Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Adolfo (aka adolbel55), la nonna ha insistito tanto per dare un contributo.
Nicola (aka Nick8526), ti ringrazio per il commento ma devo "girare" il tuo messaggio a chi di dovere e merito.
La mano non è mia, ma della "Sala verniciature", essendo questo progetto opera di ben quattro mani.
Il cielo mi ha dato la fortuna e la gioia di trasmettere la passione del modellismo (anche se in forma diversa dal ferromodellismo), quindi quando parlo di "Sala verniciature" mi riferisco sempre a mio figlio e alle sue capacità e alla sua disponibilità in termini di tempo e pazienza.
Per cui io mi occupo del progetto e della sua realizzazione, mentre le verniciature sono esclusivamente sue.
Io per il momento mi sono concesso i pennelli solamente per la realizzazione del fondale, ancora incompiuto.
Comunque per noi è sempre un piacere condividere il nostro lavoro con il forum e ci auguriamo di essere di sprone per tutti gli amici che ci leggono.
"Nihil diffile volenti"... forza cosa aspettate amici titubanti, salite in carrozza, si va nel magico mondo del ferromodellismo.
Alla prossima... e seguiteci anche sul sito alla apposita sezione dedicata al progetto per gli approfondimenti...
"Una vetrina… quasi a norma (FIMF 3000) 2019 ÷ … oggi" - Fonte www.gtg3b.it
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Beh, ..... cos'altro aspettarsi da un appassionato di treni
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Verranno messe in opera, all'interno della futura rimessa due fosse di visita. Dunque si lavora parallelamente a questa zona, alla posa del muro di cinta ed alla realizzazione della pavimentazione in cemento o asfalto.
Allego, per gli approfondimenti, due link al mio sito "I Plastici di Gio" sezione progetti:
- "Una vetrina… quasi a norma (FIMF 3000) 2019 ÷ … oggi" - Fonte www.gtg3b.it
- "Stato Avanzamento Lavori (SAL)" - Fonte www.gtg3b.it
Alla prossima...
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Bel lavoro e bel piano binari per una marea di manovre!
Ho apprezzato i "moderni pesi" .... ne ho una piccola collezione!
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Non rischi di non poter manovrare se ci sono convogli in transito/sosta ?
saluti
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Comunque la disposizione delle fosse può essere sia interna che esterna, io ho scelto l'impostazione interna in quanto nella parte antistante la rimessa principale andrò a posizionare una colonna idraulica di rifornimento.
Le fosse in questo progetto sono tre in totale, ce ne dovrebbe essere stata una quarta in prossimità della piattaforma girevole, in funzione dello scarico delle ceneri dal ceneratoio, ma vista l'estensione del mio DL, ho preferito soprassedere, anche in funzione del fatto che le ceneri andrebbero gestite lontano dal deposito carbone.
Tieni in considerazione e invito anche chi ci legge a farlo, che questo progetto ha alcune licenze ferromodellistiche, per il fatto che è ridotto in uno spazio esiguo, ma ho preferito riportare alcuni elementi caratteristici di un impianto nostrano, giusto per riportare in scala un'idea di deposito locomotive in epoca III a trazione prettamente termica (vapore e diesel).
Per le manovre ho studiato a fondo sia la realtà che altri layout in scala tra Italia, Germania e Inghilterra, pur cercando di restare negli sapzi della mia vetrina.
Strategici il tronchino T1, che porterebbe alla stazione, e il tronchino M1 basilare per le manovre sia delle loco sia dei carri carbone e scorie.
Si è trattato di fare in modo che una loco non resti "intrappolata" nel giro di lavorazioni all'interno del DL.
Il T1 avrebbe meritato una lunghezza leggermente superiore, ma il mio Köf, se la sbrigerà lo stesso con i carri a due assi per il carbone e con un pianle che trasporta materiali per il DL.
Con le dimensioni della mia vetrina, certamente il progetto sviluppato in scala N o TT, avrebbe sicuramente solo vantaggi di sviluppo del tracciato.
Grazie per l'attenzione Mauro... alla prossima.
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Sia i costi, sia un effettivo riscontro reale durante la fase progettuale mi hanno portato a delegare al DCC (MultiMaus) la sola trazione dei rotabili e indirizzarmi sull'analogico per i deviatoi e alla manualità per la piattaforma girevole.
