Non per fare il rompiballe, ma il diodo in quella posizione non consentirebbe alla loco di manovrare in senso inverso.
Se l'effetto del diodo è quello di eliminare il conflitto tra i due alimentatori, si elimina anche la possibilità di invertire la marcia, in quanto quel filo alimenta anche le rotaie.
Stasera ho realizzato un impianto di prova simile per verificare le varie ipotesi fin qui espresse, ma aimè, non c'è modo di farlo funzionare come si deve.
Ma preciso che il diodo non l'ho provato... quindi vado in parte sul teorico.
Sia che si utilizzino uno o due alimentatori, il motore della loco crea sempre un ponte tra gli stessi e appena si posiziona la loco sulle rotaie, si accende la lampadina e la loco parte a raffica.
Ovviamente aprendo l'interruttore si spegne tutto.
Francamente non ho ancora capito se dipende dal carico resistivo della lampadina o di quello induttivo del trasformatore, ma è effettivamente così.
Per le prove ho utilizzato due trasformatori indipendenti, cioè, collegati alla rete (230VCA) separatamente tra loro.
Questo non succede quando si realizzano impianti di trazione analogica con la linea aerea.
In questo caso ci si deve solo preoccupare di dare corrente a tre fili utilizzando due alimentatori in corrente continua. Che è molto simile a questo..
Anche qui un polo è in comune, ma non si creano i conflitti che emergono da questo schema.
Quindi Giuseppe, fai prima a cambiare i comandi con interruttori bipolari come già consigliato.
Io ci ho provato
PS: un grazie a tutti per le dritte costruttive
Ciao
Edgardo