Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
Le immagini sono suggestive...
Sarebbe interessante vedere dal vivo questo impianto.
Grazie...
IpGio
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IpGio I plastici di Gio https://www.gtg3b.it
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Re: Pescara Centrale 1980
Sarebbe opportuno vedere di recuperare le immagini per poter meglio apprezzare gli sviluppi di questo interessante impianto.
Consiglio di caricare direttamente sempre sul nostro forum le immagini che poi vengono conservate sul nostro server a disposizione dei posteri.
Grazie per l'attenzione e resto a disposizione per il recupero delle immagini e l'eventuale carico pregresso sul nostro server.
IpGio
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Re: Pescara Centrale 1980
Purtroppo il server su cui erano caricate è saltato portandosi via tutto. Il problema dei caricamenti sul forum è la scarsa capacità di archiviazione che impone allegati di scarso "peso", prometto di caricare materiale piu interessante in futuro.IpGio ha scritto: ↑venerdì 13 dicembre 2024, 10:35 Emilio, sono andato a rileggermi l'intera discussione ma ho notato, con dispiacere, che decina di immagini non sono presenti cosi come alcuni video sono segnalati come privati.
Sarebbe opportuno vedere di recuperare le immagini per poter meglio apprezzare gli sviluppi di questo interessante impianto.
Consiglio di caricare direttamente sempre sul nostro forum le immagini che poi vengono conservate sul nostro server a disposizione dei posteri.
Grazie per l'attenzione e resto a disposizione per il recupero delle immagini e l'eventuale carico pregresso sul nostro server.
IpGio
Emilio
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Re: Pescara Centrale 1980
Breve report relativo la realizzazione del fiume presente su una porzione dell'impianto.
La realizzazione di un modello realistico del fiume Pescara con l'utilizzo di resina epossidica trasparente da colata ha richiesto attenzione ai dettagli e una buona compressione del materiale. Ecco una guida dettagliata per il processo descritto:
Materiali necessari:
1. Resina epossidica bicomponente trasparente da colata.
2. Coloranti trasparenti e opachi per riprodurre l'aspetto dell'acqua e i sedimenti.
3. Phon o pistola termica per eliminare le bolle d'aria e mescolare i dettagli.
4. Stampo o base che riproduca il letto del fiume Pescara.
5. Elementi decorativi: sabbia, ghiaia, rocce e vegetazione in miniatura.
Procedura:
1. Preparazione dello stampo:
Realizzazione e preparazione del letto del fiume con materiali resistenti alla resina (legno trattato, plastica o silicone).
Aggiunti dettagli realistici come rocce, ghiaia e sabbia, fissandoli con una colla adatta.
2. Miscelazione della resina:
Vengono mescolati i due componenti della resina seguendo le proporzioni indicate dal produttore.
Aggiunta di coloranti trasparenti per simulare la tonalità dell'acqua del fiume Pescara (ad esempio, verde tenue o verde fango) e opachi per rappresentare sedimenti sospesi.
3. Colata della resina:
Versata la resina lentamente per evitare la formazione di bolle d'aria.
Fare attenzione a mantenere uno spessore costante, in questo caso medio di circa 20 mm per favorire il processo di autolivellamento.
4. Fase di indurimento iniziale:
Durante la prima fase di indurimento (di solito nelle prime ore, a seconda della resina), ho utilizzato un phon o una pistola termica a bassa potenza per riscaldare la superficie.
Il calore aiuta a eliminare eventuali bolle d'aria e a mescolare delicatamente i sedimenti e le sospensioni nella resina per un aspetto più naturale.
5. Dettagli finali:
Controllo attento al fine di verificare che i sedimenti siano distribuiti in modo realistico prima che la resina indurisca completamente.
In questa fase si possono aggiungere piccoli dettagli superficiali, come increspature o schiuma, utilizzando strumenti sottili durante le fasi intermedie di indurimento.
6. Asciugatura completa:
Lasciare indurire la resina per il tempo indicato dal produttore, di solito 24-72 ore, evitando polvere e mantenendo una temperatura controllata.
Suggerimenti:
• Lavora in un'area ben ventilata e utilizza guanti e maschera per proteggerti dai fumi della resina.
• Se vuoi rappresentare un flusso più dinamico, considera di stratificare la resina, lavorando su ciascun livello una volta indurito il precedente.
Con questa tecnica si può ottenere una riproduzione estremamente dettagliata e realistica del fiume, catturando l’essenza dei suoi flussi e delle sue caratteristiche naturali.
2Gfree
Aternum lands
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Re: Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
Il fabbricato é la perfetta riproduzione in scala di quello ancora oggi esistente ed abbandonato. Realizzato con struttura in forex e plastica, no cartoncino...
#2Gfree
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Re: Pescara Centrale 1980
Materiali utilizzati:
Forex da 3 mm di spessore: utilizzato per l'intera struttura del ponte.
Cartoncino: impiegato per creare l'intradosso dell'arco e simulare la curvatura.
Rivestimento Redutex: utilizzato per imitare la muratura, fornendo un aspetto realistico alle pareti.
