(Da wikipedia)
Nel 1980 le Ferrovie dello Stato si trovavano ad avere in circolazione numerosi veicoli nuovi per le tratte lunghe e internazionali, mentre i
servizi interni a media distanza venivano svolti con veicoli obsoleti e poco affidabili o con treni pensati per altri tipi di servizio.
Per completare l'operazione di rinnovamento le FS ordinarono quindi una nuova famiglia di carrozze, denominata "Medie Distanze": negli anni
successivi ne furono create due versioni, molto simili se non nel posizionamento dei vestiboli e degli impianti.
La MDVC è la prima versione realizzata: il nome significa Medie Distanze Vestiboli Centrali, anche se sarebbe più corretto definirli paracentrali.
La seconda versione realizzata è la Carrozza MDVE.
Le carrozze MDVE, molto simili anche negli allestimenti alle "cugine" MDVC, sono state costruite con una suddivisione in due zone, effettuata
tramite pannelli trasversali in cristallo stratificato da 10 mm, per separare l'area fumatori dall'area non fumatori.
Con l'estensione a tutti i treni del divieto di fumo a bordo, in alcuni casi i tramezzi sono stati rimossi e ora le carrozze sono a salone unico.
La principale differenza tra le due carrozze sta nella posizione dei vestiboli: il nome stesso MDVE significa Medie Distanze Vestiboli Estremi,
visto che le porte di accesso di questi mezzi si trovano in posizione molto decentrata, tanto che i vestiboli di accesso coincidono con quelli di
interconnessione tra le carrozze.
Le porte di accesso molto strette, ad anta singola da 750 mm, sono uno dei limiti principali di questi mezzi versatili ed efficienti.
Le porte sono dotate di sbloccaggio manuale, per aprirle in caso di guasti o di depressurizzazione del cilindro pneumatico.
Studiate appositamente per le tratte interregionali ad alta affluenza di pendolari, sono mezzi tecnicamente non innovativi ma di grandissimo
successo: lo dimostra il fatto che ancora oggi, a 31 anni dalla loro introduzione, sono il "cavallo da lavoro" delle ferrovie italiane.
La cassa nasce dall'esperienza maturata sulle grandi carrozze internazionali degli anni settanta (Eurofima e Gran Comfort), ed è in lamiera in
acciaio al rame ad alta resistenza, con nervature strutturali lungo tutta la copertura.
Gli interni mostrano un notevole utilizzo di laminati plastici sia estetici che strutturali, che danno un'eccezionale leggerezza alla carrozza.
Nonostante le porte servoassistite siano piuttosto ristrette (soli 1200 mm di ampiezza del vano utile), l'ampio vestibolo permette un
incarrozzamento relativamente rapido.
Le porte sono dotate di un sistema di sbloccaggio per permetterne l'apertura manuale anche in caso di guasto alla pressurizzazione dell'impianto
pneumatico.
Le MDVC e le MDVE avevano originariamente due toilette alle estremità, ora ridotte ad una a causa della necessità di far posto all'impianto di
climatizzazione.
Queste carrozze sono dotate di sedili (due tipi diversi - quello più vecchio è ora in fase di sostituzione) in disposizione vis-a-vis, con struttura
tubolare in acciaio, che fanno ampio uso di cuscini in poliuretano schiumato pellato e autoestinguente.
Si tratta di sedute molto ergonomiche, con morbidi braccioli fissi e poggiatesta con origliere.
Nonostante ciò, il materiale dei cuscini le rende poco igieniche e impedisce una rapida identificazione delle cuscinerie da lavare o sostituire.
Le MDVC esistono in tre versioni:
• semipilota, a loro volta specializzate per l'utilizzo con mezzi diesel ed elettrici, e dotate o meno di musetto aerodinamico
• rimorchiate di seconda classe, che rappresentano la parte più numerosa della produzione
• rimorchiate miste di prima e seconda classe (anche se di recente se ne è notata qualcuna in circolazione di sola prima classe da 60 posti a
sedere)
Delle MDVE sono state prodotte solo versioni rimorchiate, da usarsi accoppiate alle semipilota delle MDVC.
Dotate originariamente di due toilette sul vestibolo di salita/interconnessione (ora ridotte ad una a causa dell'aggiunta dell'impianto di
climatizzazione), possono trasportare 84 passeggeri in seconda classe o 64 in prima, disposti in configurazione vis-a-vis.
I sedili in tubolare in acciaio con cuscini poliuretanici con finitura autoestinguente sono gli stessi della prima serie delle MDVC, da cui si
differenziano solo per il colore della tela di copertura dello schienale.
Sulla fine degli anni novanta la maggior parte della flotta ha perso la caratteristica livrea bianco grigio-arancio-viola, simile a quella
originale delle Due Piani, per passare alla livrea XMPR, anche se con schemi di applicazione diversi tra i vari gruppi di veicoli ripellicolati.
Molte MDVC sono state inoltre riqualificate con l'aggiunta di climatizzatore e audiodiffusione.
Con il declassamento di parte della flotta al servizio regionale, è sempre più frequente vederle in accoppiamenti insoliti insieme alle vecchie
UIC-X acquisite dalla Divisione Trasporto Regionale di Treitalia.
Nel 2009 è iniziato un progetto di revamping di tutta la flotta residua di MDVE e MDVC, per un totale di 2334 carrozze.
L'autore Mauro Menini, è a disposizione per domande, curiosità, informazioni e chiarimenti nella
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