia ad una velocità sempre prossima ai 300 km/h. Superata la stazione di Rho Fiera, dove termina la linea ad alta velocità, ci immettiamo nel nodo di Milano e giungiamo a Milano Centrale alle 10:50, in orario. La fermata dura circa 10 minuti, necessari anche ad invertire il senso di marcia, essendo la stazione di Milano Centrale una stazione di testa. Ripartiamo da Milano Centrale e ci dirigiamo verso Lambrate, passiamo tra i quartieri Città Studi, Ortica, Forlanini e giungiamo a Milano Rogoredo, ultima fermata prima della lunga tratta senza fermate verso Roma Termini. Questo treno, infatti, non esegue fermate intermedie tra Milano e Roma, collegando le due città in due ore e 50 minuti.
Il treno è molto agile, in grado di arrestarsi e ripartire rapidamente dopo le soste, con accelerazioni vigorose che permettono al treno di raggiungere elevate velocità in brevi tempi, anche quando lo stesso si immette sulle linee ad alta velocità, come succede nei pressi di Tavazzano, dove oltrepassiamo il punto di cambio tensione e ci immettiamo sulla linea ad alta velocità per Bologna.
La linea ad alta velocità Milano - Bologna, aperta nel 2008, è alimentata a 25 kV in corrente alternata ed è realizzata in quasi totale affiancamento alla autostrada A1 "Autostrada del Sole". Percorriamo tutta la ferrovia a velocità sempre prossime ai 300 km/h, in un ambiente pianeggiante e fortemente antropizzato, ma in cui le infrastrutture, costruzioni e attività umane convivono in maniera efficace e restituiscono l'idea di un ambiente sano ed ordinato. Stiamo attraversano la parte meridionale della Pianura Padana, una delle zone più industrializzate e produttive d'Italia, attraversando dall'esterno città come Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, delle quali si intravedono le propaggini. L'ambiente è un susseguirsi di centri abitati, fabbricati industriali ed artigianali, collegati fra loro da una fitta rete infrastrutturale di strade ferrovie. Molte anche le attività agricole, fra le quali coltivazioni di mais e frutteti, anch'esse servite da una fitta rete di infrastrutture, canali irrigui e attività industriali legate alla trasformazione dei prodotti.

Il personale di bordo distribuisce i quotidiani, snack e bevande, che vengono offerti gratuitamente anche più volte lungo il tragitto. E' prevista anche la possibilità di pranzare a bordo, direttamente serviti al posto con un menù che varia da tramezzini ad antipasti o piatti caldi, serviti comunque in confezioni da viaggio. In fase di acquisto del biglietto è possibile prenotare il pranzo, diversamente lo stesso può essere richiesto direttamente al personale di bordo.

Menu dei pasti serviti a bordo
Menu dei pasti serviti a bordo


Un ora circa dopo la partenza da Milano il treno inizia a rallentare, quindi ci immettiamo nella galleria Bologna, la quale ci conduce ai binari sotterranei della stazione di Bologna Centrale, che attraversiamo senza fermare. Immettendoci in questa galleria lasciamo il nord Italia e la Pianura Padana, poiché quando saremo di nuovo all'aperto saremo già a Firenze, in Italia centrale e in un ambiente completamente diverso.
La tratta tra Bologna e Firenze è quasi completamente in galleria, con solo brevi spazi all'aperto tra le lunghe gallerie scavate sotto l'Appennino Tosco-Emiliano. La più lunga di queste gallerie, quella di Vaglia, lunga oltre 18 km, ci conduce direttamente poco oltre Sesto Fiorentino, dove inizia il nodo di Firenze. Abbiamo percorso gli oltre 120 km che separano Bologna da Firenze in circa 30 minuti, per la quasi totalità in galleria.

La marcia nel nodo di Firenze è abbastanza lenta, ma procede senza incertezze. Il treno oltrepassa le stazioni di Firenze Castello e Rifredi, quindi saltiamo la stazione di Santa Maria Novella passando per Firenze Statuto, procediamo poi verso Firenze Campo di Marte e Rovezzano, dove inizia la linea "Direttissima" per Roma.

La linea "Direttissima" Firenze-Roma è una ferrovia ad alta velocità che ha caratteristiche diverse dalle altre linee ad alta velocità italiane. Costruita tra il 1977 e il 1992 è alimentata a 3000V in corrente continua come la rete tradizionale, ammette velocità massima di 250 km/h ed è dotata di sistemi di segnalamento con Blocco Automatico a Correnti Codificate e ripetizione dei segnali a bordo dei treni. E' stata la prima ferrovia italiana ad alta velocità e costituisce il più importante collegamento ferroviario tra il nord e il centro-sud Italia. Dal punto di vista panoramico è una ferrovia estremamente interessante, che attraversa alcune delle zone più belle d'Italia, passando dalla Val di Chiana al senese, per portarsi poi in Sabina e raggiungere quindi Roma. La ferrovia è un susseguirsi di gallerie, viadotti e tratti in rilevato, che permettono di ammirare un paesaggio prevalentemente collinare nel quale gli elementi costruiti dall'uomo si inseriscono in maniera armoniosa e mai troppo impattante. La zona non è fortemente urbanizzata, mentre la rete infrastrutturale non è fitta. A tratti possiamo vedere, alla nostra destra o alla sinistra, la ferrovia storica Firenze - Roma, che segue un tortuoso andamento lungo i pendii delle colline e va a servire i numerosi centri abitati dell'area, mentre l'autostrada A1, che vediamo a tratti, segue un andamento più simile a quello della ferrovia direttissima, che anziché seguire l'andamento delle colline le attraversa con delle gallerie e scavalcando le valli con dei viadotti.

Paesaggio nei pressi di Laterina (AR), linea Direttissima Firenze-Roma.
Paesaggio nei pressi di Laterina (AR), linea Direttissima Firenze-Roma.


Circa due ore e 40 minuti dopo aver lasciato Milano ci immettiamo nel nodo di Roma. Lasciamo alla nostra destra lo scalo di Roma Smistamento, costeggiamo i quartieri Monte Sacro e Pietralata per giungere a Roma Tiburtina e quindi Roma Termini, dove arriviamo in orario alle 13:59.

La tratta tra Torino e Roma, lunga 782 km, ha richiesto 4 ore con fermate a Milano Centrale e Milano Rogoredo.

Il viaggio a bordo del treno Frecciarossa è stato confortevole e rilassante, con tempi di percorrenza interessanti e la possibilità di partire ed arrivare direttamente nel centro delle città. Il mezzo utilizzato è confortevole e silenzioso, il climatizzatore ha mantenuto una temperatura adeguata e a bordo sono disponibili molti servizi, compresi quelli di intrattenimento fruibili direttamente sul proprio dispositivo tramite connessione wifi. Durante il viaggio vengono serviti più volte snack e bevande, mentre il personale di bordo è sempre disponibile per ogni necessità. I sedili sono comodi e lo spazio libero attorno agli stessi ampio, il che garantisce buoni livelli di confort e vivibilità. Gli orari sono stati rispettati in tutti i casi.


Termina a Roma il primo giorno di viaggio, domani sarà la volta della tratta tra Roma e Catania. A Roma utilizzo i mezzi pubblici per raggiungere Piazza dei Gerani, nel quartiere Centocelle, poi mi reco in hotel per il pernottamento.


.................continua......................


Fabrizio

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benigni99
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#2 Messaggio da benigni99 »

Complimenti Fabrizio, come sempre un reportage molto bello ed interessante, aspettiamo il seguito.

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#3 Messaggio da Egidio »

Resoconto davvero interessante e piacevole.... Saluti. Egidio. [51]
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marione
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#4 Messaggio da marione »

Sempre graditissimo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bravo !!!!!!!!!!
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Edgardo_Rosatti
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#5 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Ebbravo Fabrizio, come i precedenti interlocutori non posso che farti i complimenti.
L'Antonella (mia moglie per chi non la conosce), chiede di dare anche qualche recensione meno ferroviaria e più turistica, visto il lungo viaggio (magari anche su FB).
Tuttavia, so già che risponderai che il tempo è poco e 4 giorni per l'itinerario che ti proponi di fare bastano solo per le recensioni tipicamente ferroviarie a cui ci hai abituato. Va bene comunque dai!!!

Ciao neh!
ED
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Fabrizio
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#6 Messaggio da Fabrizio »

Grazie a tutti.
Edgardo_Rosatti ha scritto: martedì 28 agosto 2018, 23:02 .....
L'Antonella (mia moglie per chi non la conosce), chiede di dare anche qualche recensione meno ferroviaria e più turistica, visto il lungo viaggio (magari anche su FB).
Tuttavia, so già che risponderai che il tempo è poco e 4 giorni per l'itinerario che ti proponi di fare bastano solo per le recensioni tipicamente ferroviarie a cui ci hai abituato. Va bene comunque dai!!!

Ciao neh!
ED
Ciao Edgardo, come hai già intuito, questo tipo di viaggi sono esclusivamente ferroviari. Normalmente li organizzo con il solo obbiettivo di viaggiare, solitamente inserendo sempre qualche novità (nuove linee, treni, servizi o metodi di viaggio). L'obbiettivo del viaggio è quindi proprio lo spostamento e l'utilizzo dei mezzi di trasporto, mentre non sono previsti tempi per visite alle città o gite turistiche. Nei racconti si può trovare la descrizione dei paesaggi che vedo dai treni, ma non descrizioni turistiche di luoghi visitati, proprio perché non sono previste escursioni o visite. Nei tempi in cui non viaggio mi reco solamente in hotel per dormire o mangiare, anche perché, a dirti la verità, dopo diverse ore di viaggio, la stanchezza è tanta e non avrei comunque più voglia di fare escursioni. Ecco il motivo per cui non ci sono solo recensioni di viaggio e non di altro tipo, proprio perché non faccio escursioni turistiche nei luoghi visitati. A volte faccio anche dei viaggi turistici, ma non da solo e chi mi accompagna si occupa di tutto il resto, mentre io mi occupo di predisporre il viaggio (e in questo i viaggi che faccio da solo mi aiutano molto). In quel caso, allora, facciamo escursioni e visitiamo dei luoghi, ma si tratta di modi di concepire il viaggio ed obbiettivi completamente diversi.
Fabrizio

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#7 Messaggio da Fabrizio »

Giorno 2: da Roma a Catania

Oggi, Martedì 21 Agosto 2018, mi recherò da Roma a Catania. Per raggiungere Catania utilizzerò un treno Frecciargento, un treno Regionale e un Intercity. E' possibile raggiungere direttamente la Sicilia da Roma utilizzando dei treni Intercity diurni oppure Intercity notturni, i quali dispongono anche dei servizi letti e cuccette. I treni verso la Sicilia hanno doppia destinazione Palermo/Siracusa, le due sezioni vengono divise a Messina dopo il traghettamento sullo stretto.
Per raggiungere la Sicilia non utilizzerò un collegamento diretto, ma mi recherò prima a Reggio Calabria con un treno Frecciargento, poi raggiungerò Villa San Giovanni, dove prenderò un treno Intercity per Catania.

Percorso tra Roma e Catania. In viola il percorso con il treno Frecciargento, in rosso quello con il treno Intercity. Il viaggio è lungo 784 km.
Percorso tra Roma e Catania. In viola il percorso con il treno Frecciargento, in rosso quello con il treno Intercity. Il viaggio è lungo 784 km.

Per raggiungere Reggio Calabria utilizzo il treno Frecciargento 35641, previsto in partenza da Roma Termini alle 7.20. Questo treno, introdotto in orario dal Dicembre 2017, è il collegamento più rapido tra le due città, ottenuto con treni ad assetto variabile e saltando la fermata di Napoli Centrale. Con l'apertura della stazione di Napoli Afragola, infatti, questo treno non effettua più fermata a Napoli Centrale, ma dalla linea ad alta velocità Roma - Napoli, si immette direttamente sulla linea a monte del Vesuvio, sfruttando il cosiddetto collegamento "nord-sud". Queste scelte fanno si che il tempo di percorrenza tra Roma e Reggio Calabria si sia ridotto di ulteriori 30 minuti rispetto ai treni più veloci che effettuavano fermata a Napoli Centrale.

Raggiungo i 5 minuti a piedi la stazione di Roma Termini, quindi mi reco ai varchi di accesso ai binari. Tramite lo smartphone mostro il biglietto agli addetti alla sicurezza, quindi accedo alle banchine e mi reco al binario 9, indicato dai monitor di stazione come binario di partenza del treno che devo utilizzare.
Il treno in servizio e l'ETR 485 n°40, un elettrotreno ad assetto variabile "Pendolino" costruito da Fiat Ferroviaria nel 1998.

