
Il mio primo diorama operativo
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Re: Il mio primo diorama operativo

- Alessio__24_
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Re: Il mio primo diorama operativo
Se ho ben capito, a differenza dell'analogico, in digitale il tracciato nella sua totalità deve essere costantemente sotto tensione elettrica, fornita dalla centralina.
Come raggiungere tale obiettivo?
- Nick8526
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Re: Il mio primo diorama operativo
Oppure penso che su un plastico analogico puoi collegare la centrale al posto del trasformatore e puoi accendere tutte le sezioni.
Io nel mio plastico analogico ho predisposto una modalità per utilizzare il digitale.
In pratica ho 3 trasformatori, che tramite 3 commutatori rotanti possono essere collegati ad uno o più sezioni del plastico.
Sui 3 commutatori ho previsto una 4 posizione, che potrà esser collegata alla centrale digitale.
In questo modo potrò usare solo una parte o tutto il plastico in digitale ed il resto in analogico.
Sto anche contestualmente sperimentando una centrale digitale free basata su Arduino.
Devo però dirti che non sono persuaso del digitale, è una menata smontare tutti i modelli per digitalizzarli.
Personalmente la considero una rottura ed una spesa.
Una rottura perchè ogni loco ha le sue menate, una assorbe un macello, una è microscopica ecc ecc
Una spesa perchè ogni decoder ha prezzo variabile da decina di euro in su.
I più economici partono da 13€ cadauno, 10 loco sono già 130€
- Alessio__24_
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Re: Il mio primo diorama operativo
In digitale, suppongo, che questo sia un problema (?)
Girando in rete, ho scoperto dell'esistenza di gancetti metallici da inserire nei deviatoi affinché la corrente si diffonda su tutto il tracciato...
Esiste qualche altra soluzione?
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Re: Il mio primo diorama operativo
Nella realtà qualunque sia la tua scelta AN/DCC è bene dividere il tracciato in tratte sezionate (sempre che il layout ne ravveda la necessità per estensione e complessita) tramite le apposite giunzioni in plastica o su entrambe le rotaie o su una solo (anche qui secondo la natura del sezionamento).
Sempre nella realtà parallelamente al binario (sotto il piano di base) è bene far corrente un cavo a due poli (BUS DCC o BUS DC) di adeguata sezione e da questi staccarsi in corrispondenza dei tratti sezionati (con adeguati morsetti), facendo cosi in modo di far arrivare la tua corrente in tutti i punti del plastico.
In un secondo momento, sempre che se ne ravveda la necessità, potrai così decidere di usare un sistema di retroazione in DCC, che ti permette di gestire tramite centralina e software di gestione il tuo tracciato.
Quindi al momento ti raccomando di sezionare il tuo layuot comunque (due giunzioni isolanti), staccare due fili da ogni sezionamento, collegarli ad un unico filo bipolare e andare al tuo:
- trasformatore DC in caso di sistema analogico
- centrale DCC in caso di sistema digitale
Mi fermo qui... se hai domande in merito e magari sentiamo qualche altra "Leopolder" (spero che tu sappia cosa sia)
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Re: Il mio primo diorama operativo
Questo non è proprio vero al 100% in realtà, perché cosi vorrebbe dire affidare la conduzione agli aghi degli scambi cosa assai da evitare.
Bisogna sempre portare più punti di alimentazione sul tracciato, sezionando opportunamente il tracciato anche con alimentazione digitale.
- Nick8526
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Re: Il mio primo diorama operativo
questo solo se tu hai scambi "pensanti", che diffondono la corrente solo verso il binario verso cui sono girati. Ora che mi ci fai pensare, se tu hai usato gli HRR, dovrebbero ricadere tra quelli pensanti.Alessio__24_ ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 15:30 Più che altro, in analogico se si hanno 2 binari accessibili mediante un deviatoio, e si vuole far transitare un treno (ad esempio, sul binario 1), la corrente circola solo nel binario scelto (in tal caso, il binario 1). Per cui, sull'altro binario non c'è proprio corrente.
In digitale, suppongo, che questo sia un problema (?)
Girando in rete, ho scoperto dell'esistenza di gancetti metallici da inserire nei deviatoi affinché la corrente si diffonda su tutto il tracciato...
Esiste qualche altra soluzione?
Però puoi facilmente aggirare questo problema, ti bastano due spezzoni di filo elettrico da collegare ai binari in modo da bypassare il deviatoio.