Avevo messo in conto di realizzare un piccolo sinottico, ma condiderando gli spazi a disposizione, il cablaggio necessario, un limite nella struttura della vetrina, la scelta di rendere il piano del tracciato asportabile e un'altro "elemento fondamentale", mi hanno portato a sceglier di usare dei deviatori a slitta ON-ON posizionati nelle vicinanze dei deviatoi e di mimetizzarli quando non in uso.
Veniamo all'"elemento fondamentale"... ci troviamo di fronte alla realizzazione in scala di un DL, quindi riferendoci alla realtà il movimento dei rotabili e sottoposto al vincolo della marcia a vista a 5 km/h, inoltre l'instradamento dei rotabili era vincolato del fondamentale lavoro manuale et deambulante del personale addetto da ultimo in un DL non circolano convogli ma loco o automotrici isolate o in doppia (o più).
Quindi si tratta di un esercizio molto "lento" e che nella riproduzione in scala si traduce in un effettivo gioco all'instradamento ragionato, per cui prima di muovere un rotabile da punto a punto, ci devi riflettere bene e con calma, prima di ritrovarti su un cuore che blocca la trazione, perchè non hai correttamente "girato" un macaco.
In più metti in cambio di direzione di marcia, un colpo di fischio al segnale della bandierina del manovratore, dopo che ha girato i deviatoi necessari, e il gioco e il divertimento sono assicurati.
In quanto ad interferenze, pensa solo che la loco o l'automotrice ferma in un tronchino, si muoveranno quando avrò entrambe le mani sul MultiMaus.
Grazie per l'attenzione e il suggerimento... Antonino... alla prossima
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Adduci ai costi il non uso "massiccio" del DCC e hai una centrale ESU ECos2.
Con il MultiMAUS, un paio di convertitori (XpressNet-USB e LocoNet-PC) da 30€/cad, qualche decoder stazionario e un po' di schede di retroazione (3,5€/sensore) avresti fatto tutto.
Magari meglio con TrainController che con RocRail, ma i costi sarebbero stati due terzi del costo della ESU.
In questo modo avresti risolto anche il discorso del sinottico sullo schermo del Pc.
Poi, che significa "un effettivo riscontro reale" ?
Un ultima cosa: le fosse sono illuminate?
Ciao
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
E' vero che è un DL, ma è anche una ferrovia in miniatura e quindi ci sei te ad un lato del tavolo che manovri, non vai passeggiando come nella realtà fra i macachi del diorama... tu sei in scala 1:1 vero ?
A parte le battute, io li raccoglierei almeno sul bordo.
CIAO!
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
"Una vetrina… quasi a norma (FIMF 3000) 2019 ÷ … oggi" - Fonte www.gtg3b.it
Se dai un'occhiata a questo mio progetto, vedrai che al momento preferisco orientarmi qui per il DCC...
- Il Laboratorio - Fonte www.scalatt.it/forum
- "Laboratorio" 2019 ÷ 2020 - Fonte www.gtg3b.it[
... questo è alla base di un progetto futuro che ho in testa da tempo, come del resto la vetrina che costituisce un'ottima "palestra" sempre per la finalità che ho prima descritto.
Su RocRail, ti rispondo che è stato il primo che ho incontrato nella mia carriera ferromodellistica post-analogica, facendo i conti con Intellibox Basic ed ESU ECoS, l'ho "adottato" e lo sostengo, cosa che invito a fare agli amici che ci leggono e lo usano.
Il MultiMaus fa da DCC per la vetrina, ma essendo "aviotrasportabile", torna utile nel "Laboratorio".
Il sinottico per la vetrina con un PC sarebbe stato un di più "ingombrante", tieni conto che la vetrina sarà collegata tramite una apposita spina al MultiMaus e al trasformatore per gli accessori e luci entrambi "aviotrasportabili".
Per "effettivo riscontro reale" mi riferisco al momento in cui ho avuto la vetrina finalmente appesa alla parete ed ho iniziato a trasportare il progetto dalla carta al manufatto.