Treno ETR 485 in servizio con il Frecciargento delle 7:20 per Reggio Calabria.
Treno ETR 485 in servizio con il Frecciargento delle 7:20 per Reggio Calabria.

Salgo a bordo e prendo posto nella vettura 1, dove ho assegnato il posto 3A. A bordo sono disponibili posti disposti su moduli vis-a-vis o a correre, con possibilità di scelta in fase di acquisto del biglietto. Io ho scelto un posto in salottino da due.
Il treno si presenta in ordine e pulito, anche se si notano segni di degrado degli arredi, che non sono in ottimo stato di conservazione. I servizi igienici sono tutti fruibili, ma con diversi problemi alle porte di accesso e ai comandi di scarico dell' acqua. A bordo sono disponibili tavolini a tutti i posti, prese elettriche e monitor informativi, nonché annunci audio su itinerario del treno e prossime fermate. E' disponibile la connessione wifi, ma non l'accesso ad internet tramite la stessa. Sono invece disponibili i servizi di intrattenimento, informazioni di viaggio ed edicola digitale. La climatizzazione è silenziosa e mantiene a bordo una temperatura adeguata. Il treno si presenta in buono stato, ma manca spazio per i bagagli e, nel complesso, tutto il mezzo accusa ormai il peso degli anni.

Interni treno Frecciargento per Reggio Calabria. Il mezzo è un ETR 485.
Interni treno Frecciargento per Reggio Calabria. Il mezzo è un ETR 485.

Il treno parte in orario alle 7:20, quindi ci dirigiamo verso Casal Bertone e Roma Prenestina, attraversando le aree degli impianti ferroviari di San Lorenzo e Prenestina, dove sostano numerosi mezzi ad alta velocità e tradizionali. Procediamo quindi verso la periferia est di Roma, condividendo il tracciato con la ferrovia per Pescara, dalla quale ci distacchiamo presso Salone compiendo una curva a destra. Procediamo ora verso Zagarolo e San Cesareo, quindi attraversiamo il punto di cambio tensione e iniziamo la marcia sulla linea ad alta velocità per Napoli. La ferrovia ad alta velocità per Napoli corre nella parte interna del Lazio, nelle valli dei fiumi Sacco e Liri, con un percorso parallelo alla autostrada A1 e alla ferrovia Roma-Napoli via Cassino. L'altra ferrovia che collega le due città, invece, scorre più a est, lungo il versante tirrenico e toccando le città di Latina e Formia.

Nel primo tratto del viaggio attraversiamo un ambiente collinoso dal clima abbastanza asciutto, con una vegetazione prevalentemente arbustiva ed una presenza discreta di fabbricati ad infrastrutture viarie. Mano a mano che procediamo verso sud le colline si fanno più scoscese e ricoperte di una fitta vegetazione verdeggiante, quindi il clima appare più umido e la presenza di abitazioni e fabbricati diminuisce. A tratti, a destra e sinistra, possiamo vedere la autostrada A1 e la ferrovia storica Roma - Napoli via Cassino, raggiungibile con alcune interconnessioni. Il treno acquista velocità e si porta sui 250 km/h, massima velocità raggiungibile dall' ETR 485.

Panorama nei pressi di Valmontone (FR), linea AV Roma-Napoli.
Panorama nei pressi di Valmontone (FR), linea AV Roma-Napoli.
Terra di Lavoro nei pressi di Pignataro Maggiore (CE)
Terra di Lavoro nei pressi di Pignataro Maggiore (CE)
Panorama nei pressi di Vitulazio (CE)
Panorama nei pressi di Vitulazio (CE)

Procediamo verso sud, quindi la presenza di infrastrutture si fa sempre più fitta e le colline lasciano spazio ad un ampia pianura ricca di coltivazioni, stiamo viaggiando ora nella Terra di Lavoro del casertano, una fertile area agricola tra le province di Caserta e Napoli. Procedendo ancora verso sud ci addentriamo nella fitta area urbana di Napoli, dove infrastrutture, assi viari, ferrovie e fabbricati si susseguono senza soluzione di continuità in una vasta area pianeggiante contornata dai rilievi del Vesuvio, visibile sullo sfondo. Giungiamo quindi a Napoli Afragola alle 8:27, con 4 minuti di ritardo.

La stazione di Napoli Afragola, assieme a quella di Reggio Emilia Mediopadana, è una delle stazioni costruite lungo le linee dell'alta velocità all'esterno dei centri urbani. Il suo scopo è quello di raccogliere l'utenza della vasta area metropolitana che la circonda, permettendo a chi abita e lavora nella provincia di utilizzare i servizi dell'alta velocità senza accedere alle stazioni della città, difficilmente raggiungibili e impossibilitate ad accogliere passeggeri che vi si recano in auto. In questa stazione, invece, sono disponibili vaste aree di parcheggio, che facilitano coloro che si recano in stazione con il mezzo privato. La stazione è anche collegata con alcune linee di mezzi pubblici, ma i collegamenti sono ancora scarsi e l'accesso con i mezzi del servizio pubblico non è ancora ottimale. La fermata del treno in questa stazione consente al Frecciargento Roma - Reggio Calabria di non entrare nel congestionato nodo di Napoli e guadagnare oltre 30 minuti sui tempi di percorrenza, mentre Reggio Calabria rimane comunque servita da Napoli Centrale con i collegamenti Frecciabianca, solo leggermente più lenti.

A Napoli Afragola sala a bordo un solo passeggero, nessuno scende , mentre la frequentazione a bordo rimane scarsa lungo tutto il viaggio. La relazione soffre di grossi problemi di picchi di carico, concentrati nella direzione nord-sud nei periodi delle partenze e sud-nord nel periodo dei rientri. Questo è periodo di rientri, quindi la relazione Roma - Reggio Calabria è poco frequentata, mentre i treni in direzione opposta soffrono del problema di sovraffollamento e indisponibilità posti.
Ripartiamo da Napoli Afragola e ci dirigiamo verso la linea a monte del Vesuvio, che raggiungiamo tramite il raccordo "nord-sud", aperto nel 2013 e che permette di collegare la linea AV Roma-Napoli al sud Italia senza passare per il nodo di Napoli. La ferrovia è quasi tutta in viadotto ed attraversa una zona fortemente urbanizzata, dove coltivazioni, reti infrastrutturali, fabbricati ed attività di vario tipo convivono in un contesto a tratti disordinato, ma anche molto dinamico.

Panorama nei pressi di Casalnuovo di Napoli (NA), con la ferrovia Napoli-Baiano e un treno della Circumvesuviana.
Panorama nei pressi di Casalnuovo di Napoli (NA), con la ferrovia Napoli-Baiano e un treno della Circumvesuviana.
Panorama nei pressi di Pagani (SA), sullo sfondo i Monti Lattari.
Panorama nei pressi di Pagani (SA), sullo sfondo i Monti Lattari.
Panorama nei pressi di Nocera Inferiore (SA) - linea a monte del Vesuvio
Panorama nei pressi di Nocera Inferiore (SA) - linea a monte del Vesuvio

Lasciamo la vasta area urbanizzata alle nostre spalle, quindi ci immettiamo nella lunga galleria Santa Lucia, che ci conduce direttamente a Salerno, dove giungiamo alle 8:53.
Il viaggio procede verso sud, il treno è confortevole e silenzioso e da qui in avanti tornerà anche utile l'assetto variabile di cui il mezzo è dotato. Gli elettrotreni ETR 485 sono nati come ETR 480 tra il 1997 e il 1998, poi trasformati in ETR 485 dal 2005 in avanti. Nati come treni monotensione erano già predisposti per accogliere i dispositivi per essere alimentati anche a 25 kV, al fine di poter operare sulle reti ad alta velocità allora ancora in progettazione. Con l'apertura della ferrovia Roma-Napoli e successive, tutti e 15 i treni hanno ricevuto i dispositivi per operare a 25 kV e sono stati riclassificati come ETR 485. I treni sono composti da nove carrozze e offrono 490 posti a sedere. Sono elettrotreni dotati di assetto variabile, dispositivo che consente di inclinare le casse di 8° in curva ed aumentare le velocità di percorrenza di circa il 25% sulle linee tradizionali. I treni sono a trazione distribuita, sono in grado di erogare fino a 5880 kW di potenza e possono raggiungere la velocità massima di 250 km/h. Fra i pendolini di seconda generazione, sono gli unici a viaggiare ancora con i dispositivi di assetto variabile attivi, a differenza degli ETR 460 e 470 che li hanno disattivati.

Attraversiamo la Piana del Sele, quindi giungiamo ad Agropoli, dove inizia un tratto particolarmente lento e tortuoso, quello che attraversa il Cilento. Lasciamo la costa tirrenica e ci portiamo nell'entroterra, in un ambiente montano e selvaggio, quasi del tutto disabitato e dominato da montagne ricoperte da una fitta e verdeggiante vegetazione. Attraversiamo le stazioni di Omignano Scalo e Vallo scalo, stazioni immerse nel nulla e che servono gli omonimi paesi situati però sulle alture circostanti. Ci riportiamo per un breve tratto lungo la costa, quindi attraversiamo le stazioni di Ascea e Palinuro, per poi rientrare nel selvaggio entroterra del Cilento e dirigerci verso Roccagloriosa, anch'essa situata sui colli e lontana dalla omonima stazione. Il treno marcia sempre a velocità abbastanza basse, lungo una linea tortuosa che attraversa i rilievi con lunghe gallerie, tratti a mezza costa e viadotti. Lasciamo il Cilento e ci portiamo verso Policastro e Sapri, che attraversiamo senza fermare. Ora la ferrovia costeggia il Mare Tirreno, mentre attraversiamo il breve territorio lucano, tra Acquafredda e Maratea, per poi entrare in Calabria a Praja a Mare. Ora la ferrovia è meno tortuosa, anche se sempre stretta tra il Mare Tirreno e la catena costiera calabra. Procediamo verso Scalea, Belvedere Marittimo e Cetraro, mentre dal finestrino si possono ammirare le belle coste, non invase da troppo cemento e non fortemente antropizzate. Gli stabilimenti balneari sono piccoli, poco invadenti e lasciano molto spazio alla natura.

Mare Tirreno nei pressi di Belvedere Marittimo (CS)
Mare Tirreno nei pressi di Belvedere Marittimo (CS)
Uno stabilimento balneare nei pressi di Marina di Belvedere (CS)
Uno stabilimento balneare nei pressi di Marina di Belvedere (CS)
Panorama nei pressi di Acquappesa (CS)
Panorama nei pressi di Acquappesa (CS)

Circa un ora e 40 minuti dopo la partenza da Salerno giungiamo a Paola, prima fermata nel territorio della Calabria. La tratta tra Salerno e Paola rappresenta quella più lunga senza fermate per questo treno, quindi ripartiamo alla volta di Lamezia Terme, che invece si trova a non molta distanza e raggiungiamo alle 11:08, con 7 minuti di ritardo.
Ripartiamo da Lamezia Terme, quindi transitiamo sulla Piana di Sant'Eufemia, una piccola pianura solcata dai fiumi Amato ed Angitola, dove la ferrovia tirrenica meridionale va ad affiancarsi alla autostrada A2 "Autostrada del Mediterraneo", principale arteria stradale di accesso a Calabria e Sicilia. Procediamo verso sud e quindi superiamo il fiume Angitola su di un imponente viadotto, dal quale si può vedere l'intera piana di Sant'Eufemia, dominata dalle coltivazioni di agrumi, vite ed olivo.
Superato il viadotto Angitola ci immettiamo nell'entroterra calabrese, transitando in un ambiente praticamente disabitato e dominato da montagne ricoperte di fitti boschi e uliveti, fino a Rosarno, dove termina la direttissima via Mileto e ci ricongiungiamo alla tratta originaria della ferrovia tirrenica. Il tratto originario della ferrovia tirrenica, da Pizzo, procede lungo la costa verso Briatico, Tropea e Nicotera, mentre la variante si inoltra nell'entroterra verso Mileto. I due rami della ferrovia si ricongiungono poi a Rosarno.