- Alessio__24_
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Re: Il mio primo diorama operativo
Avevo pensato di portare la corrente su tutti i punti del tracciato semplicemente saldando dei cavi sotto le rotaie facendoli confluire poi in morsetti che, a loro volta, saranno collegati alla centralina.
Comunque, il mio passaggio al DCC è ufficialmente avvenuto oggi!!!!
Posto una foto dell'avanzamento dei lavori, in attesa dell'arrivo degli altri binari.
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Re: Il mio primo diorama operativo
Prima di tutto non serve smontare i modelli per digitalizzarli: basta sfilare la cassa.Nick8526 ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 15:01 ...........
Io nel mio plastico analogico ho predisposto una modalità per utilizzare il digitale.
In pratica ho 3 trasformatori, che tramite 3 commutatori rotanti possono essere collegati ad uno o più sezioni del plastico.
Sui 3 commutatori ho previsto una 4 posizione, che potrà esser collegata alla centrale digitale.
In questo modo potrò usare solo una parte o tutto il plastico in digitale ed il resto in analogico.
Sto anche contestualmente sperimentando una centrale digitale free basata su Arduino.
Devo però dirti che non sono persuaso del digitale, è una menata smontare tutti i modelli per digitalizzarli.
Personalmente la considero una rottura ed una spesa.
Una rottura perchè ogni loco ha le sue menate, una assorbe un macello, una è microscopica ecc ecc
Una spesa perchè ogni decoder ha prezzo variabile da decina di euro in su.
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Considerare il digitale una spesa è una falsa valutazione. Perché, ad esempio, i 3 trasformatori non costano? Ed i cablaggi, interruttori, deviatori, relè aggiuntivi, ecc. ?
E tutto ciò con prestazioni decisamente inferiori dell'analogico.
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Re: Il mio primo diorama operativo
In DCC sui binari è sempre presente la tensione in uscita dalla centrale.MrPatato76 ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 16:08
Questo non è proprio vero al 100% in realtà, perché cosi vorrebbe dire affidare la conduzione agli aghi degli scambi cosa assai da evitare.
Bisogna sempre portare più punti di alimentazione sul tracciato, sezionando opportunamente il tracciato anche con alimentazione digitale.
Il sezionamento dei binari in digitale ha senso unicamente se si vuole controllare il movimento dei treni in automatico, con il PC o con una centrale evoluta. Altrimenti è inutile.
Con il controllo manuale si possono gestire più treni sullo stesso binario, senza deviatoi "pensanti" (come sono stati definiti). Se il deviatoio non portasse la corrente dall'altro lato basterà ponticellare le rotaie o alimentare direttamente il binario oltre il deviatoio.
Alessio, se non ti interessa la movimentazione in automatico, collega pure i fili come hai detto: due fili a sx del deviatoio, due fili per il binario 1 e due fili per il binario 2. Riunisci i tre esterni ed i 3 interni e collegali ai due morsetti d'uscita della centrale.
Nel caso tu volessi azionare anche il deviatoio in DCC ti dovresti procurare un decoder per il tipo di motore col il quale commuti il deviatoio.
Buon divertimento.
- Nick8526
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Re: Il mio primo diorama operativo
Scusa ma dissento, per molti modelli devi fare interventi invasivi come fresature di telai, rimozioni di cabine o modifiche varie.Senialas ha scritto: ↑mercoledì 4 novembre 2020, 0:02Prima di tutto non serve smontare i modelli per digitalizzarli: basta sfilare la cassa.Nick8526 ha scritto: ↑martedì 3 novembre 2020, 15:01 ...........
Io nel mio plastico analogico ho predisposto una modalità per utilizzare il digitale.
In pratica ho 3 trasformatori, che tramite 3 commutatori rotanti possono essere collegati ad uno o più sezioni del plastico.
Sui 3 commutatori ho previsto una 4 posizione, che potrà esser collegata alla centrale digitale.
In questo modo potrò usare solo una parte o tutto il plastico in digitale ed il resto in analogico.
Sto anche contestualmente sperimentando una centrale digitale free basata su Arduino.
Devo però dirti che non sono persuaso del digitale, è una menata smontare tutti i modelli per digitalizzarli.
Personalmente la considero una rottura ed una spesa.
Una rottura perchè ogni loco ha le sue menate, una assorbe un macello, una è microscopica ecc ecc
Una spesa perchè ogni decoder ha prezzo variabile da decina di euro in su.
