l'"io" e il "noi"

[marione]

Se seguiamo con un briciolo di attenzione le cronache quotidiane ed anche i talk show che ne prospettano gli approfondimenti, o le conversazioni fra amici o conoscenti, potremmo ricavare una considerazione niet'affatto banale: imperversa la presenza dell'"io", latita quella del "noi". Emerge una situazione: è sempre più forte , anzi inestirpabile, il gusto del sé, del parlarsi addosso, cosicchè all'altro non viene gettato un ponte di comunicazione bensì un fumoso ed inaccettabile "guarda me ...". Trova campo l'intolleranza socioculturale e si corrompe lo spirito del dialogo che diventa monologo, intransigenza.
Il dominio dell'"Io" - con la I maiuscola - significa scarsità di rispetto verso l'altro "io"; ne derivano inconcludenza di discorsi blaterati su se stesso e l'irrisione verso chi cerca volenterosamente di coinvolgere per unire. La supponenza, spingendosi oltre i limiti, si manifesta al punto da diventare espressione non sopportabile. Gli "io" circolanti ( e confusi nel marasma del pregiudizio) finiscono per irritare una società che, per contro, ha bisogno di condivisione e di scelte il più largamente ampie, capaci di proporre un volto non chiuso nè individualista.
Non sempre l'"io" è sinonimo di autoqualifica, sopratutto quando il suo portatore può dimostrare a buon diritto, la propria competenza in una specifica materia: in quel caso, non si tratterebbe però di un "io" inollerante, bensi di un"io" modestamente umile, vicino, da accogliere.
Forse però è anche parzialmente colpa del "noi", se questo stile non riesce a diffondersi.
"Noi" significa pluraltà e probabilmente infastidisce., mentre per contro dovrebbe disporci a capire meglio e a comunicare di più. Se il "noi" a sua volta si pone lontano rispetto alle esigenze altrui, ne consegue un ruolo limitato e limitante. Occorre pertanto che il "noi" sia davvero parte di "noi", non resti solo uno strumento o un vocabolo da utilizzare.
Quanto sarebbe positivo se il "noi" diventasse un metodo e un modello: ci sarebbe da spartire tutti insieme la gioia e il dolore, la disponibilità e la difficoltà, la paura e l'ebbrezza del provare il rischio, l'amore e la forza del dono. Con risultati probanti. Sarebbe conveniente che il "noi" torni protagonista nella società, sempre più individualista e tronfia di sè. Con il "noi" si potrebbe recuperare spazio alla collaborazione e si potrebbe dare fiato alle autentiche necessità popolari, che verrebbero poste in primo piano grazie al valore aggiunto che esse propongono contro ogni idolatria dell'"io"!

Avete capito ora perchè dopo oltre vent'anni di proficua partecipazione al mondo ferroamatoriale con gli associati dell'ASN che prosegue e proseguirà con immutato legame, con entusiasmo mi sono iscritto anche con voi simpatici amicoNi amanti della SCALA TT ?

Buon Natale a voi ed alle vostre care famiglie !

Marione

[adobel55]

Ottime considerazioni.
Buone Feste anche a te.
Ciao
Adolfo