Piana di Sant'Eufemia con coltivazioni di clementine e autostrada A2.
Piana di Sant'Eufemia con coltivazioni di clementine e autostrada A2.
Vista della Piana di Lamezia dal Viadotto Angitola
Vista della Piana di Lamezia dal Viadotto Angitola

Da Rosarno procediamo verso Gioia Tauro, Palmi e Bagnara Calabra, quindi giungiamo a Villa San Giovanni, ormai in vista della destinazione finale. Ripartiamo da Villa San Giovanni e ci dirigiamo verso Villa San Giovanni Bolano, quindi Reggio Calabria Gallico e Lido, per giungere a Reggio Calabria Centrale alle 12:30, con 10 minuti di ritardo.

La tratta tra Roma e Reggio Calabria ha richiesto 5 ore e 8 minuti, contro le 4 ore e 58 minuti previste da orario. I chilometri percorsi sono 682 ed il treno ha effettuato fermata a Napoli Afragola, Salerno, Paola, Lamezia Terme Centrale, Rosarno e Villa San Giovanni. L'utilizzo di un treno ad assetto variabile, su questa tratta, consente una discreta riduzione dei tempi di percorrenza, poiché la ferrovia si adatta bene alle caratteristiche di questi treni. L'itinerario è mediamente tortuoso, con molte curve ma percorribili a buona andatura, il che permette ai treni ad assetto variabile di dare il meglio di se. Le velocità massime previste lungo la linea variano dai 150 ai 170 km/h, innalzabili a 180-200 km/h utilizzando treni ad assetto variabile. Tutta la ferrovia ammette la circolazione nei ranghi A-B-C e P, quindi i dispositivi di assetto variabile possono essere utilizzati per l'intera tratta. In molte tratte, specie nell'attraversamento del Cilento e tra Sapri e Paola, l'uso di treni ad assetto variabile permette di innalzare le velocità anche di 30-40 km/h, rendendo così possibile raggiungere velocità medie interessanti. Il treno Frecciargento, inoltre, utilizza la linea ad alta velocità tra Roma e Napoli, poi salta la fermata di Napoli Centrale, permettendo ulteriori guadagni nei tempi di percorrenza. Un treno Frecciabianca impiega tra Roma e Reggio Calabria 7 ore contro le 5 di un Frecciargento.

Il viaggio è stato rilassante e confortevole, su un treno in grado di offrire buoni livelli di confort, che però presenta ormai i segni del tempo. Cronico il problema dello spazio per i bagagli, che sugli ETR 485 è poco, come è anche cronico il problema ai servizi igienici, spesso guasti su questi treni. A mio parere, questi treni, per rimanere ancora in servizio, dovrebbero subire un sostanziale revamping degli interni, poiché ormai gli arredamenti mostrano tutti gli anni di esercizio. Sarebbe opportuno, in una eventuale sistemazione degli interni, prevedere maggiore spazio per i bagagli, aggiungendo delle bagagliere a terra e modificando radicalmente il sistema di climatizzazione, che occupa molto spazio al di sopra delle cappelliere. In alternativa sarebbe ideale utilizzare su queste relazioni i più moderni ETR 600.

Un treno ETR 450 accantonato a Reggio Calabria Centrale. I treni ETR 450 sono stati i primi "Pendolino" di serie ad essere costruiti e sono i progenitori degli ETR 485, treno che ho utilizzato per raggiungere la città. Costruiti tra il 1987 e il 1993, sono stati tutti accantonati a Reggio Calabria entro il 2013, poi alcuni trasferiti ad Alessandria e Bari per demolizione. Un esemplare è conservato per il  parco rotabili storici.
Un treno ETR 450 accantonato a Reggio Calabria Centrale. I treni ETR 450 sono stati i primi "Pendolino" di serie ad essere costruiti e sono i progenitori degli ETR 485, treno che ho utilizzato per raggiungere la città. Costruiti tra il 1987 e il 1993, sono stati tutti accantonati a Reggio Calabria entro il 2013, poi alcuni trasferiti ad Alessandria e Bari per demolizione. Un esemplare è conservato per il parco rotabili storici.

Nella stazione di Reggio Calabria Centrale attendo un treno per recarmi a Villa San Giovanni, dove attenderò il treno Intercity Roma - Palermo/Siracusa, che utilizzerò per raggiungere Catania. In stazione non trovo un bar, dove avrei voluto fare pranzo, quindi decido di cercare il primo treno per Villa San Giovanni. Il primo treno disponibile è il Regionale per Cosenza, previsto in partenza alle ore 13:00. Tramite la applicazione Trenitalia acquisto il biglietto, quindi mi reco al binario 3, previsto per la partenza del treno.
Il treno è una composizione minima di E 464 e 3 vetture tipo X "revamping regionale", con semipilota tipo X in testa al treno.

Treno Regionale 34844 per Cosenza. La E 464 è stata costruita da AdTranz nel 2001 ed è fra le macchine più vecchie della famiglia.
Treno Regionale 34844 per Cosenza. La E 464 è stata costruita da AdTranz nel 2001 ed è fra le macchine più vecchie della famiglia.

Salgo a bordo della vettura tipo X posta in centro alla composizione, che si presenta in condizioni di ordine e pulizia solo sufficienti. A bordo sono disponibili posti a sedere ad accesso libero, sia in compartimenti da sei posti che in salone, questi ultimi disposti su moduli a salottino da 4 posti. Per ogni salottino da 4 posti sono disponibili due prese elettriche, nonché a bordo è presente un sistema di annunci audio relativi alla prossima fermata e itinerario del treno. Il climatizzatore mantiene a bordo una temperatura gradevole. Prima della partenza viene eseguito il controllo dei biglietti, quindi partiamo alla volta di Cosenza. Il treno si immette nel tunnel sotto viale Italo Falcomatà, il lungomare di Reggio Calabria, quindi effettua fermata a Reggio Calabria Lido. Il treno prosegue poi senza fermate verso Villa San Giovanni, attraversando tutte le stazioni del passante di Reggio Calabria. Attraversiamo i quartieri Archi, Gallico e Catona, quindi costeggiamo lo scalo di Villa San Giovanni Bolano, dove sono accantonati diversi carri e locomotive E 655/656. Giungiamo a Villa San Giovanni alle 13:14, quindi scendo dal treno e cerco un bar per il pranzo.

Locomotive E 656/655 accantonate a Villa San Giovanni Bolano.
Locomotive E 656/655 accantonate a Villa San Giovanni Bolano.
Coppia di automotrici ALn 663 a Villa San Giovanni
Coppia di automotrici ALn 663 a Villa San Giovanni
Stazione di Villa San Giovanni, lato Reggio Calabria
Stazione di Villa San Giovanni, lato Reggio Calabria
Stazione di Villa San Giovanni, lato Scilla/nord.
Stazione di Villa San Giovanni, lato Scilla/nord.

In stazione a Villa San Giovanni attendo il treno Intercity Roma - Palermo/Siracusa, previsto in arrivo alle ore 14:05. Tramite l'applicazione Trenitalia, che utilizzo per organizzare l'intero viaggio, verifico in quale carrozza ho il posto prenotato, quindi verifico anche lo stato aggiornato del treno, che alle 13:54 sta viaggiando con un ritardo di 3 minuti. Il treno giunge in orario al binario 4, trainato da una locomotiva E 403. La locomotiva viene sganciata dal treno, quindi cominciano le operazioni per l'imbarco. Il treno viene diviso in due tronconi, che successivamente saranno le sezioni per Palermo e Siracusa. La sezione per Siracusa, composta da 4 vetture, si trova in fondo al treno, quella per Palermo, composta da altrettante vetture, si trova in testa al treno. La sezione per Siracusa, quella in cui ho il posto riservato, è composta da due vetture di seconda classe tipo IC 270, una vettura tipo Z BH e una vettura tipo Z di prima classe non ristrutturata. Diversamente da quanto previsto in fase di acquisto del biglietto, la vettura su cui ho il posto assegnato non è una vettura tipo IC270, ma bensì una più obsoleta vettura tipo Z a compartimenti. Tutta la carrozza di presenta in pessime condizioni di ordine e pulizia, con sedili sporchi e gli arredi in pessimo stato. A bordo sarebbero disponibili prese elettriche ai soli posti finestrino, ma le stesse sono state rimosse e le sedi chiuse in maniera raffazzonata con nastro adesivo. Le prese elettriche risultano quindi inservibili, mentre il climatizzatore è spento per l'assenza di una locomotiva in testa al treno. A bordo molti passeggeri hanno dubbi sulla destinazione del treno, preoccupandosi del fatto che la vettura su cui sono sia destinata a Palermo o Siracusa/Catania. A bordo non sono presenti indicazioni, ma è bene notare che per ciascun biglietto viene assegnato il posto a sedere, quindi se si prende posto dove indicato, vi è la certezza di arrivare alla giusta destinazione.

Il treno dovrebbe ripartire alle 14:25, ma gli altoparlanti di stazione annunciano che il corrispondente treno Palermo/Siracusa - Roma Termini arriverà con 35 minuti di ritardo. La sosta del nostro treno si prolunga, quindi capisco che dovremo attendere l'arrivo del treno corrispondente per poter essere imbarcati sul traghetto e proseguire il viaggio. Sullo stretto di Messina, infatti, è solitamente utilizzata una sola nave per le operazioni di traghettamento, quindi è palese che occorrerà attendere che la nave traghetto che trasporta il treno in senso nord. La sosta di prolunga per oltre 40 minuti, mentre la temperatura a bordo comincia a salire, non essendo in funzione la climatizzazione. Dopo un certo tempo possiamo notare la nave "Messina" in arrivo agli invasi di Villa San Giovanni, quindi iniziano le operazioni di imbarco del nostro treno, che vengono condotte in contemporanea con quelle di sbarco del treno in senso nord. Durante le operazioni di imbarco rimaniamo a bordo del treno e possiamo vedere che, mentre le nostre vetture vengono imbarcate, quelle del treno per Roma vengono sbarcate e condotte sul piazzale della stazione di Villa San Giovanni. Le operazioni di manovra vengono condotte con un locomotore diesel D 145. Tutti i vagoni sono a bordo, quindi possiamo scendere dal treno e recarci sul ponte della nave, con oltre 40 minuti di ritardo.

Interni della vettura di prima classe in composizione all'Intercity Roma - Palermo/Siracusa. Diversamente da quanto previsto, la carrozza non è una tipo IC 270, ma una tipo Z a compartimenti non ristrutturata. Su questo treno Intercity per Palermo-Siracusa è prevista la vettura di prima classe solo su Catania/Siracusa, mentre su Palermo è previsto il servizio di sola seconda classe.
Interni della vettura di prima classe in composizione all'Intercity Roma - Palermo/Siracusa. Diversamente da quanto previsto, la carrozza non è una tipo IC 270, ma una tipo Z a compartimenti non ristrutturata. Su questo treno Intercity per Palermo-Siracusa è prevista la vettura di prima classe solo su Catania/Siracusa, mentre su Palermo è previsto il servizio di sola seconda classe.
Navigazione sullo stretto di Messina. Costa calabrese.
Navigazione sullo stretto di Messina. Costa calabrese.
Sezioni per Catania/Siracusa (a sinistra) e Palermo (a destra) del treno Intercity imbarcate a bordo nella nave traghetto "Messina".
Sezioni per Catania/Siracusa (a sinistra) e Palermo (a destra) del treno Intercity imbarcate a bordo nella nave traghetto "Messina".
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Nave traghetto Messina con treno a bordo. La nave "Messina" è la più moderna della flotta dedicata al trasporto treni sullo stretto. E' l'unica nave sulla quale è permesso rimanere a bordo dei treni durante la traversata. Quando non viene usata la nave "Messina" i passeggeri devono scendere dal treno e recarsi sul ponte della nave. In questo caso, invece, è possibile rimanere a bordo del treno o recarsi sul ponte della nave.
Nave traghetto Messina con treno a bordo. La nave "Messina" è la più moderna della flotta dedicata al trasporto treni sullo stretto. E' l'unica nave sulla quale è permesso rimanere a bordo dei treni durante la traversata. Quando non viene usata la nave "Messina" i passeggeri devono scendere dal treno e recarsi sul ponte della nave. In questo caso, invece, è possibile rimanere a bordo del treno o recarsi sul ponte della nave.
Nave da crociera MSC "Seaview" (entrata in servizio a Giugno 2018) in porto a Messina. Davanti alla nave da crociera una altro traghetto dedicato al trasporto di auto e persone sullo stretto. E' infatti possibile effettuare la traversata da Villa San Giovanni a Messina con differenti modalità, mentre non è possibile imbarcarsi autonomamente sulle navi che trasportano i treni. A queste navi si accede solo come passeggeri del treno.
Nave da crociera MSC "Seaview" (entrata in servizio a Giugno 2018) in porto a Messina. Davanti alla nave da crociera una altro traghetto dedicato al trasporto di auto e persone sullo stretto. E' infatti possibile effettuare la traversata da Villa San Giovanni a Messina con differenti modalità, mentre non è possibile imbarcarsi autonomamente sulle navi che trasportano i treni. A queste navi si accede solo come passeggeri del treno.

