Prima di concludere trattando del declino del sistema a cc dei nostri giorni e nuova affermazione del trifase( sebbene circoscritta all'impiego di motori trifase) forse è bene introdurre alcune precisazioni perchè forse dal tenore di certi commenti, alcuni concetti sono un poco....

Massa aderente = Massa della locomotiva/locomotore gravante sulle sale motrici si misura in Kg.(kilogrammi)
Peso = Forza verticale proporzionale alla massa ; si esprime( si misura) in Kilonewton (Kn)
Peso aderente = Peso della locomotiva/locomotore esercitato sulle ruote motrici ;si misura in kilonewton (Kn)
Attenzione! Massa aderente e peso aderente non sono proprio la stessa cosa!(non necessariamente coincidono in misura proporzionale) Infatti la mediazione di un sistema di molleggio (molle e bilancieri) può ripartire il carico gravante sulle sale ma anche su ogni singola ruota.
Per esempio: locomotiva a vapore 685 001- 066
Massa 70,8 ton. della sola locomotiva
Asse portante(italiano quindi non aderente) 14,6. Primo asse motore(aderente) 15,1.Secondo asse motore 15,1.(aderente) Terzo asse motore(aderente) 14,8. Asse portante(tipo Bissel) 11,2ton.(non aderente)
Ecco perchè di solito la pesatura di un rotabile viene effettuata su stadere che permettono di calcolare la massa gravante su ogni singola ruota (famosa la pesa di Firenze Porta al Prato o molto più pratici i sistemi di pesatura elettronica dei moderni torni in fossa....
Nel caso di trasmissioni a bielle le cose si complicano un pochino. Le bielle ripartiscono lo sforzo di trazione allo spunto anche della ruota il cui peso aderente è inferiore alle altre. Tuttavia il maggior moto di serpeggio che le bielle imprimono,(e l'effetto del motore alternativo,pur bilanciato dalle masse applicate ai centri ruota) riduce l'aderenza tra la fascia di rotolamento del cerchione e la rotaia (l'aderenza si riduce all'80% nelle macchine a 4 cilindri e al 70% per quelle a due)Mi riferisco a macchine a vapore....
Tornando alle locomotive elettriche e volendo fare un paragone tra E626 e locomotore monofase svizzero occorre conoscere questi valori!
Per l'E626 dovrei avere cacciato da qualche parte lo schema della ripartizione dei carichi. per quello svizzero no. Comunque nel caso del locomotore svizzero è poco significativo scrivere che laddove era collocato il trasformatore ci sono sue sale e dall'altro lato un carrello mono assiale.(portante) perchè occorre sapere come il complesso della sospensione primaria e secondaria ripartivano la massa gravante sugli assi... Infine una macchina ad aderenza totale deve, comunque, fare i conti col fenomeno del cabraggio, sopratutto allo spunto!
La trazione bassa delle macchine attuali nasce per ridurre questo effetto che si traduce nel caricare e scaricare le sale estreme, riducendo il coefficiente di aderenza e innescando fenomeni di slittamento allo spunto....
Altra cosa...: ho scritto della debolezza dell'armamento dell'epoca ma questa è solo una parte della verità! Il vero problema erano i ponti! Tra l'altro gli effetti dinamici che si innescano al passaggio dei treni,specie per quei ponti costruiti con travate metalliche,non erano ben chiari sotto il profilo matematico e solo verso il 1935, a seguito di prove se ne migliorò la comprensione anche sotto il profilo progettuale....
Era questo il vero problema! Tutto sommato la debolezza dell'armamento si poteva aggirare con rodiggi con un maggior numero di sale! Era un costo di costruzione e di manutenzione più oneroso ma sarebbe stata comunque una soluzione! Per tornare alle E626 la 015 pesata a Firenze nel 1931,risultò in ordine di marcia(con tanto di macchinisti a bordo) di 98 tonnellate di massa contro le 84 del prototipo Fs 008 (misurato a vuoto) e le 93 previste dai progettisti per le macchine delle serie successive. Il maggior peso non era certo imputabile ai contattori (63 kg) tanto meno al reostato che oltretutto potevano essere razionalmente ripartiti quanto al loro peso complessivo sulla macchina ma ai convertitori rotanti(quelli si che pesavano)per l'alimentazione dei circuiti a BT. che poi,infatti vennero sostituiti alimentandoli direttamente alla tensione di linea. I contattori tipo 52 più leggeri dei primi (40 kg contro il tipo 32) mentre per quelli di linea si realizzò il tipo 42(45 kg.) permisero di contenere la massa entro le 93 tonnellate e tenete conto che questi apparati di trazione erano concepiti per essere utilizzati su altri locomotori dove avrebbero lavorato in condizioni ben più gravose! Tornando alla ripartizione dei pesi sulle E626 ...vado a memoria( non avendo sottomano il famoso schema) ma gli assi centrali dovevano sostenere circa 15,8 tonnellate e credo 14,8 su quelli estremi dei carrelli motorizzati. Comunque, alla fine, massa di contattori e reostato era trascurabile o comunque ampiamente ammessa, rispetto al peso di ogni singolo motore(3600 Kg e dove solo l'indotto ne pesa 1200).
Il problema dei locomotori monofasi riguardava il trasformatore il cui ingombro e peso è circoscritto senza possibilità di facile ripartizione del carico. L'altro problema riguardava il calore e il suo smaltimento....Sui locomotori a frequenza industriale trifasi i costruttori avevano avuto il loro filo da torcere nell'applicare serpentine di raffreddamento ovunque ci fosse spazio!

Quando si cominciarono a costruire i primi grandi locomotori elettrici,lo sappiamo,in Italia la scuola fu Ungherese....Però il metodo di progettazione risentiva di quello applicato nella trazione a vapore....I carri si progettavano secondo il metodo di Roy quanto alla loro iscrizione nelle curve... Kandò ci mise del suo....Baricentro alto perchè due grandi motori di trazione occupano un diametro notevole (e si raggiunge un 'altezza molto vicina a quella di una caldaia) e trasmissione a bielle perchè le bielle intanto sono pratiche e conosciute da macchinisti e personale di officina e possono essere facilmente manutentate....Poi con le bielle (abbiamo visto) si ripartiva meglio lo sforzo di trazione allo spunto....In realtà non è così e le solenni slittate in partenza ben documentate da alcuni filmati girati negli anni '60 delle trifasi ce lo ricordano.... L'E326 nacque ancora con questo tipo di impostazione del carro: Baricentro alto, ruote alte secondo il concetto applicato per le velociste del vapore,rodiggio simmetrico ma con un passo rigido che invece di compensare i moti di serpeggio,finiva per esaltarli! L' E 326, alle velocità più alte sviavano sui rettilinei! Inoltre risentiva di scarso spostamento radiale delle sale che si evidenziava sui rami deviati degli scambi....Su scambi con Tg 0,12 il bordino dell'asse centrale forzava contro la rotaia interna alla curva del ramo deviato deformando macchina e scambio e questo difetto non si sarebbe mai eliminato totalmente....
Beh, l'ho fatta lunga[:I]
Domani vorrei meglio rispondere alle interessanti domande poste dal vostro cortese Amministratore......
Max RTVT