Il ghiaccio è un fenomeno che genera molti problemi alla captazione e può anche fare danni. Spesso si usa far transitare, prima del primo treno del mattino, un mezzo con entrambi i pantografi in presa (di cui uno con funzione raschiaghiaccio) in modo da rimuovere meccanicamente il ghiaccio.
Mezzo polifunzionale con pantografo raschiaghiaccio (il mezzo è semovente alimentato da motore termico a gasolio)

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Coppia di locomotive con funzione raschiaghiaccio
Un altro metodo consiste nel far circolare corrente all'interno del filo di contatto, in modo da riscaldarlo ed evitare la formazione di ghiaccio.
Le linee ad alta velocità alimentate a 25 kV, hanno un sistema atto allo scopo. Durante le ore notturne, in assenza di circolazione dei treni, la linea elettrica, i vari sezionamenti e gli apparati, vengono riconfigurati "in modalità riscaldamento". In questa configurazione la linea di contatto è sufficientemente lunga da costituire una buona resistenza, quindi viene alimentata ottenendo una circolazione di corrente che,riscaldando i conduttori, contrasta la formazione di ghiaccio. Le sezioni di catenaria sono lunghe circa 50-60 km.
Un fenomeno particolarmente insidioso è il gelicidio, ovvero un fenomeno che si verifica quando la neve si scioglie negli stati più alti, dove sono presenti zone d'aria più calde e poi si congela istantaneamente negli strati più bassi freddi e a contatto con corpi freddi. Questa formazione è particolarmente tenace.
Gelicidio in Slovenia nel 2014

Un metodo che è stato sperimentato consiste invece nel creare un film sul filo di contatto che impedisce al ghiaccio di aderire. Si tratta della applicazione, al filo di contatto, di un fluido composto da particelle di teflon che vanno a formare un film idrorepellente e antiaderente, su cui il ghiaccio non può fare presa. Per l'applicazione è utilizzata una macchina, montata su carrelli ferroviari, dotata di un applicatore costituito da un erogatore del fluido e due rulli che guidano l'applicatore lungo il filo di contatto. Il fluido è una composizione di microparticelle in teflon polarizzate, che aderiscono in maniera molto tenace alla linea di contatto, formando un film che ha scopo idrorepellente e anche lubrificante. Le particelle polarizzate si infilano nelle asperità delle superfici, rimanendo in sede anche per effetto elettrostatico, formando un film antiaderente e chiudendo le porosità nelle quali l'acqua potrebbe infilarsi. Tale film non permette al ghiaccio di aderire. Si tratta di un trattamento preventivo alla formazione del ghiaccio, quindi deve essere applicato prima della formazione. Questo ha lo svantaggio di richiedere dei costi, anche qualora poi non si verifichino condizioni climatiche avverse. Il film ha una durata di circa 30-60 giorni e l'applicazione ha dato esiti abbastanza positivi. Oltre alla azione contro l'adesione del ghiaccio, il trattamento consente anche di lubrificare il filo di contatto riducendo l'usura della linea aerea stessa e degli striscianti dei pantografi.
Il macchinario per l'applicazione del fluido

Qui allego diverse pubblicazioni in merito a questa applicazione
Tutto il materiale è liberamente scaricabile dagli atti dei convegni del CIFI http://www.cifi.it/PNotiziari.asp?OP=1