(Da wikipedia)
Costruite in versione a 3 assi (Tipo 1929R e Tipo 1931R) e 4 assi (Tipo 1928R, Tipo 1933R, Tipo 1949R), tali carrozze erano progettate per treni
locali con forte affollamento e, come tanti rotabili dell'epoca accomunati da uno schema concettualmente derivato dalle diligenze, risultavano
caratterizzate da numerose porte per ogni fiancata (fino a dieci nel caso di alcune vetture a 4 assi) allo scopo di favorire la rapida salita e
discesa dei passeggeri.
Undici vetture furono trasformate in carrozze semipilota (6 di Tipo 1928RT e 5 di Tipo 1929RT).
Le centoporte furono tra le prime carrozze italiane a cassa metallica, anche se ottenute dalla trasformazione di carrozze con cassa a legno
preesistenti (Tipo 1906 e Tipo 1910 per le 4 assi e carrozze appartenute alla Rete Adriatica per le 3 assi).
I sedili interni, in legno, offrivano 78 posti (nel caso della più diffusa serie Bz 36.000).
Il riscaldamento era a vapore o elettrico.
Le prime vetture avevano la coloritura «verde vagone», mutata a partire dal 1935 nel classico schema «castano-Isabella» e ulteriormente
semplificata a «castano» a partire dal 1963; successivamente assunsero la coloritura «grigio ardesia» introdotta intorno alla metà degli anni
sessanta.
Durante la seconda guerra mondiale varie centoporte furono trasformate in carrozze-ospedale per il trasporto dei feriti (Tipo 1928RT).
Alcune carrozze barellate furono successivamente usate per treni di pellegrini dirette verso santuari in Europa, e furono le uniche centoporte
adibite a servizio internazionale.
Attualmente sopravvivono 52 esemplari a disposizione dei treni storici.
L'autore Mauro Menini, è a disposizione per domande, curiosità, informazioni e chiarimenti nella
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