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"Su come funzionavano i magazzini merci"

Locomotive, carri, carrozze, servizi ferroviari e treni in generale.

Moderatori: MrMassy86, Fabrizio

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Marco16.10
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"Su come funzionavano i magazzini merci"

#1 Messaggio da Marco16.10 »

Buonasera, avrei piacere, per pura cultura ferroviaria finalizzata alla realizzazione modellistica, di sapere, da qualcuno più ferrato di me in materia, su come funzionavano i classici magazzini merci negli anni 70-80, ovvero quelli serviti da un paio di binari, massimo 3. Anche come avveniva la manovra per portare i carri al magazzino e dal magazzino sul binario di partenza, e tipologia di merce trasportata. In parole povere una spiegazione a 360 gradi di quello che avveniva in quella porzione di stazione. Ringrazio anticipatamente. Posso allegare foto di un caso simile a quello che interessa a me, è l'istantanea satellitare di Enna, se qualcuno lo volesse sfruttare come esempio.

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roy67
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#2 Messaggio da roy67 »

Negli anni '70-'80, ma anche precedenti, la zona "scalo merci" era suddivisa in 3 sezioni. Le spiego perché sono tutte tre importanti e, in riproduzioni modellistiche dell'epoca, devono esserci..

La zona smistamento:
Nella zona smistamento i convogli arrivati venivano scomposti in blocchi da uno, due o più carri per essere ricomposti ad altri convogli se dovevano proseguire per altre linee, quindi ricomposti altri convogli che dovevano proseguirter per altri lidi..
Normalmente la composizione prevedeva che i carri, primi ad essere sganciati, fossero a fine convoglio.
Molto spesso (ipotizzando la linea Milano-Roma) il convoglio aveva carri che dovevano proseguire per Fornovo (Pr). Quindi, allo scalo di Fidenza, questi venivano sganciati e ricomposti al merci Fidenza-La Spezia. Gli altri proseguivano in direzione Bologna, per essere sganciato allo scalo di destinazione e/o ricomposti in altri scali.

Il magazzino merci:
Al magazzino merci venivano scaricati i carri e le merci stoccate nel magazzino od immediatamente caricate su autocarri per l'immediata consegna (se merce deperibile).
I magazino merci avevano locali chiusi che potevano ospitare merci sensibili alla pioggia, ma anche piazzali ove depositare merci imballate non delicate.
Tant'è che sempre era presente una gru per la movimentazione di casse o grossi imballaggi.
Molto spesso, ma dipende dalla zona e dal mercato del luogo, i magazzino avevano loocali refrigerati per lo stoccaggio di mercimolto sensibili o facilmente deteriorabili.
Il locale magazzino aveva un binario da un lato, spesso su massicciata e, talvolta, un altro, dall'altro lato, però affogato nella ghiaia o cemento.
Questo perché dall'altro lato vi era la zona carico degli autocarri.
I marciapiedi laterali erano sempre ad altezza piano di carico dei carri, con una discesa che permettesse di portare, tramite carretti, il materiale a livello "stradale".
Ovviamente nel magazzino venivano stoccate anche le merci che, dall'autocarro, dovevano essere caricate sul carro ferroviario.

La zona carico carri su rimorchi stradali:
Era molto spesso utilizzata la consegna su gomma dei carri carichi e scaricati direttamente nel luogo di destinazione.
Vi erano binari affogati nella ghiaia o cemento sui quali venivano fatti correre i carri, tramite verricelli e apposite rampe, sui carri stradali. Da qui consegnati, trainati da autocarri, direttamente al destinatario.
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Docdelburg
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#3 Messaggio da Docdelburg »

A conferma di quanto detto da Roberto eccoti alcune foto del vecchio deposito merci della piccola stazione di Casteggio, linea TO-PC.
Trattasi di zona agricola per cui venivano movimentate derrate alimentari, più o meno deperibili, vino e alcuni manufatti meccanici.
In compenso arrivavano tutta una serie di prodotti per l'agricoltura; dai macchinari agricoli alle sementi, ai concimi e materie prime per le industrie meccaniche locali.
Questo per dirti che il deposito doveva essere coerente, come traffico di merci, con la zona di ubicazione.
Nelle foto si vedono il binario che entra nel deposito in modo da essere al coperto nelle fasi di carico/scarico e i due binari affogati nell'asfalto per il carico diretto dagli automezzi.
Si intravede la gru posta lato binario coperto e appena prima della rampa che sale al piano rialzato del magazzino.

