A parte qualche viaggio estivo dove era impossibile raggiungere la meta con la mia moto, per il resto le vacanze estive le ho sempre fatte in moto.
fino a qualche tempo fa, caricavo la moto " abbestia ", con la mia tendina e via verso l'infinito.
Poi gli anni si son fatti sentire e dormire per terra non era così facile, oggi quindi non ho più al seguito la tendina, mi rifugio nei B&B o hotel a buon prezzo, ma alla vacanza in moto non rinuncio.
Fino ad un mese fa ero fortunato possessore di un BMW R 850RT, che mi ha portato ovunque sempre in compagnia della mia signora.
A dire il vero doveva essere la mia ultima moto, l'idea era di tenerla fintanto che le forze e l'età me lo permettevano per poi declassarmi su moto di piccola cilindrata o scooteroni.
ma qualche mese fa, girovagando in rete alla ricerca di un modellino della Guzzi 850 California....mi sono imbatttuto nelle foto e recensioni delle nuova California...ed è stato amore a prima vista.
E così un mese fa ho fatto la mattata e ho sostituito il mio BMW con questa nuova Guzzi.
Inizialmente ero dubbioso, lasciavo una moto affidabile per un marchio storico e vincente Italiano ma che negli anni 80 era decaduto e non aveva la nomea di sfornare moto affidabili.
Poi l'ho vista dal vivo e non c'è stato niente da fare, complice anche una voglia di prodotto italiano che sempre più negli ultimi tempi vado ricercando.
Ho quindi deciso di rischiare e dare credito al nuovo corso Guzzi .
Oggi sono completamente soddisfatto della scelta, moto incredibile , con una ciclistica invidiabile e con il bicilindrico europeo di più alta cilindrata al momento a disposizione.
Motore vigoroso, che mette i brividi se mappato su " veloce ".
Tramite un selettore hai la possibilità di mappare la centralina ed il motore in tre distinte configurazioni, Pioggia, turismo e veloce.
Nella mappatura veloce hai chiaramente a disposizione la massima potenza.
la storia della Guzzi California è poi scritta nel libro delle moto che hanno lasciato un segno, come la mitica V7 e prima ancora tutti i monocilindrici della casa di Mandello.
alcune fotine dello Zanda mentre affronta una curva sulla strada che porta al monte Penice
ciao
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