La traversata dello Stretto di Messina, da Villa San Giovanni a Messina, dura circa 35 minuti, navigando in un braccio di mare molto trafficato sia di imbarcazioni che effettuano la traversata dello stretto che da grandi navi che procedono verso i porti dell'alto Tirreno o viaggiano verso il Mare Mediterraneo. La giornata non è delle migliori, nuvolosa e ventilata, con una temperatura che alle 15 non supera il 26 gradi. Giunti a Messina la nave attracca agli invasi specializzati per lo sbarco dei vagoni, quindi saliamo a bordo delle carrozze e veniamo sbarcati dal traghetto. Si occupano delle manovre locomotive diesel-elettriche D 145, dotate di appositi carri scudo costituiti da carrozze passeggeri in disuso. Nella stazione di Messina Centrale il treno viene diviso in due sezioni, una percorrerà l'itinerario lungo la costa ionica verso Catania e Siracusa, mentre l'altra metà del treno percorrerà l'itinerario tirrenico verso Palermo. Mentre attendiamo la partenza da Messina, sui binari attigui viene manovrato un treno Intercity Notte per Milano. In Sicilia tutti i treni a lunga percorrenza sono trainati da locomotive E 656, ormai giunte al termine della loro carriera. In testa al treno per Siracusa, che assume numerazione 721, viene agganciata la E 656.040, un "Caimano" di prima serie costruito nel 1976.

Prima della partenza del treno mi sposto nella vettura 4, che nonostante sia di seconda classe, si presenta in migliori condizioni rispetto alla carrozza nella quale ho il posto riservato, che si presentava in pessime condizioni. A bordo la frequentazione è buona, ma rimangono comunque diversi posti liberi.

Locomotiva a sei assi articolata E 656.040 (Asgen-Casertane 1976)  in testa al treno Intercity per Siracusa. Le locomotive E 656 sono macchine articolate a sei assi, con 12 motori e sviluppano una potenza di 4200 kW. Soprannominate "Caimano" possono raggiungere la massima velocità di 150 km/h e hanno una regolazione tradizionale con connessione motori serie-parallelo e reostati. In servizio da oltre 40 anni sono ormai al termine della loro carriera, ma in Sicilia sono le uniche macchine ad essere utilizzate per i treni a lunga percorrenza da e per il nord Italia.
Locomotiva a sei assi articolata E 656.040 (Asgen-Casertane 1976) in testa al treno Intercity per Siracusa. Le locomotive E 656 sono macchine articolate a sei assi, con 12 motori e sviluppano una potenza di 4200 kW. Soprannominate "Caimano" possono raggiungere la massima velocità di 150 km/h e hanno una regolazione tradizionale con connessione motori serie-parallelo e reostati. In servizio da oltre 40 anni sono ormai al termine della loro carriera, ma in Sicilia sono le uniche macchine ad essere utilizzate per i treni a lunga percorrenza da e per il nord Italia.
Interni di seconda classe carrozza tipo IC 270 in servizio sul treno Intercity Messina-Siracusa.
Interni di seconda classe carrozza tipo IC 270 in servizio sul treno Intercity Messina-Siracusa.

Dopo oltre due ore e mezza dall'arrivo a Villa San Giovanni, ci rimettiamo in marcia e procediamo quindi verso Tremestieri e Giampilieri, costeggiando sempre il Mar Ionio. Per un breve tratto la ferrovia è a doppio binario, poi diventa a singolo binario per tutta l'estesa della linea. Il treno marcia a velocità non troppo elevata, mentre la ferrovia si mantiene sempre a ridosso della costa, attraversando piccoli centri marittimi che si susseguono numerosi lungo la costa del Mar Ionio. L'ambiente è curato e tranquillo, con una presenza non troppo invadente di fabbricati e costruzioni, mentre lungo le spiagge sono presenti piccoli stabilimenti balneari, che lasciano comunque spazio a diverse zone incontaminate. Procediamo per alcuni chilometri, in diversi casi attraversando su ponti in ferro i fiumi che sfociano nel mare, quindi giungiamo nei pressi di Taormina, dove il paesaggio si fa molto caratteristico, con le colline che si gettano a strapiombo in un mare chiaro e pulito, mentre la ferrovia segue l'andamento della costa. Taormina è la prima delle fermate previste, poi la ferrovia piega verso destra e si porta verso l'entroterra, per attraversare gli abitati di Fiumefreddo di Sicilia e Giarre, dove giungiamo alle 17:35, con 45 minuti di ritardo. Ripartiamo da Giarre e viaggiamo in una zona più pianeggiante, dominata da coltivazioni di agrumi che rendono la zona molto caratteristica, poi arriviamo ad Acireale e quindi Cannizzaro, per entrare poi nell'area urbana di Catania e giungere a Catania Centrale alle 18:06, con 47 minuti di ritardo.

Panorama nei pressi di Messina, sullo sfondo la costa calabrese.
Panorama nei pressi di Messina, sullo sfondo la costa calabrese.
Mare Ionio nei pressi di Taormina (ME)
Mare Ionio nei pressi di Taormina (ME)
Uno stabilimento balneare a Letojanni (ME)
Uno stabilimento balneare a Letojanni (ME)
Panorama nei pressi di Giarre (CT)
Panorama nei pressi di Giarre (CT)

La tratta tra Villa San Giovanni e Catania ha richiesto 3 ore e 44 minuti contro le 2 ore e 54 minuti previste, per una percorrenza di 104 km, traghettamento sullo stretto compreso. Il treno ha effettuato fermata a Messina, Taormina, Giarre-Riposto e Acireale. Purtroppo, nonostante il treno da Roma sia giunto a Villa San Giovanni in perfetto orario, l'aver dovuto attendere l'arrivo in ritardo dell'unica nave traghetto in servizio, ha causato al treno un ritardo di oltre 40 minuti, poi saliti a 47 nel ripartire da Messina e giungere a Catania. La vettura di prima classe in servizio su questo treno non è stata assolutamente all'altezza, presentandosi non solo vetusta, ma soprattutto sporca ed in pessime condizioni di ordine e pulizia. Meglio invece le vetture ristrutturate, che possono offrire un servizio efficiente e all'altezza della situazione. Non buona l'idea di utilizzare questo treno per raggiungere Catania. In base a questa esperienza, se ci sarà nuova occasione, proverò ad utilizzare una delle tante navi che effettuano servizio passeggeri sullo stretto, per poi usare un treno Regionale da Messina a Catania.

A Catania devo raggiungere Piazza Trento, quindi mi reco sul piazzale antistante la stazione per utilizzare un bus urbano e raggiungere la mia destinazione. Tramite la applicazione "Moovit" mi vengono indicate, come linee da utilizzare, la 443, la 2-5 e la 556. Purtroppo gli orari indicati in applicazione non corrispondono a quelli effettivi di passaggio dei bus, quindi acquisto il biglietto in una vicina tabaccheria ed attendo il primo bus disponibile fra le linee indicate. Il primo bus ad arrivare, dopo oltre 20 minuti, è quello della linea 2-5, quindi salgo a bordo e convalido il biglietto. Il mezzo impiega circa 15 minuti a raggiungere Piazza Vittorio Emanuele, attraverso Corso Sicilia e Via Etnea. Da Piazza Vittorio Emanuele cammino per circa 5 minuti, quindi raggiungo la mia destinazione.

Il secondo giorno di viaggio termina qui. Domani sarà la volta della esperienza di viaggio sulle linee secondarie della Sicilia, con un viaggio da Catania a Pozzallo, lungo le linee Messina-Siracusa e Siracusa-Gela-Canicattì.


------------------continua------------------
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#8 Messaggio da benigni99 »

Certo che hai avuto fortuna in stazione a Villa San Giovanni, dato che per esperienza posso dirti che i DM non sono molto disponibili (per no utilizzare altri termini... :x ) a far fotografare treni in stazione...

P.S. Comunque...ottimo il reportage, però devo farti un piccolo appunto riguardo alla stazione di Rosarno, nel immediate vicinanze di essa infatti, si distacca dalla linea principale il raccordo che va verso il PM di San Ferdinando, posto in corrispondenza con lo scalo portuale di Gioia Tauro. Il raccordo viene utilizzato due volte alla settimana per l' inoltro di treni bisarche provenienti dallo stabilimento FIAT di San Nicola di Melfi e successivamente imbarcate sulle navi com destinazione i mercati del nord Africa.

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#9 Messaggio da Fabrizio »

Interessante Filippo. Adesso che me lo dici ricordo di aver visto qualcosa. Nei pressi di quel raccordo ci sono anche altri due binari, che per un bel pezzo procedono affiancati alla linea tirrenica, sono disabilitati e poi terminano nel nulla. https://www.google.it/maps/place/38%C2% ... 5193?hl=it per caso sai a cosa servivano quelli?

La prossima volta che passo (se sono girato dal lato giusto), ora che lo so, guardo. Ho notato le gru del porto stesso, che si vedono transitando tra Rosarno e Gioia Tauro. A Rosarno ho invece notato la linea che viene da Tropea e Nicotera, che sarebbe poi il tracciato originario della tirrenica meridionale https://www.google.it/maps/place/38%C2% ... 1921?hl=it

La ferrovia tirrenica meridionale, in origine, dopo Curinga, si portava a ridosso del mare e transitava attraverso Briatico, Tropea e Nicotera, lungo la costa, per poi giungere a Rosarno. Nel 1972 è poi stata attivata la "direttissima" via Mileto, che dal posto movimento Eccellente (sito nei pressi di località Torrevecchia) passa nell'entroterra, nei pressi di Mileto e poi giunge a Rosarno. Un giorno farò anche un escursione sulla vecchia linea, tra Pizzo e Rosarno.

Per le foto, effettivamente è meglio non dare troppo nell'occhio. Di solito, mentre attendo il treno, scatto qualche foto con lo smartphone dai marciapiedi, ma scatto giusto qualche immagine al volo, senza metterci troppo tempo.
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#10 Messaggio da Egidio »

Altro interessante e ricco reportage...... Saluti. Egidio. [51]
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#11 Messaggio da MrMassy86 »

Avevo letto ieri sera senza connettermi la seconda parte e volevo aspettare il termine del racconto Fabrizio ma meriti fin da ora i complimenti, veramente ben fatto ed invoglia la lettura, i tuoi racconti mi piacciono sempre molto, aspetto volentieri il seguito. :D
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#12 Messaggio da benigni99 »

Fabrizio ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 23:40 Interessante Filippo. Adesso che me lo dici ricordo di aver visto qualcosa. Nei pressi di quel raccordo ci sono anche altri due binari, che per un bel pezzo procedono affiancati alla linea tirrenica, sono disabilitati e poi terminano nel nulla. https://www.google.it/maps/place/38%C2% ... 5193?hl=it per caso sai a cosa servivano quelli?
Non so darti un' indicazione precisa ma posso avanzare due ipotesi: O che si tratti di un raccordo ora non più in uso dato che nella zona erano presenti numerosi stabilimenti per la lavorazione dell' olio, che proveniva da tutta la piana di Gioia Tauro e che veniva portato sia via nave che via ferrovia negli stabilimenti di lavorazione del nord, specialmente in Liguria.
La seconda ipotesi è che siano i binari di una stazione mai messa in servizio, situata tra Rosarno e Gioia Tauro, della quale si possono riconoscere ancora degli edifici lungo la linea.

P.S. Riguardo alle foto, hai perfettamente ragione.

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#13 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Letto tutto d'un fiato Fabrizio. Bel "reportage", complimenti!

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#14 Messaggio da Fabrizio »

Giorno 3: da Catania a Pozzallo

Il terzo giorno di viaggio è quello dedicato all'esperienza sulle linee secondarie locali. Da Catania raggiungerò Siracusa, quindi viaggerò su parte della ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì, una ferrovia che copre la parte sud-orientale dell'isola. Per raggiungere Pozzallo, un comune posto sulla costa meridionale della Sicilia, utilizzerò due treni Regionali. Prevedo di percorrere 298 km in quattro ore e 25 minuti, al netto delle soste.