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E qui lo puoi vedere riprodotto da me....

http://www.scalatt.it/fotostoria_casteggio.htm

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Marco16.10
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#4 Messaggio da Marco16.10 »

Grazie mille Roberto, spiegazione molto dettagliata. Quindi se ho capito bene, i carri interessati venivano scomposti e manovrati al magazzino, tramite apposita locomotiva da manovra presumo. Quindi nell'immagine da me postata poteva succedere che il treno merci era indirizzato al binario 1 per essere scomposto, i carri interessati mossi lungo l'asta di manovra e portati al magazzino. Viceversa stessa cosa. Peccato che di questo non esista più nulla, i binari un tempo dedicati a questo, piano piano stanno sparendo tutti. Dalla piccola, alla grande stazione, il magazzino merci era presente per la maggior parte.
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Docdelburg
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#5 Messaggio da Docdelburg »

Non esistono più magazzini merci in funzione come non esistono più i cosiddetti "omnibus", convogli che trasportavano un pò di tutto e che venivano scomposti e ricomposti nelle varie stazioni, spesso addirittura dalla stessa loco che li trainava. Solo alcuni grossi magazzini avevano loco destinate alle manovre, così come importanti raccordi industriali, che tramite loco in concessione portavano i carri avanti e indietro dalla stazione di riferimento al raccordo industriale.

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Marco16.10
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#6 Messaggio da Marco16.10 »

Grazie Mauro, altra spiegazione dettagliatissima, anche grazie al lavoro impeccabile che hai fatto, che spiega meglio di qualsiasi foto! Avendo visto dal vivo i tuoi lavori, non dovrei stupirmi, e invece tutte le volte rimango a bocca aperta! Dal diorama si deduce perfettamente il movimento.
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roy67
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#7 Messaggio da roy67 »

Purtroppo oggi di tutto questo non esiste più nulla.
Le merci che ancora viaggiano su rotaia sono caricate su container, quindi passano direttamente dal carro al semirimorchio stradale, senza essere toccate.

Allo scalo merci di Parma, che era immenso, ora non rimangono che alcuni binari utilizzati come deposito carri.
Ma, un tempo, attiguo al deposito, vi era la fabbrica del ghiaccio, che aveva il compito di rifornire sia magazzino che carri refrigerati.
Un binario si allontanava portando i carri direttamente al mercato bestiame.
Un altro binario portava i carri allo zuccherificio Eridania (poche centinaia di metri dallo scalo merci, abbandonato da anni)
Il piano di carico ai magazzini era lungo alcune centinaia di metri, ci poteva stare tranquillamente un convoglio intero, da entrambi i lati.
Vi erano ben 8 binari per il carico dei carri su rimorchi stradali, per il trasporto degli sfarinati al ben noto pastificio (anch'esso sorgeva, allora, nei pressi)

Questa è una foto attuale, di ciò che rimane... Un immenso spazio vuoto.

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Si vedono ancora i binari di composizione/scomposizione, ove (nella foto) sono fermi alcune carrozze in sosta. Ora sono binari morti. Un tempo erano passanti. Dopo lo sganciamento/agganciamento dei carri il treno ripartiva direttamente, senza manovre.
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#8 Messaggio da roy67 »

Ecco cosa rimane oggi dello scalo merci di Parma:

Il piano di carico/scarico
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I magazzini
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#9 Messaggio da Docdelburg »

[quote]<font color="red">roy67 "]

Ecco cosa rimane oggi dello scalo merci di Parma:

Che peccato e che tristezza....! :?

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Marco16.10
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#10 Messaggio da Marco16.10 »

Dovrebbe essere monumento nazionale, in quanto storia del nostro Paese, invece rispecchia perfettamente lo stato di decadenza dell'Italia. Almeno nel modellismo, grazie anche alle vostre testimonianze dirette e cultura personale, vive ancora. Ma la domanda che mi viene spontanea, è perchè sono stati abbandonati questi sistemi, mi sembra di intuire che davano molto lavoro, dall'industria al personale di FS, e comunque efficiente. Non capisco dove sia un possibile regresso che ha portato alla scomparsa. Su rotaia indubbiamente si risparmia, magari i tempi di consegna merce non sono proprio celeri.
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#11 Messaggio da roy67 »

A Parma è stato aperto, una ventina d'anni fa, l'interporto.
Una zona ove vengono gestite le spedizioni via container gomma-ferro-mare. Il magazzino è diventato assolutamente superfluo. Le merci non vengono più maneggiate, si spedisce l'intero container, dal produttore all'importatore.
In località Fontevivo (10 Km da Parma) c'è la zona interporto, ove tutti i camion caricano/scaricano le merci di zona su container e da qui, tramite ferrovia, attraversano l'Europa, oppure, arrivate a Genova, Livorno, La Spezia, Ancona, partono/arrivano via nave.