I più economici partono da 13€ cadauno, 10 loco sono già 130€
Considerare il digitale una spesa è una falsa valutazione. Perché, ad esempio, i 3 trasformatori non costano? Ed i cablaggi, interruttori, deviatori, relè aggiuntivi, ecc. ?
E tutto ciò con prestazioni decisamente inferiori dell'analogico.
Quello che dici è vero solo per i modelli predisposti o quelli con ampi spazi all'interno.
Le spese? Gli interruttori costano 1€ cadauno, vuol dire che col costo di un decoder puoi comprarti 13 interruttori, quindi dubito che col digitale pagherai meno.
Il trasformatore, se vuoi quello fleishman è un conto, ma con un minimo di inventiva puoi usare una qualsiasi vecchio trasformatore (io uso quello di un notebook) usando dei circuitini basati su lm317 che costano 1,5€ e che sono già fatti...
Quindi sono d'accordo sul fatto che il digitale offra nuove vie e possa avere dei plus, ma non penso sia conveniente rispetto al vecchio analogico.
Ora però vedo che il nostro amico si è buttato sul digitale e quindi ben venga, non sono assolutamente contrario al digitale sia ben chiaro, penso solo di essere oggettivo.
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Re: Il mio primo diorama operativo
Perchè? Perchè se cambio idea mi risparmio una faticaccia immane.
Secondo facendo i sezionamenti sono giocoforza costretto a stendere il benedetto bus per la trazione e alimento bene tutto il tracciato piccolo o grande che sia.
Se poi decido di andare sul dcc stacco il morsetto dal bus dcc e vado al modulo di retroazione.
Se poi per la retroazione qualche azienda inventasse un modulo a un canale per ogni sezione da collegare al bus dcc senza usare loconet e quant'altro hai voglia come si semplificherebbero le cose rispetto all'analogico.
Quindi agli amici titubanti in analogico... tenete il piede in due scarpe... sezionate... aripunto.
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Re: Il mio primo diorama operativo
Conosco persone che con il tempo hanno convertito il loro parco macchine... affidandosi ad aziende specializzate... senza nulla togliere a coloro che sapientemente fanno uso del fai da te, arrivando in alcuni casi a cambiare una generazione di decoder pur di vedere quel rotabile girare sul plastico.
Quindi forza... e mettiamo mano anche al parco rotabili della scorsa "era analogica" ponderando bene i costi e i tempi.
Da ultimo ricordo che è possibile togliere la motorizzazione e modificare un rotabile rendendolo atto ad un rimando o a una doppia trazione o ad una semplice manovra.
Del ferromodellismo non si butta mai niente...
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Re: Il mio primo diorama operativo

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Re: Il mio primo diorama operativo
Scusa ma dissento, per molti modelli devi fare interventi invasivi come fresature di telai, rimozioni di cabine o modifiche varie.
Quello che dici è vero solo per i modelli predisposti o quelli con ampi spazi all'interno.
Le spese? Gli interruttori costano 1€ cadauno, vuol dire che col costo di un decoder puoi comprarti 13 interruttori, quindi dubito che col digitale pagherai meno.
Il trasformatore, se vuoi quello fleishman è un conto, ma con un minimo di inventiva puoi usare una qualsiasi vecchio trasformatore (io uso quello di un notebook) usando dei circuitini basati su lm317 che costano 1,5€ e che sono già fatti...
Quindi sono d'accordo sul fatto che il digitale offra nuove vie e possa avere dei plus, ma non penso sia conveniente rispetto al vecchio analogico.
Ora però vedo che il nostro amico si è buttato sul digitale e quindi ben venga, non sono assolutamente contrario al digitale sia ben chiaro, penso solo di essere oggettivo.
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Nicola, io credo di aver digitalizzato oltre un centinaio di locomotive e solo per un paio ho dovuto intervenite sul telaio o altro. Un decoder (non sonoro) occupa poco spazio.
Un trasformatore da notebook non ha il regolatore e non tutti sanno approntare circuiti elettronici o variatori.
Un trasformatore Fleischmann, ad es. il 6725 (da 0,6A) costa 65 - 80€. Ne serve uno per ogni locomotiva che si vuole muovere indipendentemente dalle altre. Senza contare i cablaggi e l'impegno necessario per far funzionare il tutto in modo armonico.
Il DCC non offre nuove vie. Ha una serie di prestazioni non possibili con i dispositivi di base dell'analogico.
Per me, ma questa è solo una mia valutazione, le luci accese a macchina ferma, valgono il costo del decoder. In più ti trovi tutti gli altri vantaggi.