Itinerario da Catania a Pozzallo (RG)
Itinerario da Catania a Pozzallo (RG)

Parto alle ore 8:00 circa da Piazza Trento a Catania, quindi mi reco alla fermata degli autobus sita sulla piazza stessa. Tramite la applicazione Moovit cerco quali collegamenti mi permettono di arrivare in stazione, mi viene consigliato l'uso della linea 443, il cui bus passerà tra alcuni minuti. All'orario indicato dalla applicazione il bus giunge in fermata, quindi percorre Corso Italia e Viale Africa per giungere, dopo circa 10 minuti, su Piazza Papa Giovanni XXIII, la piazza antistante la stazione centrale di Catania. Nella notte ha piovuto, tutte le strade sono bagnate e il clima è molto umido, anche se non caldo. La temperatura alle otto del mattino è di circa 25°C.
La stazione di Catania è abbastanza frequentata, al binario 1 è atteso il treno Intercity per Roma, uno dei due treni diurni che collegano la Sicilia al centro-nord. La banchina è affollata soprattutto di persone che rientrano dalle vacanze.

La prima tappa del viaggio prevede di raggiungere Siracusa e per farlo utilizzo il treno Regionale Veloce 3867 delle 8:40, proveniente da Messina e diretto a Siracusa. Il treno è previsto in arrivo al binario 3, quindi mi reco al binario ed attendo il treno.

Panorama sul Mare Ionio dalla stazione di Catania Centrale
Panorama sul Mare Ionio dalla stazione di Catania Centrale
Stazione di Catania Centrale - lato Siracusa
Stazione di Catania Centrale - lato Siracusa

Il treno giunge in orario al binario 3 ed è una composizione di vetture tipo X e Medie Distanze con due locomotive E 464, una in testa ed una in coda al treno, entrambe attive. In composizione ci sono carrozze tipo Medie Distanze con vestiboli centrali (MDVC) e una carrozza tipo X ristrutturata per servizi regionali, dove prendo posto. Questa configurazione con due locomotive E 464 non è utilizzata per ragioni di prestazioni, ma per la mancanza di vetture semipilota. Utilizzando una locomotiva in testa ed una in coda al treno si garantisce la reversibilità del treno nelle stazioni capolinea.
Il treno si presenta in buone condizioni di ordine e pulizia, ai posti sono disponibili prese elettriche per la ricarica dei dispositivi mobili e il climatizzatore mantiene a bordo una temperatura gradevole. La frequentazione a bordo non è molto elevata, molti posti rimangono liberi.

Partiamo in orario dalla stazione di Catania Centrale, quindi ci dirigiamo verso sud, costeggiando il porto e transitando sui famosi "archi della marina". Successivamente la ferrovia procede stretta tra le case della città, quindi attraversiamo la stazione di Catania Acquicella e costeggiamo l'aeroporto di Fontanarossa, poi giungiamo a Catania Bicocca, dove le linee Catania - Siracusa e Catania-Enna-Caltanissetta di separano. Nello scalo di Catania Bicocca sono presenti numerosi rotabili accantonati, tra cui diverse carrozze tipo X ormai ridotte ad uno scheletro, locomotive E 646 e alcune ALn 668. Lo scalo di Catania Bicocca, principalmente dedicato al traffico merci, movimenta un discreto numero di carri chiusi, che sono presenti in gran numero, sia del tipo a carrelli che del tipo a due assi.

Superato lo scalo di Bicocca lasciamo l'area urbana della città, quindi ci dirigiamo sulla Piana di Catania, una estesa zona pianeggiante su cui è diffusa la coltivazione di agrumi, specie arance e limoni, ma sono presenti anche alcuni oliveti. La pianura è solcata da alcuni fiumi e canali irrigui, mentre la presenza di costruzioni ed infrastrutture non è impattante.

Piana di Catania nei pressi di Lentini (SR). La piana di Catania è famosa per la produzione di agrumi di alta qualità, le cui coltivazioni si possono vedere in tutta l'area.
Piana di Catania nei pressi di Lentini (SR). La piana di Catania è famosa per la produzione di agrumi di alta qualità, le cui coltivazioni si possono vedere in tutta l'area.

Oltrepassata la Piana di Catania giungiamo a Lentini, dove effettuiamo la prima fermata. La stazione è interessata da imponenti lavori di rettifica e velocizzazione, quindi ripartiamo in direzione della costa ionica verso Agnone e Brucoli, per giungere ad Augusta alle 9:27. La frequentazione a bordo è scarsa, ma in ogni stazione qualche passeggero sale o scende dal treno. Procediamo ora verso Priolo e Targia, quindi ci immettiamo nella galleria Epipoli e giungiamo a Siracusa alle 9:50, in orario.

La stazione di Siracusa è una stazione di testa solo dal 1998, anno in cui la vecchia ferrovia litoranea Targia-Siracusa è stata dismessa in favore della nuova variante che raggiunge la stazione da nord. Un tempo la stazione di Siracusa era passante e la ferrovia da Messina giungeva in stazione da sud, dopo avere percorso tutta la fascia litoranea della città. I binari proseguivano poi per Gela. Oggi, invece, la stazione è di testa e sia i treni da Messina che quelli da Gela giungono su dei binari tronchi.
Siracusa è servita da treni Regionali in servizio sulla direttrice per Messina e verso Gela, mentre i treni a lunga percorrenza percorrono solo la direttrice verso Messina. Nei pressi della stazione di trova anche l'impianto di manutenzione di Siracusa Pantanelli, dove ricevono manutenzione i treni del servizio regionale e lunga percorrenza, compresi i notturni per Roma e Milano. Nei pressi dello scalo sono accantonate diverse elettromotrici ALe 841, mezzi un tempo abbastanza diffusi per i collegamenti regionali in Sicilia.

A Siracusa attendo l'orario di partenza del treno per Gela, previsto alle ore 11:00. Sui tabelloni di stazione non è chiara l'indicazione del binario di partenza del treno, che viene indicato come B2W. Sono comunque apposti dei cartelli che segnalano i treni per Gela in partenza dal binario 2 tronco, che si trova a fianco del fabbricato viaggiatori. Mi reco quindi al binario 2 tronco, dove sostano due automotrici ALn 668. Sui marciapiedi non sono presenti monitor informativi, quindi risulta impossibile conoscere la destinazione dei treni, che comunque vengono annunciati tramite avvisi audio. Ad attendere la partenza del treno ci sono molte persone, tra cui numerosi turisti diretti verso le zone barocche di Avola e Noto, ma anche Ragusa, Modica e le spiagge delle vicina Fontane Bianche.

Treno Regionale 12824 per Gela.
Treno Regionale 12824 per Gela.
La E 656.009 (Sofer-Italtrafo 1976) in testa al treno Intercity per Roma. Si tratta di una locomotiva di prima serie con all'attivo oltre 40 anni di servizio ed è uno di primi "caimano" costruiti. Tra le E 656 ancora in servizio molte sono quelle di prima serie, poiché la presenza dei motoalternatori in luogo dei convertitori statici elettronici ne facilita la manutenzione.
La E 656.009 (Sofer-Italtrafo 1976) in testa al treno Intercity per Roma. Si tratta di una locomotiva di prima serie con all'attivo oltre 40 anni di servizio ed è uno di primi "caimano" costruiti. Tra le E 656 ancora in servizio molte sono quelle di prima serie, poiché la presenza dei motoalternatori in luogo dei convertitori statici elettronici ne facilita la manutenzione.

Attendo la partenza del treno regionale per Gela, che è espletato con la ALn 668.1060, una automotrice diesel della serie 1000 costruita da Fiat Ferroviaria Savigliano ed entrata in servizio nel 1977. Fra i numerosi esemplari di ALn 668 costruiti, questa, fa parte della prima serie delle automotrici di terza generazione e si distingue dalle altre per la presenza dei due vestiboli, esistenti solo sulle macchine della serie 1000 e 1900. Si tratta delle più vecchie automotrici ancora in circolazione e, nella fattispecie, l'esemplare su cui viaggio ha all'attivo ben 41 anni di servizio. Il mezzo è dotato di due motori diesel Fiat 8217.32 da 13.798 cc di cilindrata, che erogano 272 cavalli cadauno e permettono al mezzo di raggiungere i 130 km/h. La trasmissione è del tipo meccanico a 5 marce, con giunto idraulico e frizione bidisco.
Salgo a bordo e il mezzo si presenta in buone condizioni di ordine e pulizia, anche se il veicolo restituisce un aspetto in generale obsoleto. L'accesso al treno è difficile, i vestiboli stretti e gli spazi interni angusti. A bordo è disponibile l'impianto di climatizzazione, che però è inefficiente e mantiene una temperatura eccessivamente elevata. Sono disponibili annunci audio relativi a itinerario del treno e prossime fermate, con annunci in italiano e inglese. A bordo è disponibile un servizio igienico, mantenuto in buono stato di ordine e pulizia. La frequentazione è massiccia, tutti e 68 i posti a sedere sono occupati ed alcuni passeggeri viaggiano in piedi.

Prima della partenza viene eseguito il controllo dei titoli di viaggio, sia cartacei che elettronici, quindi il treno parte in orario alle 11:00. Usciamo da Siracusa e ci dirigiamo verso Arenella e Cassibile, quindi giungiamo a Fontane Bianche alle 11:14. Ripartiamo da Fontane Bianche e viaggiamo verso sud, attraversando il fiume Cassibile e andando verso Avola, prossima fermata prevista. Attraversiamo un ambiente prevalentemente rurale, con poche costruzioni e la quasi totale assenza di infrastrutture, eccezione fatta per la autostrada A 18 Siracusa - Gela, in parte in esercizio e in parte in costruzione, i cui cantieri sono visibili dopo l'abitato di Rosolini. Attraversiamo un area a forte vocazione agricola, dove è molto diffusa la produzione di ortaggi, agrumi e olio. Sono molte le produzioni di qualità provenienti da questa zona d'Italia. Il tempo è nuvoloso e piove a tratti, la giornata è umida e non molto calda.

Panorama nei pressi di Noto.
Panorama nei pressi di Noto.
Coltivazioni di ortaggi nei pressi di Rosolini, sullo sfondo i cantieri della autostrada Siracusa-Gela.
Coltivazioni di ortaggi nei pressi di Rosolini, sullo sfondo i cantieri della autostrada Siracusa-Gela.

Le fermate di Avola e Noto sono tutte molto frequentate, molti passeggeri lasciano il treno ma altri salgono a bordo, anche se ora il treno è meno affollato rispetto alla tratta precedente. Giungiamo nei pressi di Noto, dove è possibile vedere le vestigia della ferrovia da Pachino, dismessa nel 1986. La ferrovia che percorriamo è stata recentemente oggetto di manutenzione, con un completo rifacimento dell'armamento e alcuni interventi nelle stazioni. Tutta la tratta è a singolo binario , con possibilità di incrocio nelle stazioni di Avola, Noto, Rosolini ed Ispica. La ferrovia non è elettrificata e ammette circolazione nei ranghi A e B con velocità massime comprese tra i 70 e i 90 km/h. Il sistema di distanziamento è il Blocco Conta Assi, mentre tutta la ferrovia e i mezzi sono protetti con sistema di sicurezza Sistema Controllo Marcia Treni (SCMT), attivato tra Comiso e Siracusa durante i lavori di riqualificazione eseguiti nel 2016.
Superate le stazioni di Avola e Noto ci dirigiamo verso Rosolini ed Ispica, quindi giungiamo a Pozzallo alle 12:04, in orario.

Itinerario del viaggio da Siracusa a Pozzallo
Itinerario del viaggio da Siracusa a Pozzallo

La stazione di Pozzallo, dopo la dismissione della linea per Pachino avvenuta nel 1986, è ora quella più meridionale della intera rete ferroviaria italiana, si trova ad una latitudine di 36° 43' 49' N. Dopo aver raggiunto nel 2012 la stazione di Brennero, che è quella più settentrionale della rete, ora anche quella più meridionale è raggiunta.
Esco dalla stazione di Pozzallo e mi reco sul lungomare della città, in modo da raggiungere le sponde del Mare Mediterraneo, uno degli obbiettivi previsti per questo viaggio. La stazione dista circa 10 minuti a piedi da Lungomare Raganzino, dal quale è possibile vedere il Mare Mediterraneo.