Comunque, approfittando della discussione, ho meso le foto dell'attuale stato dei magazzini dello scalo merci di Parma. Perché?

Perché a mesi verrà tutto abbattuto per la riqualificazione della zona, con la nuova questura, il nuovo polo pediatrico della locale ASL, nonché nuovi uffici comunali/regionali.

Della Gr940 e della Gr895 (si racconta che anche la Gr 897.002 (Pierina) operò a Parma... Ma si racconta. Non vi sono prove scritte o documenti che lo dimostrino), che erano addette alla manovra, non rimarrà nemmeno il lontano ricordo.

Ecco perché amo particolarmente quell'epoca ferroviaria.
Ciao. Roberto Alinovi - L'uomo non teme ciò che in lui non c'è. (Hermann Hesse)

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Fabrizio
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#12 Messaggio da Fabrizio »

Discorsi molto interessanti :wink:

Sul fatto che oggi i magazzini merci non esistano più, ha spiegato molto bene Roberto. L'intera filiera della logistica (che una volta nemmeno si chiamava così) è cambiata.
E' cambiata conseguentemente alle variate esigenze del mondo produttivo e delle persone. Detta proprio in parole semplici sono morti i vecchi magazzini e sono nati gli interporti.

Detto questo è comunque molto interessante comprendere il funzionamento di quel sistema che erano i treni merci e i magazzini di un tempo, così come anche quelli attuali.

E' una cosa che mi ha sempre incuriosito :wink:
Fabrizio

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marioscd
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#13 Messaggio da marioscd »

sul trasporto merci si potrebbe scrivere un libro... fino ai primi anni '80 (ma in realtà la dismissione di certi treni merci cominciò già negli anni '70 su molte linee) esisteva una tipologia di servizio, offerta dalla FS, che riguardava il trasporto del cosiddetto "collettame", ovvero il trasporto di merci "alla rinfusa" da stazione a stazione. In pratica una piccola ditta, oppure un artigiano, un'azienda agricola o anche un semplice cittadino, che abitava, per esempio, a Belgioioso, vicino a Pavia, poteva spedire merce via ferrovia ad un cliente o ai propri famigliari che vivevano o operavano che so, in Campania. Il tutto avveniva portando la merce nei magazzini FS della stazione più vicina dove veniva registrata, pesata e messa in spedizione. Durante la giornata arrivava un treno merci detto "raccoglitore" che, nel nostro esempio, partiva da Pavia e percorreva tutta la linea ferroviaria fino a Codogno fermandosi in ogni stazione dove era presente un magazzino (praticamente quasi tutte). In ogni stazione, la locomotiva in testa al convoglio veniva staccata ed essa agganciava l'ultimo carro (vuoto) spingendolo nel tronchino di carico e contemporaneamente essa si prendeva in carico l'analogo vagone che nel frattempo era stato riempito con le merci da spedire. Questo carro (pieno) veniva attaccato dalla parte opposta del convoglio e la loco tornava in testa al treno, ripartendo per la successiva stazione dove avrebbe ripetuto l'operazione. A fine tratta, il convoglio che era partito con soli carri vuoti da Pavia si ritrovava a Codogno con soli carri pieni. Qui i carri venivano di nuovo svuotati e le merci riassegnate in magazzino secondo le loro destinazioni finali. Da questi magazzini più grandi ed importanti di quelli lungo la linea, partivano treni merci accelerati che da Codogno arrivavano a Piacenza o a Parma, dove venivano di nuovo scorporati (a livello di carro, stavolta) e riassemblati a seconda delle linee per le quali erano destinati. In pratica in queste stazioni "smistamento" avvenivano le operazioni di scomposizione e ricomposizione dei convogli. A questo punto partivano treni merci cosiddetti rapidi (con tutte le accezioni del termine, nel caso di treni merci degli anni '60 o '70!!) che da queste stazioni raggiungevano direttamente le destinazioni finali, per esempio Napoli. Da qui cominciava un analogo procedimento inverso che portava il nostro pacco ad arrivare alla stazione finale in consegna. Il tutto poteva durare anche svariati giorni, per merci non deperibili. Per derrate alimentari o altre merci che richiedevano tempi più brevi o particolari cure i clienti dovevano utilizzare solo stazioni preposte per questo tipo di spedizioni. Altre tipologie ancora differenti erano quelle a carro intero, ovvero quelle dedicate alle industrie. Quelle più grandi disponevano spesso di appositi raccordi ferroviari direttamente connessi sulla linea, in altri casi si procedeva al carro trasportato su mezzo stradale (e chi ha un po' di annetti come me si ricorda bene questi trasporti dei carri ferroviari su gomma, anche in piena città!) In questi casi, però, non si passava dai magazzini merci delle piccole stazioni ma i convogli di carri (parliamo di spedizioni a carro completo, ovvero dove ogni carro era caricato di merce di un solo cliente) venivano recuperati direttamente dai raccordi. Infine esistevano i trasporti "a treno intero" ma che erano destinati solo alla grande industria. In questi casi una raffineria, per esempio, generava un flusso di trasporti di cisterne quotidiani o anche più volte al giorno da o per destinazioni fisse, talvolta anche all'estero, oppure verso il porto di Genova dove venivano scaricati gli oli combustibili dalle petroliere. In casi come questi la gestione del treno era "punto a punto" e non passava per aree di smistamento se non per aggiungere o togliere carri a seconda delle possibilità di trasporto nelle varie linee. Insomma... il panorama del trasporto merci era davvero capillare e variegato, non esistevano gli spedizionieri e il trasporto del collettame o dei pacchi era gestito solo dalle FS o dalle Poste (che, comunque, si appoggiavano alle FS). Purtroppo ora non c'è quasi più traccia dei due tipi di trasporto su gomma ma rimane solo quello intermodale da punto a punto gestito da una delle miriadi di società che operano nel settore ferroviario... tutto il resto è, purtroppo, su gomma...