A parità di prestazioni, la spesa per l'analogico (per operare più di una locomotiva) è non inferiore a quella per il DCC.
Poi sono contento che Alessio abbia scelto il DCC.
Senza ombra di dubbio il futuro è digitale.
Ciao
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Re: Il mio primo diorama operativo
La nostra generazione 50s/60s è cresciuta con il concetto dell'anello di binari con un trasformatore e un convoglio.
Poi in analogico è stato l'avvento dell'elettronica con fasci di cavi e sinottici da saldare ecc.
Ora il DCC, due fili e via (a parte la retroazione e la gestione degli accesssori che ancora ci porta ancora a cablare ma con grande risparmio di cavi e tempo).
E poi i software e ultima frontiera il wifi (e il 5G?).
Per le generazioni moderne e future il DCC sarà e dovrà essere più smart, più user-friendly, per motivi di tempo e costi altrimenti questo hobby è destinato a finire.
Che ne dite?
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Re: Il mio primo diorama operativo
Trattandosi di un diorama operativo dove non sfrecciano Freccie Rosse o Pendolini, si va di manovre e di movimenti lenti; dopo due o tre volte che una loco da manovra si pianta su un deviatoio non polarizzato ti vien voglia di buttare il tutto!
E se si usano deviatoi con cuore polarizzato occorre sezionare i binari che originano dal cuore.
E sezionando i vari tratti, uniti tutti da un generoso bus di trazione, si avrà fatto un buon lavoro che agevolerà non poco una possibile evoluzione tecnologica dell'impianto.
Buon DCC a tutti.....
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Re: Il mio primo diorama operativo
Però basta isolare il cuore del deviatoio (vedi immagine) che sarà poi polarizzato in funzione della posizione degli aghi.
Sull'evoluzione dell'impianto, secondo me, non conviene sezionare le rotaie prima di aver chiaro in testa cosa si intende fare. Due tagli di rotaia si fanno in qualsiasi momento con il dremel, ma con la consapevolezza di un taglio adeguato allo scopo.
Buona giornata.
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Re: Il mio primo diorama operativo
Inceve io son dell' idea che quale che siano le intenzioni future, sia per analogico che DCC, tracciato piccolo o grande, è sempre bene sezionare (su entrambe le rotaie) il tracciato. Si riportano, come qualcuno ha già suggerito, tutti i fili in un'unica morsettiera. In prima battuta si collega tutto insieme, e poi la storia verrà da se...Senialas ha scritto: ↑giovedì 5 novembre 2020, 9:16 Sull'evoluzione dell'impianto, secondo me, non conviene sezionare le rotaie prima di aver chiaro in testa cosa si intende fare. Due tagli di rotaia si fanno in qualsiasi momento con il dremel, ma con la consapevolezza di un taglio adeguato allo scopo.
E' vero che è facile tagliare col dremel, ma metti che questa "voglia" ti viene quando hai già posato la massicciata, verniciato le rotaie, messo anche un pò di vegetazione... non è la stessa cosa, nè tantomento così immediato.
saluti
- FrancoV
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Re: Il mio primo diorama operativo

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Re: Il mio primo diorama operativo
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Re: Il mio primo diorama operativo
Se non si prevedono sviluppi perché interrompere le rotaie inutilmente.
Io ho realizzato il mio plastico unicamente con binari flessibili (da 940mm) anche con lo scopo di diminuire le giunzioni.
Poi, Antonino, tagliare una rotaia con il dremel, quando hai posato la massicciata, hai verniciato le due facce della rotaia e posato la vegetazione è esattamente la stessa cosa che tagliarla senza le cose appena dette.
Un saluto
- Docdelburg
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Re: Il mio primo diorama operativo
In questo caso non ci puoi mettere una scarpetta isolante che meglio stabilizza gli estremi della rotaia e devi provvedere a saldare almeno un nuovo filo elettrico con relativo foro di passaggio sottoplancia. Per non parlare di eventuali impedimenti nel tagliare dovuti alla presenza della scenografia.
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Re: Il mio primo diorama operativo
Beh, in fase di posa io non taglio le rotaie ma le avvicino senza farle toccare in modo da minimizzare il gap. Con il dremel ci lascio come minimo 1 mm, e poi non credo che con e senza la massicciata sia la stessa cosa... ma stiamo parlando di modi di vedere

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Re: Il mio primo diorama operativo
Inoltre con l'impiego del rimando a 90° montato sul dremel si riescono a fare tagli verticali e quindi uniformi.
Buona giornata