Mare Mediterraneo a Pozzallo.
Mare Mediterraneo a Pozzallo.
Mare Mediterraneo a Pozzallo
Mare Mediterraneo a Pozzallo
Vista della costa di Pozzallo dal parco della Villa Comunale
Vista della costa di Pozzallo dal parco della Villa Comunale
Parco della Villa Comunale
Parco della Villa Comunale

Per rientrare a Catania utilizzo il treno Regionale 1857 per Siracusa, previsto in partenza da Pozzallo alle 14:50. Il treno, proveniente da Gela, è uno dei 6 treni previsti lungo la direttrice Gela-Siracusa, mentre altri treni percorrono solo itinerari parziali tra le stazioni di Caltanissetta Xirbi, Modica, Ragusa e Rosolini. Un altro itinerario collega Modica con Catania, attraverso Caltagirone e Lentini Diramazione, ma attualmente risulta inservibile. La stazione di Pozzallo è impresenziata, dotata di due binari con itinerari non indipendenti e attraversamenti a raso. E possibile eseguire incroci in questa stazione, ma non sono possibili ingressi in contemporanea per via degli itinerari non indipendenti e la presenza degli attraversamenti a raso. Non sono tuttavia previsti da orario incroci in questa stazione, tutti i treni fermano al binario 2, quello di corretto tracciato e posto a maggiore distanza dal fabbricato viaggiatori. Raggiungo la stazione alle ore 14:40 circa, mentre circa una decina di viaggiatori attendono il treno per Siracusa. Il treno viene annunciato in arrivo al binario 2, quindi una ALn 668 spunta dalla assolata campagna e discende la livelletta che si trova subito dopo la stazione di Pozzallo, in direzione di Scicli. L'automotrice, una ALn 668 serie 1000, ferma al binario 2, quindi il personale di bordo scende dal treno e ci consente la salita. Il mezzo si presenta in buone condizioni di ordine e pulizia, il climatizzatore mantiene una temperatura adeguata, anche se tendente al caldo. E' presente a bordo un sistema automatico per la diffusione di annunci relativi a itinerario e fermate del treno. Il personale di bordo effettua il controllo dei biglietti per i passeggeri in salita, nonché provvede ad emettere il titolo di viaggio a coloro che lo richiedono. Il mezzo presenta alti scalini e due vestiboli di accesso abbastanza stretti, nonché ambienti interni angusti. A bordo la frequentazione e buona lungo tutto il percorso, pochi posti a sedere rimangono liberi lungo il tragitto.

Stazione di Pozzallo, lato Modica/Gela
Stazione di Pozzallo, lato Modica/Gela
Stazione di Pozzallo, lato Siracusa.
Stazione di Pozzallo, lato Siracusa.

Partiamo in orario da Pozzallo, quindi il mezzo si mette in moto lentamente verso Ispica e Rosolini. Attraversiamo un ambiente prevalentemente rurale e pianeggiante, ma movimentato da alcuni rilievi, con il massiccio dei monti Iblei visibile sullo sfondo. Attorno alla ferrovia prevalgono coltivazioni di agrumi, ulivo ed ortaggi, con appezzamenti coltivati separati da muretti in pietra a secco e collegati da strade sterrate, intervallati da basse costruzioni in pietra, cisterne di irrigazione e masserie. L'ambiente non è densamente urbanizzato, caratterizzato dalla presenza di centri abitati non troppo grandi, collegati tra loro da strade moderatamente tortuose, non troppo invadenti e poco trafficate. La ferrovia è anch'essa moderatamente tortuosa, attraversa molti passaggi a livello, diversi dei quali su strade agricole. Non sono presenti grossi dislivelli, quindi l'automotrice procede senza troppa fatica fermando in tutte le stazioni. Molte stazioni sono dotate di piazzali anche abbastanza vasti, oggi completamente dismessi o al più occupati da mezzi d'opera e materiali per la manutenzione della ferrovia. Un tempo, in quest'area, vi era un traffico abbastanza consistente di carri merci carichi di prodotti ortofrutticoli provenienti dalle zone agricole circostanti, ove l'orticoltura, la coltivazione di agrumi, olivi e vite è molto diffusa. Oggi tutte queste merci viaggiano prevalentemente su autocarri, che prelevano i prodotti nei tanti piccoli centri di raccolta che si vedono disseminati nell'area circostante.

Agrumi ed olivi tra Ispica e Rosolini
Agrumi ed olivi tra Ispica e Rosolini
Ambiente rurale nei pressi di Ispica (SR)
Ambiente rurale nei pressi di Ispica (SR)
Appezzamento di terreno coltivato ad olivo
Appezzamento di terreno coltivato ad olivo
Coltivazione di ortaggi tra Rosolini e Noto (SR)
Coltivazione di ortaggi tra Rosolini e Noto (SR)
Paesaggio tra Noto ed Avola, ferrovia Caltanissetta-Gela-Siracusa
Paesaggio tra Noto ed Avola, ferrovia Caltanissetta-Gela-Siracusa
Piante di agrumi e strada rurale nella campagne di Noto (SR)
Piante di agrumi e strada rurale nella campagne di Noto (SR)
Massiccio dei Monti Iblei
Massiccio dei Monti Iblei
Panorama nei pressi di Cassibile (SR)
Panorama nei pressi di Cassibile (SR)

Procediamo da Noto verso Avola e Fontane Bianche, quindi l'annuncio audio ci informa che siamo in arrivo a Siracusa, indicandoci i treni in corrispondenza e il binario da cui partiranno. Il treno per Messina, quello che utilizzerò per raggiungere Catania, partirà alle 16:15 da binario 1. Giungiamo a Siracusa alle 16:05, in orario.

Per raggiungere Catania utilizzo il treno Regionale Veloce 3860 per Messina, previsto in partenza alle 16:15. I margini per la coincidenza sono stretti, ma essendo arrivati in orario a Siracusa, non ci sono problemi di sorta. In ogni caso ho acquistato un biglietto elettronico, che vale per questo treno e per un qualsiasi altro treno sul medesimo itinerario in partenza nelle 4 ore successive. Il treno è una composizione di vetture Medie Distanze e tipo X ristrutturate, con sempilota tipo X in testa e locomotiva E 464 in coda. A bordo il climatizzatore mantiene una temperatura adeguata, sono presenti prese elettriche ai posti finestrino e un sistema di informazioni audio. Il treno si presenta in buone condizioni di ordine e pulizia, ma le prese elettriche non funzionano.

Partiamo in orario, quindi in pochi minuti siamo subito fuori da Siracusa e ci dirigiamo verso Targia e Melilli, località site lungo la costa del Mare Ionio. Nella zona tra Siracusa ed Augusta transitiamo in un ambiente prevalentemente industriale, in un area pianeggiante occupata da numerose grandi industrie, specie chimiche e petrolchimiche. Questa zona, comunemente chiamata "Polo Petrolchimico Siracusano", è una vasta area industriale nata a cavallo tra gli anni '50 e '60, dove sorgono numerose grandi industrie, prevalentemente legate alla lavorazione del petrolio, chimiche e per la produzione di energia. L'area si è poi estesa occupando tutta la fascia costiera tra Siracusa ed Augusta, occupando negli anni passati un gran numero di lavoratori. Oggi la presenza industriale è ridimensionata ma ancora importante, con la presenza delle raffinerie di Augusta e Siracusa, la centrale elettrica e diverse altre aziende che operano nei settori della chimica e delle costruzioni navali, oltre a diverse attività dell'indotto.
L'intera area è un susseguirsi di grandi impianti industriali, collegati fra loro da numerose tubazioni e tralicci, alte ciminiere e grandi cisterne, mentre nei pressi del mare si vedono lunghi pontili con diverse navi attraccate. L'attività industriale in questa area è ancora attiva, anche se si notano diversi complessi dismessi, comprese alcune imbarcazioni semiaffondate nei pressi del porto di Augusta. La ferrovia scorre attraverso questi grandi complessi industriali, attraversata da tubazioni per il trasporto dei prodotti chimici, fra torri di frazionamento e grandi cisterne per il contenimento degli idrocarburi. Arrivando nei pressi di Augusta attraversiamo la raffineria Esso e a bordo del treno si diffonde l'odore degli idrocarburi lavorati, poi costeggiamo il porto, dove sono numerose le navi alla fonda in attesa di attraccare. Le attività industriali diffuse in tutta l'area hanno un forte impatto ambientale, ma rendono anche una certa impressione di imponenza.

Impianti industriali nei pressi di Priolo Gargallo (SR)
Impianti industriali nei pressi di Priolo Gargallo (SR)
Serbatoi, impianti e pontili con navi ormeggiate presso la raffineria di Augusta
Serbatoi, impianti e pontili con navi ormeggiate presso la raffineria di Augusta
Canale nei pressi del porto industriale di Augusta
Canale nei pressi del porto industriale di Augusta
Augusta ed infrastrutture del porto
Augusta ed infrastrutture del porto
Panorama nei pressi di Augusta (SR)
Panorama nei pressi di Augusta (SR)

Giungiamo ad Augusta alle 16:33, quindi eseguiamo una fermata di alcuni minuti e ripartiamo in direzione di Lentini e Catania. Nell'uscire dalla città attraversiamo quelle che erano le saline, oggi in disuso ed occupate da un ambiente palustre, dove nidificano diverse specie di volatili, tra cui anche i rari fenicotteri rosa. Lasciamo definitivamente la baia di Augusta ed attraversiamo ora un territorio collinoso, per portarci verso Agnone e Lentini, dove la ferrovia è abbastanza tortuosa e segue un andamento ai piedi delle colline. Fermiamo a Lentini e quindi ci dirigiamo sulla piana di Catania, attraversiamo il fiume Simeto ed entriamo nell'area urbana della città. Il viaggio da Siracusa a Catania richiede circa un ora, quindi giungiamo a Catania Centrale in orario, alle 17:19. Il treno prosegue per Messina, mentre per oggi il mio viaggio termina qui. Dalla stazione di Catania utilizzo i mezzi pubblici per rientrare in hotel, quindi mi preparo per il viaggio di rientro da Catania a Torino.

Panorama nei pressi di Carlentini (SR), linea Siracusa-Catania
Panorama nei pressi di Carlentini (SR), linea Siracusa-Catania
Piana di Catania nei pressi della Riserva Naturale del Fiume Simeto
Piana di Catania nei pressi della Riserva Naturale del Fiume Simeto

Il viaggio da Pozzallo a Catania ha richiesto 2 ore e 20 minuti, con fermate a Ispica, Rosolini, Noto, Avola, Fontane Bianche, Priolo Melilli, Augusta e Lentini. E' stato necessario cambiare treno a Siracusa, in un tempo inferiore ai 10 minuti di sosta. Lungo tutto l'itinerario la frequentazione a bordo dei treni è stata buona, con qualche problema di sovraffollamento tra Siracusa e Noto. Gli orari sono stati rispettati, mentre lo stato dei treni, seppur buono, non è talvolta all'altezza. Soprattutto i mezzi in servizio sulla relazione tra Siracusa e Gela, seppur mantenuti in ordine, sono ormai obsoleti e superati. Sulle automotrici ALn 668 non sono disponibili le prese elettriche, gli spazi sono angusti e l'incarrozzamento non è sempre agevole. Gli impianti di climatizzazione non sempre garantiscono un buon confort a bordo, mentre sono disponibili adeguati spazi per i bagagli. L'utilizzo di una singola automotrice da 68 posti ha dato luogo a qualche problema di sovraffollamento, anche se comunque limitato ad alcune tratte del viaggio. I treni regionali in servizio sulla dorsale tra Messina e Siracusa sono anch'essi composti da materiale obsoleto, in prevalenza carrozze tipo X ristrutturate e Medie Distanze del tipo non ristrutturato. Le vetture tipo X "revamping regionale" sono carrozze costruite tra il 1997 ed il 1999 sulla base di carrozze tipo X a compartimenti, costruite tra il 1970 e il 1982. Si tratta di vetture pesantemente ristrutturate, con impianto di climatizzazione, diffusione sonora e porte automatiche, caratterizzate dalla presenza di posti in compartimenti da 6 o a salone. Alle estremità di ogni carrozza, infatti, sono presenti due compartimenti da sei posti, mentre nella parte centrale e disponibile un ambiente a salone con posti disposti su moduli vis-a-vis da 4. Tutti gli arredamenti interni sono stati ricostruiti e le vetture si presentano ancora in buono stato, anche se comunque inizia a notarsi il passare del tempo, con sporcizia ed usura diffusa. Le carrozze di tipo Medie Distanze, invece, sono tutte del tipo con vestiboli centrali (MDVC), non ristrutturate ed hanno subito solo alcuni aggiornamenti. Sono stati sostituiti i sedili e i rivestimenti del pavimento, installati impianti di climatizzazione e piccoli interventi di decoro. Le carrozze, pur essendo nel complesso confortevoli e spaziose, sono però ormai obsolete, a bordo non sono disponibili le prese elettriche, gli impianti di climatizzazione non sempre funzionano e si nota in genere uno stato di degrado dovuto ai molti anni di esercizio che le vetture hanno sulle spalle. Sulla relazione tra Siracusa e Gela potrebbero sicuramente essere impiagati gli autotreni ATR 220 o i Minuetto, mentre per le relazioni tra Catania, Messina e Siracusa, le vetture potrebbero essere sostituite con quelle del tipo ristrutturato, che garantiscono migliori livelli di confort.