ciao
Mario Scuderi - C.M.P. Club Modellismo Pavese ...ciò che è piccolo a volte diventa grande...

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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#14 Messaggio da Marco16.10 »

Grazie a tutti delle ottime spiegazioni, è un argomento molto interessante, che secondo me, meglio di chi l'ha vissuto non lo può spiegare. L'esempio pratico di Mario chiude ogni tipo di dubbio.
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#15 Messaggio da marioscd »

in realtà nel mio esempio sopra ho semplificato un po' la cosa. Nella realtà i magazzini merci erano di dimensioni consone alla quantità di merce che normalmente transitava da essi e poteva capitare che un piccolo centro urbano avesse un grande magazzino, magari specializzato per una certa tipologia di trasporto (un esempio pratico è la stazione di Lodi che disponeva sia del classico magazzino per collettame che un'area di raccordo con silos per prodotti agricoli). Altre stazioni, come Parma che Roy ha illustrato sopra, disponevano di strutture per la gestione dei carri refrigerati (ovvero i magazzini dove si produceva il ghiaccio). Gli stessi treni "raccoglitori" in realtà operavano sia per consegnare i carri con le merci in destinazione sia per prendere in carico i carri con le merci in partenza. Il tutto funzionava abbastanza bene grazie alla capillarità delle linee ferroviarie che praticamente arrivavano in quasi ogni cittadina e in moltissimi paesi.
Ci sarebbe, poi, da spendere molte parole sul dualismo ferrovia-industria che a partire dalla fine dell'800 e per buona parte della prima metà del '900 viaggiava in comune... ovvero l'industria si sviluppava la dove c'era la ferrovia e viceversa la ferrovia arrivava dove l'industria ne aveva bisogno. Per questo motivo i raccordi industriali collegati a tutte le linee, principali o secondarie che fossero, avevano una grandissima importanza. Oggi, purtroppo, tutto questo si è perduto e l'uso del treno per le merci con questo sistema è diventato, ahimè, antieconomico...

ciao
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#16 Messaggio da Bigliettaio »

roy67 ha scritto:

Ecco cosa rimane oggi dello scalo merci di Parma:

Il piano di carico/scarico
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Capisco il progresso ma questo degrado mette tristezza. :twisted:
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#17 Messaggio da Marco16.10 »

Vorrei approfondire ulteriormente andando a fondo su un'ultima cosa: la manovra.

Metto una foto di un mio progetto SCARM che riproduce la stazione di Genova-Nervi.


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Premesso che il piazzale merci era un pò più ampio, come si vede dall'immagine satellitare, ma il piano binari è esattamente quello.
Dall'immagine, la manovra, da e per il magazzino merci, impegna il corretto tracciato, quindi mi viene da dedurre che si svolgeva in un arco di tempo esente da transiti, o altrimenti un eventuale transito veniva deviato sull'apposito binario di precedenza. Qui, chiedo agli esperti conferma di come avveniva questa fase.
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Re: "Su come funzionavano i magazzini merci"

#18 Messaggio da icovr66 »

Grazie a tutti per questa interessante e documentata discussione sulla storia ed evoluzione degli scali merci, mantenere la memoria e trasmetterla è un dono per noi e per le giovani generazioni!
Enrico

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