Le fosse... le fosse della rimessa principale non sono illuminate, primo perchè in epoca III non mi risulta fossero dotate di impianto di illuminazione, secondo perchè vista la posizione dell'edificio e l'altezza della vetrina da terra, non permettono la godibilità di tale finezza.
Cosi anche per la fossa eserena sotto la capria di sollevamento nel tronchino G1.
Piuttosto dovrò al momento giusto studiare bene l'illuminazione di tutti gli edifici e del piazzale, ne riparleremo.
Sempre a disposizione per chiarimenti... e ancora grazie per i vostri interessanti interventi.
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Il cablaggio del motore Tillig con i suoi sette cavetti è impegnativo e inoltre avrei dovuto gestire il cablaggio di 8 deviatoi sotto il piano per concentrare in un unico punto i deviatori a slitta, dovendo attraversare il collo di bottiglia della struttura portante centrale della vetrina. Questa è la soluzione per far passare solo pochi cavi indispensabili al funzionamento di due deviatoi e il bus trazione e il bus accessori.
Sul fatto del "passeggiare tra i macachi", posso garantire che il piano base del tracciato all'altezza tra 120 e 130 cm da terra offre un punto di vista sull'impianto veramente godevole.
Raccomando vivamente a chi ci legge e sia in procinto di realizzare un impianto, di analizzare la possibilità di usare la struttura a box o quanto meno di avere il piano base alle misure che prima ho indicato (la schiena e la vista di sicuro ne giovano).
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Per la o le fosse da visita, credo che in epoca terza avessero l'illuminazione, altrimenti in inverno, dopo le 16 sarebbe stato impossibile lavorare.
Anche se non sono visibili più di tanto, secondo me rimane sempre la soddisfazione personale.
Ti allego un paio di foto delle mie, che però sono ambientate in epoca IV.
Buon lavoro
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Ma certo che si... anche io cerco di guardare sempre con la linea degli occhi sul piano del ferro del mio plastico (che è ad altezza "tavolo"), fino a che la schiena tiene. La mia battuta era per sottolineare l'utilità (secondo me) di avere i comandi a bordo plastico invece che di fianco ai deviatoi proprio per evitare di far "passeggiare" le mani fra i binari.
Ma hai fatto tutte le valutazioni e la tua scelta è certamente quella ottimale...
curiosità: cos' è il "bus accessori" ?
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Vista l'epoca IV è corretta l'illuminazione con la accortezza sempre di attenuare le luci, che a quei tempi vedevano le prime applicazioni del neon in generale ma che comunque dominavano le lampade ad incandescenza che di noto sappiamo siano tendenti al giallo.
Quanto al lavoro, per come erano organizzati i turni macchina e le lavorazioni in un deposito così piccolo, le attività dopo una certa ora erano affidati alle cure degli accudienti che avevano il compito di tenere la macchina in pressione ed ad effettuare altre incombenze nel deposito come le pulizie.
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Molto bello Roberto, complimenti! Se ci fosse qualche attrezzo in più, un pò di sporcizia e qualche calendario con donnine nude sarebbe perfetto!
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Per chi ci legge ed è in procinto di iniziare un nuovo progetto basato sul DCC, la necessità di avere i comandi sull'impianto, a mio modesto avviso viene a cadere, in funzione dell'uso di un software di gestione su PC o su tablet, e a seconda della centrale in uso come la ECoS di Esu il sinottico può essere riprodotto sul monitor della centrale, insomma uno sbattimento in termini di cablaggio in meno.
Quanto al concetto di bus nel nostro hobby si intende un cavo bipolare che porta "corrente e segnale" ed il bus DCC ( da centrale e booster), per bus accessori si intende un cavo bipolare che porta corrente ai moduli per accessori 12-16v CA ( da trasformatore dedicato) ce ne sarebbe poi un terzo sempre bipolare da destinare alla illuminazione a 12 o 5 v CC ( da trasformatore dedicato).
Sui bus mi fermo qui perchè ce ne sarebbe da approfondire...
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Io sono un tradizionalista: per me il sinottico non può che essere un pannello con interruttori/pulsanti e lucine, e sono anche un fan del DCC. Per questo ho pensato di farmi un comando scambi per sistemi Xpressnet fatto con pulsanti (link), e a breve anche il progetto su come fare una matrice di led che indica la posizione degli scambi, sempre in DCC, sempre per sistemi basati sul bus Xpressnet.
