Un alimentatore per locomotive tradizionale, generalmente usa un potenziometro o un reostato per regolare l'alimentazione sui binari di corsa. In base alla posizione del potenziometro dell'alimentatore, avremo una relativa velocità del treno sul plastico.
Un alimentatore PWM fa sostanzialmente la stessa cosa, ma in modo diverso e consente di avere un controllo molto accurato sul motore della loco soprattutto per modelli in scala molto piccola come N, Z o T.
La differenza tra il metodo tradizionale ed il PWM sta nel modo in cui viene inviata la corrente sui binari.
Con un alimetatore tradizionale la corrente viene erogata in modo lineare e la loco si muove proprio in base al livello di corrente che gli inviamo.
Con alimentatore PWM, si manda una corrente ad impulsi regolabili attraverso un potenziometro. Cioè si apre e si chiude un interruttore molto velocemente.
Il risultato finale non cambia molto e si riesce a regolare la velocità del motore molto accuratamente soprattutto sui modelli molto piccoli, come per la scala N, Z o T.
Nelle figure un alimentatore PWM di Nuova Elettronica e due diagrammi che mostrano le differenze tra il sistema tradizionale e quello PWM.
Alimetatore:

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Grafici della modulazione con impulsi:

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Una delle caratteristiche degli alimentatori PWM, è quella che consente di mantenere accese le luci del convoglio anche da fermo.
Tuttavia, questo sistema non sempre è indicato in quanto ha qualche difetto nel momento in cui si cerca di alimentare loco provviste di luci (fari) che contengono diodi. Questo perchè i diodi presenti nella loco mandano in tilt l'alimentatore PWM.
Riassumendo, il PWM è indicato solo per tutte quelle loco senza luci.
L'alimentatore in foto ha anche una caratteristica molto interessante che consente di programmare la curva di accelerazione o frenatura in modo automatico. Cioè impostando una velocità finale ed il tempo di accelerazione ci consente di avere un funzionamento molto simile alla realtà.