Il diorama della "Val Solata" (anch'esso di pura fantasia come quello di San Damiano precedentemente pubblicato ma successivamente costruito)
prende il nome dalla via Solata di Bergamo Alta dove ha sede il nostro piccolo ristorante tipico chiamato
Officina dei Sapori.
La tipologia di costruzione è sempre la stessa e quindi: materiali di recupero a go-go (bordi di vaschette di alluminio per conservazione cibi,
chiodi di rame, bacchette e puntali d'ombrello, forex, retine e zanzariere, rame intrecciato e stagnato, cartoncino, sabbia della gabbietta del
canarino, tubetti d'ottone, termoretraibile, led da 1,8 e 3 mm ed altri recuperati da luci natalizie, sale grosso da cucina, resistenze dei led,
bulloncini, starter di neon, stecchi di legno per spiedini, spezie e grani di pepe, filo sartoriale per imbastitura, balsa, ombretti e terre per
trucco di mia moglie ecc.).
Completano ed ovviamente rendono più viva e realistica la visione; personaggi della Preiser, un locomotore italiano E424 Märklin, un vagone
debitamente invecchiato e usurato dal tempo.
La rimessa delle locomotive.
Alla rimessa c'è sempre parecchio movimento e i meccanici, ora di sera, sono a dir poco stravolti dalla stanchezza (tranne Giacomo…).
La pompa dell'acqua.
A lato della piccola carbonaia c'è la pompa dell'acqua con il suo tubo di raccolta liquido.
La gru di servizio alla piccola carbonaia.
La rumorosa e stanca gru di servizio è spesso ferma per manutenzione e gli uomini faticano a tenere insieme questa macchina la cui costruzione
risale agli anni '30 (ma anche qui Giacomo non interviene sulla sostituzione…).
La grande carbonaia.
Come precedentemente descritto, la Val Solata dispone di due carbonaie; ecco la seconda, quella più significativa, quella più funzionale dove il
carico del carbone avviene a cascata (non si sa come il materiale possa arrivare alla piattaforma; manca un nastro trasportatore ma Giacomo dice
che per il momento non ci sono fondi finanziari per la sua costruzione… la Spending Review deve averlo irrimediabilmente condizionato!
A costruzione quasi ultimata, per accelerare la fase di asciugatura della prima mano di colore, avevo messo tutto in formo a 80° per 3
minuti… un asino non l'avrebbe mai fatto! (chiedo scusa al nobile quadrupede).
Risultato finale: Tutta accartocciata su se stessa!
La cabina dell'Enel.
La sua realizzazione riprende un esempio reale di una cabina Enel che è posta a fianco di un ponte in ferro e nel lato opposto della rimessa delle
locomotive.
Risultato finale: Tutta accartocciata su se stessa!
Alcuni altri piccoli particolari.
Il deposito raccolta oli esausti (due starter di un neon dismesso).
L'operaio trasportatore di traversine (il carretto è autocostruito con rondelline di ottone, cartoncino fine e la solita zanzariera) e la
stanchezza del duro lavoro si fa avanti…
Il verificatore della linea di smistamento (una draisina andrebbe certamente meglio… ma Giacomo…).
Sempre che Andrea ci ospiterà ancora, il prossimo (magazzino e cabina manovratori della linea immaginaria Bergamo - Cracovia) risulterà sicuramente
più curato e fedele dei precedenti.
Tutto questo per prepararci all'attenta e meticolosa realizzazione del
Binario 21 Milano C.le
destinazione Auschwitz sulla quale, e grazie anche all'assidua collaborazione documentale di tanti iscritti al Forum GAS TT, sia il sottoscritto
che mia moglie Marta, promettiamo che ci sforzeremo nel renderla la più realistica possibile.
Stefano e Marta
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