Itinerario del viaggio da Siracusa a Catania
Itinerario del viaggio da Siracusa a Catania


--------------continua------------------
Fabrizio

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#15 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

[257] Il racconto della tua esperienza di viaggio è perfeTTo.
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#16 Messaggio da benigni99 »

Complimenti Fabrizio, come sempre noto una gran precisione nei tuoi racconti.
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#17 Messaggio da sal727 »

Tra le foto trovate in rete, ce ne è una della stazione di Modica dove è presente un Minuetto, la foto è su un articolo di un quotidiano locale
https://www.ragusanews.com/2010/03/23/l ... olio/14868
dalle notizie che sono riuscito a reperire, viene usato nella tratta Modica-Palermo via Ragusa-Gela-Caltanissetta,
1396861493-il-treno-ci-ha-lasciati-a-piedi-perche-senza-gasolio.jpg

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#18 Messaggio da sal727 »

Su questo forum si trovano notizie aggiornate della linea Siracusa-Caltanissetta
https://www.skyscrapercity.com/showthre ... 4&page=108
da quel che si legge le aln668 dovrebbero sparire entro il 2020 e sostituite con treni più moderni, infatti proseguono i lavori di ammodernamento sulla linea.

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#19 Messaggio da Fabrizio »

Mi fa piacere che il racconto vi sia piaciuto.

sal727 ha scritto: domenica 2 settembre 2018, 12:08 Tra le foto trovate in rete, ce ne è una della stazione di Modica dove è presente un Minuetto, la foto è su un articolo di un quotidiano locale
https://www.ragusanews.com/2010/03/23/l ... olio/14868
dalle notizie che sono riuscito a reperire, viene usato nella tratta Modica-Palermo via Ragusa-Gela-Caltanissetta,1396861493-il-treno-ci-ha-lasciati-a-piedi-perche-senza-gasolio.jpg
Alcuni Minuetto diesel ci sono, uno era sicuramente in servizio sul Regionale 26591 Augusta-Modica, in partenza da Augusta alle 16:58. Un altro l'abbiamo incrociato nella stazione di Noto. Sono però pochi esemplari. La Sicilia riceverà alcuni ATR 220, già ordinati alcune settimane fa e che arriveranno grazie al rinnovo del contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia viewtopic.php?f=108&t=9860&start=125#p255724 anche perché dal 2021 le ALn 668 non potranno più fare servizio su linee con gallerie più lunghe di 500 m.
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#20 Messaggio da Fabrizio »

Giorno 4: da Catania a Torino


Il quarto giorno di viaggio, Giovedì 23 Agosto 2018, è dedicato alla esperienza di viaggio sulla lunga percorrenza. Da Catania rientrerò a Torino e per farlo utilizzerò dei bus, un aereo e due treni. In totale percorrerò circa 1434 km in circa 5 ore e 8 minuti, al netto delle soste e tempi di attesa.
Utilizzerò un aereo da Catania a Roma ed un treno da Roma a Torino, spostandomi tra gli aeroporti e le stazioni in bus o con il treno.

Il primo step del viaggio prevede di raggiungere Roma da Catania e per farlo utilizzo il volo AZ 1017 di Alitalia, previsto in partenza dall'aeroporto di Catania Fontanarossa alle 10:15. Le operazioni di imbarco per il volo terminano 15 minuti prima del volo, ma devo anche fare il check-in ed imbarcare i bagagli, quindi calcolo gli spostamenti per giungere all'aeroporto di Catania alle 9:15.
Per raggiungere l'aeroporto di Catania Fontanarossa utilizzo il collegamento bus "Alibus" di Azienda Metropolitana Trasporti (AMT), una delle aziende che si occupano del servizio di trasporto pubblico locale a Catania. Il collegamento Alibus è una linea circolare che collega diversi quartieri di Catania e il porto con l'aeroporto, con frequenza dei bus di uno ogni circa 25 minuti tra le 4:40 e le 24 di ogni giorno. Mi reco alla fermata "Trento", in Piazza Trento a Catania, dove è previsto il transito del collegamento Alibus alle 8:19. Giungo in fermata, la quale è dotata di un indicatore dei gli arrivi in tempo reale, che conferma l'arrivo della linea Alibus alle 8:21. E' possibile acquistare il biglietto di corsa semplice direttamente a bordo, con contanti o carte di credito, in alternativa si può usare l'applicazione DropTicket, che permette di acquistare il biglietto tramite smartphone e pagarlo con il credito telefonico o carta di credito. Io utilizzo un normale biglietto cartaceo acquistato il giorno precedente presso il punto di vendita AMT che si trova di fronte alla stazione ferroviaria. Il bus giunge in fermata, quindi percorre Via Etnea, Corso Sicilia, Via Vittorio Emanuele, Via Tempio, per uscire dalla città e giungere all'aeroporto di Fontanarossa alle 8:45 circa.

L'aeroporto è molto affollato e vi giungono qui numerosi bus da tutta la Sicilia. Utilizzo uno dei monitor per informarmi a quale banco check-in devo recarmi, quindi mi reco al banco, dove l'addetta procede ad emettermi la carta di imbarco e imbarcare il bagaglio da stiva. Una volta in possesso della carta di imbarco e lasciato il bagaglio, mi reco ai controlli di sicurezza, quindi accedo al terminal partenze. Nonostante l'aeroporto sia abbastanza affollato, sia i tempi di attesa al banco della compagnia che quelli per i controlli di sicurezza sono stati molto brevi. Alle ore 9:35 circa iniziano le operazioni di imbarco per il volo AZ1710 per Roma Fiumicino quindi, alle 9:45 circa, veniamo portati tramite un bus sulla piazzola di sosta del velivolo, al quale possiamo accedere tramite delle scale.
Il mezzo è un Airbus A 320, entrato in servizio nel 2010. Salgo a bordo e mi siedo al posto 29 fila F, posto che avevo scelto in fase di acquisto del biglietto. L'aereo si presenta in ordine e pulito, i posti sono disposti su due file di 3 sedili affiancati, separate da un corridoio centrale. I sedili sono rivestiti in pelle di colore nero, con poggiatesta in tessuto rosso, abbastanza comodi ma non dotati di presa USB per la ricarica di dispositivi mobili e con alcuni segni di usura. Lo spazio tra i sedili non è molto e i finestrini sono piccoli, il che rende, in generale, la sensazione di non avere molto spazio attorno. I colori, l'illuminazione e gli arredamenti interni rendono l'ambiente piacevole, così come il climatizzatore mantiene a bordo una temperatura gradevole. Rimaniamo alcuni minuti a bordo, mentre attendiamo che i bagagli siano imbarcati e gli altri passeggeri giungano a bordo, quindi vengono date le istruzioni di sicurezza e chiuse le porte di accesso. L'aereo è al completo, non rimane alcun posto libero.
Alle ore 10:15 circa iniziano le operazioni di rullaggio, quindi l'aeromobile si porta sulla pista e accelera per il decollo. Decolliamo in direzione del mare, quindi ci alziamo da terra e si possono notare le spiagge a sud di Catania, che si affacciano sul Mare Ionio. Subito dopo il decollo, in fase di salita, compiamo una virata a sinistra, che ci porta in direzione dei Monti Peloritani e del Mare Tirreno. La giornata è nuvolosa, quindi una volta saliti al di sopra dello strato di nubi, non possiamo vedere molto del panorama sottostante. La fase di salita termina in corrispondenza del passaggio al di sopra della catena dei Monti Nebrodi, quindi transitiamo nei cieli sopra Milazzo, da dove è possibile vedere il golfo, gli impianti industriali e più ad est lo Stretto di Messina, che si nota chiaramente alla nostra destra. Procedendo verso nord si distingue chiaramente Capo Peloro, lo stretto braccio di mare tra Sicilia e Calabria e le forme della costa della Calabria stessa, con il massiccio dell'Aspromonte. La fase di salita prosegue, quindi ci portiamo al di sopra del Mare Tirreno e procediamo in direzione nord. L'aereo è abbastanza silenzioso e molto stabile, le hostess di bordo distribuiscono bevande fra le quali acqua, succhi di frutta, caffè e coca-cola.

Procediamo per alcuni minuti al di sopra del Mar Tirreno, quindi giungiamo nei pressi della Penisola Sorrentina e Napoli, il cui golfo si distingue chiaramente assieme alla sagoma del Vesuvio.

Napoli, golfo di Napoli, Bagnoli e a destra il Vesuvio.
Napoli, golfo di Napoli, Bagnoli e a destra il Vesuvio.


Procediamo per alcuni minuti in corrispondenza della costa tirrenica, quindi è possibile vedere tutto il litorale domizio e flegreo, quindi il golfo di Gaeta, per poi sorvolare Terracina e l'Agro Pontino. Lasciando il Golfo di Gaeta smettiamo di sorvolare il Mare Tirreno per sorvolare invece la pianura dell'Agro Pontino, quindi è possibile distinguere chiaramente i Monti Aurunci e i Monti Lepini, che separano la Pianura Pontina dalla valli interne dei fiumi Sacco e Liri.

Litorale Domizio, foce del fiume Volturno e Clanio, canale facente parte della rete dei Regi Lagni.
Litorale Domizio, foce del fiume Volturno e Clanio, canale facente parte della rete dei Regi Lagni.
Golfo di Gaeta, Gaeta, Formia e Monti Aurunci.
Golfo di Gaeta, Gaeta, Formia e Monti Aurunci.

Circa un ora dopo il decollo da Catania iniziamo la discesa verso Roma, quindi sorvoliamo la zona dei castelli e la città di Roma stessa per tutta la sua estensione. E possibile distinguere chiaramente i quartieri Borghesiana e Romanina, Torre Maura quindi Centocelle, per poi portarci sulla zona centro distinguendo chiaramente la stazione Termini, il Colosseo, Villa Borghese e Piazza Venezia. Superiamo Roma e ci portiamo nei pressi del Lago di Bracciano, dove una virata a sinistra ci consente di osservare il lago per tutta la sua estensione. Atterriamo a Roma Fiumicino alle 11:35, in orario.
Impianti ferroviari di Roma. Da sinistra stazione Termini, scalo San Lorenzo e in alto stazione Tiburtina.
Impianti ferroviari di Roma. Da sinistra stazione Termini, scalo San Lorenzo e in alto stazione Tiburtina.
Roma. Da destra Colosseo, stazione Termini, Piazza Venezia, Villa Borghese e Piazza del Popolo.
Roma. Da destra Colosseo, stazione Termini, Piazza Venezia, Villa Borghese e Piazza del Popolo.
Aerei sulla piste di Roma Fiumicino
Aerei sulla piste di Roma Fiumicino

Atterrati all'aeroporto di Roma Fiumicino il velivolo si porta, compiendo un percorso abbastanza lungo, sulla piazzola di sosta, quindi veniamo trasferiti al terminal arrivi tramite un bus. Giunto al terminal arrivi mi reco al ritiro bagagli, chiaramente indicato con apposita segnalazione. L'area ritiro bagagli non è affollata e il nastro dove è possibile ritirare il proprio bagaglio è chiaramente indicato con dei monitor. L'attesa è molto breve, meno di un minuto, quindi prelevo il bagaglio dal nastro trasportatore ed esco dal terminal per recarmi alla stazione ferroviaria, dove prenderò un treno per Roma Termini.
Il viaggio in aereo consente di ridurre notevolmente i tempi di viaggio da Catania a Roma, che all'andata, in treno, sono stati particolarmente lunghi soprattutto per via delle distanze e delle lunghe operazioni di traghettamento. Per contro, l'aereo ha richiesto spostamenti in bus da e per gli aeroporti, nonché il calcolo di alcuni tempi per le operazioni di imbarco in aeroporto, calcolati in circa un ora, che si sono rilevati appena sufficienti. A livello paesaggistico, notevole anche ciò che si può vedere in volo, anche se le condizioni meteo, la traversata ad alta quota e la ridotta finestratura fanno dell'aspetto paesaggistico un aspetto poco influente. A bordo del treno il paesaggio può essere osservato in maniera molto più minuziosa e cambia molto più rapidamente, anche se il viaggio in aereo si rivela ovviamente decisamente molto più corto e meno stancante. Migliore, soprattutto per via dei ristretti spazi a bordo dell'aereo, il livello di comfort a bordo del treno Frecciargento utilizzato per raggiungere Catania da Roma, anche se occorre considerare che ho utilizzato un servizio di prima classe per il treno e uno di livello economico per il volo da Catania a Roma.