Metodo di realizzazione:
Procedura semplice e rapida, adatta a modellisti che vogliono ricreare un ponte in scala con dettagli caratteristici del tratto ferroviario menzionato.
L'intradosso dell'arco è curvato con l'uso del cartoncino, una tecnica efficace per simulare elementi strutturali architettonici.
#2Gfree
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Re: Pescara Centrale 1980
Negli ultimi tempi, abbiamo scelto di utilizzare la nostra pagina per condividere delle mini guide sui lavori che svolgiamo nel nostro impianto. Questa scelta ha suscitato qualche perplessità: c'è chi ritiene che pubblicare tali contenuti online equivalga a disperdere informazioni, suggerendo che potrebbero essere presentate su supporti più tradizionali, come la carta patinata specializzata.
Questa riflessione mette in luce un dibattito interessante e attuale sulla diffusione delle conoscenze e sulla valorizzazione del lavoro nel campo del modellismo (o di altri settori creativi). Emerge chiaramente come la scelta di pubblicare online, tramite una piattaforma sociale, rappresenti una decisione strategica per raggiungere un pubblico più vasto e diversificato rispetto ai mezzi tradizionali come le riviste specializzate.
Le maggiori peculiarità possono essere cosi sintetizzate:
1. Accessibilità e diffusione universale
Le piattaforme online permettono una visibilità senza confini geografici e sono democratiche perché accessibili gratuitamente o a costi molto contenuti.
Consentono l’interazione diretta tra appassionati e professionisti, favorendo lo scambio di idee, suggerimenti e soluzioni a problematiche comuni.
2. Diversità di approccio rispetto ai media tradizionali
Mentre le riviste cartacee hanno un approccio più neutro e spesso limitano l’espressione individuale per esigenze editoriali e commerciali, il contenuto online può enfatizzare dettagli, realismo e lo stile unico del creatore.
Le riviste, per loro natura, possono trasmettere un’estetica standardizzata che non sempre valorizza appieno l’opera.
3. Valore storico e non commerciale
Pubblicare mini-guide e tutorial online è una forma di supporto alla comunità modellistica, poiché aiuta altri appassionati a imparare, superare difficoltà e trarre ispirazione per i propri lavori.
4. Condivisione come crescita collettiva
Questa scelta di comunicazione riflette una visione moderna e inclusiva, che vede nel digitale non solo uno strumento di diffusione, ma anche una piattaforma di crescita collettiva. È un approccio che unisce la passione per il proprio lavoro con un senso di responsabilità verso la comunità, rendendo l’esperienza modellistica non solo un'attività personale, ma anche un processo condiviso e collaborativo.
Chi vi scrive è un grande appassionato della lettura su carta: possiedo una montagna di riviste, praticamente tutte dagli anni Cinquanta ad oggi, quintali e quintali di carta. Il mio attaccamento alla lettura fisica di un giornale specializzato è profondo, e per questo vedere il nostro lavoro pubblicato su carta è sempre un grande piacere.
Proprio per questa ragione abbiamo deciso di realizzare un testo che racconti la storia del nostro sodalizio, arricchito da tantissime fotografie, schemi, disegni, descrizioni, didascalie, approfondimenti, storie e testimonianze. Questo progetto vuole essere un omaggio al tempo che abbiamo dedicato – o, meglio, investito – nella realizzazione del nostro impianto. Non lo facciamo per fini di lucro, ma per lasciare una traccia a coloro che verranno dopo di noi.
Nel frattempo, però, vogliamo anche mettere a disposizione di chi ne ha bisogno le nostre esperienze. Ecco perché pubblichiamo periodicamente piccoli tutorial che mostrano come abbiamo realizzato le nostre opere, condividendo le nostre conoscenze con la speranza che possano essere utili a qualcuno.
In conclusione l’uso di piattaforme digitali non è una dispersione di informazioni, bensì un’evoluzione nella condivisione del sapere. È una scelta che mira a raggiungere più persone, democratizzare l’accesso alle conoscenze e promuovere la crescita collettiva della comunità modellistica. Questa strategia valorizza non solo il lavoro dell’autore ma anche il senso di appartenenza e interazione tra appassionati.
#2Gfree
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Re: Pescara Centrale 1980
Il lavoro descritto sulle Ale 601 Hornby Rivarossi è un esempio di come l'innovazione e l'artigianalità possano migliorare l'affidabilità di modelli ferroviari datati, mantenendo intatta la loro storicità. Interventi come questi valorizzano ulteriormente la passione per il modellismo ferroviario.
Punti salienti del lavoro svolto:
1. Identificazione delle criticità meccaniche:
Gli stress sui timoni di avvicinamento si manifestavano soprattutto in composizioni lunghe (4 o più elementi), causando flessioni e possibili danni strutturali.
2. Soluzione ingegnosa e durevole:
La creazione di cloni in bronzo dei timoni originali rappresenta un miglioramento significativo rispetto agli standard iniziali. Il bronzo, noto per la sua robustezza e resistenza allo stress meccanico, garantisce una maggiore tenacità anche in situazioni di sovraccarico.