Comuqnue, il tuo è proprio un bel lavoro, faresti qualche foto d'insieme, da lontano ?
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Il mio suggerimento per l'alimentazione per i decoders accessori è, salvo diversamente richiesto come, ad esempio, per i deviatoi ad elettromagneti, di usare la corrente continua (12V DC) in modo da evitare eventuali possibili disturbi dell'alternata a 50Hz.
Buona giornata
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Giorgio usa il DCC solo per la trazione, per questo mi chiedevo cosa fosse il bus accessori...Senialas ha scritto: ↑mercoledì 11 novembre 2020, 9:05 Antonino, per bus accessori, di solito, si intende un cavo bipolare che porta il segnale (ad es. DCC) dalla centrale (o dal booster) ai decoders per deviatoi, segnali e altri dispositivi chiamati, appunto, accessori. I decoders degli accessori avranno poi anche un'alimentazione propria per evitare di drenare potenza dalla centrale (o dal booster). Esistono anche decoders, tipo alcuni decoders per segnali, che non richiedono l'alimentazione.
Il mio suggerimento per l'alimentazione per i decoders accessori è, salvo diversamente richiesto come, ad esempio, per i deviatoi ad elettromagneti, di usare la corrente continua (12V DC) in modo da evitare eventuali possibili disturbi dell'alternata a 50Hz.
Buona giornata
Si, anche io nei miei progetti di decoder accessori (qui e qui) ho separato l'alimentazione, e anche per quello sonoro - di cui a breve pubblicherò schema e sw - anche perchè prevedono il funzionamento in analogico.
Fa bene Giorgio a tenere separate le varie alimentazioni, DCC, Accessori, illuminazione etc., la ricerca guasti e le eventuali modifiche sono parecchio facilitate
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Poi se continui a seguire questa discussione e se ci sono aggiornamenti, generalmente, li anticipo qui sul Forum GAS TT, con i rimandi al sito.
Comunque per la prima volta consiglio di leggere il SAL e gli argomenti, cosi ci si allinea allo stato del progetto.
"Una vetrina… quasi a norma (FIMF 3000) 2019 ÷ … oggi" - Fonte www.gtg3b.it
Se poi desideri puoi farti un giro di tutto il mio sito web, con calma... i contenuti non mancano.
Grazie a Te e a chi ci legge per l'attenzione...
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
In un impianto ferromodellistico, come ben sappiamo, la parte elettrica è una delle "ossature" principali e il progettarla e posarla con ordine, molte volte fanno la differenza.
Oggi il DCC è "una manna" riconosciuta da tutti per tanti motivi e dovrebbe essere anche la leva per avvicinare "nuove leve... sopratutto giovani" al nostro amato hobby.
Personalmente per quanto riguarda il DCC ( Digital Command Control - Wikipedia ), devo ancora farne di strada e vedrò di approfondire le mie attuali conoscenze ed esperienze in altri argomenti qui nel Forum GAS TT, con la certezza di coinvolgere nel seguito all'argomento tanti amici ferromodellisti.
Bene... sotto al lavoro, oggi si punta alla posa della seconda fossa ed al cablaggio definitivo dei relativi tronchini e ad una serie di test di circolabilità
Ecco delle foto dei lavori già eseguiti nella zona rimessa principale. Al prossimo aggiornamento...
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Io in effetti, per chi fosse interessato, qualcosa ho fatto:IpGio ha scritto: ↑mercoledì 11 novembre 2020, 11:36 Antonino e Roberto, sulla gestione della parte elettrica di un plastico o diorama ci sarebbe da scrivere a quattro mani intere pagine web.
In un impianto ferromodellistico, come ben sappiamo, la parte elettrica è una delle "ossature" principali e il progettarla e posarla con ordine, molte volte fanno la differenza.
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Re: Una vetrina... quasi a norma (FIMF 3000)
Purtroppo non è così. Ci sono ancora molti appassionati che credono che il digitale (o il DCC) sia un'alternativa all'analogico.
E questo senza valutare seriamente pregi e difetti.
Un saluto