Rotta del volo AZ 1710 da Catania a Roma. L'aereo utilizzato è un Airbus A 320.
Rotta del volo AZ 1710 da Catania a Roma. L'aereo utilizzato è un Airbus A 320.

Dall'aeroporto di Roma Fiumicino devo recarmi alla stazione ferroviaria di Roma Termini, dove pranzerò e successivamente prenderò un treno Frecciarossa per Torino. L'aeroporto di Roma Fiumicino è molto vasto, ma le indicazioni per raggiungere il terminal ferroviario sono chiare e lo stesso può essere raggiunto su percorsi coperti e dotati di tapis roulant. Impiego circa 10 minuti per raggiungere la stazione ferroviaria di Fiumicino Aeroporto, dove utilizzo un treno del servizio Leonardo Express per raggiungere la città. Il servizio Leonardo Express è un collegamento ferroviario che unisce la stazione Termini di Roma, situata nel centro della città, con l'aeroporto intercontinentale Leonardo da Vinci, con una frequenza di un treno ogni 15 minuti tra le 5:30 e le 23:30. I treni non effettuano fermate intermedie e collegano Roma con l'aeroporto in circa 30 minuti al prezzo di 14 euro. Dalla stazione di Fiumicino Aeroporto sono utilizzabili anche i treni della linea FL1 per Orte, con treni che effettuano fermata in tutte le stazioni e nel passante ferroviario di Roma (Tiburtina, Tuscolana, Ostiense).
Per raggiungere Roma utilizzo il treno Leonardo Express delle 12:08, appena giunto da Roma Termini e pronto alla partenza al binario 1. Il mezzo è un ETR 425 "Jazz" nell'allestimento aeroportuale, ovvero con appositi spazi per bagagli di grosse dimensioni e livrea dedicata. Il treno si presenta in ordine e pulito, l'accesso avviene a raso, con ampi vestiboli e passaggi sufficientemente larghi. A bordo sono disponibili apposite bagagliere per bagagli di grosse dimensioni o spazi al di sopra dei sedili. Visto l'affollamento mai eccessivo è altresì possibile lasciare i bagagli a terra o fra i sedili. Sono disponibili a bordo prese elettriche, annunci audio e monitor che diffondono informazioni su itinerario del treno, orari e prossime stazioni.

Il treno parte in orario alle 12:08, quindi percorre il breve tratto in viadotto che conduce all'ex bivio Porto, per poi immettersi sul tracciato originario della ferrovia Roma-Fiumicino e procedere in direzione di Parco Leonardo e Ponte Galeria. Il collegamento diretto con l'aeroporto è stato attivato nel 1990, con la realizzazione di una breve bretella tra il chilometro 33 della ferrovia Roma - Fiumicino e la nuova stazione posta all'interno del terminal aeroportuale. Nel 2000 l'ultima tratta della ferrovia, verso Fiumicino, è stata dismessa e la ferrovia termina nella stazione dell'aeroporto. Da Ponte Galeria ci immettiamo sul tracciato che era quello originario della ferrovia Roma - Pisa -Livorno, quindi procediamo parallelamente a Via Della Magliana, nei quartieri Portuense e Monteverdi, per giungere poi a Roma Trastevere quindi Roma Ostiense. Il treno non effettua alcuna fermata intermedia, quindi giungiamo a Roma Termini alle 12:40.

Ferrovia Roma - Fiumicino, panorama nei pressi di Ponte Galeria
Ferrovia Roma - Fiumicino, panorama nei pressi di Ponte Galeria
Stazione di Roma Termini, un ETR 575 AGV di Italo in arrivo
Stazione di Roma Termini, un ETR 575 AGV di Italo in arrivo
Un treno ETR 425 "Jazz" in versione aeroportuale in servizio sul "Leonardo Express".
Un treno ETR 425 "Jazz" in versione aeroportuale in servizio sul "Leonardo Express".

La tratta dall'aeroporto di Roma Fiumicino a Termini ha richiesto 32 minuti, su di un treno confortevole e adatto alle esigenze. Tutte le procedure di imbarco a bordo dell'aereo, le procedure di riconsegna dei bagagli e le indicazioni negli aeroporti di Catania e Roma sono state efficienti e non ho riscontrato alcun ritardo o problema. Rapidi ed efficienti sia i collegamenti con bus a Catania che il servizio ferroviario Leonardo Express a Roma.

A Roma pranzo in un ristorante di Via Manin, nei pressi della stazione stessa, quindi ritorno a Roma Termini alle 14:30 circa, per prendere il treno per Torino. Per raggiungere Torino utilizzo il treno Frecciarossa 9638, previsto in partenza alle ore 15. Il treno è l'ETR 500 n°36, che viene portato al binario di partenza direttamente dall'impianto di Roma San Lorenzo. Come tutti i treni Frecciarossa di Trenitalia sono disponibili a bordo 4 livelli di servizio, Executive, Business, Premium e Standard, con l'aggiunta del servizio bar in carrozza dedicata. Prendo posto nella vettura 4, livello di servizio Business. La frequentazione a bordo è scarsa, mentre il treno si presenta in ordine e pulito. Sono disponibili a bordo la connessione wifi, la quale permette di accedere ad internet ed ai servizi di intrattenimento e multimediali, prese elettriche ad ogni posto, monitor informativi ed annunci audio relativi al viaggio e prossime fermate. Questo treno, per raggiungere Torino, effettuerà solamente la fermata di Milano Centrale, quindi da Roma a Milano, per un totale di quasi tre ore di viaggio, non sono previste fermate intermedie.

Interni treno ETR 500 "Frecciarossa"
Interni treno ETR 500 "Frecciarossa"
Interni livello di servizio Business Frecciarossa. Il treno utilizzato per il Roma-Torino delle 15 è un ETR 500.
Interni livello di servizio Business Frecciarossa. Il treno utilizzato per il Roma-Torino delle 15 è un ETR 500.

Il treno parte in orario alle 15:00, quindi raggiungiamo la stazione di Roma Tiburtina e procediamo verso lo scalo di Roma Smistamento e Settebagni, dove ci immettiamo sulla linea ad alta velocità per Firenze. Raggiungiamo non troppo rapidamente delle velocità comprese tra i 220 e i 250 km/h, che manteniamo per l'intera tratta fino a Firenze. Il treno è silenzioso e confortevole, stabile e il climatizzatore mantiene a bordo una temperatura gradevole. Il personale di bordo distribuisce snack e bevande, nonché successivamente caffè espresso. Durante tutto il viaggio l'offerta viene riproposta più volte. I treni ETR 500 sono i più vecchi della flotta Frecciarossa ed hanno ricevuto nel tempo diversi interventi di ristrutturazione. Il treno su cui viaggio ha ricevuto l'ultimo intervento di riqualificazione nel 2011, con le modifiche per l'allestimento a quattro livelli di servizio. I treni mantengono tutt'ora elevati livelli di standard di qualità e garantiscono viaggi rapidi e confortevoli. Il treno è composto da due locomotive E 404, una in testa ed una in coda al treno, con intercalate 11 vetture che garantiscono in totale 574 posti a sedere. Ciascun convoglio può raggiungere i 300 km/h ed è in grado di erogare fino a 8800 kW di potenza con entrambe le macchine attive. Gli ETR 500 sia affiancano, per i servizi Frecciarossa, agli ETR 400, gli altri mezzi della flotta Trenitalia dedicati a tale servizio.
Procediamo per circa un ora e mezza, quindi usciamo dalla galleria San Donato, superiamo il ponte sul fiume Arno e ci immettiamo nel nodo di Firenze, che attraversiamo senza fermate. Superata Firenze Castello il treno si immette nelle gallerie sotto l'Appennino, quindi usciamo allo scoperto dopo circa 40 minuti, quando ormai abbiamo superato Bologna. Procediamo verso Milano sulla ferrovia ad alta velocità, mantenendo sempre velocità prossime ai 300 km/h. Giungiamo a Milano Centrale alle 17:48, con 7 minuti di anticipo. Nella stazione di Milano Centrale c'è poco interscambio e il treno si mantiene quasi vuoto, come è stato per tutto il viaggio. Queste relazioni sono più utilizzate durante i periodi lavorativi, mentre oggi siamo ancora nel periodo delle vacanze estive. Ripartiamo da Milano Centrale alle 18:05, quindi giungiamo a Torino Porta Susa alle 18:46, con 6 minuti di anticipo. Poiché nella stazione di Torino Porta Susa non si effettua servizio per passeggeri in salita, ripartiamo in anticipo e giungiamo a Torino Porta Nuova alle 18:59, con cinque minuti di anticipo. Il viaggio della stagione estiva 2018 termina qui, dopo avere percorso oltre 3400 km con diversi treni, un aereo ed avere utilizzato i servizi di trasporto pubblico delle città di Torino, Roma e Catania.

Locomotiva E 404 serie 600 in testa al treno Frecciarossa Roma-Torino. Il treno è l'ETR 500 n°36.
Locomotiva E 404 serie 600 in testa al treno Frecciarossa Roma-Torino. Il treno è l'ETR 500 n°36.

Per la prima volta, con questo viaggio, ho scelto una modalità di trasporto fra più vettori, che mi ha dato la possibilità di ottimizzare i tempi di percorrenza e venire a conoscenza delle peculiarità di ciascun mezzo. L'integrazione fra i diversi mezzi è stata semplice ed efficace, senza problemi di alcun tipo. Buona la soluzione di utilizzare un aereo tra Catania e Roma, che mi ha consentito di ridurre a circa 6 ore la percorrenza tra Catania e Torino. Non efficace invece la soluzione di raggiungere Catania da Villa San Giovanni con il treno Intercity Roma-Siracusa. Ho ottenuto una buona riduzione dei tempi di percorrenza utilizzando un treno Frecciargento tra Roma e Villa San Giovanni, ma quel punto sarebbe stato più opportuno utilizzare una imbarcazione passeggeri per raggiungere Messina e proseguire per Catania con un treno Regionale. Durante questo viaggio non ho utilizzato alcun nuovo treno né servizio, fatta eccezione per il collegamento tra Roma e Reggio Calabria, che saltando la fermata a Napoli guadagna circa mezz'ora rispetto ai precedenti viaggi. Meno interessante del previsto, a livello paesaggistico, l'escursione in Sicilia, avendo percorso delle linee che non mi hanno particolarmente colpito. L'escursione sarebbe stata più interessante procedendo da Pozzallo verso Modica, Ragusa e Caltanissetta, ma i tempi di percorrenza troppo lunghi e la non eccezionale disponibilità di servizi non ha reso possibile spingermi oltre.
Fabrizio

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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#21 Messaggio da marione »

Bravo Fabri !
Grazie ancora!

Marione
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Edgardo_Rosatti
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#22 Messaggio da Edgardo_Rosatti »

Che dire Fabrizio, proprio un bel viaggio e ben documentato. Ci hai fatto assaporare i vari passaggi con il tuo bel "reportage".
Grazie anche da parte mia!

ED
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#23 Messaggio da MrMassy86 »

Complimenti Fabrizio per i tuoi reportage sempre ben dettagliati e piacevoli da leggere, molto utile se i volesse riproporre in proprio il solito itinerario!!!
Per tutte le informazioni tecniche che ci proponi su questo sei una garanzia :D
Massimiliano [253]
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Egidio
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#24 Messaggio da Egidio »

Sempre interessante leggere i tuoi reportage...... Saluti. Egidio. [51]
Egidio Lofrano

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Fabrizio
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Re: Viaggio: da Torino a Pozzallo

#25 Messaggio da Fabrizio »

Grazie a tutti per il gradimento. Se avete domande ed osservazioni, a disposizione :wink:

Ciao

Fabrizio
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