3. Miglioramenti al design operativo:
Con i nuovi timoni, è possibile operare convogli di dimensioni notevoli (fino a nove elementi) senza compromettere l'affidabilità del sistema.
Ulteriori migliorie possibili:
• Aggiunta di connessioni elettriche migliorate: Considerare l'uso di connettori a basso profilo tra i rotabili per garantire un'alimentazione uniforme su tutta la composizione.
• Aggiornamenti estetici: Se non già eseguiti, potrebbe essere utile integrare dettagli più fedeli all'originale (ad esempio, pantografi o decorazioni esterne, cornici dei finestrini frontali, condotte A.T. sull’imperiale…) per rendere il modello ancora più realistico.
• Ottimizzazione della motorizzazione: Controllare e, se necessario, aggiornare il motore o gli ingranaggi per migliorare la fluidità e la potenza di trazione.
Interventi di questo genere non solo prolungano la vita dei modelli storici, ma li rendono ancor più performanti e apprezzati sui plastici.
#2Gfree
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Re: Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
Sono bellissime anche le foto che rendono "vivo" il plastico.
Complimenti davvero.
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Re: Pescara Centrale 1980
L'intervento di manutenzione descritto fa riferimento a una riparazione e aggiornamento delle elettromotrici ALE 601 che consente loro di funzionare in modo ottimale anche in impianti complessi o problematici.
Il termine "straordinaria" indica che l'intervento e’ un'azione specifica per risolvere alcuni problemi importanti, in primis la mancanza di isostaticità, per migliorare le prestazioni di queste splendide macchine.
La lavorazione e’ "facile da eseguire", e, pur trattandosi di un intervento particolare, non richiede competenze tecniche particolarmente avanzate o tempi di fermo macchina prolungati.
In sintesi, le elettromotrici dotate ora di isostaticità e ottimizzate grazie a questa manutenzione, sono in grado di operare anche in condizioni difficili, garantendo una maggiore efficienza e affidabilità, senza la necessità di interventi complessi.
#2Gfree
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Re: Pescara Centrale 1980
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Re: Pescara Centrale 1980
Una raccomandazione, per leggere le fasi descrittive mettete in pausa il video.
Buona visione
Emilio
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Re: Pescara Centrale 1980
Proporrei di trasformare il video in una Fotoguida da inserire sul nostro sito a cui collegare una discussione sul nostro forum.
Che cosa ne pensi?
IpGio
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Re: Pescara Centrale 1980
Pochi viaggiatori, avvolti nei loro cappotti, si muovevano con gesti lenti e quasi timidi, salendo a bordo delle carrozze immerse in un silenzio interrotto solo dal compressore della locomotiva. Il cuore mi batteva mentre cercavo la mia cuccetta, il compito reso più facile dalla presenza discreta e cortese dell'addetto CIWL, che con un sorriso gentile mi guidava attraverso quei corridoi dall’aria misteriosa e intima.
Ma proprio quando l’angoscia per la fine della licenza iniziava a stringermi il petto, qualcosa spezzò quella malinconia. Un incontro inatteso, come un dono del destino, mi sorprese. I nostri sguardi si incrociarono per caso, ma il calore che sprigionavano bastò a sciogliere ogni gelo della notte. Quelle poche parole scambiate, la luce discreta del vagone che sembrava dipingere il suo volto come un'opera d'arte, e la consapevolezza che, per quella notte, il viaggio non sarebbe stato solo un passaggio ma un ricordo da custodire per sempre.
La canzone di NEK racconterà il resto....
il nostro impianto visto un'altra prospettiva
#2Gfree
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Re: Pescara Centrale 1980
Un nostro caro amico, che stava affrontando problematiche significative relative alla circolazione delle sue macchine sul plastico di proprietà, ci ha richiesto assistenza.
Dopo aver effettuato alcune prove anche su altri impianti, la diagnosi ha confermato che il problema riguardava principalmente la mancanza di isostaticità e l'eccessiva rigidità di accoppiamento tra gli elementi del complesso.
Grazie alla nostra esperienza, abbiamo accolto la sua "Fanta" in "officina" per una Revisione Generale, che ha permesso al rotabile di tornare in servizio in piena sicurezza e con performance ottimali.
Nelle schede allegate è possibile trovare un riepilogo dettagliato degli interventi effettuati, mentre nel video si possono apprezzare i risultati ottenuti.
Per testare la qualità dell'intervento, abbiamo volutamente aumentato la difficoltà del percorso, introducendo una sezione relativamente "accidentata" per evidenziare eventuali criticità, oltre a far percorrere l'itinerario ad una andatura oltre il limite. Il convoglio ha superato brillantemente tutte le prove, dimostrando la piena efficacia delle operazioni svolte.
#2Gfree
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Re: Pescara Centrale 1980
con riferimento allo schema per il controllo del segnale a 3 vele, postato il 21 Dic., perché avete usato un decoder per deviatoi con l'aggiunta di una fila di relays invece di usare un semplice decoder per segnali?
Come vengono commutati gli aspetti del segnale?
Grazie