FS Gr. 60 e carrozza passeggeri rielaborati da papercraft; diorama autocostruito con materiali vari.
Il diorama vuole (provare a) immortalare il passaggio di un piccolo convoglio nei pressi di un passaggio a livello.
A guardia di esso sorge un casello, che all'epoca dei fatti è a tutti gli effetti un mondo a sé stante, isolato per lunghi periodi, dove la vita
trascorre spartana e dura tra il chiocciare delle galline, la cura dell'orto e del tratto di strada ferrata di competenza del casellante, il
rumore regolare e metallico delle locomotive che, lente e puntuali, passano sbuffando vapore…
In questa fotostoria vi presento il mio primo lavoretto a tema ferroviario, spinto da due motivi principalmente.
Prima di tutto, dimostrare che anche un perfetto ignorante in materia di ferrovie come me può riuscire, grazie ai consigli degli amici del forum,
a portare a termine un diorama tutto sommato accettabile e storicamente coerente; per secondo, ma non meno importante, che può fare ciò a costo
(quasi) zero, con un pò di inventiva, con materiali poveri e di riciclo.
Partiamo dall'idea: la costruzione di un papercraft, ovvero un modello di carta, progettato da ZioPrudenzio e trovato sul suo sito.
Il soggetto, un "carro automotore" o automotrice FS Gr 60, ovvero una locomotiva a due assi motrici spinti da una piccola e poco potente caldaia
verticale; un progetto teoricamente interessante – nella parte posteriore era ricavato il comparto postale e il bagagliaio – ma di fatto poco
efficace, perché il peso e la potenza ridotti la mettevano fuori gioco alla prima livelletta.
Da questo quadro, ho desunto che:
- l'anno di ambientazione potesse essere il 1907 o giù di lì (rimase in servizio pochissimo tempo prima di essere radiata o riconvertita);
- il diorama dovesse essere una linea secondaria e pianeggiante, del centro Italia;
- il convoglio dovesse essere composto al massimo da una carrozza a due assi del tipo "a terrazzini"
Ho quindi preparato qualche bozzetto, modificato poi in corso d'opera.
Tutti gli altri particolari sono autocostruiti: gli infissi sono di carta e cartoncino, così come le grondaie e il tetto in coppi (costruito con
la fantastica tecnica di Adolfo Bellabona, che si trova nelle fotoguide al
seguente link ).
È ora di passare al diorama: ho ritagliato a misura il polistirolo di base e preparato la sede dei binari incollando tre strati di cartone
sovrapposto.
Le rotaie sono state invecchiate colorandole di color ruggine.
Ho movimentato l'andamento del terreno rialzando il casello con due strati di cartone e creando delle ondulazioni con dei pezzi di polistirene.
Al di là della stradina, ho previsto una parte di orto e campagna, rialzata e ondulata allo stesso modo.
Al di qua dei binari, ci sono un pezzetto di prato e un campo coltivato, che ho realizzato con il DAS.
Sempre con lo stesso materiale ho raccordato i gradini innaturali e sistemato il terreno.
Prima di passare alle fasi successive, ho terminato la costruzione delle altre strutture del diorama: un pozzo (scarto di polistirene inciso e
carrucola in fil di ferro), il pollaio (cartoncino dipinto e DAS per le galline), due alberi e una pergola, un capanno di campagna (cartoncino) e
l'orto (verdure modellate in DAS).
L'erba è creata con la posidonia secca che si trova in riva al mare: le "polpette" vanno smontate, le fibre tagliate a misura, setacciate e
immerse in acrilico verde molto diluito.
Il diorama è ora finito…
Giacomo Rinaldo
L'autore Giacomo Rinaldo, è a disposizione per domande, curiosità, informazioni e chiarimenti nella
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